Buongiorno Roma e buon compleanno!
Sei bellissima oggi come ieri e sempre lo sarai.
I sette colli
" ... [11,1] Dopo aver seppellito a Remonia Remo e insieme i pastori che avevano allevato i due fratelli, Romolo fondò la città facendo venire dall’Etruria degli esperti perché li guidassero e insegnassero loro, sul fondamento di certe leggi e di certi libri sacri, tutti i particolari della cerimonia, come in un rito religioso.
[2] Fu scavata una fossa circolare intorno a quello che ora viene chiamato il Comizio, e le primizie di tutti i frutti, il cui uso è ritenuto legittimo e buono per consuetudine e necessario per natura, deposero in essa. Da ultimo ciascuno vi gettò una zolla di quella terra da cui era giunto e che aveva portata con sé, e le mescolarono fra di loro. Questa fossa chiamano «mondo», con lo stesso nome con cui chiamano il cielo. Poi, facendo centro su di essa disegnarono, come tracciando una circonferenza intorno a un punto, i limiti della città.
[3] Il fondatore in persona, applicò a un aratro un vomere di bronzo e aggiogati ad esso un bue e una vacca, scavava, spingendolo tutt’intorno, un profondo solco lungo il confine, mentre quelli che lo seguivano avevano il compito di gettare all’interno tutte le zolle sollevate dall’aratro e di non permettere che alcuna ne cadesse dalla parte esterna.
[4] Tracciarono poi una linea distinta dal tracciato del muro, la quale indicava quello che in forma contratta chiamano «pomerio», termine che significa «dietro il muro» o «dopo il muro». Dove pensavano che dovesse inserirsi una porta, toglievano il vomere e sollevavano l’aratro lasciando uno spazio libero.
[5] Da qui il fatto che considerano sacro tutto il muro tranne le porte. Se avessero ritenuto sacre le porte, non sarebbe stato possibile farvi entrare, senza scrupoli religiosi, alcuni dei prodotti necessari né altre cose farne uscire, in quanto ritenute impure.
[12,1] E concordemente accettato che la fondazione della città avvenne l’undicesimo giorno prima delle calende di maggio. E questo giorno festeggiano i Romani, chiamandolo il Natale della loro patria. Da principio, come dicono, nessun animale sacrificavano in questa solennità, ma pensavano di dovere conservare pura e senza spargimento di sangue la festa commemorativa della nascita della loro patria. [2] Ma anche prima della fondazione della città essi avevano in quello stesso giorno una festa pastorale, che chiamavano «Parilia»*. Ai nostri giorni non c’è affatto concordanza tra calendario romano e calendario greco per quanto riguarda l’inizio dei mesi. Dicono che il giorno in cui Romolo fondò la città fu precisamente il trenta del mese e che in esso avvenne una congiunzione della luna col sole con conseguente eclissi, che ritengono fosse conosciuta anche dal poeta epico Antimaco di Teo e avvenisse il terzo anno della sesta Olimpiade.
[3] Al tempo dello scienziato Varrone, uno dei più grandi eruditi romani nella conoscenza della storia, c’era un suo amico, Taruzio, che era per altro filosofo e matematico e si applicava, a fini speculativi, all’arte del calcolo delle nascite e aveva fama di eccellere in essa.
[4] A lui Varrone pose il problema di fissare il giorno e l’ora della nascita di Romolo, deducendoli, come si traggono le soluzioni dei problemi matematici, da quelli che chiamano «gli effetti delle congiunzioni astrali» relativi alla vita dell’uomo. Di questa scienza astrologica è proprio predire, prendendo il tempo della nascita di un uomo, quale sarà la sua vita e, dati gli avvenimenti della sua vita, ricavare il tempo della sua nascita.
[5] Taruzio fece ciò che gli era stato chiesto, esaminò le vicende e i fatti dell’uomo, mise insieme il tempo della vita, il modo della sua morte e tutti gli elementi siffatti e dichiarò con sicurezza e fermezza che il concepimento di Romolo nel seno della madre era avvenuto nel primo anno della seconda Olimpiade, il 23 del mese di Choeac del calendario egiziano, all’ora terza durante un’eclissi totale di sole, e che la sua nascita avvenne il 21 del mese di Thoth al sorgere del sole.
[6] Concluse che la fondazione di Roma da parte sua avvenne il 9 del mese di Pahrmuthì* fra la seconda e la terza ora, giacché ritengono che anche la sorte di una città, come quella dell’uomo, abbia il suo tempo particolare, che può essere osservato dalla posizione degli astri al tempo della sua fondazione. Ma forse queste e analoghe speculazioni interesseranno i lettori per la loro novità e curiosità più che infastidirli per i loro contenuti fantastici ... "
Vita di Romolo
Plutarco
Traduzione Antonio Traglia
Parilia* = Per mutamento del suono (dissimilazione) del termine Palilia, che indica le feste in cui si celebra la dea dei pastori Pales.
Pahrmuthì* = L'astrologia nata in Caldea era giunta in Grecia attraverso gli egiziani per cui Taruzio eseguiva i suoi calcoli basandosi sui mesi del calendario egiziano. Choiac corrispondeva al nostro dicembre, Thoth al nostro settembre e Pharmuthi al nostro aprile.
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