" Maria peperit filium suum primogenitum, et pannis eum involvit, et reclinavit eum in praesepio: quia non erat eis locus in diversorio. "
" Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. "
Da queste parole di Luca si parte per rappresentare quella che diverrà una delle più grandi icone del Natale: il presepe, dal latino prae-innanzi e saepes-recinto, da cui praesaepe, una mangiatoia, una greppia che accoglie la nascita di Gesù bambino.
La tradizione fa risalire la prima rappresentazione al 1223 quando San Francesco d'Assisi tornato da un pellegrinaggio a Betlemme in Terra Santa decide, ottenendo il permesso di Papa Onorio III, di allestire a Greccio un presepe vivente, dove oltre alla sacra famiglia sono presenti il bue e l'asinello (due figure che furono probabilmente tratte dai Vangeli Apocrifi) e i pastori in adorazione.
Il presepe di Greccio
1290 -1295
di Giotto
Basilica superiore di Assisi
Con i Francescani dunque e con i Domenicani successivamente si diffonde l'uso di ricostruire nelle chiese la natività di Gesù Cristo con vari materiali quali pietra, legno, terracotta, ecc.
Il primo di cui è rimasta traccia, ora conservato al museo Liberiano della basilica di San Maria Maggiore a Roma, fu scolpito tra il 1290 e il 1292 da Arnolfo di Cambio.
Il presepe
1290 - 1292
di Arnolfo di Cambio
Museo Liberiano di S. Maria Maggiore, Roma
Dal XIV secolo vengono commissionate le sue rappresentazioni ai più grandi artisti: affreschi, argenti, avori, ceramiche, pitture, sculture e vetrate.
La natività di Gesù
1497 - '98
di Pietro Vannucci detto il Perugino
Collegio del Cambio, Perugia
Adorazione del bambino di San Vincenzo Ferrer
1455 -1466 circa
di Filippo Lippi
Museo civico di Prato
Nel XV secolo anche Luca e Andrea Della Robbia dedicano le loro terracotte al presepe e in questo secolo insieme a quello successivo si propaga l'uso di statue permanenti nella chiese.
La Sacra Famiglia
1593
di Annibale Carracci
Museo del Louvre Parigi
Il XVII secolo si contraddistingue per la diffusione del presepe nelle case delle nobili famiglie, grazie anche a papa Paolo III che al Concilio di Trento promosse la sua rappresentazione perché la riteneva utile alla fede.
Il XVIII secolo diventa il periodo aureo dell'arte del costruire il presepe, gli artisti napoletani inseriscono scorci naturali, agropastorali e personaggi fatti di legno o terracotta, con arti in fil di ferro che si muovono; vengono raffigurati i nobili con abiti sfarzosi di stoffa pregiata e ricchi monili, la gente del popolo viene vestita di stoffe non pregiate, con attrezzi che indicano in maniera precisa i vari mestieri dell'epoca ed i borghesi i cui abiti sono cuciti con stoffe di media qualità; in questo secolo, ai simboli originali quali il mantello di Maria che rappresenta il cielo e quello di Giuseppe dal tono dimesso che rappresenta l'umiltà si aggiungono anche l'osteria con i suoi avventori simbolo del male e il personaggio di Ciccibacco, che trasporta il vino con le botti su un carretto, che impersona il diavolo .
Nel XIX secolo ormai il presepe è presente in tutte le case e viene costruito di varie misure con i più svariati materiali.
© Sciarada Sciaranti