Dal latino sōl - sole e sistĕre - fermarsi - solstĭtĭum - Il sole si ferma
I solstizi per gli antichi greci rappresentavano delle porte, il solstizio d'estate sotto il segno del cancro era chiamato "Porta degli uomini" e il solstizio d'inverno sotto il segno del capricorno era chiamato "Porta degli dei"; nel XIII canto dell'Odissea di Omero la Porta del Cancro accessibile ai mortali è rivolta a Borea verso Nord e la Porta del Capricorno accessibile ai Numi è rivolta a Noto verso Sud:
" ...
C’è nell’isola d’Itaca un porto che al veglio del mare
Fórcino è sacro. All’ingresso si sporgono due promontori
scoscesi, che dal porto strapiomban sul pelago, e fuori
tengono gli alti marosi gonfiati dal soffio dei venti
impetuosi. Ivi dentro le navi dai solidi fianchi
pur senza gómena restan, quand’ hanno gettato l’ormeggio.
Leva un ulivo, al fondo del porto, le foglie sottili;
e accanto ad esso un antro gradevole sacro ed azzurro
come l’aria: vi stanno le Ninfe che Nàiadi han nome.
Quivi cratèri sono, con anfore grosse di pietra:
quivi le pecchie fanno lor bugni e preparono il miele:
quivi telai di pietra grandissimi, dove le Ninfe
tessono manti azzurri purpurei, stupore a vederli.
Acque perennemente vi scorrono; e s’apron due porte,
questa rivolta a Bora, per dove è l’accesso ai mortali:
e piú divina quella che a Noto si volge; ne quivi
possono gli uomini entrare: che quivi e l’accesso dei Numi
... "
C’è nell’isola d’Itaca un porto che al veglio del mare
Fórcino è sacro. All’ingresso si sporgono due promontori
scoscesi, che dal porto strapiomban sul pelago, e fuori
tengono gli alti marosi gonfiati dal soffio dei venti
impetuosi. Ivi dentro le navi dai solidi fianchi
pur senza gómena restan, quand’ hanno gettato l’ormeggio.
Leva un ulivo, al fondo del porto, le foglie sottili;
e accanto ad esso un antro gradevole sacro ed azzurro
come l’aria: vi stanno le Ninfe che Nàiadi han nome.
Quivi cratèri sono, con anfore grosse di pietra:
quivi le pecchie fanno lor bugni e preparono il miele:
quivi telai di pietra grandissimi, dove le Ninfe
tessono manti azzurri purpurei, stupore a vederli.
Acque perennemente vi scorrono; e s’apron due porte,
questa rivolta a Bora, per dove è l’accesso ai mortali:
e piú divina quella che a Noto si volge; ne quivi
possono gli uomini entrare: che quivi e l’accesso dei Numi
... "
Odissea Canto XIII
Omero
Traduzione Ettore Romagnoli
Queste due porte solstiziali conosciute anche dalla cultura vedica: " Pitri-loka - Porta degli avi " e " Deva-loka - Porta degli dei " sono dunque il simbolo del confine tra il mondo materiale, spazio temporale degli uomini che appartiene alla fase discendente dell'anno e il mondo divino, soprannaturale e atemporale degli dei che appartiene alla fase ascendente dell'anno.
Anticamente per i popoli come quello dei celti l'estate iniziava a Beltane mentre oggi è il solstizio d'estate, a dare inizio alla stagione estiva e dal 1974 Aidan A. Kelly per regalare una festa solstiziale ai neopagani lo chiama Lihta.
Il 21 giugno il sole è allo "Zenit", il punto più alto della volta celeste ed è per questo che si celebra l'apoteosi, il trionfo, la manifestazione massima della potenza della luce che subito dopo la sua vittoria sul buio gli cede spazio per dare inizio alla fase calante dell'anno. Litha è la festa del raccolto, dell'abbondanza, della terra ricca di frutti generati con l'aiuto del sole,
è conosciuta anche come "Midsummer - Mezza estate", la notte in cui è possibile incontrare gli elfi e le fate che adorano lasciare i loro doni davanti alle porte delle case, ma gradiscono anche essere ricambiati con una bella sorpresa (Shakespeare nella sua commedia "Sogno di una notte di mezza estate" racconta di questi esseri magici facendoci conoscere "Oberon", il re degli elfi e la sua sposa "Titania", la regina delle fate).
Study for the Quarrel of Oberon and Titania
di Sir Joseph Noel Paton
1849
di Sir Joseph Noel Paton
1849
Litha è "Alban Heruin - Luce della Riva" perché si credeva che astronomicamente la terra occupasse la parte superiore dell'equatore celeste, l'acqua quello inferiore e il sole si trovasse il 21 giugno sul punto d'incontro tra terra e acqua, come la spiaggia - la riva del mare che è il punto d'incontro tra terra e mare. Il 21 giugno dal Medioevo si propone ciclicamente lo scontro tra " il Re Agrifoglio " e " il Re Quercia " in cui è conteso il predominio sull'anno, il Re Quercia vincitore a " Yule " che ha regnato per sei mesi nella fase ascendente è ora sconfitto a Litha dal Re Agrifoglio che regnerà per i prossimi sei mesi nella fase discendente dell'anno.
