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giovedì 27 agosto 2020

Il fascino immortale dell'antico

Antico recipiente di rame

Recipiente di rame appartenente alla mia famiglia

Fra tutti gli oggetti i più cari
sono per me quelli usati.
Storti agli orli e ammaccati, i recipienti di rame,
i coltelli e forchette che hanno di legno i manici,
lucidi per tante mani; simili forme
mi paiono di tutte le più nobili. Come le lastre di pietra
intorno a case antiche, da tanti passi lise, levigate,
e fra cui crescono erbe, codesti
sono oggetti felici.

Lastre di pietra lise

Lastre di pietra lise dal tempo

Penetrati nell'uso di molti,
spesso mutati, migliorano forma, si fanno
preziosi perché tante volte apprezzati.
Persino i frammenti delle sculture,
con quelle loro mani mozze, li amo. Anche quelle,
vissero per me. Lasciate cadere, ma pure portate;
travolte sì, ma perché non troppo in alto stavano.
Le costruzioni quasi in rovina
hanno ancora l'aspetto di progetti
incompiuti, grandiosi; le loro belle misure
si posson già indovinare; non hanno bisogno
ancora della nostra comprensione. E poi
han già servito, sono persino superate. Tutto
questo mi fa felice.

Fra tutti gli oggetti - 1932
Poesie e canzoni
Bertolt Brecht
A cura di Ruth Leiser e Franco Fortini

Afrodite Pudica in marmo bianco - Terme di Diocleziano Roma

Afrodite Pudica in marmo bianco risalente al II secolo d.C.
Terme di Diocleziano - Roma

venerdì 21 agosto 2020

Il ponte delle lacrime

Avrei voluto pubblicare questa poesia nell'anniversario del crollo del ponte Morandi di Genova, avevo avuto il consenso da parte dell'autore, ma la memoria non mi ha sostenuta, non è inossidabile Cavaliere è sovraffollata, mi dispiace. 

Nuovo Ponte di Genova

Il ponte delle lacrime

Genova 14.08.18

Oggi nel suo cupo cielo 
Alta s’è sparsa una grigia nube di fumo e polvere 
Investito ha il sole d’una triste e desolata lacrima 
Allorché gabbiani sul mare serravano le ali 
In templare silenzio di morte
Piangi amico mio 
Piangi amica mia 
Che ben ne avete donde 
Non si son spezzati solo nervi d’acciaio 
Ma pure anime e corpi
Ignari d’un fato impietoso 
Ignari d’incuria di mani potenti 
Guidate di stupidità e negligenza 
E d’oro assetate di avidità
Ben ne avete donde
Di chiedere nello strazio i mille perché di una fine 
Tanto misera illogica da far impallidire la ragione 
Da far arrossire di vergogna bieco volto d’un Creso
Per un vile e arrogante errore che mai fu il vostro 
Piangi amico mio
Piangi amica mia 
Con voi piangono 
D’un mondo lacrime vere
D’un altro lacrime false
Con voi piange il bene 
Con voi ride e tace il male
Piangi amico mio
Piangi amica mia 
Domani senza alcuna gioia 
Più non vivrete un’ora felice 
Solitari vivrete soli 
Con sempre nuovo pianto 
Col dolore dell’eterno silenzio
Piangi amico mio 
Piangi amica mia 
Ma restate non andatevene
Lacrime d’innocente amore
Agli occhi asciugati da poco
Arido e morto appare il mondo

Sergio Celle

sabato 15 agosto 2020

Il Ferragosto nella Crusca

Nella prima e seconda edizione del Vocabolario della Crusca, ferragosto compare nella definizione del termine: 

Agosto
Esempio Bocc. n. 60. 4. Il quale secondo la sua usanza, nel mese di agosto, ec.
Def. E Ferrare agosto, diciamo quando a imitazion delle ferie augustali, il primo giorno di questo mese si fanno e gozzoviglie, e conviti.

Vocabolario della Crusca 1 edizione 


Nella terza e quarta edizione compare nella definizione dei termini:

Agosto
Esempio Bocc. n. 60. 4. Il quale secondo la sua usanza, nel mese di agosto, ec.
Def. E Ferrare agosto, diciamo quando a imitazion delle ferie augustali, il primo giorno di questo mese si fanno e gozzoviglie, e conviti.
Esempio: Varch. stor. 11. Il dì primo d'Agosto, il quale per la carestía di tutte le cose ec. non si potette ferrare, com'è usanza.

