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mercoledì 25 dicembre 2013

"Era la stessa mattina di Natale"


C'era un albero di Natale anche in casa di Maggie. Non aveva neanche un ramo decente per competere con l'albero di Ethel, le finiture erano così a buon mercato e povere che Celeste li avrebbe gettati nel cestino immediatamente. Intorno all'albero sul pavimento c'erano  alcuni piccoli giocattoli dozzinali  ed economici facili a deteriorarsi, ma per Maggie era uno squarcio di paradiso. Rimase nella sua piccola veste bianca da notte come era abituale per la sua mattina di Natale e si guardava intorno. L' intera famiglia era raggruppata intorno a lei, anche i fratelli più piccoli, che andavano a scuola perché non erano abbastanza grandi per lavorare, dimenticarono la loro gioia nel guardare la loro sorellina. Suo padre, sua madre, i ragazzi grandi spettinati e non vestiti stavano intorno a lei, indicando prima una cosa e poi un'altra, che erano stati abili  nell' ottenere da soli per lei negando a se stessi alcuni bisogni della vita. Maggie era così felice che i suoi occhi traboccavano, ma lei non pianse. Lei rise,  batté le mani e  baciò tutti e poi finalmente si ritrovò, un grande arancio in una mano e una tromba di latta nell'altra, si appollaiò sulle spalle larghe di suo padre che cominciò a correre freneticamente intorno al piccolo soggiorno. Mentre passava dalla finestra lei intravide uno scorcio del vicolo. Era nevicato tutta la notte e il terreno era bianco.
"Oh," urlò di gioia, " fammi vedere la neve la mattina di Natale. "
Suo padre si avvicinò alla finestra, scostò le tende di pizzo a buon mercato, mentre Maggie batté le mani allegramente davanti al panorama. Immediatamente alzò gli occhi e guardò in aria verso l' altra finestra in alto, dove si trovava Ethel, una piccola figura triste. Anche il papà di Maggie guardò. Sapeva come erano scadenti e poveri i piccoli regali che aveva comprato per sua figlia.
"Vorrei, " pensò, " che Maggie avesse potuto avere alcune delle cose che ha quella bambina. "
Maggie comunque era piuttosto contenta. Lei sorrise, suonò la sua tromba, agitò l' arancio, ma non ci fu subito un sorriso di risposta sul volto di Ethel. Alla fine, la bambina malinconica nella grande casa languidamente agitò la mano, e poi Maggie fu portata via per essere vestita perché avrebbe potuto prendere freddo.
"Spero che lei stia avendo un bel Natale ", disse Maggie, riferendosi a Ethel. 
" Lo spero anch'io, " rispose la madre, desiderando che la sua bambina potesse avere alcuni dei bellissimi regali che dovevano esserci nella grande casa.
"Qualunque cosa lei ha ", disse Maggie, allegramente, " lei non può avere un Natale più bello del mio e che tu e papà e ragazzi mi avete dato. Sono talmente felice che di più non posso esserlo. "
Su nella grande casa,  anche Ethel desiderava. Era così infelice da quando aveva visto Maggie tra le braccia del suo grande padre con la barba, in piedi accanto alla finestra, che non poteva controllarsi più. Si voltò e si gettò sul pavimento davanti all'albero e seppellì il viso tra le mani scoppiando in lacrime.
Era la mattina di Natale e lei era sola.


Per tutti, dappertutto

Possa la pace e la buona volontà, la prosperità e l'abbondanza, la gioia e la soddisfazione abbondare nelle vostre case e nei vostri cuori questo giorno e tutti i giorni. Possano le opportunità per un buon lavoro essere molte, e possiate  voi avvalervi di tutte. Possano i vostri dispiaceri essere alleggeriti, possano i vostri dolori essere fugati. Possano le vostre anime essere dotate per quello che devono sopportare; possano le vostre spalle essere rafforzate per i vostri fardelli, possano essere soddisfatte le vostre responsabilità, possano essere dimessi i vostri obblighi, possano essere eseguiti i vostri doveri. L'amore abbondi sempre di più per rendere perfetti i giorni della vostra vita. In breve, ogni desiderio che sia utile, edificante e confortante, vi auguro a quest'ora e in tutte le ore.

Nelle parole di Tiny Tim.

"Dio ci benedica tutti!"

Liberamente tratto e tradotto da
Un piccolo libro per Natale
Cyrus Townsend Brady

Buon Natale a tutti 

P.S. Questo è un estratto di una storia di Natale che ho letto e tradotto senza rileggere, eventuali errori sono dovuti alla  mancanza di tempo. 

