" Atlantidi, nome delle sette figliuole di Atalante, Maja, Elettra, Taigera, Asterope, Merope, Alcione e Celeno. La loro bellezza, e le loro buone qualità le fecero amar dagli Dei. Dopo morte ebbero gli onori divini, e furono collocate nel cielo, ove sono conosciute sotto il nome di Pleiadi. Questo nome deriva dalla lor madre Pleione. Secondo alcuni, allevato aveano Giove; secondo altri, Bacco; e sono considerate come una cosa medesima colle Esperidi. Alcuni autori alle sette precedenti ne aggiungono cinque: Pesila, Ambrosia, Coronide, Eudora e Polixo, che furono anche chiamate Iadi dal nome d'Ias loro fratello, e formano una costellazione. "
Dizionario portatile delle favole
compilato da Chomprè
accresciuto da A.L. Millin - 1804
Congiunzione Aldebaran, Luna crescente, Pleiadi - 9 febbraio 2022
" Iadi o Hyadi, figliuole dell’Oceano, o di Atalante e di Eteria, o di Atlante e di Pleione, o d'Ias e di Beozia, o finalmente di Atlante e dell figliuola dell’Oceano. Furono anche così chiamate dal nome d'Ias loro fratello, cui esse amamavano tanto teneramente, che furono inconsolabili della di lui morte. Lo piansero tanto, che gli Dei, mossi dal loro dolore, le mutarono in astri. Altri raccontano, che le Iadi erano Ninfe, che Giove trasportò in cielo, ove le mutò in astri per sottrarle alla collera di Giunone, la quale voleva punirle della cura, con cui avevano allevato Bacco. Queste figlie di Atlante, o Ninfe, erano in numero di sette, e chiamavansi Ambrosia, Eudora, Pasitoe, Coronide, Polixo o Plexaure, Fileto o Pita, e Tiche. Nulladimeno tutti gli autori non sono d'accordo intorno ai loro nomi ed al loro numero. Alcuni non ne contano che cinque; altri sei. Iadi sono chiamate da' Poeti pluviea ( piovose, tristi ) perché la costellazione da esse formata annunzia pioggia, e tempo malvagio. Questa costellazione i talvolta ancor dinotata dal nome Ias, posto in singolare, come Nimbosa Hyas, inserena Hyas. "
" Luna, presso i Greci, Selene. I Greci dopo avere adorato da lungo tempo la Luna sotto diversi rapporti, come regina de' cieli, Venere, Urania o Giunone; come Dea della caccia, Diana, e come Divinità soccorritrice delle partorienti; ricevettero anche l'antico culto di questo astro; e Selene, la condottiera della Luna, ebbe tempi presso di loro. Secondo la Teogonia di Esiodo, Selene era figliuola del Titano Iperione, e della sorella di lui Tia. Secondo l'inno Omerico sopra Mercurio, suo padre è Pallante, e secondo Euripide, Elios. Le funzioni, che gli antichi le attribuivano, sono sempre quelle di condurre la Luna. Quindi l'inno Omerico le dà ali, ed un diadema: assolutamente, secondo l’uso degli antichi, non la rappresenta che come un ometto fisico nella sua più grande bellezza. Nell’ ottavo inno d'Orfeo, è pur figurata sotto questo aspetto, e come condottiera delle notti tranquille. Selene si distingue dalla casta Diana, perché si ascrivono a lei moire amorose avventure, ed alcuni figli. Nell'inno Omerico è chiamata l’amante di Giove, da cui ebbe Pandeia. Secondo il poeta Alcman, ella ebbe da Giove una figlia detta Ersa, cioè la Rugiada.
La sua avventura con Endimiope è anche più nota. Un’altra favola men conosciuta è quella, a cui, secondo lo Scoliaste, allude Virgilio dopo Nicandro. Pan, Divinità nazionale degli Arcadi, prese la figura di un bello ariete bianco, e seppe così attirare Selene in un bosco sacro. Probo ne adduce un'altra ragione. Secondo lui, Pan le avea promesso in ricompensa de' suoi favori un montene bianco, ed ei le ne diede uno, che aveva la lingua nera; il che fece, che le sue gregge divennero macchiate. La Luna è ancora chiamata Titania, come il Sole Titan, e Delia, e Cinzia. Orazio la disse, nel Carme Secolare, Bicorne Regina degli astri: Syderum regina bicornis. Il suo principale attributo sono le due corna di una mezza Luna rivolta all'insù: vi si potrà aggiungere la face; poiché Diana Lucifera o Phosphoros era considerata come la stessa che la Luna. Nell'Antologia, trovasi un frammento di Dionisio il vecchio, che la rappresenta tirata sovra un carro, cui sono attaccati due tori, secondo l’ uso, che aveano nei più remoti tempi le donne di farsi strascinate dai buoi. Così pur vedesi sovra una pietra della Dattilioteca di Gorleo. Ovidio nei Fasti le dà due cavalli bianchi. "
Dizionario portatile delle favole
compilato da Chomprè
accresciuto da A.L. Millin - 1804
Alnath, Alheka a sinistra
Ain, Iadi, Aldebaran al centro
Pleiadi, Luna a destra
" Pleiadi, te sette figliuole di Atlante e di Pleione. Secondo Pindaro, Pleione andò colle sue figiiuole in Beozia. Orione, che se n'era innamorato, le perseguitò per cinque anni, e per questo motivo furono poste in cielo. Pindaro le chiama Peleiades; il che pare si riferisca ad una favola, secondo la quale, per evitare le persecuzioni di Orione, si mutarono in colombe.
Pleiade. Maia ebbe per antonomasia tal nome, perché era la più brillante delle Pleiadi: Pleione una delle Oceanitidi, che Atlante rese madre delle sette Pleiadi; e secondo altri, anche delle Iadi. "
Dizionario portatile delle favole
compilato da Chomprè
accresciuto da A.L. Millin - 1804
Che ottica usi? Io con ciò che non so di non poter fare queste foto
RispondiEliminaIl mio abbraccio Sciarada
Maurizio
Ciao Maurizio, controlla, ti abbraccio anche io.
EliminaLa bellezza del firmamento. Un abbraccio.
RispondiEliminaUn incanto che mi apre il cuore.
EliminaCiao Caterina ricambio l'abbraccio.
...passione per l'astronomia? Eppure nessuno guarda più il cielo ai giorni nostri....
RispondiEliminaSì Mr.Loto, passione. E tu lo guardi il cielo?
RispondiEliminaRitorneremo a guardare le stelle come facevamo una volta a casa tua.
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