Vocabolario della Crusca 3 e 4 edizione 

Ferrare
Esempio: G. V. 12. 15. 5. E per dispetto fece ferrare le finestre del popolo.
Esempio: E G. V. 1. 32. 1. E fece ferrare i suo' cavalli a ritroso.
Esempio: Bern. Orl. 1. 5. 49. È ben fornito, ed ha la sella nuova. E pur'iarsera lo feci ferrare.
Definiz: §. Ferrare Agosto: vale Stare in allegría, e 'n conviti il primo giorno d'Agosto.
Esempio: Varch. Stor. 11. Il dì primo d'Agosto, il quale per la carestia di tutte le cose, ec. non si potette ferrare, come è usanza.

Vocabolario della Crusca 3 e 4 edizione

Nella quarta edizione, oltre a essere citato in agosto e ferrare, ferragosto diventa un vero e proprio lemma: 

Ferragosto. Si dice così il primo giorno del mese d'agosto. Buon. Fier. 2, 1, 6, O mi fingo in quistion star sospettoso Tempo di ferragosto, o di natali.

Vocabolario della Crusca 4 edizione - volume 2

Frullone - Domenico Manzani - 1584

Frullone - Emblema dell'Accademia della Crusca, disegnato da Domenico Manzana nel 1584 e apparso per la prima volta nel 1585 sul frontespizio e alla fine del libro di Leonardo Salviati " Degli Accademici della Crusca difesa dell’Orlando Furioso dell’Ariosto, contra ’l Dialogo dell’epica poesia di Cammillo Pellegrino "

Ma ciò non è ancora sufficiente per una completa descrizione del termine ferragosto per cui Vincenzo Monti propone una modifica rivolgendosi al Frullone, macchinario per la cernita della farina, che nella simbologia della Crusca rappresenta l'Accademia.


VOCABOLARIO.
FERRAGOSTO. Si dice cosi il Primo giorno del mese di Agosto.
IV. Ferrare Agosto vale a Stare in allegria e in conviti il primo giorno di agosto.

OSSERVAZIONE.
Acciocchè primieramente si vegga se omnibus numeris absoluta sia la definizione di Ferragosto, paragoniamola con quella dell’Alberti - Ferragosto, s. m. Voce derivata da Ferie d'Agosto; e si dice così il primo giorno del mese d'Agosto, perché anticamente solevansi in quel tempo celebrare le Ferie Augustali con grandi allegrie. Queste durano ancora nel popolo nostro, e consistono in banchettare come se fosse giorno festivo, e in farsi molti regali. — Or vedi, caro Frullone, quante cose da dirsi e non dette: non già perché ti fossero ignote ( ché grazie al Cielo tu sei dottissimo e le sai tutte ), ma perché hai il vizio di credere che noi le sappiamo da noi: il che è falso; perché ingenuamente noi confessiamo di essere ignorantissimi, e abbiamo bisogno che il Vocabolario ce le spiani a lettere di frontispizio.
E peggio, portala in pace, peggio ti sei condotto nel dichiararci Ferrare Agosto. Tu ne l'hai posto nel quarto paragrafo di Ferrare, Munir di ferro, Conficcare i ferri a'piedi delle bestie; e con questa dichiarazione ci hai ferrato il mese di agosto come si ferrano i cavalli e i muli. Ma così non va bene, caro Frullone, credilo, non va bene. Quel modo di parlare è una delle mille corruzioni del volgo, cui la potente e continua forza del mal uso insensibilmente fa trapassare pur sulla bocca delle colte e dotte persone. Dovevi quindi avvertire ch'ei non viene mica da Ferrare, Munir di ferro e Conficcar chiodi, siccome tu ne lo dai, ma da Feriare, Fare le ferie: e stupisco che per la necessaria illustrazione di questa corrotta guisa di dire tu non ne abbia alcun motto; e più ancora mi meraviglio che avendo tu ammesso nel vocabolario Feria, Feriale, Ferialmente, Feriato, abbi poi immediatamente chiusa la porta a Feriare, verbo non solamente bello e ottimamente generato dal deponente latino Ferior, aris, atus sum, Fare vacanza, ma necessario, perché senza di esso il participio Feriato sarebbe vocabolo senza padre. E perdona ancora se reputiamo che il Varchi avrebbe parlato più nobilmente e più convenientemente alla dignità della Storia ( ché la Storia non è una vile fantesca, ma una grave matrona ) se in vece di quel plebeo Il primo mese di Agosto non si potette ferrare avesse detto non si potette feriare. Cosi né esso, né tu ci avreste ferrato quel mese come il maniscalco della Mancia ferrava il Ronzinante di D. Chisciotte.