Post programmato

venerdì 20 dicembre 2013

La tombola

La tombola alter ego del lotto, il cui nome indica l'atto del tombolare, l'atto del roteare dei tomboli di legno, entro un tumulo, un paniere, un' urna girante che in un connubio simbolico attiva con un'estrazione la correlazione inscindibile tra numero e immagine, è il gioco da tavolo che meglio dipinge spiritualmente l'armonia dell' atmosfera che avvolge gli animi durante le festività natalizie.


"Rosina, co' Pippetto eco' Sabbella
mettemeli vicino a la commare.
Ufemia e Nino accosto a tu' sorella,
de faccia a le crature der compare...
Semo tutti? - Che tutti 'na saetta!
E tu' cognata? e Giggi Scarnicchietta?

Rifamo er conto: dua du' quattro, sei,
sette, nove, quattordici er sor Pietro,
quinnici er sor Andrea, sedici lei...
Hai ragione, hai ragione, un passo addietro;
me sbajo, sì: j'ammanca la posata
a Giggi Scarnicchietta e a mi' cognata.

Mette le sedie, ognuno ar posto suo
e appiccia er foco ar ciocco... Bono, Nino,
bono, demonio, bono, corpo tuo!
Lassa fà quer callaro sur cammin :
pijete el libbro e impara la lezione,
fa' l'ubbidìenza, brutto somarone!

Che crilla ciànno in corpo 'sti demoni,
io proprio nu' lo so, sora Cammilla.
Ciànno l'acido drent'a li carzoni.
Questo sguizzola  peggio d'un'anguilla,
fatelo un po' stà fermo! E te, Pippetto,
nun piagne , che sinnò te metto a letto.

Vedi un po' si la tommola c'è tutta,
ché jeri nun trovavo er cartellone;
tutto a 'sta casa mia, tutto se butta,
ha' voja a rintanalle  ner cassone:
le cartelle va bene, ma le palle?..
annamo, va', bisogna aricontalle !...

Me fate grazia voij sora Gioconna ,
me li levate intorno da la tavola?
Crature, annate, annate assieme a nonna
che ve vò riccontà 'na bella favola;
bravi, bravi, pijate er sedioncino
e annatev'a scallà 'ntorno ar cammino."

"Rosina con Pippetto e con Sabella
mettimeli vicino alla comare.
Ufemia e Nino accanto a tua sorella,
di fronte alle bambine del compare ...
Siamo tutti? - E tutti belli svelti!
E tua cognata? E Giggi Scarnicchietta?

Rifacciamo il conto. due du' quattro, sei,
sette, nove, quattordici il signor Pietro,
quindici il signor Andrea, sedici lei ...
Hai ragione, hai ragione, un passo indietro;
mi sbaglio, si: manca la posata
a Giggi Scarnicchietta e a mia cognata.

Metti le sedie, ognuna al posto suo
e accendi il fuoco al ceppo ... Buono Nino
buono, sembra che hai il diavolo in corpo !
Lascia stare quel pentolone sul camino:
pigliati il libro e impara la lezione,
obbedisci, brutto somarone (somaro)!

Che crilla hanno in corpo questi demoni,
io proprio non lo so, signora Camilla.
Hanno l'acido dentro i pantaloni.
Questo sguizza peggio di un anguilla,
fatelo stere un po' fermo! E tu, Pippetto
non piangere, se no ti metto a letto.

Vedi un po' se la tombola c'è tutta,
che ieri non trovavo il cartellone;
tutto nella mia casa, tutto si butta,
hai voglia a rintanarle nella spazzatura:
va bene le cartelle ma i numeri?..
Andiamo, dai, che bisogna ricontarle!...

Mi fate la grazia voi signora Gioconda,
me li togliete  intorno alla tavola?
Bambini, andate, andate insieme a nonna
che vi vuole raccontare una bella favola;
bravi, bravi, prendete la sediolina (sedia)
e andate a scaldarvi intorno al camino."

Er Natale A Roma
Giggi Zanazzo


In lei confluisce la storia di un passato ancestrale di osservazione e interpretazione tramandato nel corso del tempo attraverso la fusione delle attitudini umane:


Nel X secolo a. C.  re Salomone si affidava spesso all' arte interpretativa dei sogni allo scopo di trarre predizioni e responsi per il futuro.

