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martedì 30 aprile 2024
Cascata di resina
La cassa piena di polvere del rifugio era scoppiata come una bomba e tutto il big-tree aveva preso fuoco, ardendo come una torcia gigantesca.
Saturo di resina come era, fiammeggiava spaventosamente, tuonando e sibilando.
La sua corteccia si spaccava, lasciando scorrere dei veri torrenti di fuoco, i rami si contorcevano e scoppiettavano, le foglie si accartocciavano, poi prendevano anch’esse fuoco.
Una luce intensa, vivissima, si proiettava sotto la foresta.
Il gigante, minato alla base, sventrato dallo scoppio di trenta o quaranta libbre di polvere, aveva, dopo forse tre o quattromila anni, i suoi minuti contati.
Fortunatamente quegli alberi, avendo bisogno di molta terra per nutrire la loro mole, non crescono che ad una certa distanza gli uni dagli altri, sicché gli incendi sono rarissimi.
Guai se tali foreste venissero invase dal fuoco, colle centinaia di migliaia di barili di resina che stanno rinchiusi entro le loro fibre!... Nessuno che si trovasse accampato sotto quei colossi certo si salverebbe, come non si salverebbe nessun villaggio e nessuna città che si trovasse fra due foreste.
La scotennatrice - 1909
Emilio Salgari
lunedì 29 aprile 2024
La carezza del vento
" ... Si portò silenziosamente dietro la casa, dove la collina si elevava a picco; aveva un pretesto per farlo, quello di vedere i narcisi.
Ed eccoli, infatti, i narcisi dal breve stelo, fruscianti e tremolanti e frementi, così splendenti e vivi, ma senza un luogo dove nascondere il volto, quando lo giravano per ripararsi dal vento.
Scuotevano le corolle splendenti come il sole in brividi di sgomento. Ma forse, in realtà, erano felici; forse, in realtà, gradivano la carezza impetuosa del vento ... "
L'amante di Lady Chatterley
David Herbert Lawrence
domenica 28 aprile 2024
Lombrico al sole
" ... Scavando le sue gallerie, il lombrico rimescola la terra, portando in superficie minerali di vitale importanza in modo che le piantine affamate possano assorbirli con facilità.
Le gallerie del lombrico creano spazi dove l’acqua e l’aria si mescolano con la terra, raggiungendo le radici delle piante.
I lombrichi trasportano nelle loro gallerie foglie e altro materiale che si decompone e che può venire assorbito dalle radici delle piante. Per questo le piante crescono meglio nei terreni dove i lombrichi sono numerosi ... "
Bruchi, scarafi, pidocchi: e altre meravigliose bestiole
Nick Arnold
Traduzione Marina Astrologo
sabato 27 aprile 2024
Un letto di muschio
" ... raggiunsero il punto al quale lei le aveva condotte, un letto di muschio sotto degli abeti di cui non si riusciva a vedere la cima ... "
Nostra Signora della Foresta - 2006
David Guterson
Traduzione Marcella Dallatorre
venerdì 26 aprile 2024
Lo spirito del bosco
Nel bosco, un lupo vorace, per nutrirsi massacrava tutti gli animali senza il minimo discernimento, facendo una gran carneficina. Gli altri animali, preoccupati, si recarono in delegazione dallo Spirito del Bosco per lamentarsi. Lo Spirito del Bosco convocò il lupo al proprio cospetto.
«Lupo,» gli disse «ho deciso che non mangerai più un solo animale per un anno intero, così da compensare i tuoi eccessi. Ti nutrirai soltanto di fragole. Ti conferisco il potere di digerirle.»
«Un anno!» gemette il lupo, tutto tremante. «Come farò a resistere?»
«Trecentosessantacinque giorni, trecentosessantacinque notti. Né uno di più né uno di meno!» tagliò corto lo Spirito del Bosco. «Promettimi solennemente che non infrangerai la mia sentenza.»
Il lupo alzò la zampa e giurò solennemente di rispettare la promessa. Per molti giorni, piangendo amaramente, si nutrì di fragole. Vagava famelico, sognando qualcosa di più sostanzioso da mettere sotto i denti, quando all’improvviso, a una svolta del sentiero, si imbatté in un magnifico agnello bene in carne. Sentì ribollire il sangue. Si gettò sul povero animale e lo uccise brutalmente. Stava già per mangiarselo in un solo boccone, quando si ricordò della promessa.
