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domenica 24 aprile 2011

Pasqua

"Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è resuscitato il terzo giorno secondo le Scritture"

Prima lettera ai Corinzi
Paolo

Gesù risorge

Durante la notte del Sabato Santo si partecipa alla solenne veglia pasquale, che celebra la resurrezione di Cristo attraverso la liturgia del fuoco, fuori dalla chiesa, i concelebranti si riuniscono intorno ad un braciere precedentemente preparato, e viene benedetto il fuoco, le braci vengono messe nel turibolo e da quella fiamma si accende il cero pasquale, che viene benedetto tracciandovi una croce, le lettere greche Alfa e Omega e le cifre dell'anno, cinque grani di incenso che simboleggiano le cinque piaghe delle mani, dei piedi e del costato di Cristo, vengono conficcati alle quattro estremità e al centro della croce tracciata sul cero, si inizia così la processione portando il cero pasquale, fino in chiesa dove si entra intonando il "Lumen Christi - La luce di Cristo", con i fedeli che rispondono "Deo Gratias - Rendiamo grazie a Dio". All'ingresso della chiesa si intona di nuovo "Lumen Christi", e tutti i fedeli in processione accendono una candela dal cero pasquale, arrivati al presbiterio il diacono intona per la terza volta "Lumen Christi" e si accendono le luci della chiesa, tranne le candele dell'altare. Il cero pasquale viene incensato insieme al libro, dal quale un cantore, intona "l'Exultet - Preconio Pasquale o Annuncio Pasquale", dopo il Preconio Pasquale si spengono le candele ed inizia:

Gesù risorge

la Liturgia della Parola - la più ricca di tutte le celebrazioni dell'anno è introdotta dal celebrante, con sette letture e otto salmi dell'Antico Testamento, un'epistola di San Paolo apostolo ed il vangelo scelto tra i tre sinottici, a seconda dell'Anno liturgico allo scopo di ripercorrere la storia della redenzione, dall'origine della vita in Dio, ogni lettura e ogni salmo sono seguiti dall' orazione del celebrante. Per motivi pastorali si può ridurre il numero di letture dell'antico testamento da sette a tre; la lettura dell'Esodo è sempre obbligatoria.

prima lettura dal Libro della Genesi
Gn 1,1-2,2
salmo responsoriale
Sal 103 oppure 32
seconda lettura dal Libro della Genesi
Gn 22,1-18
salmo responsoriale
Sal 15
terza lettura dal Libro dell'Esodo
Es 14,15-15,1
cantico responsoriale
Es 15,1-6.17-18
quarta lettura dal Libro del profeta Isaia
Is 54,5-14
salmo responsoriale
Sal 29
quinta lettura dal Libro del profeta Isaia
Is 55,1-11
cantico responsoriale
Is 12,2.4-6
sesta lettura dal Libro del profeta Baruc
Bar 3,9-15.32-4,4
salmo responsoriale
Sal 18
settima lettura dal Libro del profeta Ezechiele
Ez 36,16-28
salmo responsoriale
Sal 41
Dopo l'Orazione alla settima lettura anche le candele dell'altare vengono accese e il celebrante intona il Gloria, che viene cantato da tutti, con l'accompagnamento dell'organo e il suono delle campane. Segue l'Orazione Colletta.
epistola dalla Lettera ai Romani di San Paolo apostolo Rm 6,3-11
salmo responsoriale Sal 117
brano evangelico
1.dal Vangelo secondo Matteo Mt 28,1-10 nell'anno A
2.dal Vangelo secondo Marco
Mc 16,1-8 nell'anno B
3.dal Vangelo secondo Luca
Lc 24,1-12 nell'anno C
Segue l'Omelia che conclude la Liturgia della Parola si passa così alla: .


Gesù esce dal sepolcro

Liturgia Battesimale - vengono riaccese le candele e dopo una breve introduzione si cantano le Litanie dei Santi, il celebrante, pronuncia la preghiera, immerge il Cero pasquale nell'acqua del Battistero e benedice l'acqua, asperge poi tutti i fedeli e si inizia il rito dei battesimi che può avvenire per immersione o pronunciando solo la professione delle promesse battesimali. Si può concludere la Liturgia Battesimale con le preghiere dei fedeli. Il Credo, è sostituito dal rinnovo delle promesse battesimali, si svolge infine:

Colomba della pace

la Liturgia Eucaristica, si svolge come in tutte le celebrazioni eucaristiche, il celebrante dà la benedizione e conclude.