Tra l'VIII secolo e il VI secolo a.C. durante i Saturnali legati al solstizio d'inverno nell'antica Roma si praticava il Gioco di Saturno attraverso il quale si esprimeva tutta la sacralità legata ad un rituale oracolare che profetizzava e propiziava il futuro attraverso i numeri. 

Nel VI secolo a.C. Pitagora di Samo riteneva che i numeri rappresentassero la vera essenza delle cose

"Ogni cosa si adatta al numero"

Pitagora di Samo

ed osservando le similitudini tra le peculiarità dei numeri e i fenomeni della realtà si poteva comprendere il loro simbolismo comune :

L'1 o Monade è un numero  parimpari né pari né dispari che rappresenta l'Uno ovvero il principio primo,il numero della ragione, geometricamente è il punto.
Il 2 o Diade è un numero pari che rappresenta il femminile indefinito e illimitato, è l'opinione che deve essere sempre duplice, geometricamente è la linea.
Il 3 o Triade è un numero dispari che rappresenta il maschile definito e limitato, il numero dell'armonia composto dall'unità dell'uno e dalla diversità del due, geometricamente è il piano.
Il 4 o Tetrade è un numero pari che rappresenta la giustizia e il castigo in quanto divisibile equamente da entrambe le parti,il numero dell'esattezza del conteggio, della quadratura dei conti, geometricamente è una figura solida.
Il 5 o Pentade è un numero dispari che rappresenta la vita e  il potere, è l'unione del 2 e del 3, l'unione del femminile con il maschile, indica la stella contenuta nel pentagono simbolo dei pitagorici.
Il 6 o Esade è un numero pari che rappresenta la creazione e la fecondità del matrimonio, è il prodotto del due e del tre.
Il 7 o Eptade è un numero dispari che rappresenta la saggezza, insieme al tre è un numero filosofico legato al cosmo.
L' 8 è un numero pari che rappresenta il segreto del vero amore.
Il 10 o Decade è un numero pari che rappresenta il  numero perfetto che realizza ogni cosa, è raffigurato con il tetraktys un triangolo equilatero di lato 4 sul quale veniva fatto il giuramento di adesione alla scuola pitagorica. formato dalla somma dei primi quattro numeri o dai due filosofici tre e sette.

Nel II secolo d.C. Artemidoro di Daldi scrive il primo trattato scientifico in cinque libri sull'interpretazioni dei sogni  Ὀνειροκριτικά - Onirocritica, li divide in maniera metodica seguendo il susseguirsi di episodi storici facendo una distinzione tra quelli legati al passato, al presente  e alla lettura profetica e simbolica del futuro.

Nel XIII secolo circa la Qabbaláh - in ebraico קבלה - Cabala - l'atto di ricevere la tradizione,  attraverso la dottrina interpretativa della Ghimatriah in ebraico גימטריה - Geometria che si fonda sull' isopsefia pitagorica (studio numerologico delle parole scritte in greco) ed associa un numero ad ogni lettera dell'alfabeto ebraico, svela i significati nascosti che si celano in uno scritto.

E nel XVIII secolo esattamente nel 1734 la tombola acquista la sua dimensione familiare poiché Carlo III di Borbone re di Napoli per dare un congruo aiuto alle casse del Regno voleva ufficializzare il gioco del lotto ma era osteggiato dal frate domenicano Gregorio Maria Rocco che riteneva sbagliato legittimare tra i cattolici un

"così ingannevole ed amorale diletto"

Carlo fece presente al frate che giocare in clandestinità sarebbe stato ben più dannoso per le anime dei cittadini e Gregorio Maria Rocco di fronte a questa affermazione cedette le armi facendosi promettere però che il gioco sarebbe stato sospeso durante il periodo natalizio per dedicarsi completamente alle preghiere.
Il risultato di tutto ciò fu che il popolo in una sorta di crisi di astinenza costruì in casa la variante privata del Lotto pubblico, fu disegnato un grande cartellone con 90 numeri associati a dei simboli, dentro  un contenitore  furono inseriti 90 cilindri numerati che sarebbero stati estratti uno alla volta e posizionati sul cartellone ed infine vennero ritagliate 24 cartelle con 27 caselle che contenevano una combinazione diversa di numeri che permetteva ad ogni estrazione di comporre l'ambo, il terno, la quaterna e la cinquina.


