Aldo Grasso
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venerdì 30 settembre 2011
Migrano
lunedì 26 settembre 2011
Arte in piazza Monte Citorio
Il maestro Antonio Caracuta nato a Carmiano in provincia di Lecce ha creato e messo all'asta un quadro per sostenere con il ricavato, il Presidio Montecitorio.
Ecco le fasi della sua creazione
Mercoledì 12 ottobre 2011
a piazza Monte Citorio
con il Presidio
venerdì 23 settembre 2011
Il Presidio Montecitorio c'è
Da un piccolo fuoco divampa un grande incendio.
Certo l'affluenza alla manifestazione non è stata quella che si sperava né tanto meno quella che ci si aspettava, ma di sicuro la piazza non è rimasta vuota, il presidio c'è, esiste ed è composto da gente determinata ed ostinata.
Gaetano Ferrieri ha una resistenza straordinaria, le sue idee e le sue forti convinzioni, sostenute solo da integratori e sali minerali, gli danno tutta l'energia necessaria per affrontare una giornata senza mai fermarsi, è uno che sa come si combatte.
Riporto il testo del cartello per coloro che non parlano italiano:
"Presidio ad oltranza
Sciopero della fame giorno 110"
La gente è venuta, andata e venuta di nuovo, la piazza si è riempita svuotata e riempita di nuovo, in una giornata viva in cui l'orgoglio di noi fratelli e sorelle d'Italia pulsava all'unisono sulle note del nostro inno, una giornata nella quale chi ha voluto parlare ha parlato e chi ha voluto solo ascoltare ha solo ascoltato.
C'è stata qualche piccola contestazione al passaggio di alcuni politici, ma la manifestazione si è svolta fortunatamente come si voleva, all'insegna della pace e della non violenza.
Qualcuno ha donato al Presidio un rotolo di nastro tricolore ed i ragazzi ne hanno ricavato delle fasce che hanno regalato a tutti i partecipanti.
Il riposo di un giovane grande guerriero che sa che domani si ricomincia a combattere
Sabato e domenica Gaetano Ferrieri aspetta chiunque di voi voglia essere presente a piazza Monte Citorio.
Voglio esprimere in ultimo tutta la mia solidarietà ai lavoratori dell'Iribus, (l'unico stabilimento italiano che realizza autobus con sede a Valle Ufita in provincia di Avellino), che hanno manifestato in piazza Monte Citorio perché, come molti di voi sapranno, stanno per perdere il loro posto di lavoro.
Forza, forza, forza ragazzi!
Dedico questo post ad I Am che mi ha fatto conoscere il Presidio, ad Elio che mi ha chiesto di tenerlo informato sulla manifestazione del Presidio e ad Elettra che mi ha aiutato a caricare le foto di questo post e anche di quelli precedenti.
Sabato e domenica Gaetano Ferrieri aspetta chiunque di voi voglia essere presente a piazza Monte Citorio.
Voglio esprimere in ultimo tutta la mia solidarietà ai lavoratori dell'Iribus, (l'unico stabilimento italiano che realizza autobus con sede a Valle Ufita in provincia di Avellino), che hanno manifestato in piazza Monte Citorio perché, come molti di voi sapranno, stanno per perdere il loro posto di lavoro.
Forza, forza, forza ragazzi!
Occasionissima!!!!!
Regalasi stabilimento
IRIBUS - Valle Ufita
+ 20 milioni di euro
+ 700 destini
mercoledì 21 settembre 2011
Mabon
Luce dell'acqua dal gaelico Alban Elued o luce d'autunno Alban Elfed sono due forme espressive per indicare l'equinozio d'autunno, giorno in cui la luce si incontra con il buio in un perfetto equilibrio per poi ritirasi gradualmente dal giorno successivo e lasciare spazio al tempo oscuro che prevarrà per i prossimi sei mesi, la linfa vitale delle piante retrocede lentamente per rifugiarsi nelle radici in attesa che un nuovo ciclo abbia inizio e la terra e il sole ormai maturi e saggi si avviano verso il loro riposo invernale, è il giorno in cui nel neopaganesimo si celebra Mabon* la festa del secondo raccolto, in cui si gioisce per essere riusciti a incrementare l'accumulo delle scorte invernali iniziato a Lughnasadh, la festa della vendemmia in cui l'uva inizia il suo lungo fermento di trasformazione, accolta dal buio delle botti, per diventare vino.