Durante la notte di Litha si accendono i fuochi sacri in cui vengono bruciati i residui delle sette o nove erbe raccolte l'anno precedente per la Festa di San Giovanni: artemisia, finocchio selvatico, iperico, lavanda, piantaggine, ruta, timo, verbena, vischio, allontanando gli spiriti maligni, e attorno ai fuochi si dà inizio alle danze con lo scopo non solo di invitare le divinità che portano in dono conoscenza e chiaroveggenza, ma anche con l'intento di incoraggiare il sole donandogli l'energia sprigionata nella danza affinché possa affrontare la successiva fase calante dell'anno. Nella notte di San Giovanni, a mezzanotte si raccolgono le radici di "iperico - hyperikon - proteggere" (il famoso "Fiore di San Giovanni"), per utilizzarle come amuleto contro gli spiriti maligni mentre il 24 a mezzogiorno si raccolgono i fiori di iperico che acquistano delle potenti doti curative, la leggenda racconta che chi inciampa in questo fiore riesce a entrare nel regno delle fate; tutte le erbe raccolte la notte delle streghe sprigionano il loro massimo potenziale magico ed è per questo che si raccolgono, si seccano e si utilizzano nei riti durante l'inverno; la leggenda racconta anche che chi trova un seme di felce è in grado di scoprire grandi tesori e chi trova un fiore di felce può diventare invisibile, però nella realtà la felce non produce ne fiori ne semi perché si riproduce per spore.
Alcuni riti che si praticavano il giorno del solstizio:
Le cidules - ruote infuocate venivano lanciate nei campi per propiziarsi la fortuna.
Le ragazze nubili per conoscere quale sarebbe stato il loro futuro marito, leggevano il responso nelle chiare d'uovo versate nell'acqua o nelle fave private della buccia
In Scandinavia le ragazze nubili ponevano un mazzettino di fiori sotto il loro cuscino per ottenere dei sogni premonitori che riguardavano l'amore
In Inghilterra le ragazze nubili apparecchiavano con cura la tavola, la bandivano con formaggio, pane e vino e aprivano l'uscio di casa per attendere quello che sarebbe stato il loro futuro sposo
In Galles, il rito propiziatorio per trovare l'anima gemella consisteva nel girare per 9 volte intorno a una chiesa inserendo alla fine di ogni giro, un coltello nella serratura del portone della chiesa e si pronunciava la seguente frase: "Qui c'è il coltello dov'è il fodero?"
Le ragazze nubili per conoscere quale sarebbe stato il loro futuro marito, leggevano il responso nelle chiare d'uovo versate nell'acqua o nelle fave private della buccia
In Scandinavia le ragazze nubili ponevano un mazzettino di fiori sotto il loro cuscino per ottenere dei sogni premonitori che riguardavano l'amore
In Inghilterra le ragazze nubili apparecchiavano con cura la tavola, la bandivano con formaggio, pane e vino e aprivano l'uscio di casa per attendere quello che sarebbe stato il loro futuro sposo
In Galles, il rito propiziatorio per trovare l'anima gemella consisteva nel girare per 9 volte intorno a una chiesa inserendo alla fine di ogni giro, un coltello nella serratura del portone della chiesa e si pronunciava la seguente frase: "Qui c'è il coltello dov'è il fodero?"
Chiunque voglia conoscere meglio la controparte ascendente di Litha clicchi su Yule
Per ulteriori informazioni
Solstizio Estivo
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Bellissimo post. Anch' io sono interessata alle ritualità popolari con quella radice di paganesimo che mi parla di sete di eternità, di meraviglia e di stupore.
RispondiEliminaGrazie. Conto di scrivere qualcosa anch' io al riguardo in questi giorni. Buona giornata.
Vedo che ogni tuo post cara Sciarada ha un forte significato, io ti confesso che ignoravo tutto questo, ti ringrazio di averlo pubblicato.
RispondiEliminaÈ proprio vero ogni giorni si può imparare qualcosa, buona giornata, amica.
Tomaso
Super post cara Sciarada e.......buona estate!!!!!!
RispondiEliminaVarchiamo insiema la "porta degli uomini" e che questa stagione e il cammino che insieme vi faremo ci porti serenità e gioia!
RispondiEliminaUn augurio a tutti di vivere bene questo tempo di estate!
Bravissima Sciarada, come sempre.
RispondiEliminaHo notato con piacere che hai citato "il sogno di una notte di mezza estate", capolavoro letterario di Shakespeare e altrettanto di Mendelssohn, dal punto di vista musicale.
W l'inizio dell'estate!
Ciao, buon pomeriggio.
très intéressant..mais laisse déjà venir l'été.. chez nous il ne fait pas très chaud en ce moment!
RispondiEliminaBellissimo post. Pensa che oggi cercavo notizie sul solstizio poi ho avuto un contrattempo e ho lasciato perdere. Stasera con piacere ho tutte le informazioni da te. Grazie
RispondiEliminaSciarada, vengo sempre volentieri sul tuo blog perché so che apprenderò qualche cosa di nuovo. Oggi era la festa della musica e sono andato con mia moglie ad un concerto (violino, clavicembalo, viola di gamba e coro) che ci ha permesso di festeggiare l'inizio dell'estate. Buona notte.
RispondiEliminaHo letto con grande interesse,anche perchè lo spirito delle vecchie feste e dei riti pagani
RispondiEliminasi è mantenuta,con le modifiche del caso,anche nelle nuove forme religiose e civili.
Hello! It's good to have these markers on the wheel of the year,they help to keep us grounded and connected to the earth,our home and source of sustenance.......and to the universe!
RispondiEliminaThe sparkling suns are joyous!
Best wishes,
Ruby
...non sono io che leggo con interesse, sono i suoi post a destarlo fino all'ultima parola...e tutto convoglia nel misterioso fascino dell'eterna 'storia'...un inchino alla sua creatività signora Sciarada...auguri di buone feste...
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