La tombola romana

1 Roma
2 Romolo e Remo
3 La Fortuna
4 La Zecchinetta (gioco)
5 La Mano
6 La Befana
7 Il Padre
8 La Madonna
9 Le Commari
10 La Ruzzica (gioco)
11 Li Fratelli della Morte
12 Er Cavaliere (Il Cavaliere) 
13 Er Focolare
14 Lo Scrivano
15 Er Ragazzino
16 Er Culo
17 La Disgrazia
18 Er Bue ar Macello
19  La Sacra Famija
20 La Festa
21 Venere
22 l'Acquavitaro (Venditore di Acquavite)
23 Er Gioco delle Bocce
24 Li Gendarmi
25 Er Natale
26 La Ninna Nanna
27 Le Lavannare (Le Lavandare)
28 Li Pifferari (i Pifferai)
29 Er Petto
30 Sbiro de Campagna (Sbirro di Campagna)
31 Er Padrone di Casa
32 La Pescivennola (La Pescivendola)
33 L'Anni de Cristo
34 La Capoccia
35 Le Ceste
36 Er Sartarello (ballo)
37 Er Frate
38 L'Omo de Bastoni (L'Uomo di Bastoni)
39 La Corda
40 Lo Scoparo (Il Venditore di Scope)
41 Er Pianto
42 Er Callararo ( Il Calderaio)
43 Donna alla Fenestra (Donna alla Finestra) 
44 Li Condannati
45 L'Osteria
46 La Borza de Denari (la Borsa dei Soldi)
47 Er Morto
48 Er Morto che Parla
49 Er Tripparo (Venditore di Trippa)
50 Er Cocomera (Il Venditore di cocomeri)
51 La Fontanella
52 La Mamma
53 Er Vecchio 
54 Er Cappello
55 La Musica
56 La Caduta
57 Er Porta Fortuna
58 Er Gioncataro (Il Canestraro)
59 Li Capelli
60 La Lite
61 Li Cacciatori
62 L'Ammazzato
63 La Sposa
64 L'Omo Elegante (L'Uomo Elegante)
65 Li Sculaccioni
66 La Zitella
67 La Chitara ( La Chitarra)
68 Er Carnaciaro (Il Venditore di Carne)
69 Er Sottosopra
70 Le Case
71 I Sacconi (Gli Abiti dei Condannati)
72 La Morra (gioco) 
73 La Malattia
74 La Grotta
75 Pulcinella
76 L'Acqua
77 Le Gambe
78 L'Amore
79 Li Banditi
80 La Voce
81 Li Fiori
82 Er Pranzo
83 Er Martempo ( il maltempo)
84 La Chiesa
85 I Penitenti 
86 La Bottega der Pittore
87 Li Pidocchi
88 Er Capraro (Il Pastore di Capre)
89 La Vecchia  
90 La Paura


"Io mi affiso* in voi, o numeri,
e voi mi apparite vestiti di belve, nelle loro pellicce,
con la mano appoggiati a querce divelte.
Voi donate l’unione tra il moto serpentiforme
della spina dorsale del cosmo ed il ballo del bilico,
voi permettete di intendere i secoli, come i denti d’un rapido scroscio di risa.
Le mie pupille si sono ora sgranate in maniera fatidica.
Apprendere che cosa sarà l’Io, se è l’unità il suo dividendo."

I numeri
Velimir Chlebnikov

Affiso* = fissare


P. S. Questo è un post programmato come quelli che seguiranno a causa di alcuni problemi tecnici che spero si risolvano presto. Per lo stesso motivo porgo gli auguri di Natale a tutti voi da parte di Elettra. 

domenica 15 dicembre 2013

Mandela Day


Rolihlahla Mandela - Attaccabrighe Mandela conosciuto anche con il soprannome Madiba che deriva dalla tribù di appartenenza e riconosciuto più comunemente con il nome Nelson attribuitogli dall'insegnante inglese del collegio coloniale britannico di Healdtown perché era più facile da pronunciare, nasce il 18 Luglio 1918 lungo la riva di un fiume in un villaggio di capanne bianche a Qunu nel Capo Orientale del Sudafrica, dalla famiglia reale dei Thembu di etnia Xhosa. Nella seconda metà degli anni '30 frequenta l’Università di Fort Hare ma viene espulso per aver promosso insieme all'amico Oliver Tambo, una manifestazione contro le restrizioni dei diritti civili, sociali e politici imposte alla maggioranza nera sudafricana dal governo appartenente all' etnia di minoranza bianca, delimitazioni che sono una vera è propria segregazione razziale che nel 1948 diventa un sistema legislativo chiamato Apartheid in lingua afrikaans, tradotto letteralmente in italiano con il termine separazione.