Mabon il cacciatore gallese raffigurato con uno splendido cane da caccia e un destriero veloce quanto un'onda del mare, generato da Modron, viene associato al Maponos continentale epiteto del dio greco - romano Apollo, formato da mapos - ragazzo/figlio - e on un accrescitivo che sta per il Grande Figlio a indicare il dio fanciullo che Citaredo cura e guarisce con la musica.
Mabon dunque diviene per evemerizzazione dio della gioventù, del raccolto e della vegetazione.
Mabon* = è il nome scelto nel 1974 da Aidan A. Kelly per indicare ai neopagani l'equinozio d'autunno.
Chiunque sia interessato a conoscere la controparte ascendente di Mabon clicchi su Oestara
© Sciarada Sciaranti
Quest'anno l'equinozio d'autunno arriva il 23 settembre alle ore 9.04
Per ulteriori informazioni
Per ulteriori informazioni
Per ulteriori informazioni
Eclissi di primavera
Equinozio di primavera in corona di palme
Aequa-nox di primavera
Di equinozi e solstizi
Lo sguardo ravvicinato tra Terra e Luna accoglie l'equinozio di primavera
Primavera come in un quadro
Aldebaran, Luna e Marte in equinozio di primavera
lunedì 19 settembre 2011
Opinioni false, nefaste, immorali ed empie
Nel libro di Mill esistono alcuni punti in cui il pensiero viene filosoficamente estremizzato mettendo a dura prova l'applicabilità dell'ideale della pura libertà perché richiede un notevole controllo dell'istintività che non è per niente facile da realizzare...
" Per quanto decisamente persuaso possa essere qualcuno, non solo della falsità di un'opinione, ma anche delle sue conseguenze nefaste - e non solo delle conseguenze nefaste, ma della sua immoralità ed empietà (per usare delle espressioni che condanno senza mezzi termini): ebbene, costui presumerà pur sempre la propria infallibilità, se in conseguenza di questo suo giudizio personale e malgrado il sostegno generale del suo paese e dei suoi contemporanei, impedirà a questa opinione di perorare la propria difesa. Quando l'opinione la si chiama immorale o empia, la presunzione di infallibilità non è affatto meno criticabile o meno pericolosa: anzi questo è il caso in cui è più fatale che mai. "
La libertà di pensiero e di discussione
Sulla libertà
John Stuart Mill
...Sto vedendo nella mia Italia (parlo dell'Italia perché è la terra alla quale appartengo per nascita, ma la visione potrebbe essere allargata al mondo), la realizzazione concreta dell'estremizzazione del pensiero di Mill, l'accettazione totale della difesa delle opinioni false, nefaste, immorali e empie senza traccia di istinto oppressivo e senza alcuna difficoltà e sto vedendo pure che l'ideale della pura libertà non è applicabile lo stesso perché il pregiudizio, il preconcetto e la presunzione di infallibilità, sono andati ad avvolgere le opinioni vere, fauste, morali e sacre ed è a queste che l'istinto si oppone senza offrire il diritto di difesa.
Rispetto al mondo di Mill noi oggi viviamo nel negativo di una fotografia dove tutto è al contrario, in una dimensione del mondo dove tutto è rovesciato.