Proposte di alcune correzioni e aggiunte al Vocabolario della Crusca
Vincenzo Monti
1819

A seguire nel 1826 la proposta la ripete Virginio Soncini:

Ferragosto. Si dice così il primo giorno del mese d'agosto.
Maestro Frullone, perché si dice così ? – Perché si dice così. – E non sai dire altro ? Udiam dunque un altro maestro, l'Alberti. Ferragosto, voce derivata da ferie d'agosto, nel qual tempo (ed era il primo di d'agosto) si celebravano le ferie augustali con grandi allegrie. Maestro Frullone, mi pare che maestro Alberti la sappia più lunga di te. Se mi dài licenza porrò questa bella definizione unitamente alla parola ſerragosto, e la trasporterò sotto la voce feriare, o feriato, fuori in somma della fucina del fabbro-ferraio. C. 1c2.

Proposte di alcune correzioni e aggiunte al Vocabolario della Crusca
Virginio Soncini
1826


E nell'ultima edizione del Vocabolario della Crusca, 1854, la quinta che incompleta si ferma alla parola ontano, il Ferragosto viene spiegato così:

Ferragosto. Sost. masc. Nome che si da al primo giorno d'Agosto, quando però, a imitazione delle Ferie Augustali, si celebri con allegrie o banchetti, o anche, come un tempo, con regali e mance. E' corruzione del lat. feriae augusti. - Cellin. Vit. 42: Otto giorni innanzi al Ferragosto, ogni dì dua ora, facemmo insieme conserto. Buonarr. Fier. 2, 1, 6: O mi fingo in quistion star sospettoso, Tempo di ferragosti e di natali. E Cical. III, 1, 14: Il quale [Giove] anch'egli il Ferragosto lassù facendo, delle sue vivande migliori a voi mortali distribuisce, né d'altro tempo tante insieme mai le fa piovere. Nell. Iac. Alliev. 1, 1: Un testone il mese; al Ceppo due dozzine fra cupate e cavallucci; a Pasqua due serque d'uova, e pel ferragosto un par di piccioni. Salvin, Annot. Fier. 401: Ferragosto, lat. feriae augusti, cioè mensis; nel qual tempo, siccome pel Natale, si sogliono dar le mance, come gli antichi le davano a capo d'anno. Saccent. Rim. 2, 34: Se a correr palj si mettesse in opra, Come per Ferragosto usa a Firenze, Capperi! andrebbe il mondo sottosopra. Guadagn. Poes. 1, 181: Vien la Pasqua e il ferragosto, E non c'è da far l'arrosto.

Vocabolario della Crusca 5 edizione - volume 5

Buon Ferragosto!

lunedì 10 agosto 2020

L'epoca delle stelle cadenti


XIV
" L'altra grande epoca meteorica è quella del 10 Agosto, indicata la prima volta da M. Quetelet, e sebbene in questa notte non si siano osservati spettacoli simili a quelli del periodo di Novembre, si hanno però molti esempi di ricorrenza del fenomeno. Nel 1838, 1839, e 1840, si osservarono stelle cadenti in gran numero tanto nel 9 che nel 10, ma in generale sembrano straordinariamente abbondanti nelle prime due settimane d'Agosto. Gli altri periodi che vennero rimarcati sono il 18 di Ottobre, il 23 o 24 di Aprile, il 6 e 7 di Dicembre, le notti del 15 al 20 di Giugno, ed il 2 di Gennaio. "

XIX
" La notte del 9 Agosto 1837 il Sig. Wartmann le osservò a Ginevra: se ne videro ottantadue in differenti parti del cielo dalle nove dopo mezzogiorno a mezza notte. Spesseggiarono maggiormente verso le dieci e allora parevano emanare da un centro o fuoco situato fra la stella B della costellazione di Boote e la stella A della costellazione del Dragone. Alle dieci e un quarto se ne videro ventisette rimarchevoli per una chiara luce azzurrognola. Altri osservatori in luoghi circonvicini e nella stessa notte ne contarono centoquarantanove in una parte del cielo dalle nove meno un quarto alle undici e mezza.
Delle quali centoquarantanove meteore, tre avevano la figura di dischi o globi, di color rosseggiante del diametro di quattro a cinque minuti, cioè circa un sesto del diametro della luna; ventisei erano più brillanti del pianeta Venere e di fulgida bianchezza; le altre avevano l’ aspetto di stelle dalla prima alla terza grandezza e i loro colori variavano fra il bleu il giallo ed il ranciato. "

Il cielo nozioni astronomiche
Dionigi Lardner
1860
Traduzione Curzio Buzzetti, Giulio Brusa e R. Ferini

La notte delle stelle cadenti

Ed ecco le Perseidi. Se soffrite di insonnia potreste provare ad avvistarle, a notte inoltrata si troveranno sopra l'orizzonte e saranno visibili a Nord-Est, tra l'undici e il dodici agosto, tra il dodici e il tredici agosto ci sarà il picco dello sciame meteorico e lo spettacolo merita uno sguardo al di la della realizzazione dei desideri.