sono proibiti i matrimoni interrazziali
i rapporti sessuali con una persona di razza diversa vengono perseguiti penalmente
i cittadini devono registrarsi al Population Registration Act in base alle loro caratteristiche razziali 
è bandita ogni opposizione etichettata dal governo come comunista (l'intento è quello di mettere fuorilegge  l'African National Congress)
alle persone di diverse razze è proibito entrare in determinate aree urbane
persone di colore diverso non possono usare le stesse strutture pubbliche
sono istituiti dei provvedimenti che rendono difficile ai neri l'accesso all'istruzione
è perpetrata la discriminazione razziale in ambito lavorativo
sono istituiti i bantustan, ghetti per la popolazione nera controllati non ufficialmente dal governo sudafricano, con annessa privazione della cittadinanza sudafricana e dei diritti a essa attinenti
la popolazione nera per poter frequentare i quartieri della gente bianca deve presentare il passaporto

Rolihlahla ritorna quindi al suo villaggio ma scappa subito dopo a Johannesburg per sfuggire ad un matrimonio combinato dal capo tribù Thembu Dalindyebo e diventa guardiano in una miniera della Corona dove assiste allo sfruttamento spietato dei lavoratori pertanto nel 1942 si iscrive all' ANC - African National Congress all'interno del quale nel 1944 fonda insieme  a Walter Sisulu e Oliver Tambo la Lega giovanile e ne diviene presidente promuovendo una pacifica disobbedienza civile con scioperi e manifestazioni di protesta; si laurea in giurisprudenza all’Università del Witwatersrand ed apre uno studio legale che difende i neri.  
Nel 1952 e nel 1958 arrivano i primi arresti, i primi processi  e le prime assoluzioni, nel 1961 da una svolta alla sua lotta contro le discriminazioni aderendo all'appena nata MK ovvero la Umkhonto we Sizwe - la Lancia della nazione, ala militare dell'African National Congress , nel 1962 viene arrestato per alto tradimento con l'accusa di viaggi illegali all'estero e incitamento allo sciopero e viene condannato a cinque anni di carcere.
Tra il 1963 e il 1964 mentre ancora sta scontando la sua pena, subisce il processo di Rivonia in cui è accusato di sabotaggio e di cospirazione improntata all'invasione del Sudafrica da parte di altri paesi; nella sua arringa di difesa dice: 

"Ho nutrito l’ideale di una società libera e democratica, in cui tutte le persone vivono insieme in armonia… Questo è un ideale per cui vivo e che spero di realizzare. Ma se è necessario, è un’ideale per il quale sono pronto a morire"

E' giudicato colpevole e all'età di 46 anni condannato all'ergastolo entra nella prigione di Robben Island, un isolotto nell'oceano Atlantico di fronte a Città del Capo, per 26 anni rimarrà rinchiuso in una cella della sezione B tanto piccola da essere percorsa con soli tre passi, all'interno c' è  solo una piccola finestra con le sbarre, una pesante porta di legno con una grata di ferro ed una branda in cui non potrà stendersi completamente, qui dentro la poesia Invictus - Invincibile del poeta inglese William Ernest Henley diverrà la sua essenziale compagna di vita  e lo spingerà a non arrendersi mai

"Dal profondo della notte che mi avvolge,
Buia come un pozzo che va da polo a polo,
Ringrazio qualunque dio esista
Per l'indomabile anima mia.
Nella feroce morsa della circostanza
Non ho esitato né gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma non chino.
Oltre questo luogo d'ira e di lacrime
Il solo Orrore delle ombre incombe,
E ancora il minaccioso scorrere degli anni
Mi trova e sempre mi troverà senza paura.
Non importa quanto stretto sia il percorso,
Quanto piena di castighi sia la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima." 