Post tratti dal libro di Mill
1 La regione della libertà umana
2 Presunzione di infallibilità
3 La rettifica delle proprie opinioni
4 Le opinioni eretiche
6 il pregiudizio della verità
7 Giudizio intelligente
8 Rivoluzione di opinioni
9 la fede
10 Il progetto di vita
11 Il valore di uno stato
P.S.
In questo periodo a Roma si stanno svolgendo varie manifestazioni di protesta, alcune hanno avuto dei risvolti poco piacevoli e violenti, il 21 settembre il Presidio Montecitorio seguendo il modello islandese manifesterà in maniera pacifica e assolutamente non violenta, mi auguro che tutto si svolga nel migliore dei modi.
sabato 17 settembre 2011
giovedì 15 settembre 2011
"Le opinioni eretiche"
"...La nostra intolleranza, oggi, di tipo meramente sociale, non ammazza più nessuno, non si mette più ad estirpare opinioni, ma ci induce a mascherarle o ad astenerci da qualsiasi serio sforzo per diffonderle. Oggigiorno, le opinioni eretiche non riescono a guadagnare terreno e nemmeno a perderne, da un decennio all'altro o da una generazione all'altra; non le vediamo mai divampare: restano a covare sotto la cenere in cerchie ristrette di persone dedite al pensiero e allo studio, quelle stesse persone da cui sono nate e non irradiano mai la loro luce, vera o ingannevole che sia, sugli affari che riguardano tutta l'umanità. E' così che si mantiene inalterata una situazione che, per alcuni, è molto soddisfacente: infatti, senza bisogno di ricorrere a delle misure spiacevoli quali multare o mettere in prigione la gente, si preservano intatte e complessivamente indisturbate tutte le opinioni dominanti; mentre a chi non è d'accordo, ai dissidenti afflitti dalla malattia di pensare, non si nega affatto l'esercizio della ragione. Ecco un piano molto comodo per mantenere la pace nel mondo intellettuale e allo stesso tempo continuare a far andare le cose esattamente come prima. Ma il prezzo che si paga per questa sorta di pacificazione intellettuale è il sacrificio totale del coraggio morale della mente umana. E' una situazione in cui gran parte degli intelletti più attivi e più avidi di sapere trovano consigliabile tenere per sé i principi generali e i fondamenti delle loro convinzioni e quando si rivolgono al pubblico cercano di adattare il più possibile le proprie conclusioni a premesse che nel loro intimo hanno ripudiato: una situazione, questa, che non può certo far emergere quei caratteri franchi e intrepidi, quegli intelletti logici e coerenti che un tempo abbellivano il mondo del pensiero. In questa situazione, possiamo solo trovare o degli uomini che semplicemente si uniformano ai luoghi comuni, oppure degli opportunisti della verità, che su tutte le questioni importanti parlano in funzione di chi li ascolta e non secondo le loro vere convinzioni. Chi sfugge a questa alternativa, ci riesce solo confinando la propria riflessione e i propri interessi alle uniche cose di cui si può parlare senza avventurarsi sul terreno dei princìpi: cioè a quelle piccole questioni pratiche che si risolverebbero da sé, solo che la mente umana potesse rafforzarsi e aprirsi e che altrimenti, invece, non riusciranno mai a dipanarsi davvero e si evita proprio quel che riuscirebbe a rafforzare ed aprire la mente umana, ossia una libera e audace riflessione sulle questioni di più alta portata.
