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domenica 23 giugno 2024

Becca il pelargonio la cicogna

" La città è circondata di giardini, i quali verso la fine di aprile e il principio di maggio si coprono d’una miriade di tulipani, di giacinti, di garofani, di auricole, d’anemoni, di ranuncoli, di camelie, di primavere, di cacti, di pelargonii, che formano intorno ad Haarlem una immensa corona cui i viaggiatori di tutte le parti del mondo rapiscono un mazzetto passando. "

Olanda - Haarlem - 1876
Edmondo De Amicis

Pelargonium graveolens infiorescenze e foglie

I pelargonii giungono in Europa alla fine del XVIII secolo dal Capo di Buona Speranza e in Italia Guido Carocci ci dice che nell'ottocento a Firenze era piuttosto nota una collezione coltivata, nell’annesso giardino di Villa Baldi, dal Prof. medico illustre Pietro Betti di Mangona.
Inizialmente i pelargonii vennero inseriti nel genere geranium, ma ad una più attenta valutazione si capì che, pur appartenendo alla stessa famiglia delle Geraniaceae,  dovevano essere scorporati da quel genere poiché, per quanto simili, avevano delle caratteristiche morfologiche diverse dai gerani ed ecco che questi meravigliosi fiori africani, per la particolare conformazione a becco di cicogna dei loro frutti, furono inclusi nel genere pelargonium, dal greco πελαργός/pelargos - cicogna, che conta oltre 280 specie e oggi quelle che nella propria denominazione conservano la primitiva impronta creano d'impatto una certa confusione nella comprensione della loro appartenenza. 
Nel dizionario generale di scienze, lettere, arti, storia, geografia del 1848 il pelagornium è descritto così:

" Genere di piante appartenente alla monadelfia eptandria del sistema sessuale, alla famiglia delle geraniacee e che è stato staccato dal genere geranium di Linneo, dal quale distinguesi per i caratteri seguenti: calice spartito in cinque lacinie, di cui la superiore termina in uno sperone ovvero in un tubo nettarifero scorrente lungh'esso il peduncolo a cui aderisce; petali cinque, raramente quattro, più o meno irregolari; dieci filamenti disuguali, dei quali quattro o sette fertili, gli altri sterili; dieresili a cinque logge, rostrata colle appendici barbate internamente e ravvolte a spirale dopo la deiscenza. - Cotesto genere (il cui nome deriva dal greco Teλaрyos (cicogna) allusivo al prolungamento a guisa di becco, che termina il frutto) comprende un numero grandissimo di specie, la maggior parte native del capo di Buona Speranza, e che ascendono oggidì quasi a quattrocento, fra le quali però più della metà sono ibridi o varietà, nate talune nella loro patria stessa e più spesso nei giardini dove sono generalmente coltivate. Parecchi hotanici, fra i quali Sweet e De Candolle, sonosi adoperati a distinguere le vere specie ed a distribuirle in sezioni onde facilitarne lo studio; ma quest'opera, che tutti dicono difficilissima, è finora rimasta imperfetta, imperocchè le varietà e gli ibridi, in grazia dei loro fiori più ampi, più vistosi e più singolari, sono assai più ricercate dagli amatori e propagate che non le specie genuine. Alcune di queste piante, che hanno le radici tuberose e i fusti erbacei, si propagano per semi o per separazione dei tuberi; ma la maggior parte sendo piccoli suffrutici di legno molle e molto acquoso in giovinezza, si sogliono care per talee, le quali possono farsi da luglio sino a settembre e ben anche in altri tempi, mediante le cure volute dalla stagione; dopo un mese all'incirca le talee possono trapiantarsi in vaso. Siccome la vegetazione di queste piante dura per tutto l'anno esse debbonsi ritirare nello stanzone sul finire del mese d'ottobre, onde averle in fiore anche durante la fredda stagione. - Noi qui faremo parola soltanto di alcune specie genuine, le quali sono tuttora ricercate dagli amatori per qualche loro pregio. "

Dizionario generale di scienze, lettere, arti, storia, geografia - 1848

Pelargonium graveolens fiore

Il pelargonium graveolens, in cui graveolens deriva da grávis - greve che emana un odore intenso, conosciuto scientificamente anche come Pelargonium terebinthinaceum e Geranium terebinthinaceum Cav., volgarmente detto becco di cicogna, geranio africano, geranio dei floricoltori, malva rosa, epiteto che condivide con l'alcea rosea, e pelargonio; è caratterizzato da foglie profumatissime, in Marocco si chiama ätarcha o mâatercha ed è usato per  aromatizzre il tè mentre a Cipro dove prende il nome di kiouli è adoperato per aromatizzare lo sciroppo di zucchero per le conserve di albicocche - glyko tou koutaliou hrisomilo.

