" Tutte le feste andava a visitare le donne presso le quali era stato da ragazzo: esse lo ricevevano come fosse già un sacerdote, famigliari ed anche allegre, ma sempre dignitose; ed egli arrossiva guardando Marielena; arrossiva con un po’ di dispetto contro sé stesso perché sebbene la donna gli piacesse ancora, gli appariva nel suo crudo realismo, grassa, molle, deforme. Eppure la presenza di lei, i suoi occhi dolci, lo eccitavano.
Spesso lei e le sorelle lo invitavano a pranzo, nei giorni di festa. Una volta, la Domenica delle Palme, mentre esse apparecchiavano e aspettavano altri invitati, egli, arrivato presto, uscì nel loro orticello e si mise a camminare lungo la muriccia di cinta, sotto gli alberelli coperti di foglioline d’oro.
Il cielo era d’un azzurro latteo, l’aria calda e molle per il vento di levante: in lontananza si sentiva già il canto del cuculo.
D’un tratto, mentre si sollevava sulla punta dei piedi per staccare infantilmente una perla di resina da un mandorlo, vide nel vicolo di là della muriccia due occhi verdognoli dalla pupilla lunga che lo fissavano. Sembravano gli occhi di un gatto; e tutta la persona della donna, vestita di grigio, seduta aggomitolata sullo scalino di una porticina nera in fondo al vicolo, aveva qualche cosa di felino.
La rivedeva ancora, nitidamente, davanti a sé: gli sembrava di avere ancora fra il pollice e l’indice la goccia molle della resina, mentre i suoi occhi affascinati non potevano staccarsi da quelli di lei, E sopra la porticina rivedeva una piccola finestra circondata di una striscia bianca, con una piccola croce sopra. Egli conosceva bene, fin da ragazzo, quella porticina e quella finestra: e quella croce contro le tentazioni lo divertiva, perché la donna che abitava la casupola, Maria Paska, era una donna perduta. Eccola lì ancora davanti a lui, col suo fazzoletto frangiato, aperto sul collo bianco, fin dove scendono come due lunghe goccie di sangue i pendenti di corallo. Coi gomiti sulle ginocchia e il viso pallido e fino fra le mani, Maria Paska non cessa di guardarlo, e finalmente gli sorride, senza muoversi: i denti bianchi, serrati, gli occhi lievemente crudeli, accentuano l’espressione felina del suo viso. D’un tratto però ella si lascia cader le mani sul grembo, solleva la testa e prende un’espressione grave e triste. Un uomo grosso, con la berretta tirata da un lato perché gli nasconda il viso, s’avanza cauto nel vicolo, lungo il muro verso il quale si volge ... "
La madre
Grazia Deledda
1920
Buona Domenica delle Palme e Settimana Santa...
Per ulteriori informazioni
Buona domenica delle Palme e buona Settimana Santa anche a te. Saluti.
RispondiEliminaCara Sciarada, bello il tuo dipinto. Credo che oggi il giorno delle palme, sia il giorno che si sera che cambi qualche cosa.
RispondiEliminaCiao e buona domenica delle palme con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Buona Domenica delle palme e settimana santa cara Sciarada, con un forte abbraccio. Ciao! 🌿💓🌿
RispondiEliminaBuona Domenica delle Palme ,Sciarada.Dalle Palme alla Pasqua attraverso una settimana di Passion.Che sia l'avvio per una nuova rinascita e di superamento di questo momento tanto triste.
RispondiEliminaBellissimo brano: molto suggestivo e capace di tratteggiare i personaggi fin nel profondo con poche pennellate. Buona domenica delle palme Sciarada.
RispondiEliminaBuona domenica delle palme e buona settimana santa.
RispondiEliminaChi altri ha quest' dolcezza e questa delicatezza
RispondiEliminaGrande Sciarada
Un abbraccio forte
Maurizio
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