Chi non considera come un male questo reticente silenzio degli eretici, dovrebbe pensare che, innanzi tutto, esso impedisce totalmente una discussione franca e approfondita delle loro opinioni e in secondo luogo, che ha un'opinione eretica incapace di affrontare una simile discussione si potrà si impedire di diffondersi, ma non per questo la si farà sparire. Tuttavia, mettere al bando qualsiasi indagine che non finisca in conclusioni ortodosse nuoce non solo, né soprattutto, alla mente degli eretici. Il danno maggiore lo fa a chi eretico non è: la paura dell'eresia bloccherà tutto il suo sviluppo mentale e gli irretirà la ragione. Chi mai riuscirà a calcolare quanto perde il mondo, con questa schiera di intelletti promettenti congiunti però a caratteri pavidi, che non osano seguire una linea di pensiero con audacia, vigore e indipendenza, per paura che li porti a qualcosa che può esser considerata irreligiosa o immorale? Fra costoro potrebbe capitarci di trovare qualche persona di profonda coscienza, di intelligenza sottile e raffinata, che però passa la vita a piantar cavilli al proprio intelletto, cui non riesce a mettere il bavaglio e spreca tutte le risorse del suo ingegno tentando di conciliare con l'ortodossia le sollecitazioni della propria coscienza e della propria ragione: cosa che, alla fine, magari non gli riuscirà neppure. E' impossibile che diventi un grande pensatore chi non riconosca, come suo primo dovere di uomo di pensiero, quello di seguire sempre il proprio intelletto, a qualunque conclusione possa condurlo. La verità ha da guadagnare addirittura di più dagli errori di chi pensa con la propria testa, con studio e preparazione adeguati, anziché dalle opinioni vere di chi le sostiene solamente perché non riesce a pensare da sé. Certo, la libertà di pensiero non serve soltanto o soprattutto a fare dei grandi pensatori. Al contrario, è altrettanto se non addirittura più indispensabile per consentire ai comuni esseri umani di raggiungere quella statura mentale di cui sono capaci. Ci sono state, sì, delle figure isolate di grandi pensatori in un'atmosfera generale di schiavitù mentale; ci sono state e potranno ancora esserci. Ma in una simile atmosfera non c'è mai stato né mai ci sarà un popolo intellettualmente attivo. Se mai un popolo si è avvicinato temporaneamente a esserlo, è perché in quel momento era stata concessa una tregua al terrore della speculazione eterodossa. Là dove esiste un tacito accordo perché non si mettano in discussione i princìpi, là dove si considera chiusa ogni discussione sulle massime questioni che interessano l'umanità, non si può sperare di trovare quella diffusa attività intellettuale di alto livello che ha reso così straordinari certi periodi storici. Quando il dibattito ha evitato quei temi che per ampiezza e importanza erano tali da infiammarci d'entusiasmo, non si è mai vista la mente di un popolo scuotersi nel profondo, né si è mai attivato quell'impulso capace di innalzare gli uomini anche intellettualmente più comuni a un livello degno di esseri pensanti."
La libertà di pensiero e di discussione
Sulla libertà
John Stuart Mill
Post tratti dal libro di Mill:
1 La regione della libertà umana
2 Presunzione di infallibilità
3 La rettifica delle proprie opinioni
5 Opinioni false, nefaste, immorali ed empie
6 Il pregiudizio della verità
7 Giudizio intelligente
8 Rivoluzione di opinioni
9 La fede
10 Il progetto di vita
11 Il valore di uno stato
martedì 13 settembre 2011
Ab Corylo
" Il suo cocchio è un guscio di nocciola, lavorato dal falegname scoiattolo o dal vecchio verme, da tempo immemorabile carrozzieri delle fate. In questo aggeggio ella galoppa da una notte all’altra attraverso i cervelli degli amanti, e allora essi sognano d’amore. "
Descrizione della carrozza della regina Mab, levatrice delle fate, fatta da Mercuzio nella tragedia " Romeo e Giulietta " di William Shakespeare
domenica 11 settembre 2011
11 settembre 2001
In verità nulla sappiamo, ché la verità è nell'abisso.
Democrito
Nessun colpevole può essere assolto dal tribunale della sua coscienza.
