La Vigilia della festa di Ognissanti, che in anglosassone si traduce All Hallows' Even e dal 1556 in forma contratta diventa Halloween, a causa di una carestia dovuta a una calamità che tra il 1845 e il 1850 colpisce le coltivazioni di patate irlandesi, emigra in America insieme a 700.000 cristiani cattolici che adeguano al nuovo territorio i propri usi e costumi.
I will-o'-the-wisp ovvero gli ignis fatuus - i fuochi fatui o burloni, che con le esalazioni fosforose si sviluppano nelle paludi e nelle torbiere, diventati simbolo delle anime dei trapassati che nell'immaginario si mostrano ai vivi, nell'Anglia Orientale e nel Sud-Ovest dell'Inghilterra, sono attestati per la prima volta nel 1763 come Jack O' Lantern nome che dal 1663 indica Jack with the Lantern il guardiano notturno che deve accendere la lanterna per vedere nel buio e dal 1837 denota le lanterne intagliate nei vegetali come rape, barbabietole, patate o cipolle sostituiti nell'America del Nord dalle zucche della varietà Connecticut field che illuminate da una candela vengono poste davanti agli usci delle case insieme a del cibo e del latte con lo scopo di accogliere le anime dei propri cari che ritornano dal regno dei morti.
La zucca dunque prende il posto della rapa anche nella leggenda raccontata dal folklore cristiano di Jack O' Lantern, anima del purgatorio sospesa tra inferno e paradiso che vaga in cerca di redenzione e diventa così l'icona per eccellenza della Vigilia di Ognissanti/Hallowen che incontra immediatamente l'ostilità delle altre comunità religiose che tentano di colpirla attraverso la connotazione macabra attribuitagli nell'immaginario collettivo dall'associazione con la festa pagana di Samhain.
La leggenda di Jack O' Lantern
Jack Stingy - Ne’er-do-well - Non ne combino una giusta è un fabbro irlandese furbo, avido, avaro e dedito all'alcool, la sera di un fatidico 31 ottobre incontra il diavolo in una locanda e gli offre la sua anima in cambio di un'ultima bevuta, il diavolo pensando di trovarsi di fronte a un ottimo affare accetta e si trasforma in una moneta da sei pence che serve per pagare l'oste, Jack prende la moneta in mano e prima di pagare la sua ultima bevuta, pone la moneta nel suo borsellino insieme a una piccola croce d'argento che impedisce al diavolo di riprendere il suo aspetto reale e solo accettando il patto di ritornare a prendere l'anima di Jack dopo dieci anni, il diavolo truffato riesce a ritrovare la sua libertà.
Passati i dieci anni, il diavolo per rivendicare ciò che gli spetta si ripresenta davanti a Jack in una strada di campagna e Jack prima di cedere la sua anima chiede al diavolo di cogliere per lui una mela dalla cima dell'albero presso il quale si trovano, il diavolo certo di non incappare in alcun pericolo sale sulla schiena di Jack e si protrae verso il ramo dell'albero, Jack velocemente incide con un coltello una croce sul ramo e blocca il diavolo che questa volta per riottenere la sua libertà deve promettere di rinunciare per sempre all'anima di Jack.
Beffato il diavolo per la seconda volta, Jack continua la sua vita dissoluta, passano gli anni finché giunge il momento della morte, si presenta in paradiso ma non può accedervi, si presenta all'inferno ma il diavolo memore della promessa fattagli quando era in vita e indispettito dal modo in cui gli era stata estorta, rifiuta di accoglierlo e gli scaglia contro un tizzone infuocato; Jack è dunque destinato a girovagare senza meta, per non perdersi nell'oscurità prende il tizzone lo pone all'interno di una rapa che incide e svuota per far filtrare la luce e inizia il suo perpetueo cammino.
© Sciarada Sciaranti