Uova di Pasqua - Divisore

La parola Pasqua, in greco e in latino "pascha", deriva dall'aramaico "pasha" e si lega all'ebraico "pesah", dal verbo Pasoah che significa "passare oltre", e nella sua accezione originale si riferisce alla decima piaga d'Egitto "la morte dei primogeniti" che vede entrare l'Angelo Sterminatore nelle case degli egiziani per uccidere i loro primogeniti e passare oltre le case degli ebrei le cui porte erano state contrassegnate dal sangue dell'agnello sacrificato, su indicazione di Mosè che eseguiva la volontà di Dio.

" ... Che gli ebrei celebrassero la pasqua nella sera ultima della luna decimaquarta del mese primo di primavera, era obbligazione convenientissima del comando dato ai padri loro di apparecchiarsi a lasciare l’Egitto che li opprimeva, e viaggiare, e trovarsi per le aperte campagne in una notte, luminosa in tutto, per la luna decimaquarta, nascendovi la luna col tramontare del sole, ed occultandosi col ritornare di questo. Quel comando liberatore li assicurava insieme dalla oscurità, terribilissima a chi fugge da terre nemiche, e fra' nemici che perseguitano ... "

Sul calendario Gregoriano perpetuo
Abate Marco Mastrofini
1834

Alla Pasqua ebraica che festeggia la fuga e la liberazione del popolo ebraico dall'Egitto si lega quella cristiana perché Gesù Cristo, morì nel Venerdì Santo del periodo pasquale ebraico. La parola Pasqua dunque nell'accezione cristiana acquista il significato di passare oltre la morte e si riferisce alla resurrezione di Cristo e anche alla vita nuova dei cristiani che vengono battezzati. I cristiani di origine ebraica però celebravano la resurrezione di Cristo dopo la Pasqua ebraica, che veniva calcolata in base al calendario lunare babilonese e cadeva ogni anno in un giorno differente, mentre i cristiani di origine pagana celebravano la Pasqua la domenica. Nel 325 per porre fine a questa differenza, nel concilio di Nicea si stabilì che tutti i cristiani dovevano celebrare la Pasqua la prima domenica dopo la luna piena seguente l'equinozio di primavera e nel 525 si decise che la data di celebrazione doveva essere compresa tra il 22 marzo e il 25 aprile.

"Si ricordi che i mesi ebraici erano puramente lunari: cosicché « il quattordicesimo giorno del primo mese », cioè la data prescritta, presso gli ebrei, per immolare l'agnello, (Cfr. Esodo xn, 2-6) sarebbe naturalmente la luna piena del primo mese. E ciò spiega la pratica della regola che si segue oggi, la quale fu surrogata alla pratica Quartodecimana. La Pasqua doveva ricorrere la Domenica successiva alla prima luna piena dopo l'equinozio di primavera, dopo il quale si credeva avesse principio l'anno. Cosi si aveva la migliore approssimazione « al quattordicesimo giorno del primo mese», per il fatto che in questo modo i mesi non erano più lunari e c'era anche la condizione necessaria che il giorno cadesse di Domenica. Perciò, nonostante così diversi modi di vedere in quanto alla data dell'equinozio (il 18 di Marzo secondo Ippolito, 220 a. d.; il 19 di Marzo secondo Anatolio, 270 a.d. ; il 21 di Marzo, secondo la determinazione presa al tempo del Concilio di Nicea o subito dopo), si tenne sempre fermo il fatto che la Pasqua non dovesse mai, per nessuna cagione, cadere prima dell' equinozio, poiché in tal modo non avrebbe coinciso più col « primo mese ». "

Gli accenni al tempo nella Divina commedia
Edward Moore
1900

Buona Pasqua

"Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, ma con azzimi di sincerità e verità"

Prima lettera ai Corinzi
Paolo


© Sciarada Sciaranti

Per ulteriori informazioni

7 commenti:

  1. Ti rinnovo gli auguri, cara Sciarada.

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  2. In questo giorno speciale per noi cristiani ti auguro una vita di pace, salute, amore e serenità, un grosso abbraccio tua Elettra.
    Il post è come sempre eccezionale!!!!!!!!

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  3. Buona Pasqua Cara Amica,che sia un luminoso giorno!
    Ti abbraccio

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  4. Un post esemplare cara Sciarada, hai descritto la Veglia pasquale facendola rivivere in tutta la sua espressività e la sua liturgia.
    Complimenti anche per la scelta musicale, il celebre "Halleluiah" dal Messia di Haendel, un brano che ho sempre amato particolarmente.
    Buona serata pasquale!

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  5. Cara Sciarada
    migliori auguri anche a te !

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  6. Ricambio con piacere i tuoi graditi auguri di Buona Pasqua e che sia veramente serena anche per te Grazie infinite.Antonietta.

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