Giovenale
venerdì 9 settembre 2011
Scogli d'estate nel Mediterraneo
" ... Come può uno scoglio
arginare il mare
anche se non voglio
torno già a volare ... "
Io vorrei...Non vorrei... ma se vuoi
Lucio Battisti
mercoledì 7 settembre 2011
Il concetto d'amore
L'amore è talmente ricco di sfumature che assumono un significato e una valenza diversa per ciascun essere umano e contenerlo in una semplice definizione è impensabile, ho riletto un pezzo che ho scritto un po' di tempo fa, relativo al mio concetto d' amore tra due persone e ho deciso di pubblicarlo.
Amore e Psiche
Palazzo Nuovo
Musei Capitolini
Roma
Palazzo Nuovo
Musei Capitolini
Roma
Il 23 aprile di qualche anno fa passeggiavo in un parco respirando il profumo intenso della primavera che impregnava l'aria, vidi una panchina vuota, mi sedetti prima a un'estremità e osservai il paesaggio, mi spostai all'estremità opposta e continuai a osservare, mi alzai e mi posizionai al centro della panchina e dominando tutto ciò che mi circondava, mi guardai intorno per imprimere nella mia mente i colori vivaci che dipingevano nel mio cuore un arcobaleno di emozioni. Un signore anziano si sedette accanto a me, come a voler condividere quella visione piena e totale di ciò che ci avvolgeva, consapevole come me che dalle due estremità della panchina si poteva cogliere solo un panorama parziale e deludente. Incrociai il suo sguardo e fui immediatamente rapita dalla vivace e sorridente profondità dei suoi occhi, accennò un sorriso e mi disse: "Chi sa quanti ragazzi avrà fatto innamorare con i suoi magnifici occhi azzurri, basta solo un istante per vedere la purezza della sua anima", poi continuò: "Lei crede all'amore declamato da alcuni poeti e scrittori? L'amore struggente, ossessivo e ossessionante, distruttivo, che diventa dovere di conquista a ogni costo dell'oggetto amato, che condiziona e si oppone a ogni altra scelta e che invade la vita di una persona, rubandogli la sua intera esistenza?
Sa alla mia età si ha molto tempo per pensare e riflettendo ho capito che questa non è l'essenza dell'amore. Mi fanno tenerezza quei ragazzi che leggono e guardano l'ossessione con gli occhi a forma di cuore lasciandosi influenzare e convincendosi per la vita che quello sia l'amore vero. Per carità ognuno è libero di amare come gli pare, ma mi meraviglio quando leggo che vorrebbero essere indispensabili per l'amato come la terra che lo sostiene, come il sole che lo riscalda, come l'aria che respira, come l'acqua che lo disseta e il vento che lo accarezza, questo desiderio che loro chiamano amore, per me è in fondo un desiderio di morte dell'amato, perché quando loro non ci sono è destinato a non essere sostenuto dalla terra, a non riscaldarsi se ha freddo, a non respirare, a non dissetarsi se ha sete e a non essere accarezzato se ne sente la necessità, mi sembra l'apoteosi dell'egoismo umano, del voler essere amati non pensando all'altro, ma alla gratificazione di sé stessi, una gratificazione che assolutamente può esserci, quando non è richiesta, ma offerta.
L'amore dovrebbe manifestarsi, nel donare il nostro essere più intimo e segreto a quella persona che abbiamo scelto tra tante e che è parte integrante di noi stessi pur non perdendo la sua unicità,
nell'essere lo spazio mentale di libertà dell'altro dove può trovarci quando vuole, rispettando i suoi silenzi e la sua voglia di solitudine non pretendendo di essere sempre e costantemente presenti nella sua vita,
nella sofferenza e nel dolore che sentiamo e viviamo perché nascono in chi amiamo e ci spingono verso l'improbabile, l'impossibile e l'impensabile, per fargli riconquistare il suo equilibrio,
nel gioire di un suo sorriso anche quando la causa di quel sorriso non siamo noi e nel litigare fino anche a massacrarsi verbalmente, sprigionando l'istinto più puro, sapendo che ognuno dei due alla fine si prenderà cura delle ferite dell'altro lasciando un terreno ancora più fertile su cui camminare insieme.