Protesta per le disumane condizioni del sistema penale riservate ai neri che hanno il divieto di parlare e di fischiettare, che possono scrivere e ricevere una lettera e vedere la famiglia solo ogni sei mesi, lotta affinché i prigionieri che sono costretti ai lavori forzati possano indossare degli occhiali da sole quando con delle pesanti mazze trasformano in ghiaia macigni di pietra nelle cave di calcare di un bianco accecante, chiede uno sgabello a tre piedi su cui ogni detenuto possa sedersi stanco a tarda sera durante lo studio per corrispondenza, vuole una distribuzione del cibo uguale per tutti e si oppone ufficialmente all'imposizione riservata esclusivamente ai neri di indossare i pantaloncini corti che nel costume locale identifica i ragazzini; nella cella gli vengono gettati un paio di pantaloni color kaki che Madiba indosserà solo quando verranno concessi anche agli altri suoi compagni.
L'11 febbraio 1990 grazie anche alle pressioni internazionali il presidente sudafricano F. W. de Klerk libera Nelson Mandela che l'anno successivo diventa presidente dell' ANC, nel 1993 vince insieme a Kerk il premio Nobel per la pace e nel 1994 viene eletto primo presidente di colore del Sudafrica,

"Sono qua oggi davanti a voi, non come un profeta, ma come un umile servitore del popolo.
Metto i restanti anni della mia vita nelle vostre mani. In nome dell'eroica lotta del nostro popolo per instaurare la giustizia e la libertà, per tutti, nel nostro paese"

con i poteri del suo nuovo incarico che durerà fino al 1999 istituisce la TRC Truth and Reconciliation Commission - Commissione per la Verità e la Riconciliazione, un tribunale speciale che porta all'abolizione dell'Apartheid e ad un governo democratico.
Nel giugno del 2004 a ben ottantacinque anni decide di ritirarsi dalla vita pubblica per dedicare il suo tempo alla famiglia. Mandela sposa la sua prima moglie Evelyn Ntoko Mase nel 1944 e divorzia da lei tredici anni dopo nel 1957, la seconda moglie Winnie Madikizela vive con lui gli anni di carcerazione per poi separarsi nell'aprile 1992 e divorziare nel marzo 1996, due anni più tardi, il 18 luglio 1998, il giorno del suo ottantesimo compleanno sposa la sua terza moglie Graca Machel.
Nelson Mandela muore il 5 dicembre 2013 ed oggi 15 dicembre 2013 sarà seppellito li dove novantacinque anni fa era nato.

"La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati
la nostra paura più profonda è di essere potenti oltre misura.
È la nostra luce, non il nostro buio che ci fa paura.
Noi ci chiediamo: "Chi sono io per essere così brillante, così grandioso?
Pieno di talenti, favoloso?"
In realtà chi sei tu per non esserlo?
Tu sei un figlio di Dio.
Se tu voli basso, non puoi servire bene il mondo.
Non si illumina nulla in questo mondo se tu ti ritiri, appassisci.
Gli altri intorno a te non si sentiranno sicuri.
Noi siamo nati per testimoniare la gloria di Dio dentro di noi.
Non soltanto in qualcuno, ma in ognuno di noi.
Nel momento in cui noi permettiamo alla nostra luce di splendere.
Noi inconsciamente diamo agli altri il permesso di fare lo stesso.
Nel momento in cui noi siamo liberi dalla nostra paura.
La nostra presenza stessa, automaticamente, libera gli altri."

Nelson Mandela

Letterina a Babbo Natale 


Caro Babbo Natale
quest'anno vorrei come dono un presidente come Rolhilahla Mandela per ogni popolo che subisce la discriminazione e l'ingiustiziada da parte di un potere che strumentalizza le parole per celare i suoi lerci inganni, vorrei unpresidente che come Rolihlahla Mandela è pronto a morire per i diritti e per la libertà della sua gente e che è disposto a rinunciare a un po' di quel tanto che ha in favore di chi non ha più niente tranne il freddo che raggiunge il profondo del cuore e la fame che uccide la vita dignitosa; puoi tu regalare questo miracolo a me e a tutta l'Italia?
Ti ringrazio per l'attenzione che dedicherai alla mia letterina e auguro a te e a tutti i tuoi aiutanti un felice Natale 

Con affetto Sciarada

mercoledì 11 dicembre 2013

Uno scambio silente di doni

"... nessun dono dovrebbe essere offerto come spettacolo. Non appena è offerto allo sguardo, il dono diventa precario e sospetto ... "

