" ... Partitomi di Viterbo con i sopraddetti, venimmo via cavalcando, quando innanzi e quando indietro al ditto traino del Cardinale, di modo che il Giovedí Santo a ventidua ore ci trovammo presso Siena a una posta; e veduto io che v’era alcune cavalle di ritorno, e che quei delle poste aspettavano di darle a qualche passeggiere, per qualche poco guadagno, che alla posta di Siena le rimenassi; veduto questo, io dismontai del mio cavallo Tornon, e messi in su quella cavalla il mio cucino e le staffe, e detti un giulio a un di quei garzoni delle poste. Lasciato il mio cavallo a’ mie’ giovani che me lo conducessino, subito innanzi m’avviai per giugnere in Siena una mezz’ora prima, sí per vicitare alcuno mio amico, e per fare qualche altra mia faccenda: però, se bene io venni presto, io non corsi la detta cavalla. Giunto che io fui in Siena, presi le camere all’osteria, buone che ci faceva di bisogno per cinque persone, e per il garzon de l’oste rimandai la detta cavalla alla posta, che stava fuori della porta a Camollía; e in su detta cavalla m’avevo isdementicato le mie staffe e il mio cucino. Passammo la sera del giovedí santo molto lietamente: ... "
La vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze - Libro secondo - 1558
Benvenuto Cellini
Continua domani...
Oggi si rievoca l'Ultima cena e la Lavanda dei piedi:
" Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: "Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?".
Ed egli rispose: "Andate in città da un tale e ditegli: "Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli"".
I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici.
Mentre mangiavano, disse: "In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà".
Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: "Sono forse io, Signore?". Ed egli rispose: "Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà.
Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!".
Giuda, il traditore, disse: "Rabbì, sono forse io?". Gli rispose: "Tu l'hai detto".
Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: "Prendete, mangiate: questo è il mio corpo".
Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: "Bevetene tutti,
perché questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati.
Io vi dico che d'ora in poi non berrò di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi, nel regno del Padre mio".
Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
Allora Gesù disse loro: "Questa notte per tutti voi sarò motivo di scandalo. Sta scritto infatti:
Percuoterò il pastore
e saranno disperse le pecore del gregge.
Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea".
li disse: "Se tutti si scandalizzeranno di te, io non mi scandalizzerò mai".
Gli disse Gesù: "In verità io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte". Pietro gli rispose: "Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò". Lo stesso dissero tutti i discepoli.
Matteo 26, 17-35
Lavanda dei piedi
Piccola Passione 1511
Albrecht Dürer
British Museum Londra
" Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo,
Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, 4si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita.
Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: "Signore, tu lavi i piedi a me?".
Rispose Gesù: "Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo".
Gli disse Pietro: "Tu non mi laverai i piedi in eterno!". Gli rispose Gesù: "Se non ti laverò, non avrai parte con me".
Gli disse Simon Pietro: "Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!".
Soggiunse Gesù: "Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti".
Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: "Non tutti siete puri".
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: "Capite quello che ho fatto per voi?
Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono.
Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.
Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi.
In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato.
Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Giovanni 13, 1-17
Con il Giovedì Santo inizia il Triduo Pasquale (Vedi la parte conclusiva de Il Pesce d'Aprile nel Giovedì Santo) e alla fine della funzione vespertina, detta missa in Coena Domini, l'Eucarestia viene conservata in un tabernacolo sull'altare della reposizione per la comunione del Venerdì Santo, giorno in cui si ricorda la crocifissione di Gesù Cristo e che non prevede la consacrazione eucaristica.
" Farai un altare sul quale bruciare l'incenso: lo farai di legno di acacia.
Avrà un cubito di lunghezza e un cubito di larghezza: sarà quadrato; avrà due cubiti di altezza e i suoi corni costituiranno un solo pezzo con esso.
Rivestirai d'oro puro il suo piano, i suoi lati, i suoi corni e gli farai intorno un bordo d'oro.
Farai anche due anelli d'oro al di sotto del bordo, sui due fianchi, ponendoli cioè sui due lati opposti: serviranno per inserire le stanghe destinate a trasportarlo.
Farai le stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro.
Porrai l'altare davanti al velo che nasconde l'arca della Testimonianza, di fronte al propiziatorio che è sopra la Testimonianza, dove io ti darò convegno.
Aronne brucerà su di esso l'incenso aromatico: lo brucerà ogni mattina, quando riordinerà le lampade,
e lo brucerà anche al tramonto, quando Aronne riempirà le lampade: incenso perenne davanti al Signore di generazione in generazione. "
Esodo 30, 1- 8
L'incenso, che si fa preghiera offerta a Dio, bollito con il vino, che si fa sangue di Cristo, viene posto sull'altare della reposizione come i germogli di grano, che simboleggiano la morte e la Risurrezione di Gesù, nati nel buio dalla morte del seme che nella luce si fa vita.
" Chi ha creduto a quello che abbiamo annunciato? e a chi è stato rivelato il braccio dell'Eterno?
Egli è cresciuto davanti a lui come un germoglio, come una radice che esce da un arido suolo; non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né apparenza da farcelo desiderare.
Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era disprezzato, e noi non ne facemmo nessuna stima.
Tuttavia, erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato, ma noi lo reputavamo colpito, percosso da Dio e umiliato!
Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione.
Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via, ma l'Eterno ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti.
Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca. Come l'agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, egli non aprì la bocca.
Dall'oppressione e dal giudizio fu portato via; e fra quelli della sua generazione chi rifletté che egli era strappato dalla terra dei viventi e colpito a causa delle trasgressioni del mio popolo?
Gli avevano assegnato la sepoltura fra gli empi, ma, nella sua morte, egli è stato con il ricco, perché non aveva commesso violenze né c'era stato inganno nella sua bocca.
Ma all'Eterno è piaciuto di stroncarlo con dolori. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato, egli vedrà una discendenza, prolungherà i suoi giorni e l'opera dell'Eterno prospererà nelle sue mani.
Egli vedrà il frutto del tormento della sua anima e ne sarà saziato; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, e si caricherà egli stesso delle loro iniquità.
Perciò io gli assegnerò le moltitudini, egli dividerà il bottino con i potenti, perché ha dato se stesso alla morte, ed è stato annoverato fra i trasgressori, perché egli ha portato i peccati di molti e ha interceduto per i trasgressori.
Isaia 53, 1-12
I germogli di grano pasquali di cui sopra nonostante nascano da una semina invernale e nonostante abbiano una simbologia diversa sono spesso associati ai giardini di Adone preparati dalle donne in piena estate nelle Adonie greche per celebrare la morte di Adone ucciso da un cinghiale, eroe cacciatore conteso in vita da Afrodite e Persefone; i semi di grano venivano interrati in dei vasi posti sui tetti delle case sotto il sole cocente, i germogli si sviluppavano in otto giorni, il calore canicolare li seccava ed erano infine gettati in mare.
Per chi confonde il culto con il mito, Adone muore e risuscita dopo tre giorni, ma questa è un'altra storia.
Lieto Giovedì Santo
A breve il reel con l'incenso bollito insieme al vino, i germogli pasquali e lo spegnimento delle candele
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