«Come ho potuto promettere una cosa tanto insensata?» gemeva, vedendosi alle strette. E ragionò così:
“Vediamo... In fondo, che cos’è un giorno, e che cos’è una notte? Quando viene la notte e dormo, ho gli occhi chiusi. Quando è giorno, li ho aperti. Se chiudo gli occhi e li riapro, posso passare molto in fretta dalla notte al giorno.”
Convinto di questo ragionamento, il lupo si mise a chiudere e riaprire gli occhi freneticamente, tanto che un “anno” passò per lui in pochi istanti. Poi divorò la sua preda senza il minimo scrupolo.
Leggendo questa storia ho pensato a me stesso, a tutte le volte che ho infranto le regole, a tutte le volte che non ho mantenuto le promesse.
Talvolta crediamo di fare un lavoro e in verità non lo facciamo. Crediamo di dare, e non diamo nulla. Bariamo.
La risposta è la domanda - Un lupo a dieta
Alejandro Jodorowsky
giovedì 25 aprile 2024
La luce della libertà
Qui
vivono per sempre
gli occhi che furono chiusi alla luce
perché tutti
li avessero aperti
per sempre
alla luce.
Per i morti della Resistenza
Giuseppe Ungaretti
mercoledì 24 aprile 2024
Fili d'erba
Erba che il piede preme, o creatura
umile de la terra, tu che nasci
ovunque, in fili tenui ed in fasci,
e da la gleba e da la fenditura,
e sempre viva attendi la futura
primavera nei geli orridi, e pasci
l’armento innumerevole, e rinasci,
pur sempre viva dopo mietitura,
erba immortale, o tu che il piede preme,
io so d’un uomo che gittò nel mondo
un seme come il tuo dolce e tenace;
e nulla può distruggere quel seme...
- Pensa l’Anima un carcere profondo
ove l’erba germoglia umile in pace.
Poema paradisiaco Hortulus Animae - L'erba - 1892
Gabriele D'Annunzio
martedì 23 aprile 2024
Dies Natalis - Anno XIV
Il 13 ثلاثة عشر - thlatht eshr è ormai compiuto, la sua somma il 4 أربعة - arbe accoglie gli elementi aria, fuoco, acqua, terra, i punti cardinali est, sud, ovest, nord, e si accosta al principio l'1 - ١وَاحِد - wahed per generare il 14 أربعة عشر - arbet eshr la nuova sfida che apprende, nutre di saggezza la libertà che muove l'individualità verso la collettività, e assembla la sensualità della materia con la spiritualità.
Il 14 è la Dāleth, che con il suo glifo ד indica la porta aperta attraverso cui si può entrare o uscire, vita e morte; la lettera con cui in modo profano ci si riferisce a Dio e la sua radice דָּלַ da il senso dell'oscillare come il secchio che scende nel pozzo per attingere l'acqua, come il povero che si inchina con umiltà, come i capelli attaccati alla radice o come il ramo dell'albero a cui Giuda si impicca per aver tradito Gesù, 14 sono le stazioni tradizionali della Via Crucis e nel Vangelo di Giovanni è il giorno del mese ebraico di nisan in cui avviene la crocifissione, ma 14 sono anche le parti in cui Seth taglia il fratello Osiride, 14 sono le lettere del sole dell'alfabeto arabo, 14 quelle della luna e 14 sono le notti che la luna impiega a crescere da nuova a piena o a calare da piena a nuova.
Il valore numerico del 14 è il 5 خمسة - khms, la stella a cinque punte, l'uomo universale accordo di luce e cuore, battito di Anima Mundi che 14 anni fa ha cominciato a respirare.
lunedì 22 aprile 2024
domenica 21 aprile 2024
Il nome misterioso ab Urbe condita 2777
Ma qual nome ora, de’ tuoi tre nomi,
dirà l’Italia? Il nome arcano è tempo
che si riveli, poi ch’è il tempo sacro.
Risuoni il nome che nessun profano
sapea qual fosse, e solo nei misteri
segretamente s’inalzò tra gl’inni:
mentre sull’ombra attonita una strana
alba appariva, un miro sole, e i cavi
cembali intorno si scotean bombendo -
Amor! oh! l’invincibile in battaglia!
oh! tu che alberghi nei tuguri agresti!
oh! tu che corri l’infinito mare!