A piene mani
Jean Starobinski
Critico letterario


Calzolaio di Norimberga
Registro dei Dodici Fratelli di Mendel
 XVI secolo

Un calzolaio, non per colpa sua, era diventato talmente povero che gli rimaneva solo il cuoio per fare un paio di scarpe. La sera tagliò la tomaia per metterla in lavorazione il giorno dopo e, con la coscienza pulita andò tranquillamente a letto, si raccomandò a Dio e si addormentò.
La mattina, dopo aver detto le sue preghiere, voleva mettersi al lavoro, ma le scarpe erano sul deschetto belle e pronte. Si meravigliò e non sapeva cosa dire. Prese le scarpe in mano per osservarle meglio ed erano fatte così bene che nemmeno un punto era sbagliato, proprio un capolavoro come doveva essere.
Subito dopo entrò un cliente e le scarpe gli piacquero talmente che le pagò più del solito. Con quella somma il calzolaio poté acquistare il cuoio per due paia di scarpe. La sera le tagliò per mettersi al lavoro la mattina di buona voglia, ma non ce ne fu bisogno: quando si alzò le scarpe erano già finite e non mancarono i compratori che gli diedero tanto denaro da acquistare il cuoio per ben quattro paia di scarpe. Di buon mattino trovò pronte anche queste altre quattro paia e così andò via. Quello che tagliava la sera era pronto al mattino così che ben presto egli poté di nuovo vivere più che bene e finì per diventare un uomo benestante.
Ora accadde che una sera, era vicino il Natale, l’uomo preparò le scarpe tagliate e, prima di andare a letto, disse alla moglie: "Cosa diresti se questa notte stessimo svegli per vedere chi ci aiuta con mano così generosa?". La donna acconsentì, accese una candela e si nascosero dietro gli abiti che erano appesi nella stanza e cominciarono a fare la guardia. A mezzanotte arrivarono due omini nudi, si misero al deschetto, presero tutto il cuoio preparato, cominciarono coi loro ditini a forare, cucire e battere talmente in fretta che il calzolaio non poteva distogliere lo sguardo dalla meraviglia. E non si smisero finché non furono alla fine, con le scarpe belle e pronte sul deschetto, poi svelti se ne andarono. La mattina dopo la donna disse: "Quegli ometti ci hanno fatto diventare ricchi e noi dovremo essere loro riconoscenti. Vanno in giro con niente addosso e devono aver freddo. Sai cosa? Cucirò per loro una camicina, una giacca, un panciotto e un paio di calzoncini e tu aggiungi un paio di scarpine". L’uomo rispose: "D’accordo". La sera quando ebbero tutto finito, misero sul deschetto i regali al posto del cuoio e si nascosero per vedere che faccia avrebbero fatto gli gnomi.
A mezzanotte arrivarono saltellando e volevano mettersi al lavoro ma, invece del cuoio, trovarono i bei vestitini. Prima si stupirono, poi mostrarono una gran gioia. A tutta velocità li indossarono, se li sistemarono e cantarono:
Non siamo forse giovanotti belli e gai? Basta fare i calzolai!
Poi saltarono e ballarono e fecero capriole sulle sedie e sulle panche. Infine, ballando, giunsero alla porta. Da allora in poi non tornarono più, ma il calzolaio se la passò bene ed ebbe fortuna in tutto ciò che faceva.



Gli gnomi
Jacob Ludwig Karl e Wilhelm Karl Grimm

domenica 8 dicembre 2013

" ... L'innocenza tornò sul mondo ... "

"... Natale è la festa più bella di tutte perché con la nascita del Signore l'innocenza tornò sul mondo. Da allora, questa è la festa della speranza e della pace, sembra fatta per la gioia dei ragazzi che sono la speranza del mondo. Nei paesi s'è lavorato tutta una settimana per il Presepe.
Nel fondo si stendono rami di aranci carichi di frutta.
Si lanciano ponti coperti di muschio da un punto all'altro, si costruiscono montagne e strade ripide, steccati per le mandrie e laghetti.
Il Presepe ha l'aspetto di un paesaggio calabrese. Dalle valli sbucano fiumi, le montagne sono ripide e selvagge.
Su tutto pende il bel giallo dell'arancio come un frutto favoloso.
Il figurinaio che ha fatto i pastori sa che i ragazzi si fermeranno a guardare una per una le figurine.
Perché, meno che i soldati di Erode; tutti i pastori somigliano a persone conosciute. Sembra un paese vero.
C'è quello che porta la ricottina, c'è il cacciatore col fucile, c'è quello che porta l'agnello e fuma - una lunga pipa, c'è il mendicante.
C'è la gente che balla fra il tamburino, il piffero e la zampogna davanti al Presepe, c'è l'osteria dove si ammazza il maiale e la gente accanto alla fontana, dove la donnina lava i panni.
Ci sono persino i carabinieri che hanno arrestato un tale che ha rubato anche nella Santa Notte! I Re Magi spuntano dall'alto della montagna coi moretti che guidano i cavalli.
La stella splende - sulla grotta e gli angeli vi danzano sopra leggeri e celesti come i pensieri dei bambini e degli uomini in questi giorni ..."

