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giovedì 15 settembre 2011

"Le opinioni eretiche"

"...La nostra intolleranza, oggi, di tipo meramente sociale, non ammazza più nessuno, non si mette più ad estirpare opinioni, ma ci induce a mascherarle o ad astenerci da qualsiasi serio sforzo per diffonderle. Oggigiorno, le opinioni eretiche non riescono a guadagnare terreno e nemmeno a perderne, da un decennio all'altro o da una generazione all'altra; non le vediamo mai divampare: restano a covare sotto la cenere in cerchie ristrette di persone dedite al pensiero e allo studio, quelle stesse persone da cui sono nate e non irradiano mai la loro luce, vera o ingannevole che sia, sugli affari che riguardano tutta l'umanità. E' così che si mantiene inalterata una situazione che, per alcuni, è molto soddisfacente: infatti, senza bisogno di ricorrere a delle misure spiacevoli quali multare o mettere in prigione la gente, si preservano intatte e complessivamente indisturbate tutte le opinioni dominanti; mentre a chi non è d'accordo, ai dissidenti afflitti dalla malattia di pensare, non si nega affatto l'esercizio della ragione. Ecco un piano molto comodo per mantenere la pace nel mondo intellettuale e allo stesso tempo continuare a far andare le cose esattamente come prima. Ma il prezzo che si paga per questa sorta di pacificazione intellettuale è il sacrificio totale del coraggio morale della mente umana. E' una situazione in cui gran parte degli intelletti più attivi e più avidi di sapere trovano consigliabile tenere per sé i principi generali e i fondamenti delle loro convinzioni e quando si rivolgono al pubblico cercano di adattare il più possibile le proprie conclusioni a premesse che nel loro intimo hanno ripudiato: una situazione, questa, che non può certo far emergere quei caratteri franchi e intrepidi, quegli intelletti logici e coerenti che un tempo abbellivano il mondo del pensiero. In questa situazione, possiamo solo trovare o degli uomini che semplicemente si uniformano ai luoghi comuni, oppure degli opportunisti della verità, che su tutte le questioni importanti parlano in funzione di chi li ascolta e non secondo le loro vere convinzioni. Chi sfugge a questa alternativa, ci riesce solo confinando la propria riflessione e i propri interessi alle uniche cose di cui si può parlare senza avventurarsi sul terreno dei princìpi: cioè a quelle piccole questioni pratiche che si risolverebbero da sé, solo che la mente umana potesse rafforzarsi e aprirsi e che altrimenti, invece, non riusciranno mai a dipanarsi davvero e si evita proprio quel che riuscirebbe a rafforzare ed aprire la mente umana, ossia una libera e audace riflessione sulle questioni di più alta portata.
Chi non considera come un male questo reticente silenzio degli eretici, dovrebbe pensare che, innanzi tutto, esso impedisce totalmente una discussione franca e approfondita delle loro opinioni e in secondo luogo, che ha un'opinione eretica incapace di affrontare una simile discussione si potrà si impedire di diffondersi, ma non per questo la si farà sparire. Tuttavia, mettere al bando qualsiasi indagine che non finisca in conclusioni ortodosse nuoce non solo, né soprattutto, alla mente degli eretici. Il danno maggiore lo fa a chi eretico non è: la paura dell'eresia bloccherà tutto il suo sviluppo mentale e gli irretirà la ragione. Chi mai riuscirà a calcolare quanto perde il mondo, con questa schiera di intelletti promettenti congiunti però a caratteri pavidi, che non osano seguire una linea di pensiero con audacia, vigore e indipendenza, per paura che li porti a qualcosa che può esser considerata irreligiosa o immorale? Fra costoro potrebbe capitarci di trovare qualche persona di profonda coscienza, di intelligenza sottile e raffinata, che però passa la vita a piantar cavilli al proprio intelletto, cui non riesce a mettere il bavaglio e spreca tutte le risorse del suo ingegno tentando di conciliare con l'ortodossia le sollecitazioni della propria coscienza e della propria ragione: cosa che, alla fine, magari non gli riuscirà neppure. E' impossibile che diventi un grande pensatore chi non riconosca, come suo primo dovere di uomo di pensiero, quello di seguire sempre il proprio intelletto, a qualunque conclusione possa condurlo. La verità ha da guadagnare addirittura di più dagli errori di chi pensa con la propria testa, con studio e preparazione adeguati, anziché dalle opinioni vere di chi le sostiene solamente perché non riesce a pensare da sé. Certo, la libertà di pensiero non serve soltanto o soprattutto a fare dei grandi pensatori. Al contrario, è altrettanto se non addirittura più indispensabile per consentire ai comuni esseri umani di raggiungere quella statura mentale di cui sono capaci. Ci sono state, sì, delle figure isolate di grandi pensatori in un'atmosfera generale di schiavitù mentale; ci sono state e potranno ancora esserci. Ma in una simile atmosfera non c'è mai stato né mai ci sarà un popolo intellettualmente attivo. Se mai un popolo si è avvicinato temporaneamente a esserlo, è perché in quel momento era stata concessa una tregua al terrore della speculazione eterodossa. Là dove esiste un tacito accordo perché non si mettano in discussione i princìpi, là dove si considera chiusa ogni discussione sulle massime questioni che interessano l'umanità, non si può sperare di trovare quella diffusa attività intellettuale di alto livello che ha reso così straordinari certi periodi storici. Quando il dibattito ha evitato quei temi che per ampiezza e importanza erano tali da infiammarci d'entusiasmo, non si è mai vista la mente di un popolo scuotersi nel profondo, né si è mai attivato quell'impulso capace di innalzare gli uomini anche intellettualmente più comuni a un livello degno di esseri pensanti."