Vennero in prima schiere a te, per l’onde,
d’esuli armati, ed una stella d’oro
reggea le navi incerte del cammino;
a te noi genti italiche la stella
d’allora, tra le fiamme e tra le morti,
col raggio addusse che giammai non muta.
Il nome misterioso - Inno a Roma
Giovanni Pascoli
sabato 20 aprile 2024
Germoglio di rosa
" ... Innesta un germoglio di rosa al melo, dietro la corteccia. E quando germoglieranno le mele cominceranno a fiorire anche i boccioli di rosa, E ciascuno si meraviglierà del loro forte e piacevole profumo ... "
Consigli e istruzioni del giardiniere di corte di Caterina la Grande
A cura di Irina Konstantinova e Umberto Vitiello - 2013
venerdì 19 aprile 2024
Il bel tulipano rosa
" ... Portatemi il bel tulipano rosa sfumato che mi prometteste, e ci mariteremo. - Oh, lo troverò; sì, Rosa. Nella mia adorazione per voi, riescirò a trovare il fiore miracoloso che nessuno ha ancora trovato; se dovessi crearlo con le mie mani, per appagare il vostro e il mio desiderio! E se n'andò ebbro di gioja e di speranza. Il di successivo e per molti altri ancora, invece di sorvegliare i suoi mulini, egli corse tutti i giardini e tutte le botteghe de' fiorai di Dordrecht, e senza badare a spese comprò tulipani su tulipani, che portava poi la sera nella tranquilla casetta della sua fidanzata. Tavolini, credenze, scaffali, ne furono pieni ... "
Tulipani - Idillio olandese
A.B.
L'illustrazione popolare - N. 38 - 18 Agosto 1895
giovedì 18 aprile 2024
Il volo tranquillo dell'Eristalis tenax
" ... Il volo tranquillo di Eristalis tenax è accompagnato da un ronzio non poco musicale, che sembra essere intonato alla nota aperta, re naturale, sulla seconda corda del violoncello. La nota varia in alto e in basso di circa un semitono, cioè passa a re bemolle, e di nuovo sale di tono. Se l'insetto viene preso tra le dita, e allo stesso tempo le ali vengono ostacolate, il ronzio passa a una nota più acuta. Questa nota è in qualche modo connessa con le alule e gli halteri, che possono essere visti in quel momento in rapida vibrazione. La nota lamentosa, tuttavia, non è prodotta da queste appendici alari ... "
The natural history of Eristalis tenax or the drone-fly - 1895
George Bowdler Buckton
Liberamente tradotto da Me Medesima
mercoledì 17 aprile 2024
Profumo di fresie
" ... Gli alberi erano pieni di foglie verdi e tutto era in fiore. I bar avevano messo i tavolini all’aperto e su ognuno c’erano vasi o mazzolini di fresie. Avvertiva il profumo delle fresie nell’aria - quel misto di pesca e zagara - e questo la metteva di buonumore.
La Panadería de Chachá era di fatto uno dei tanti locali del quartiere Palermo. Quattro tavolini fuori, tutti occupati, con tanto di fresie nei vasi. Laura si fermò davanti all’ingresso. Dentro era affollato. Oltre al profumo delle fresie, sentiva la fragranza del pane appena sfornato e un aroma di budino al limone. Tolse le mani dalla borsa e aprì la porta ... "
Il segreto di Jane Austen - 2017
Gabriela Margall
martedì 16 aprile 2024
La Pezotettix giornae sul cuore di foglia
Avete presente la Dieta Mediterranea, ecco, quella che segue è tutta un'altra cosa...
Pezotettix giornae - Cavalletta Piccola Podisma di Rossi
– E quel pasticcio di che è composto?
– Di cavallette fritte.
– Cosa dite? – chiese l'americano facendo una smorfia.
– Cavallette fritte?
– Sicuro, amico mio. Animo, qui c'è di che accontentare tutti i gusti ...
– Ma cosa dite! – esclamò James che non si teneva più.
– Sorci salati, cane, cavallette fritte, pescecane... Ma è una cucina di Belzebù questa!
La Scimitarra di Budda - A bordo della giunca
Emilio Salgari
1892
lunedì 15 aprile 2024
Un po' tanto bella
Un po' corta, un po' allungata, un po' grossa, un po' diseguale, un po' lunga, un po' uguale, un po' depressa e un po' tanto bella.
Carattere generico: antenne corte, quasi a clava; prima articolazione un po' allungata ; le altre quasi globose; le tre ultime più grosse, a clava. - Quattro antennette disuguali; le anteriori un po’ più lunghe, composte di tre articolazioni, l’ultima più grossa, a forma di scure; le posteriori composte di due articolazioni uguali. - Corpo emisferico, depresso nel di sotto. - Corsaletto ed elitre contornati.
Storia naturale degli insetti desunta da Linneo, Fabricius, Réaumur, Geoffroy, Dègeer, Roesel ec. redatta giusta il metodo di Olivier con note e osservazioni di De Tigny - 1833
F. Martin Grostête de Tigny
domenica 14 aprile 2024
Fiori di melo
... Quali a veder de’ fioretti del melo
che del suo pome li angeli fa ghiotti
e perpetue nozze fa nel cielo ...
Divina Commedia - XIV secolo
Purgatorio - Canto trentaduesimo
Dante Alighieri
sabato 13 aprile 2024
Il banchetto di Anansi
Le leggende su Anansi conosciute come Anansesem presso gli Ashanti e Anansi-Tori in Suriname sono tramandate dalla tradizione orale della saggezza popolare in un continuum che unisce passato e presente.
" ... l’indomani Tigre, passando davanti alla casa di Anansi, sente un buon profumo venire dalla cucina. Allora si autoinvita e trova Anansi che dà un banchetto e che, non avendo scelta, lo invita a sedersi a mangiare con loro. Tigre dice: Fratello Anansi, dove hai preso tutte queste buone cose da mangiare? Ma non mentirmi, però ... "
I ragazzi di Anansi
Neil Gaiman
Scrittore, fumettista
Neil Gaiman
Scrittore, fumettista
Traduzione Katia Bagnoli
venerdì 12 aprile 2024
Nel regno di Anansi
Arguto, astuto, intelligente e ingannatore Anansi, il dio Ragno le cui avventure vengono narrate dal folklore dell'Africa Occidentale con lo scopo di intrattenere, di mantenere vivo il patrimonio culturale e soprattutto di insegnare ai bambini la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Per conoscere meglio la storia di questo personaggio potete leggere Anansi.
"... Le storie di Anansi risalgono a quando gli uomini hanno cominciato a raccontarsi le storie. In Africa, dove tutto è cominciato, ancor prima che gli uomini dipingessero sulle pareti delle caverne i leoni e gli orsi, prima che raccontassero le storie delle scimmie, dei leoni e dei bufali. Grandi storie da sogno. Gli uomini hanno sempre avuto questa predisposizione. È così che interpretavano il mondo: tutto ciò che correva o strisciava o penzolava o serpeggiava doveva passare per le storie, tribù diverse di uomini veneravano creature diverse ..."
I ragazzi di Anansi
Neil Gaiman
Scrittore, fumettista
Neil Gaiman
Scrittore, fumettista
Traduzione Katia Bagnoli
giovedì 11 aprile 2024
Pratolina in fiore
II
È il verno, e tutti i fiori arse la brina
nei prati e tutte strinò l’erbe il gelo:
ma te vedo fiorir, primaverina.
Tu persuasa dal fiorir del cielo,
fioristi; ed ora, quasi più non voglia
perché sei sola, appena alzi lo stelo.
O fior d’amore su la trita soglia!
Tu tingi al sommo i petali d’argento
d’un rosso lieve. Una raminga foglia
ti copre un poco, e passa via col vento...
O fior d’amore sulla soglia trita!
o quando tutto se ne va, venuta!
che vivi quando è per finir la vita!
e che non muti anche se il ciel si muta!
Hai visto i fiori nella lor fiorita:
vedi le foglie nella lor caduta.
Ti coglierà passando Margherita
col cuore assorto nell’amor che fu.
Ti lascerà cadere dalle dita...
- Egli non t’ama, egli non t’ama più! -
Nuovi Poemetti - Bellis perennis -1909
Giovanni Pascoli
mercoledì 10 aprile 2024
Pratolina in boccio
I
Chi vede mai le pratelline in boccia?
Ed un bel dì le pratelline in fiore
empiono il prato e stellano la roccia.
Chi ti sapeva, o bianco fior d’amore
chiuso nel cuore? E tutta, all’improvviso,
la nera terra ecco mutò colore.
Sono pensieri, ignoti già, che in viso
rimiran ora, ove si resti o vada;
nati così, nell’ombra, d’un sorriso
di stella e d’una goccia di rugiada...
O mezzo aperta come chi non osa,
o pratellina pallida e confusa,
che sei dovunque l’occhio mio si posa,
e chini il capo, all’occhio altrui non usa;
bianca, ma i lievi sommoli, di rosa;
tanto più rosa quanto più sei chiusa:
ti chiudi a sera, chi sa mai per cosa,
sei chiusa all’alba, ed il perché sai tu;
o primo amore, o giovinetta sposa,
o prima e sola cara gioventù!
Nuovi Poemetti - Bellis perennis -1909
Giovanni Pascoli
martedì 9 aprile 2024
Il tulipano si scalda al sole
"... Vado a riprendere le mie funzioni.
- Di scaldatore di vasi?...
- Mi premono i miei tulipani. Hanno freddo.
- Questo è matto davvero, - pensai io ... "
lunedì 8 aprile 2024
domenica 7 aprile 2024
Il soffio del ranuncolo
" ... Alice colse quell’occasione per scappare. Corse tanto da perdere il fiato, sinché il latrato del cagnolino si perse in lontananza. - E pure che bel cucciolo che era! - disse Alice, appoggiandosi a un ranuncolo e facendosi vento con una delle sue foglie ... "
Alice nel paese delle meraviglie - 1865
Lewis Carroll
Traduzione Silvio Spaventa Filippi
sabato 6 aprile 2024
Un umile lichene
" ... Quanto alla vegetazione, in quel luogo era d’una povertà incredibile, consistendo solo in alcuni umili licheni.
Non renne, non volpi; tutta l’isola, giacché questa prima terra da noi esplorata era un’isoletta, pareva assolutamente priva di esseri viventi ... "
La Stella Polare ed il suo viaggio avventuroso - 1901
Emilio Salgari
venerdì 5 aprile 2024
L'occhio apotropaico di Madre Natura
Gli esseri umani osservano la natura, si relazionano con lei e attraverso i processi mentali in continuo divenire la interpretano, creano significati attraverso le esperienze che vivono e all'apparato ricettivo e reattivo aggiungono quello simbolico per cui un organo di senso come l'occhio, nelle più disparate culture, può assumere un valore apotropaico* che lo vede scolpito, inciso e dipinto lì dove si crede ve ne sia la necessità.
Gli antichi greci gli occhi - ὀφθαλμόι/oftalmoi li dipingevano sulle pareti delle abitazioni; sui vasi, soprattutto sulle tazze dette κύλικες/kiulikes per impedire agli spiriti maligni di entrare in bocca con il liquido ingerito, e sulla prua e la poppa delle navi per proteggere il viaggio in mare similmente agli egizi che lo ponevano anche tra i bendaggi delle mummie o dentro i sarcofagi per proteggere il viaggio dei defunti nell'aldilà e sui muri delle case per difendersi dai ladri.
A volte succede che Madre Natura si riappropri delle sue forme e per proteggersi le mostri tra i nodi di un albero ferito.
apotropaico*= Dal greco ἀποτρόπαιος/apotropaio - che allontana deriva di ἀποτρέπω/apotrepo - allontanare
giovedì 4 aprile 2024
Lignificata dalla natura
Vi è mai capitato di vedere l'Italia centro-settentrionale lignificata dalla natura, con le Alpi per cappello e dotata di due occhietti?
Eccola!
Ditemi se non sembra lei... Aggiungo che, a destra della foto in alto, c'è anche una murena con la bocca aperta che vuole mangiarla
mercoledì 3 aprile 2024
Cuore di viticcio
Passiflora ama
Cuore di viticcio offre
Il sole scalda
Sciarada Sciaranti
I viticci sono appendici filamentose, semplici o divise, che crescono in spirale, e circondano ed abbracciano quei corpi cui vengono a contatto. Ordinariamente sono fornite di viticci le piante a tronco debole e che vogliono portarsi in alto sostenendosi ai corpi vicini (fig. 46). Se osserviamo i viticci nella vite, facilmente scorgeremo ch’essi non sono altro che grappoli degenerati, trovandosi al posto che questi occupano di solito, dicontro alla foglia, portando talvolta pur qualche acino.
Molte volte sono foglie abortite, come nelle veccie, piselli, ecc. Altre volte sono rami che prendono questa figura. Alcune piante come la bignonia e l’edera, mandano fuori dallo stelo degli uncinetti che valgono a fissare la pianta sui corpi per i quali arrampicano: questi uncinetti però servono anche come radici, facilitando nutrizione d’una pianta che s’allunghi di molto con gambo sottile.
Trattato completo di agricoltura compilato dietro le più recenti cognizioni scientifiche e pratiche dal dott. Gaetano Cantoni
1855
Per ulteriori informazioni:
martedì 2 aprile 2024
Del girasole
La natura dopo il riposo invernale, giorno dopo giorno, si sta risvegliando e i primi germogli fanno capolino dal grembo accogliente di Madre Terra.
" Il girasole (helianthus girans, heliotropium), che ormai è confinato solo in qualche giardino, era una volta coltivato in grande per trarne olio dai semi. Questa pianta è conosciuta da tutti, vuole terren sciolto e buon concime. Si pianta in primavera col foraterra, dopo il lavoro, alla distanza di 0m,50 o 0m,60 fra ciascun buco, nel quale si gettano due o tre semi. Cresciute le pianticelle a 0m,15 si zappano, lasciandone una sola per ceppo: si ripete una seconda zappatura quando abbiano l’altezza di 0m,65 circa, ed in seguito la pianta crescendo e ramificando rapidamente non permette quasi più l’ingresso nel campo. I frutti non maturano tutti simultaneamente, essendo che la pianta ramifica crescendo; però alla fine di settembre convien tagliare i primi e più maturi, indi estirpare le piante lasciandovi uniti gli ultimi, i quali in parte continuano a maturare, disponendo in piedi le piante in luogo coperto, arioso ed esposto al sole.
Secondo un computo, che mi sembra alquanto esagerato, cento piante di girasole possono dare tanto seme da fornire chilog. 3.60 circa d’olio, per il che potendosene contenere 40,000 in un ettaro, si avrebbero chilog. 1300 circa di olio, il quale, fosse anche del valore di franchi 1 al chilogrammo, rappresenterebbe sempre un prodotto quadruplo di quello della madia. Questa pianta avrebbe inoltre il vantaggio sopra molte altre di soffrir poco le intemperie e l’asciutto, purchè il terreno sia soffice e ben concimato. Il suo fogliame è mangiato avidamente dal bestiame, ed i suoi steli forniscono un combustibile migliore di quello degli steli di melgone. Il tortello residuo dev’essere molto ricco d’azoto. Finalmente sembra che questa pianta, come il pero di terra o topinabò, assorba molto dall’atmosfera e non dimagri molto il terreno, il quale resta mondo dalle male erbe, per la molt’ombra che fa, e così meglio preparato per una seconda coltivazione. "
Trattato completo di agricoltura compilato dietro le più recenti cognizioni scientifiche e pratiche dal dott. Gaetano Cantoni
1855
Per ulteriori informazioni:
lunedì 1 aprile 2024
Lunedì dell'Angelo in stato di guerra
1 aprile 1918
Aprile! Ti amavo tanto, dolce mese: ma stavolta non mi sorridi, nè pascoli i miei sogni. È sì triste la vita! Oggi piovve: buona è la pioggia per i campi e sopportai quindi con pace, sebbene aumentasse la mia malinconia. Ieri ho passato il pomeriggio a far mille disegni fantastici con Miutta, ma oggi mi sono messa a cucire fino a tardi. Stassera la zia portò la nuova (nera come al solito) che vengono a requisire le mucche, ed è assai agitata.
Pensa a come dovremo vivere questa estate senza alcun condimento di sorta: lardo no, olio no, burro no! E allora? Si dispera per noi giovani che patiremo la fame! Buona e cara zia! Ecco un altro rimorso: io le procuro solo fastidi e preoccupazioni. Non penso che morirò di fame, oh no, ho troppa viva fede in Dio, ma penso che se non fossi qua gli altri mangerebbero di più. Quale tormento! Dio mio, Dio mio, non abbandonatemi! Vedete la nostra miseria e se vostro volere è che patiamo ... fiat! Sovveniteci con la Vostra grazia.
Diario dell'occupazione austriaca del 1917-18 a Tesis
1995
Brigida Salvadori
Lieto Lunedì dell'Angelo!
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