Che dire poi quando i poeti o gli scrittori decantano e bramano l'amore non corrisposto che li distoglie dal rispetto per sé stessi e per la loro vita e masochisti pensano che sia la via giusta! Beh! Preferisco chi ama non essendo amato e gode della felicità che l'altro trova altrove, riconoscendogli il valore di persona come soggetto della propria vita che sceglie liberamente e non come oggetto della vita di qualcun altro."
Mi guardò negli occhi, si alzò e disse: " Sorrida sempre alla vita che le sorriderà, io e lei ci rivedremo, lo so!" Prese il cappello che aveva appallottolato in tasca, se lo mise in testa e andò via. Non mi aveva lasciato replicare perché mi aveva letto dentro, sapeva che condividevo il suo pensiero, ci eravamo incontrati e riconosciuti!
Sa alla mia età si ha molto tempo per pensare e riflettendo ho capito che questa non è l'essenza dell'amore. Mi fanno tenerezza quei ragazzi che leggono e guardano l'ossessione con gli occhi a forma di cuore lasciandosi influenzare e convincendosi per la vita che quello sia l'amore vero. Per carità ognuno è libero di amare come gli pare, ma mi meraviglio quando leggo che vorrebbero essere indispensabili per l'amato come la terra che lo sostiene, come il sole che lo riscalda, come l'aria che respira, come l'acqua che lo disseta e il vento che lo accarezza, questo desiderio che loro chiamano amore, per me è in fondo un desiderio di morte dell'amato, perché quando loro non ci sono è destinato a non essere sostenuto dalla terra, a non riscaldarsi se ha freddo, a non respirare, a non dissetarsi se ha sete e a non essere accarezzato se ne sente la necessità, mi sembra l'apoteosi dell'egoismo umano, del voler essere amati non pensando all'altro, ma alla gratificazione di sé stessi, una gratificazione che assolutamente può esserci, quando non è richiesta, ma offerta.
L'amore dovrebbe manifestarsi, nel donare il nostro essere più intimo e segreto a quella persona che abbiamo scelto tra tante e che è parte integrante di noi stessi pur non perdendo la sua unicità,
nell'essere lo spazio mentale di libertà dell'altro dove può trovarci quando vuole, rispettando i suoi silenzi e la sua voglia di solitudine non pretendendo di essere sempre e costantemente presenti nella sua vita,
nella sofferenza e nel dolore che sentiamo e viviamo perché nascono in chi amiamo e ci spingono verso l'improbabile, l'impossibile e l'impensabile, per fargli riconquistare il suo equilibrio,
nel gioire di un suo sorriso anche quando la causa di quel sorriso non siamo noi e nel litigare fino anche a massacrarsi verbalmente, sprigionando l'istinto più puro, sapendo che ognuno dei due alla fine si prenderà cura delle ferite dell'altro lasciando un terreno ancora più fertile su cui camminare insieme.
Che dire poi quando i poeti o gli scrittori decantano e bramano l'amore non corrisposto che li distoglie dal rispetto per sé stessi e per la loro vita e masochisti pensano che sia la via giusta! Beh! Preferisco chi ama non essendo amato e gode della felicità che l'altro trova altrove, riconoscendogli il valore di persona come soggetto della propria vita che sceglie liberamente e non come oggetto della vita di qualcun altro."
Mi guardò negli occhi, si alzò e disse: " Sorrida sempre alla vita che le sorriderà, io e lei ci rivedremo, lo so!" Prese il cappello che aveva appallottolato in tasca, se lo mise in testa e andò via. Non mi aveva lasciato replicare perché mi aveva letto dentro, sapeva che condividevo il suo pensiero, ci eravamo incontrati e riconosciuti!