Sulla libertà - John Stuart Mill


La libertà di pensiero e di discussione
Sulla libertà 
John Stuart Mill

Post tratti dal libro di Mill:

1 La regione della libertà umana
2 Presunzione di infallibilità
3 La rettifica delle proprie opinioni
5 Opinioni false, nefaste, immorali ed empie
6 Il pregiudizio della verità
7 Giudizio intelligente
8 Rivoluzione di opinioni
9 La fede
10 Il progetto di vita
11 Il valore di uno stato

12 commenti:

  1. Cara Sciarada, mi è difficile commentare questo brano che non mi è del tutto chiaro.

    Il mio concetto di eresia riguardava solo l'aspetto religioso.

    So che per Mill, nessuno è completamente, libero, ma "guidato".

    Baci

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  2. Ciao dolcissima Gianna,
    l'espressione "opinioni eretiche", fa riferimento in questo caso a tutte quelle idee nuove che è necessario sviluppare con coraggio, che fungono da stimolo mentale per superare l'appiattimento generale del pensiero che nasce dalla staticità concettuale, idee nuove che permettono di generare un fermento evolutivo dell'attività cerebrale degli uomini, capaci di raggiungere vette altissime, solo quando, per l'appunto, il loro cervello è in libero movimento;
    l'espressione può essere sostituita con "opinioni innovative".

    Un abbraccio!

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  3. Ma le opinioni eretiche sono sempre positive?Io non credo!!!!!!!!!

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  4. Avevo intuito Sciarada, ma non ne ero sicura.
    Grazie del chiarimento.

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  5. Profondo e sottile pensiero, più che mai attuale. Concordo con il pensiero di Mill. La pavidità è terribile altrettanto quanto chi non sa pensare e lo fa con opere altrui tacciandole per proprie.
    Il cervello in libero movimento......

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  6. Ciao B.S.,
    le opinioni eretiche hanno sempre una valenza positiva quando vengono proposte come termine di paragone delle opinioni consolidate nella mente della maggior parte delle persone,
    quando cioè ravvivando il lume dell'intelletto creano un confronto attraverso cui le opinioni consolidate messe a dura prova possono:
    1 continuare a confermare la loro potenza e validità
    2 perfezionarsi e arricchirsi integrando alcune sfumature delle opinioni eretiche
    3 porre fine alla loro esistenza disintegrate dalla superiorità delle opinioni eretiche.

    Così come i muscoli del nostro corpo hanno bisogno del movimento per non atrofizzarsi, il nostro cervello ha bisogno di stimoli per non spegnersi e per non morire!

    Gianna,
    per me è ovviamente tutto più semplice perché ho letto il libro e per quanto interessanti, questi pezzi estrapolati dal contesto perdono sempre qualcosa.
    Grazie a te!

    I am,
    è vero, il pensiero di Mill è estremamente sottile e assolutamente raffinato.

    Carissime amiche mie, vi mando un bacio e vi ringrazio!

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  7. Ciao Sciarada, son passato per ringraziarti dei saluti che mi hai lasciato sul blog di Tomaso.
    Non tutti-e hanno avuto la tua delicatezza.
    Cordialità.

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  8. Mi piacciono sempre molto i post che pubblichi. Sono sempre stimolanti e spesso molto dotti. Sono completamente d'accordo sia con te che con Mill.

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  9. ti ringrazio per la tua dedica di compleanno, mi hai commossa.
    grazie

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  10. Nigel,
    grazie a te per essere passato!

    Ambra,
    l'intento è proprio quello di offrire un punto di vista per stimolare un confronto in un reciproco e totale rispetto.
    Grazie!

    Antonella,
    Auguri! Auguri! Auguri!
    Grazie per essere passata!

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  11. La libertà di pensiero è un diritto fondamentale che arricchisce ogni società, anche se como avete detto con rispetto degli altri...

    Buon inizio settimana! che domani sia un giorno fantastico ricco di sole e di novità inaspettate, ricolmo di gioia e di grandi cose… ma se niente di tutto questo sarà, che sia colmo di affetto delle persone più care…

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