Per quanto mi riguarda le celebrazioni della stagione natalizia si aprono il 25 novembre, non proprio istituzionalmente, tre giorni prima dell'inizio delle novene dedicate all'Immacolata, e si concludono il 2 febbraio con la festa della Candelora in cui per tradizione si tolgono le decorazioni. All'interno di questo tempo è inserita la festa di San Nicola che scocca alla vigilia del 6 dicembre quando tutti i bambini vanno a dormire.
Nel medioevo uno dei rituali celebrativi, per inculturazione legittimo figlio cristiano del pagano Rex Saturnialorum - Re dei Saturnalia simbolo della frenesia delle feste romane dedicate al dio Saturno in cui l'ordine costituito veniva stravolto e in cui le regole erano infrante per poi essere rigenerate con l'anno nuovo, prevedeva che:
" ... Il 6 dicembre i seminaristi usavano eleggere fra di loro un vescovello (episcopellus) e i suoi cappellani che sarebbero stati protagonisti, alla festa dei Santi Innocenti, il 28 dicembre, di una cerimonia parodistica, l'episcopus puerorum o innocentium (vescovo dei fanciulli o degli innocenti), che si svolgeva in chiesa.
L'episcopello imberbe indossava i paramenti e, salito in cattedra, reggeva il coro e impartiva la benedizione come un vescovo autentico. Chierici e preti si scatenavano in una giostra carnascialesca di lazzi e parodie durante il servizio divino cui assistevano in abiti da mascherata. Entravano nel coro danzando e cantando canzoni oscene, gettavano nel turibolo in luogo dell'incenso pezzetti di cuoio che ammorbavano l'aria. E dopo la messa correvano, saltavano e ballavano in chiesa. Quegli eccessi erano la sopravvivenza di culti e usanze precristiane che la Chiesa cercò di moderare e infine di espungere dalle feste natalizie in una lunga lotta conclusa soltanto nel secolo XV ... "
Calendario
Alfredo Cattabiani
L'Episcopellus una volta uscito dalla chiesa con tanto di anello, bastone pastorale, insegne e mitra, insieme alla sua corte continuava in strada la pomposa cerimonia nutrita da scherzi irriverenti e conosciuta anche con il nome di " Festa dei Folli " .
Pertanto partendo dal costume del Rex Saturnialorum, che ispira l'Episcopus Scholariorum per rendere omaggio al santo portatore di doni, si giunge a Babbo Natale alter ego di san Nicola. In altre parole Babbo Natale è la corruzione folkloristica di san Nicola che viene generata dal parodistico Episcopellus che modella sé stesso sulla linea del Rex Saturnialorum e l'Episcopellus è l'anello di congiunzione tra san Nicola e Babbo Natale.
Pertanto partendo dal costume del Rex Saturnialorum, che ispira l'Episcopus Scholariorum per rendere omaggio al santo portatore di doni, si giunge a Babbo Natale alter ego di san Nicola. In altre parole Babbo Natale è la corruzione folkloristica di san Nicola che viene generata dal parodistico Episcopellus che modella sé stesso sulla linea del Rex Saturnialorum e l'Episcopellus è l'anello di congiunzione tra san Nicola e Babbo Natale.
Buona Festa di San Nicola !
Ciao Ale, ciao Ambra.
Ciao Ale, ciao Ambra.
Passo il testimone a Negus del blog Ad Nutum
Per ulteriori informazioni:
La festa dei folli mi si addice!
RispondiEliminaBello il tuo racconto Amica mia!
Un bacio grande
Ciao Sciarada!
RispondiEliminaBello questo tuo porre l'attenzione in bilico tra il sacro ed il profano, in un misto di follia.
Bravissima come sempre.
L'opera di Brueghel mi fa venire in mente una festa che si svolge in provincia di Benevento, con precisione a Fragento Monforte. Tale festa è chiamata "la macina di San Nicola". Con il tuo post ho compreso alcune delle situazioni di gioia e follia che ho provato personalmente visitando la manifestazione. In realtà è nata come una festa di beneficenza dove si cucinava gratuitamente per i più bisognosi. Oggi si è modificata in una festa sì di beneficenza ma dove chiunque può partecipare, donando infine qualche offerta...l'atmosfera è gioiosa e goliardica ma leggermente caotica per me...quasi folle...
Abbraccio grande ed a presto.
Post sempre impegnati e impegnativi, mia carissima Diletta.
RispondiEliminaOrgogliosa di esserti amica.
Che bella la Festa dei Folli, sarei ospite fisso!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCome sempre cara Sciarada, i tuoi accostamenti tra sacro e profano hanno una valenza speciale.
RispondiEliminaIn realtà, mi risulta che san Nicola abbia avuto un risvolto "nordico" in santa Klaus...alias Babbo Natale...
Buon avvento !
San Nicola, mi ricorda la mia visita a Bari nel 1979, durante un viaggio "speciale"
RispondiEliminaIl sacro della nostra religione si innesta spesso,qualche volta con esiti incerti nel filone pagano di feste,credenze e ricorrenze.E i tuoi post sono sempre illuminanti.Grazie,Sciarada.
RispondiEliminaMatta ci sono e mi preparo per la festa!!!
RispondiEliminaE bravo l'Episcopellus!!!
Sciarada, che post interessante...ancora una volta mi hai illuminata!
RispondiEliminaGrazie cara amica e buona festa dell'Immacolata.
Un abbraccio e un caro saluto.
Luci@
Un post super interessante ;)
RispondiEliminagrazie cara
I romani ce so' sempre...
RispondiEliminaSacro e profano. Pagano e cristiano. Antitesi apparenti. Persistenze e mutamenti si rincorrono sempre e questo tuo scritto lo dimostra alla grande. L'episcopellus ... La festa dei folli, elementi di conoscenza che mi mancavano. Grazie e Buon Natale anche da qui.
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