" ... Il macacco aprì la bocca, battè le palpebre, attorcigliò la coda, tutto animandosi internamente al suono della gavotta Louis XIII, di Victor Felix. Quel voluttuoso ondeggiamento di danza d’amore moveva l’aria e la testa di Natalia, per ritmo. La luce nella stanza era dolce; il profumo squisito dei pelargonii entrava dai vasi del balcone aperto ... "

Gabriele D'Annunzio - San Pantaleone - 1886

Può raggiungere il metro e mezzo di altezza, il fusto è eretto, arrotondato e pubescente con varie ramificazioni, le foglie con 5 o 7 lobi, picciolate e ricoperte di peli ghiandolari, che le rendono vellutate, sono incise ed hanno i margini frastagliati; i fiori a cinque petali di cui 2 più grandi, raccolti in ombrelle, sono rosa con venature che virano verso il fucsia; i frutti sono lunghi e curvati, ricordano il becco delle cicogne e contengono dei piccoli semi neri.

" ... la carovana si rimise in moto procedendo attraverso a quella vasta pianura erbosa coperta qua e là di splendidi fiori, fra i quali spiccavano le pelargonie somiglianti alle dalie europee... "

Il continente misterioso - 1894
Emilio Salgari

Pelargonium graveolens fiore

Il suo olio essenziale denominato olio di geranio, contiene citronellolo, geraniolo, forminato di citronella, isomentone, linalolo, nerolo, tiglato di geranile; per le sue proprietà, antidepressive, antimicotiche, antinfiammatorie, antirughe, antisettiche, antismagliature, astringenti, cicatrizzanti, drenanti, emostatiche, lenitive, seboregolatrici, stimolanti del sistema linfatico, tonificanti, è  usato in aromaterapia in caso di acne, artrite, astenia, bruciature, colon irritabile, congestione linfatica diabete, disturbi mestruali, dell'apparato uterino.del fegato, del pancreas e del sistema endocrino, eczemi, emorroidi, ferite, gastroenteriti, glicemia, impetigine, mal di gola, massaggi drenanti, micosi, nevralgie, osteoartrite,  pelle grassa e secca, pori dilatati, piede dell'atleta, varici, vesciche.
È  un insettifugo naturale e in cucina si utilizzano i fiori e le foglie più tenere nelle insalate, marmellate, salse, sciroppi, sorbetti e torte.

" ... Terminata la raccolta delle radici, Niro-Warranga le trasportò nel dray, poi risalì a cassetta e la carovana si rimise in moto procedendo attraverso a quella vasta pianura erbosa coperta qua e là di splendidi fiori, fra i quali spiccavano le pelargonie somiglianti alle dalie europee, e fichi di formio ... "

Il continente misterioso - 1894
Emilio Salgari

Nel linguaggio dei fiori rappresenta la follia d'amore e un rametto può andare a comporre il mazzetto delle sette o nove erbe di San Giovanni, entrambi i numeri sono sacri.

" ... Adesso mentre l’ombra violacea invadeva il verde delle onde e correva lungo la costa, di paesello in paesello, spegnendo, una dopo l’altra, le bianche case lucenti, egli era appunto seduto sul suo trono e si teneva sulle ginocchia la piccola Maria, mentre Franco, sulla terrazza, annaffiava i vasi di pelargoni, pieno il cuore e il viso di contentezza affettuosa come se versasse da bere a Ismaele nel deserto ... "

Piccolo mondo antico - 1896
Antonio Fogazzaro

N.B. Nei miei post i principi attivi delle piante, lì dove è possibile, sono elencati in ordine alfabetico e non in ordine di quantità perché lo scopo è informativo-storico e non medico.

Per chi è interessato
Brucia con le coccole il legno di ginepro

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