Un libro vecchio, malconcio, con la copertina di pelle consunta dall’uso nell'incipit di Patricia Moll per Insieme raccontiamo che con il venticinquesimo capitolo inizia il suo terzo anno di vita.
200/300 battute per il finale breve e 200/300 parole per il finale lungo.
Divertitevi!
Stava leggendo le prime pagine di un libro che aveva trovato su una bancarella dell’usato. Un libro vecchio, malconcio, con la copertina di pelle consunta dall’uso. Lo aveva comperato perché il titolo l’aveva colpita. Quasi attirata. QWHFETT. Che significato poteva avere?
Improvvisamente si rese conto di dover accendere l’abat-jour perché era diventato buio. Alle 3 pomeridiane? “Che strano” pensò. Si affacciò alla finestra del sessantesimo piano di un grattacielo di New York, Manhattan per essere precisi come le piaceva, per capire cosa stava succedendo.
Spalancò gli occhi. Nel primo pomeriggio di un giorno di piena estate nuvoloni strani si precipitavano sulla città come a ghermirla oscurando il cielo. Il grattacielo a fianco del suo….. No! Non era possibile! Si fregò gli occhi con forza. Pulì gli occhiali e li rimise. Eppure era vero. Anche se quello che stava vedendo era davvero assurdo, era realtà.
Oltre alle nuvole che parevano correre e rumoreggiare come un treno in corsa, c’era altro. E non le piaceva affatto. Quel grattacielo si era curvato come se si stesse quasi inchinando ad una oscura presenza.
Patricia Moll
Ritornò al libro e sentì un malessere che si manifestò in tutta la sua intensità quando lo aprì, una fitta lancinante le trafisse il petto, cadde a terra e si ritrovò davanti agli occhi una pagina con su scritto:
Qui Wadiam Habet Fortitudinem Ex Toto Tenet
Chi ha la wadia* la forza del tutto tiene
Doveva recuperare la wadia, si alzò e salì in cima al grattacielo che si piegò ancor di più per poterla spingere con maggiore slancio nel varco temporale che si era aperto tra le nuvole.
L'Italia del VII secolo l'accolse in un villaggio longobardo, riconobbe la capanna con il tetto di paglia a forma di cono, dal comignolo usciva del fumo nero e lui sicuramente stava sperimentando le sue pozioni, si avvicinò, bussò e una voce familiare dal di dentro la invitò a entrare.
- « Mi hai chiamata. » disse senza esitare.
- « Certo, abbiamo stipulato un patto e un patto va rispettato. » rispose lo stregone per nulla turbato dagli abiti curiosi che lei indossava, poi continuò:
- « Hai trovato il libro e comprandolo hai pagato il tuo debito con me, ti restituisco l'anello che mi avevi lasciato in pegno. »
- « Come è possibile che io sia viva? Sono stata uccisa in questa stanza secoli fa. »
- « Ti sei reincarnata e hai vissuto altre vite fin quando il libro non ti ha riportata qui facendoti ricordare chi eri. Il nostro rituale, interrotto dalla tua morte decretata dai guerrieri, doveva essere portato a compimento per volere degli dei e la tua richiesta, che comprendeva il desiderio di poter sgretolare ogni atto di involuzione del genere umano, adesso si avvererà. »
Lo stregone la portò nel bosco, la fece salire su un albero che si piegò e la rilanciò nel suo mondo, lei si guardò intorno e disse: « Da dove comincio? »
Wadia* = Nel diritto longobardo era una garanzia, un pegno lasciato a un creditore con cui si era stipulato un contratto formale che si chiamava wadiatio. Il debitore poteva in seguito riscattare il pegno o presentare al creditore dei fideiussori che lo riscattassero per lui.
Sciarada Sciaranti
Dietro le quinte
Patricia con il suo incipit ha posto, in quella che poi è stata ovviamente la mia idea di sviluppo, due tipi di ostacoli che per me fungono da stimolo e che prediligo, il primo è stato trovare un termine latino che iniziasse con la W e il secondo trovare un desiderio che non cadesse in maniera spudorata nel moralismo, ma che fosse funzionale alla vita; quindi ...
Grazie Patricia!