sabato 4 ottobre 2025

Il canto di Francesco torna in Festa

Nel cuore dell'Italia medievale, tra il silenzio mistico delle meravigliose colline umbre, lì dove gli ulivi si piegano al vento e l'aria profuma di lavanda, nel 1182 nasce il figlio di Pietro di Bernardone, ricco mercante di Assisi, e di Pica Bourlemont, battezzato con il nome di Giovanni viene ribattezzato come Francesco per rendere omaggio alle origini francesi della madre; cresce tra stoffe pregiate, sogni cavallereschi e feste cittadine, immerso in un mondo che celebra il denaro e l'onore. Ma lui è inquieto e sensibile, sente che quel mondo non gli basta.
A vent'anni partecipa alla guerra tra Assisi e Perugia, viene fatto prigioniero e trascorre un anno in carcere. Tornato a casa, una lunga malattia lo cambia e inizia a frequentare i lebbrosi, a meditare nei boschi, a cercare Dio nel volto degli ultimi.
Nella chiesetta di San Damiano, mentre prega davanti al crocifisso, Francesco avverte nel cuore la chiamata di Dio, "Francesco, va’ e ripara la mia casa", che segna una svolta radicale nella sua vita, inzia a vivere il Vangelo in modo concreto e totale, rinuncia ai beni paterni, si spoglia pubblicamente davanti al vescovo, abbraccia la povertà come via di libertà e sceglie di affidarsi alla Provvidenza.
Nel 1209 fonda l'Ordine dei Frati Minori, la cui regola, approvata da Papa Innocenzo III, si basa sulla povertà, sull'umiltà e sulla fraternità universale; predica ovunque, parla anche con gli animali.
Nel 1219 parte per l'Egitto dove si svolge la Quinta Crociata; con se non porta armi, ma il Vangelo, attraversa le linee nemiche, con infinita dolcezza si mostra come testimone di fede, viene accolto con rispetto dal sultano al-Malik al-Kamil e il loro incontro diventa simbolo di dialogo interreligioso.
Nel 1223, a Greccio, per evocare la nascita di Gesù, costruisce il primo presepe vivente con un bue, un asinello e una mangiatoia, li unisce in un gesto che intreccia liturgia e tenerezza, trasforma la celebrazione in esperienza viva, è una preghiera visibile, un modo per far toccare con mano il mistero dell'Incarnazione. Con il presepe che parla di nascita, di vicinanza, di umiltà e amore concreto Francesco da origine a una tradizione cristiana universale. 
Nel 1224 mentre è malato e quasi cieco nel convento di San Damiano ad Assisi, tormentato dalla sofferenza fisica e dalla presenza di topi nella sua cella, trova consolazione nella contemplazione del creato e scrive il Cantico delle Creature, il primo capolavoro poetico della lingua italiana in cui ogni elemento è fratello o sorella, un inno che riflette una profonda gioia spirituale nonostante le prove, celebra la bellezza del mondo come manifestazione dell'amore divino e ancora oggi vibra di spiritualità ecologica. Nel settembre del 1224, sul monte della Verna, riceve le stigmate, segni della passione di Cristo. È il primo santo nella storia a portare nel corpo le ferite del Redentore. Due anni dopo, il 3 ottobre 1226, muore nella Porziuncola, nudo sulla terra, come aveva vissuto: povero, libero, amato. Viene canonizzato nel 1228 da Papa Gregorio IX, la Basilica di San Francesco ad Assisi diventa meta di pellegrinaggio e la sua festa come memoria liturgica, non di precetto, si celebra il 4 ottobre in quanto muore nella prima ora della sera del 3 ottobre che liturgicamente corrisponde già ai primi vespri del giorno 4 ottobre. 
Nel 1859, il Regno di Sardegna la riconosce come festività nazionale civile poi estesa al neonato Regno d'Italia, nel 1939 Pio XII proclama San Francesco e Santa Caterina da Siena patroni d'Italia con un atto religioso che ne simboleggia il ruolo spirituale  per la nazione, nel 1958 lo Stato italiano istituisce la solennità civile, nel 1977, in un clima di austerità economica, la festa viene soppressa come giorno festivo; ma poiché San Francesco d'Assisi rappresenta uno dei pilastri spirituali e culturali dell'identità collettiva italiana, in vista degli 800 anni dalla sua morte, il primo ottobre del 2025, il Parlamento italiano approva la reintroduzione della festa nazionale del 4 ottobre che entrerà in vigore dal 2026. La giornata viene definita anche come "Giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra culture e religioni". Il suo messaggio e la sua eredità attraversano i secoli e vengono riconfermati in una missiva universale. San Francesco con la sua santità è un'idea vivente, un linguaggio di pace, un ponte tra creature. In un mondo segnato da guerre, crisi ambientali e solitudini, il suo canto di fraternità torna a risuonare. Celebrare il 4 ottobre significa riscoprire l'Italia spirituale, quella che parla con il vento, che abbraccia il diverso, che cammina scalza verso l'essenziale.

