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giovedì 18 aprile 2019

Giovedì Santo A Notre Dame

" ... La creazione del mondo, il peccato originale, le profezie, la venuta di Cristo, la sua passione, morte e trasfigurazione, l’anticristo e il giudizio universale sono l’epopea, il fondo storico a cui si annodano tante vite di Santi. E questa storia dell’umanità era tutt’i giorni innanzi al popolo, nella predica, nella confessione, nella messa, nelle feste. La messa non è altro che una rappresentazione simbolica di questa storia, un vero dramma senza che ce ne sia l’intenzione, rappresentato dal prete e da’ Fedeli. Ogni atto che fa il prete, è pieno di significato, è rappresentazione mimica. La prima parte della messa è epica o narrativa; è il Verbum Dei, l’esposizione che comprende le profezie e il Vangelo, e finisce con la predica. La seconda parte è drammatica, è l’azione, il Sacrificium, l’adempimento delle profezie. La terza parte è lirica, come nelle risposte de’ Fedeli (il coro) al Prete o quando due Cori si alternano nel canto, e negl’inni, e nelle preghiere: ciò che ha luogo principalmente nella Messa cantata. Aggiungi le immagini de’ Santi e i fatti dell’antico e del nuovo Testamento in quelle cappelle, in quelle finestre variopinte, in quelle cupole, e quelle grandi ombre, e quelle moli restringentisi sempre più e terminate da croci slanciate verso il cielo, ed avrai l’immagine e l’effetto musicale di questo stacco dalla terra, di questo volo dell’anima a Dio.
Dopo l’evangelo, il Predicatore talora, per fare più effetto sull’immaginazione, esponeva la sua storia sotto forma di rappresentazione, come si fa in parte anche oggi ne’ Quaresimali. I monaci e i preti rappresentavano il fatto, e il predicatore aggiungeva le sue spiegazioni e considerazioni. Era una rappresentazione liturgica, cioè legata al culto, parte del culto, detta Divozione o Mistero. Di tal natura sono due Divozioni, che si rappresentavano il giovedì e il venerdì santo, e sono piuttosto due atti di una sola rappresentazione, che due rappresentazioni distinte. La prima comincia col banchetto che Cristo ebbe in casa di Lazzaro, sei giorni avanti Pasqua, e che qui è il giovedì santo. Cristo viene da Gerusalemme; Maria con Maddalena e Marta gli va incontro. Maria prega il figlio di non tornare a Gerusalemme, perchè vogliono la sua morte. Cristo risponde dover ubbidire al Padre: pur si conforti, che niente farà che non lo dica a lei. Alla fine del banchetto Cristo scopre a Maddalena che dee ire a Gerusalemme, dove patirà il supplizio della croce e le raccomanda la Madre. Cristo esce. Sopraggiunge Maria che ha visto il figlio turbato, e la prega a svelarle quello che il figlio le ha detto. Maddalena tace. E la madre va a Cristo tutta in lagrime, e dice:

Dimmelo, figlio, dimmelo a me,
Perchè stai tanto affannato?
Amara me, piena di sospiri,
Perchè a me lo hai celato?
De gran dolore se spezzano le vene,
E de la doglia, Figlie, m’esce il fiato,
Che t’amo, o figlio, con perfetto core,
Dimmelo a me, o dolce Signore.

Cristo dice che pel riscatto del mondo dee ire a morte, e Maria sviene. Tornata in sè, e lamentandosi raccomanda il figlio a Giuda che risponde in modo equivoco: So quello che ho a fare. Poi si volge a Pietro, che promette difendere il figlio contro tutto il mondo. Giunti a una porta della città, Maria non vuol separarsi dal figlio, ma quando non lo vede più e sa che per un’altra porta è entrato in Gerusalemme, fa pietosi lamenti innanzi al popolo:

O figlio mio, tanto amoroso,
O figlio mio, dove sei tu andato?
O figlio mio, tanto grazioso,
Per qual porta sei tu entrato?
O figlio mio, assai dilettoso,
Tu sei partito tanto sconsolato.
Ditemi, donne, per amor di Dio,
Dove è andato il figlio mio?

Segue il racconto secondo la Bibbia. Le parole di Cristo tolte al Vangelo sono dette in latino. E la Divozione finisce con la prigionia di Cristo ... "  
  
I Misteri e le Visioni - Storia della letteratura italiana
Francesco De Sanctis

Ingresso di Gesù a Gerusalemme, Ultima Cena, Lavanda dei piedi- Notre Dame Parigi

Ingresso di Gesù a Gerusalemme - Ultima Cena - Lavanda dei piedi
Cattedrale di NotreDame - Parigi

Particolare di un bassorilievo, nella fascia superiore della transenna di sinistra del coro di Notre Dame, rappresentazione dell'Ingresso di Gesù a Gerusalemme, dell'Ultima Cena e della Lavanda dei piedi, episodi della vita di Cristo rievocati il Giovedì Santo. Insieme al bassorilievo della transenna di destra è stato realizzato tra il XIII e il XIV secolo sotto la direzione degli architetti Pierre de Chelles, Pierre de Montreuil e Jean de Chelles. Durante il Settecento furono entrambi rimaneggiati per poi essere sottoposti a un nuovo restauro nell'Ottocento sotto la supervisione di Eugène Viollet-le-Duc.



Buon Giovedì Santo ...

Per ulteriori informazioni

8 commenti:

  1. Cara Sciarada, un grazie di cuore delle chiarificazioni che io non ricordavo, ti auguro una splendida giornata.
    Ciao e buona giornata con una buona Pasqua con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. Sempre in prima linea..a te i miei auguri di Santa Pasqua
    Maurizio

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  3. Sempre in prima linea..a te i miei auguri di Santa Pasqua
    Maurizio

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  4. Una descrizione suggestiva, Grazie Sciarada. Buone festività pasquali.

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  5. Cara Sciarada, ho letto con interesse il tuo post. La canzone la conosco molto bene, come tutte le altre del musical che ho visto dal vivo , diversi anni fa. E' sempre bello riascoltarla. Un caro saluto e auguri di Buona Pasqua.

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  6. Interessante post con notizie accurate.Ascolto con piacere anche la canzone,sempre bella.Buona e serena Pasqua.

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  7. Buon Giovedì Santo Sciarà

    Patrizia

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