Buona Notte di San Lorenzo!


domenica 9 agosto 2020

Ciao Franca...

Hai aspettato i tuoi 100 anni e sei andata via.
Ciao Franca...
Franca Valeri

Franca Valeri

«Perché non scrive della sua vita?»
«Perché la conosco».
«Ma gli altri no, solo giornalisticamente».
«Allora dovrei farla diventare addirittura una storia. Francamente trovare idee per la mia vita mi sembrerebbe troppo, avendola anche vissuta».
«Lei ha molti giovani nel suo pubblico, lo dice spesso. Forse sarebbero interessati a conoscere il suo passato…»
«No, i giovani sono molto contenti di ignorare il passato. Ogni tanto ne viene di moda uno. Credo che attualmente sia il Medioevo, quindi molto distante. Ma non ne sono sicura ... 

L’infanzia nel dormiveglia
Bugiarda no, reticente
Franca Valeri

La mia veglia dei ricordi stanotte voglio proprio cominciarla così: il primo scontro con la mia caparbia vocazione. Le vocazioni alle loro origini sono già un’immagine del loro futuro. La mia nasceva con un destino fortunato, lo sapevo. Attenta agli intoppi, mi dicevo, sono a buon fine. Sono sbarcata a Roma, ancora sulla ventina, con un paio di valigie da signorina di buona famiglia, accolta come se ci conoscessimo da sempre da una cugina di mio padre (mai vista prima). Era una casa di donne spiritose, la vecchia zia, la cugina e la giovane figlia della cugina. Tre complici, l’ho capito subito.
La finalità dello sbarco era entrare nell’Accademia d’Arte Drammatica ...

Emigrata per vocazione
Bugiarda no, reticente
Franca Valeri

... Siamo sempre davanti alla scelta o necessità di una soluzione. La sola differenza fra quello che devi risolvere a un’età piuttosto che a un’altra è in che misura la cosa ti riguarda. A vent’anni era affondare il fascismo, a trenta avere in pugno il teatro, a quaranta tutto, a cinquanta occhiali e quasi tutto, e… eccomi.

... Mi sembra che mi spetti di raccontare (e questa è già una parola sbagliata) come si vive a questi conclamati novant’anni. Ecco perché il verbo raccontare è sbagliato. «Tutto bene», se fosse un telegramma, ma da raccontare c’è poco.
Venendo a mancare gli impatti classici della vita, il suo defluire è soprattutto interiore. Il tempo dedicato a pensare è sovrabbondante, sarei tentata di definirlo anche troppo, ma è una macchina inarrestabile. Non che a trent’anni questo processo cerebrale non avvenisse, ma a quell’età si pensa diversamente. Il pensiero ne ha sempre uno dopo, in genere abbastanza immediato perché ce n’è subito un altro che gli chiede il posto. È chiaro che molto più tardi – sembra una contraddizione – c’è più tempo, si può  arrivare a quella che sarebbe la meditazione se la salutistica mondiale non se ne fosse impossessata ...

Lo scoop italiano
Bugiarda no, reticente
Franca Valeri

lunedì 3 agosto 2020

Di millepiedi, fiori di zucca e coccinelle

Vi ho mai detto che sono un'assassina? Credo di no. Qualche anno fa mentre cercavo di sradicare un albero secco, con un'ascia ho tranciato di netto un millepiedi, si tratta ovviamente di un omicidio colposo perché non l'avevo visto, ma questo dettaglio non cambia la sgradevole sensazione che ho provato e che non dimenticherò.
Ieri nel pulire un mazzetto di fiori di zucca stavo per reiterare il reato: ho sentito qualcosa che mi sfiorava il polso e istintivamente l'ho spolverizzata sul tavolo pensando che si trattasse di una zanzara, in realtà era una coccinella gialla (Psyllobora vigintiduopunctata) naturalmente spaventata e confusa dalla botta, ma per fortuna ancora integra e viva. 
Non ho osato neanche fotografarla per il senso di colpa, povera piccola! 

Vaso con fiori di zucca