© Sciarada Sciaranti
lunedì 5 settembre 2011
Lo spirito silvestre
" E immensi noi siam nello spirito silvestre, d'arborea vita viventi "
La pioggia nel pineto
Gabriele D'Annunzio
giovedì 1 settembre 2011
21 settembre 2011 a piazza Monte Citorio
" Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità."
"Tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri sei nato in catene. Sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha muri, che non ha odore. Una prigione, per la tua mente!"
"È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie e vedrai quant'è profonda la tana del bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più."
"Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. Il mondo com'era alla fine del XX secolo. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio, Neo."
"Benvenuto nella tua desertica nuova realtà."
"Cerco di aprirti la mente, Neo, ma posso solo indicarti la soglia. Sei tu quello che la deve attraversare."
"Devi lasciarti tutto dietro, Neo. Paura, dubbio, scetticismo. Sgombra la tua mente."
"Prima o poi capirai, come ho fatto anch'io, che una cosa è conoscere il sentiero giusto, un'altra è imboccarlo."
"Allora, cosa vi serve, a parte un miracolo?"
"È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie e vedrai quant'è profonda la tana del bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più."
"Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. Il mondo com'era alla fine del XX secolo. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio, Neo."
"Benvenuto nella tua desertica nuova realtà."
"Cerco di aprirti la mente, Neo, ma posso solo indicarti la soglia. Sei tu quello che la deve attraversare."
"Devi lasciarti tutto dietro, Neo. Paura, dubbio, scetticismo. Sgombra la tua mente."
"Prima o poi capirai, come ho fatto anch'io, che una cosa è conoscere il sentiero giusto, un'altra è imboccarlo."
Morpheus a Neo
"Allora, cosa vi serve, a parte un miracolo?"
Tank
dal film "Matrix"
Benvenuti nel mondo reale dove mentre eravamo occupati a fare altro è stata tessuta intorno a noi una tela invisibile, benvenuti in questo mondo dove attraverso lo strumento del debito pubblico, il nostro paese verrà scarnificato è ridotto ad uno scheletro senza valore, divoreranno il patrimonio pubblico fino ad intaccare la nostra riserva aurea che è la quarta per importanza a livello mondiale. Siamo sulla via del non ritorno dove il presente è un'illusione e il futuro una scatola vuota che non si riempirà.
Il 21 settembre sosteniamo l'Italia con la nostra presenza a piazza Monte Citorio,
noi italiani non siamo una fonte di energia da sfruttare.
P.S. Io non so e sinceramente non riesco neanche a percepire quale sia il grado di consapevolezza degli italiani nei confronti della vera realtà italiana, europea e mondiale che è di gran lunga peggiore di quella che viene rappresentata, una realtà in cui giochi di potere poco trasparenti che fanno gli interessi di pochi, si manifestano, citando un solo esempio pratico, con il tentare di fare entrare dalla finestra ciò che noi in Italia, attraverso il referendum, non abbiamo fatto entrare dalla porta ovvero la privatizzazione della gestione dell'acqua.
"Purtroppo il governo non solo non ha ancora attuato le indicazioni referendarie retrocedendo sulle privatizzazioni già attuate e abolendo i profitti sull'acqua ma, con la manovra economica in fase di discussione parlamentare e già approvata con Decreto Legge n. 138 del 13 agosto scorso, ha riproposto (negli articoli raggruppati sotto il Titolo II) in altra forma la sostanza delle norme abrogate con volontà popolare.
Infatti, l'articolo 4 ripresenta il vecchio Decreto Ronchi e persino nuove date di scadenza per le prossime privatizzazioni dei servizi pubblici locali. Addirittura l'articolo 5 arriva a dare un premio in denaro agli enti locali pur di convincerli a lasciare al mercato delle privatizzazioni i propri servizi essenziali per le comunità. Un premio che dovrebbe servire per fantomatici investimenti infrastrutturali quando invece ai Comuni vengono sottratti trasferimenti essenziali per le loro funzioni."
Citazione tratta da: Lettera aperta del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua