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lunedì 29 settembre 2014

Dammi il cinque


" ... Se mai dovessi aver bisogno di una mano che ti aiuti 
... ne troverai una alla fine del tuo braccio ... 
Nel diventare più maturo scoprirai che hai due mani.
 Una per aiutare te stesso, l’altra per aiutare gli altri. "

Audrey Hepburn

venerdì 26 settembre 2014

" Per principio, per se stessi, per la propria dignità "

 " Non si fa il proprio dovere perché qualcuno ci dica grazie, lo si fa per principio, per se stessi, per la propria dignità."

Un uomo
Oriana Fallaci


Nella notte di sabato 13 gennaio 2012 all'1.46, dopo il naufragio della Costa Concordia all’isola del Giglio, il capitano di fregata Gregorio De Falco della sezione operativa della capitaneria di Porto di Livorno, per principio, per se stesso, per la propria dignità, ha svolto in maniera impeccabile il suo lavoro:

De Falco: "Sono De Falco da Livorno, parlo con il comandante?" . 
Schettino: "Sì, buonasera comandante De Falco" .
De Falco: "Mi dica il suo nome per favore".
Schettino: "Sono il comandante Schettino, comandante".
De Falco: "Schettino? Ascolti Schettino. Ci sono persone intrappolate a bordo. Adesso lei va con la sua scialuppa sotto la prua della nave lato dritto. C'è una biscaggina. Lei sale su quella biscaggina e va a bordo della nave. Va a bordo e mi riporta quante persone ci sono. Le è chiaro? Io sto registrando questa comunicazione comandante Schettino...".
Schettino: "Comandante le dico una cosa..."
De Falco: "Parli a voce alta. Metta la mano davanti al microfono e parli a voce più alta, chiaro?".
Schettino: "In questo momento la nave è inclinata...".
De Falco: "Ho capito. Ascolti: c'è gente che sta scendendo dalla biscaggina di prua. Lei quella biscaggina la percorre in senso inverso, sale sulla nave e mi dice quante persone e che cosa hanno a bordo. Chiaro? Mi dice se ci sono bambini, donne o persone bisognose di assistenza. E me ne dice il numero di ciascuna di queste categorie. E' chiaro?
Guardi Schettino che lei si è salvato forse dal mare ma io la porto... veramente molto male... le faccio passare un'anima di guai. Vada a bordo, cazzo!" 
Schettino: "Comandante, per cortesia..."
De Falco: "No, per cortesia... lei adesso prende e va a bordo. Mi assicuri che sta andando a bordo...".
Schettino: "Io sto andando qua con la lancia dei soccorsi, sono sotto qua, non sto andando da nessuna parte, sono qua..."
De Falco: "Che sta facendo comandante?"
Schettino: "Sto qua per coordinare i soccorsi..."
De Falco: "Che sta coordinando lì? Vada a bordo. Coordini i soccorsi da bordo. Lei si rifiuta? "
Schettino:"No no non mi sto rifiutando".
De Falco:"Lei si sta rifiutando di andare a bordo comandante? Mi dica il motivo per cui non ci va?" 
Schettino: "Non ci sto andando perché ci sta l'altra lancia che si è fermata...".
De Falco: "Lei vada a bordo, è un ordine. Lei non deve fare altre valutazioni. Lei ha dichiarato l'abbandono nave, adesso comando io. Lei vada a bordo! E' chiaro? Non mi sente? Vada, mi chiami direttamente da bordo. Ci sta il mio aerosoccorritore lì".
Schettino: "Dove sta il suo soccorritore?"
De Falco: "Il mio soccorritore sta a prua. Avanti. Ci sono già dei cadaveri Schettino".
Schettino: "Quanti cadaveri ci sono?" 
De Falco: "Non lo so.. Uno lo so. Uno l'ho sentito. Me lo deve dire lei quanti ce ne sono, Cristo".
Schettino: "Ma si rende conto che è buio e che qua non vediamo nulla ...".
De Falco: "E che vuole tornare a casa Schettino? E' buio e vuole tornare a casa? Salga sulla prua della nave tramite la biscaggina e mi dica cosa si può fare, quante persone ci sono e che bisogno hanno. Ora!".
Schettino: " ... Sono assieme al comandante in seconda qui".
De Falco: "Salite tutti e due allora. Come si chiama il secondo?"
Schettino: "Si chiama Dimitri".
De Falco: "Dimitri cosa?".
Schettino: "Dimitri Christidis".
De Falco: "Lei e il suo secondo salite a bordo. Ora! E' chiaro?".
Schettino:"Comandà, io voglio salire a bordo, semplicemente che l'altra scialuppa qua... ci sono gli altri soccorritori, si è fermata e si è istallata lì, adesso ho chiamato altri soccorritori...".
De Falco: "Lei è un'ora che mi sta dicendo questo. Adesso va a bordo, va a B-O-R-D-O! E mi viene subito a dire quante persone ci sono!".
Schettino: "Va bene comandante, sto andando".
De Falco: "Vada, subito!".

Oggi mentre Francesco Schettino da lezioni all'università, il comandante Gregorio De Falco viene colpito nel principio, in se stesso, nella dignità; è stato rimosso dagli incarichi operativi e il 28 settembre sarà trasferito negli uffici amministrativi della Direzione marittima di Livorno e anche se Federico Gelli porrà un'interrogazione parlamentare al ministro Maurizio Lupi per sapere la ragione di questa scelta, l'Italia non potrà dimenticare di aver ricevuto per l'ennesima volta, un ulteriore ferita alla sua integrità.  

"Proprio stamani ho avuto notizia dal comandante Faraone che lascio il servizio operazioni e vengo destinato ad un ufficio di carattere amministrativo. Sono abbastanza amareggiato, perché da dieci anni la mia ragione professionale è l'operativa, ma sono un militare."

Gregorio De Falco

Lei è amareggiato capitano De Falco ed io lo sono insieme a lei

martedì 23 settembre 2014

Nucleo e involucro d'autunno


" ... Ogni seme che l’autunno getta nelle profondità della terra ha un modo suo proprio di separare nucleo e involucro al fine di formare le foglie, i fiori e i frutti. Ma quali che siano i modi, lo scopo delle peregrinazioni di tutti i semi è identico: arrivare a levarsi innanzi al volto del sole ... "

Iram dalle alte colonne
Kahlil Gibran


Buon equinozio d'autunno

Per ulteriori informazioni

domenica 21 settembre 2014

Come una farfalla

" La mente umana è paragonabile ad una farfalla che assume il colore delle foglie sulle quali si posa… si diventa ciò che si contempla. "

Gustave Flaubert


... Ed io sono diventata una farfalla

martedì 16 settembre 2014

Diomira, città delle lampade multicolori

Per giungere in settembre a Diomira, Marco Polo parte da un luogo non ben precisato e si dirige verso levante, segue dunque per tre giorni il percorso del sole per scoprire, alle prime ore dell'alba, la prima città della memoria annunciata dal canto di un gallo, sbrilluccica d'argento, di bronzo, di stagno, di cristallo e d' oro; in lei c'è la bellezza delle cose comuni già conosciute e al declinare del giorno invece offre la peculiare accensione delle lampade multicolori sulle porte delle friggitorie che una voce di donna riporta al ricordo della felicità di ciò che è stato; quindi l'esplorazione di Diomira, che inizia dalla luce per concludersi nell'oscurità illuminata, traccia il sentiero della vita.

Sciarada Sciaranti


" Partendosi di là e andando tre giornate verso levante, l'uomo si trova a Diomira, città con sessanta cupole d'argento, statue in bronzo di tutti gli dei, vie lastricate in stagno, un teatro di cristallo, un gallo d'oro che canta ogni mattina su una torre. Tutte queste bellezze il viaggiatore già conosce per averle viste anche in altre città. Ma la proprietà di questa è che chi vi arriva una sera di settembre, quando le giornate s'accorciano e le lampade multicolori s'accendono tutte insieme sulle porte delle friggitorie, e da una terrazza una voce di donna grida: uh!, viene da invidiare quelli che ora pensano d'aver già vissuto una sera uguale a questa e d'esser stati quella volta felici. "

lunedì 8 settembre 2014

" L' azzurra distesa del Mediterraneo "


" L’azzurra distesa del Mediterraneo, incantatore e ingannatore di uomini audaci, manteneva il segreto del suo fascino… 

sotto la meravigliosa purezza del cielo al tramonto "
Joseph Conrad


Un cielo al tramonto trapunto di nubi che si specchiano nell' azzurra distesa del Mediterraneo perde la sua purezza?

giovedì 4 settembre 2014

Tra luce e oscurità sul Carro d' Oro


" ... Sole fecondo , che col carro ardente
porti e nascondi il giorno*, e nuovo e antico
rinasci, nulla più grande di Roma
possa mai tu vedere! " ...