San Francesco e storie della sua vita- 1235 - Bonaventura Berlinghieri - Chiesa di San Francesco, Pescia  - Sagoma cuspidata e scene laterali - Considerata la più antica rappresentazione pittorica del santo

San Francesco e storie della sua vita - 1235 - Bonaventura Berlinghieri - Chiesa di San Francesco, Pescia  - Sagoma cuspidata e scene laterali - Considerata la più antica rappresentazione pittorica del santo

Lieta Festa di San Francesco d'Assisi!

Per ulteriori informazioni:

14 commenti:

  1. Sono contenta che sia stata reintrodotta la festa dedicata a San Francesco e che il suo messaggio di pace sia riconfermato e rivalorizzato. E' un santo che amo molto anch'io ! Purtroppo però, in questo giorno, 19 anni fa, è venuta a mancare la mia mamma. Per me è un triste anniversario. Saluti.

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    1. La tristezza non la cancelli, ma il giorno della scomparsa di tua madre è pregno di significato, un segno forse, a me piace pensarlo e spero che a te possa regalare un sorriso, ti abbraccio forte Mirty.

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  2. È bello poter di nuovo festeggiare questa giornata come festa nazionale, ne sono felice, e per il prossimo anno il centenario. Non vedo l'ora. Ti abbraccio forte Sciarada. Grazie del post e buona serata.

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    1. Sì deliziosa Pia, è vero e il messaggio di questa scelta è davvero importante , grazie e ricambio l'abbraccio!

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  3. Dopo anni e anni di compressione e marginalizzazione del cristianesimo sacrificato sull'altare del rispetto plurireligioso, finalmente una riconquista, era ora. Grazie Sciarada, Segugio.

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    1. Ma poi, quale sarebbe la mancanza di rispetto? Grazie a te Segugio.

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  4. Eh eh! San Francesco merita questo e altro, bellissimissima notizia!!!!!!!!

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  5. Finalmente il Parlamento italiano ha scelto di ripristinare la Festa Nazionale di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, simbolo di pace, fratellanza e rispetto per ogni creatura. E’ una decisione che sollecita le radici spirituali e culturali del nostro Paese, fondate su valori cristiani di accoglienza e non violenza. Ieri sera Fuori dal Coro ha mandato in onda un servizio sulla proliferazione dei gruppi fondamentalisti che vivono in Italia e parlano di “sgozzare donne cristiane” dopo averle usate come oggetti sessuali e incoraggiano alla jihad dal momento che sono in tanti, l’avete visto? E tutto questo accade mentre si manifesta per la Palestina, pro diritti e giustizia. E’ una contraddizione enorme. Non si possono difendere i diritti di un popolo e allo stesso tempo tollerare chi predica odio e violenza contro le donne e contro i valori su cui si fonda questo Paese. E’ una barbarie violenta non che non sa che cos’è l’amore universale e il rispetto per l’altro. Nel nome di una presunta libertà religiosa, si diffondono ideologie che incitano al disprezzo. Chi vive in Italia deve rispettare i suoi valori fondanti. La Festa di San Francesco è un richiamo alla responsabilità, difendere la dignità umana contro ogni forma di fanatismo.

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    1. Io l'ho visto Fuori dal coro, ho ascoltato la storia di Diha ed è stato doloroso. Sono una donna e vivo in un condominio dove c'è una famiglia islamica, lei abbassa la testa quando ci incrociamo nelle scale e lui mi guarda malissimo, metto il rossetto e porto i tacchi a spillo.

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    2. Non avevo visto la trasmissione, sono andata a recuperare il servizio di cui hai parlato e sono rimasta malissimo; c'è poco da dire, lasciamo fare alla polizia postale.

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    3. Mi auguro che Diha non si trovi mai nelle condizioni di fuggire anche dall'Italia.

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