Dall'equinozio di primavera, che guarda la costellazione dell'ariete, nel momento in cui il buio e la luce si bilanciano con il sole che sorge esattamente a est e tramonta precisamente a ovest, partendo dall'equatore abbiamo intrapreso un viaggio verso l'estremo nord per raggiungere allo zenit nel solstizio d'estate, sotto la costellazione del cancro, il giorno più lungo dell'anno e la notte più corta, siamo discesi verso sud di nuovo fino all'equatore per riconquistare un nuovo equilibrio tra luce e buio nell'equinozio d'autunno che guarda la costellazione della bilancia - il sole in questo istante si trova sul parallelo zero in bilico tra l'emisfero settentrionale e l'emisfero meridionale regalandoci quest'equa corrispondenza tra le ore del giorno e della notte - passo dopo passo ci avventureremo verso l'estremo sud per vivere al nadir nel solstizio d'inverno, sotto la costellazione del capricorno, la notte più lunga dell'anno e il giorno più corto, ritorneremo ancora una volta all'equatore e in un continuo divenire ricominceremo il viaggio.
Vedete un po' come lo spiegava nel 1833 l'abate Domenico Scinà:
" ... 121 - Si può ora comprendere, in che modo abbian luogo le stagioni diverse. Movendosi il sole sull'ecclittica taglia l'equatore in due punti, che si chiamano gli equinozii. Imperocché ove il punto dell'orbita del sole coincide coll'equatore in quel giorno il sole è obbligato in virtù del suo moto diurno a percorrere l'equatore, E come l'equatore è tagliato dall'orizzonte per ciascun punto della terra in due eguali parti; così il sole percorrendo in un giorno l'equatore sta tanto sopra quanto sotto l'orizzonte, e vien il giorno eguale alla notte. Il primo equinozio succede verso la costellazione di ariete, e dicesi equinozio di primavera. A misura che il sole si avanza sull'ecclittica va percorrendo col suo moto diurno diversi paralleli all'equatore; e come per noi il polo settentrionale è innalzato sopra l'orizzonte; così gli archi visibili dei paralleli diversi, che stan sopra l'orizzonte, sono più grandi di quelli che sono invisibili, e trovansi al di sotto; e però il sole come va percorrendo paralleli diversi sta più sopra che sotto l'orizzonte, e i giorni si van facendo più lunghi delle notti. Giunto il sole alla massima distanza dall'equatore percorre il parallelo gg', che dicesi il tropico di state, o per la vicina costellazione di cancro il tropico di cancro. Allora succede il giorno più lungo dell'anno, perché l'arco visibile di questo parallelo è il più grande di tutti gli altri, e la durata dei giorni in tal punto è quasi la stessa per la ragione che l'ecclittica gG' essendo tangente al circolo gg', il sole fa sembianza di percorrere per qualche tempo il medesimo cerchio diurno, e però dicesi solstizio di state. Da questo punto torna l'astro verso l'equatore percorrendo gli stessi paralleli col suo moto diurno, e quindi i giorni van facendosi più brevi, finché giunto all'equatore verso la costellazione della Libra succede di nuovo l'equinozio, che chiamasi d'autunno. Da lì il sole si va allontanando dall'equatore, e avvicinandosi verso il polo meridionale, ch'è per noi situato sotto il nostro orizzonte: il sole quindi va percorrendo dei paralleli ogni giorno, i cui archi visibili per noi sono sempre decrescenti, e minori degl'invisibili, e perciò i giorni diventano più brevi delle notti, finché giunge al parallelo GG', che dicesi tropico d'inverno, e per la vicina costellazione di capricorno il tropico di capricorno. Allora avviene la notte più lunga, l'ecclittica è tangente al tropico e si ha il solstizio d'inverno. Da questo tropico si volge il sole verso l'equatore, e ripigliando la sua nuova rivoluzione, torna all'equinozio di primavera ... "
Elementi di fisica generale
Abate Domenico Scinà
Buon equinozio d'autunno!
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Eclissi di primavera
Equinozio di primavera in corona di palme
Aequa-nox di primavera
Di equinozi e solstizi
Lo sguardo ravvicinato tra Terra e Luna accoglie l'equinozio di primavera
Primavera come in un quadro
Aldebaran, Luna e Marte in equinozio di primavera
Osservare ed emozionarsi, non osserviamo Sciarà, tu osservi e m'emozioni. Ho capito che avevo fatto un viaggio e non lo sapevo.
RispondiEliminaPatrizia
Devi stare più attenta Patrì', te perdi er meglio a nun guardà'.
EliminaE da quando in quando tu guardi?
EliminaCiao Sciarada, prima di affrontare questo bel post, sono andato indietro negli altri. Mi piacciono molto gli "Affreschi di una pensatrice folle", anche se so che folle non è. Siamo appena passati dall'estate all'autunno ed aspettiamo ormai il tropico d'inverno ben sapendo che in realtà la notte più lunga è quella del 13 dicembre. Un detto, che non so se utilizzato ancora dai giovani che guardano solo il loro I-Phone, dice : "Santa Lucia, la notte più lunga che ci sia". Vai a sapere chi ha ragione. Un amichevole abbraccio.
RispondiEliminaCome non perdersi tra queste parole. Cara Sciarada grazie per aver Donato queste informazioni
RispondiEliminaIl mio abbraccio
Maurizio
Benvenuto autunno e buon autunno!
RispondiEliminaChe giro interessante.
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