Carmen saeculare
Quinto Orazio Flacco

col carro ardente / porti e nascondi il giorno* = Il Carro del Sole

" ... D'oro era l'asse, d'oro il timone, d'oro il cerchione
delle ruote e d'argento la serie dei raggi;
lungo i gioghi, topazi e gemme poste in fila
per riflesso del Sole emanavano sfavillanti bagliori ..."

Le metamorfosi - Libro II
Ovidio

era trainato da Eoo, Piroide, Etone e Flegone, quattro cavalli lucenti che lanciavano fuoco dalla bocca e dalle narici,

" ... Facile non ti sarà reggere cavalli
così focosi per le fiamme che hanno in petto
 e spirano da bocca e froge ... "

" ... gli alati cavalli del Sole, Eòo, Prois, Èton
e Flègon, l'ultimo, riempono l'aria di nitriti
e di fiamme, scalpitando di fronte alla barriera.
Non appena Teti, che non sa quale destino attenda il nipote,
l'apre, schiudendo a loro gli spazi del cielo immenso,
quelli si lanciano fuori, scalciando le zampe nell'aria
squarciano la cortina di nebbie e sollevandosi sulle ali
superano gli Euri che nascono nelle stesse regioni ... "

Le metamorfosi - Libro II
Publio Ovidio Nasone

era guidato dal dio Helios - Apollo Febo

" ... Avvolto in un manto purpureo, Febo sedeva
su un trono tutto sfolgorante di smeraldi luminosi:
ai suoi lati stavano il Giorno, il Mese e l'Anno,
i Secoli e le Ore disposte a uguale distanza fra loro;
e stava la Primavera incoronata di fiori,
stava l'Estate, nuda, che portava ghirlande di spighe,
stava l'Autunno imbrattato di mosto
e l'Inverno gelido con i bianchi capelli increspati ... "

Le metamorfosi - Libro II
Publio Ovidio Nasone

e nel tragitto che percorreva quotidianamente era preceduto da Eos - Aurora che spargeva petali di rosa, 

" ... ecco che all'erta dal lucore di levante
l'Aurora spalanca le sue porte purpuree e l'atrio colmo
di rose: fuggono le stelle, che Lucifero raduna
in schiere, lasciando per ultimo il campo celeste ... "

Le metamorfosi - Libro II
 Publio Ovidio Nasone 

veniva assistito dalle Ore

" ... ordinò alle Ore in attesa di aggiogare i cavalli
Rapide le dee eseguono l'ordine e dal fondo delle stalle
traggono i destrieri sazi di succo d' ambrosia, che spirano
fuoco, e adattano loro i morsi tintinnanti ... "

Le metamorfosi - Libro II
 Publio Ovidio Nasone 

e trasportava l'astro solare che tracciava l'arco del giorno sorgendo dal fiume Oceano ad oriente per tramontare sul fiume Oceano ad occidente dopo aver raggiunto l'apice del cielo.
La magia di una bacchetta d'oro, che permetteva il continuum del viaggio dalla luce all'oscurità e dall'oscurità alla luce, riportava Helios - Apollo Febo ad oriente per riposare nella sua reggia costruita su maestose colonne, decorata con oro, argento, rame e avorio.

" ... Alta si ergeva la reggia del Sole su immense colonne,
tutta bagliori d'oro e fiammate di rame;
lucido avorio rivestiva la cuspide del frontone
e i battenti della porta emanavano riflessi argentei.
E qui l'arte eclissava la materia, perché il dio del fuoco
vi aveva cesellato i mari che circondano la terra,
l'universo intero e il cielo che lo sovrasta ... "

Le metamorfosi - Libro II
Publio Ovidio Nasone  


P. S. 
Riuscite a vedere il viso che sembra nascondersi dietro le nuvole nella parte superiore della foto a destra dell'antenna più alta?

lunedì 1 settembre 2014

Di pietra e di cuore


" ... Quando è la pietra a prendere la forma del cuore non si può più accusarla di essere dura e insensibile ... "

Sasha nel cuore di Interior
Sciarada Sciaranti