Si espongono per proteggere il loro centro vitale e preservano la loro dimensione più intima e segreta, sono barriere temprate dagli attacchi esterni delle falangi nemiche e le loro ruvide cicatrici che ne raccontano la storia diventano universo per piccoli organismi.
Platano
Castagno
Eucalipto
Ontano
" ... S’appoggiò al tronco d’un albero gigantesco, ripensando lo sguardo dolce della vittima invulnerabile. E gli parve di sentire dietro di sé, dall’interno del tronco, una eco lontana di musiche e di voci; si volse, fece il giro dell’albero: nessuno. Si riappoggiò al tronco. E riudì il suono e le voci.
Picchiò la corteccia col pugno impaziente.
La corteccia cigolò, s’aprì a due battenti, e al principe sbigottito apparve una scalea abbagliante. Egli salì i primi scalini, trasognato, udì il colpo della porta che si chiudeva. Il palazzo era immenso. Le scale, gli atrii, i corridoi, le logge, le sale si succedevano senza fine, ricche di marmi, di porfido, di diaspro, di gemme. Aquilino s’avanzava trasognato ... "
La lepre d'argento
Guido Gozzano
Pino nero
Faggio
Interessante ! Hai fotografato le diverse cortecce degli alberi che, all'apparenza sembrano tutte uguali e, invece la differenza c'è !!! Un saluto.
RispondiEliminaI miei complimenti sempre UNICA.
RispondiEliminaMaurizio
E sono piccoli grandi capolavori!
RispondiEliminaCiao Sciarada!
Un post bellissimo corredato da splendide fotografie
RispondiEliminaA presto, un abbraccio.
Antonella
Meglio di un'enciclopedia.
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