Gente in Aspromonte 
Corrado Alvaro
1930


La quotidianità dei pastori  d'Aspromonte descritta dal grande Corrado Alvaro nel suo libro più famoso è caratterizzata dalla difficoltà del vivere che nasce non solo dalle condizioni disposte dalla natura ma sopratutto da quelle imposte dai padroni che con il loro potere assoluto tutto possono,

" ... per la prima volta capiva di essere in mezzo a qualche cosa di ingiusto; il sentimento della sua condizione gli si affacciò improvviso e chiaro e si sentiva come un angelo caduto."

Antonello diventa consapevole, la purezza del  suo cuore  incontra la realtà che non gli lascia più speranze, non può più credere che l'innocenza o la pace possa tornare sul mondo, per lui non ci sarà più la gioia dell'attesa del Natale, decide di lottare contro quelle regole che avvantaggiano i pochi a scapito dei molti, diventa un fuorilegge e quando viene arrestato dice: 

" Finalmente ... potrò parlare con la Giustizia. Ché ci è voluto per poterla incontrare e dirle il fatto mio."

Oggi festeggiamo l'Immacolata Concezione, addobbiamo l'albero e accendiamo le luci del presepe ma domani, affinché non si spenga definitivamente in noi la speranza di un futuro, in nome di una costituzione calpestata, abusata, svilita e in difesa della dignità umana, sosteniamo la manifestazione del "Movimento dei Forconi" che coinvolge tutta l'Italia


ALESSANDRIA - da 9 dicembre ad oltranza presidio in piazza della libertà

AREZZO - da lunedì 9 Dicembre, ore 7.00, fino al 16 Dicembre.
 presidio in piazza Dante, corteo che parte dal piazzale stazione alle 07.30

ASCOLI PICENO - presidio presso S.S. 16-Via Pasubio,99 all'altezza del Ponte Fiume Tronto
dalle 8.00 alle 20.00, dal 9 dicembre

ASTI - presidio, volantinaggio e azione di rallentamento del traffico in Piazza Alfieri, dalle ore 7.00 del 9 dicembre.

AVEZZANO -  presidio  in Piazza Torlonia di fronte al palazzo ARSSA, dalle ore 7.00 di lunedì 9 dicembre

BARI - domenica 8 dicembre ore 22.00 blocco della circonvallazione all'altezza del distributore di benzina fra l'uscita di Poggiofranco e Carrassi in entrambi i sensi di marcia lasciando libera la corsia per i mezzi di soccorso e vari
lunedì 9 dicembre dalle ore 9.00 gazebo in piazza prefettura, corteo sulle principali vie cittadine fino alla regione e ritorno al comune, nel pomeriggio possibile conferenza stampa al  comune

BOLOGNA - manifestazione lunedì 9 dicembre, alle ore 9.00 piazza "Liber Paradisus", per spostarsi nel pomeriggio in piazza Maggiore

BRESCIA - presidio nel piazzale dell'ortofrutta,con volantinaggio, dalle 22 dell'8 dicembre

CARRARA - presidio dalle ore 9:00, del 9 dicembre, di fianco alla rotonda centrale di viale xx settembre, Carrara

COMO - presidio 9 dicembre dalle ore 7.00 presso piazza Camerlata

CREMONA - presidio 9 dicembre dalle ore 7.30 presso parcheggio fiera Ca' de Somenzi

FERRARA - presidio, dal 09 dicembre al 13, prorogabile, da piazza Casello a piazza Repubblica  dalle 09.00 alle 20.00

FIRENZE - piazza della Fortezza da Basso lato fontana ore 7.00 del 9 dicembre fino al 13

FORLI' -  presidio presso piazzale della Vittoria, lunedì 9 dicembre dalle ore 8.00.
Il sit-in PACIFICO consisterà in manifestazioni, attività di protesta, ed altre attività collaterali collegate alla protesta nazionale che avrà luogo in tutte le principali piazze di Italia.

GENOVA - piazza De Ferrari, 9 dicembre dalle ore 8.00 presidio ad oltranza, corteo ore 14.00

GORIZIA -  in Piazza Municipio dalle ore 22 del giorno 8 dicembre

GROSSETO - corteo 9 dicembre ore 07.00 piazzale della stazione, il corteo si muove dalle 07.30: via G.Mameli- via G. Matteotti - piazza f.lli Rosselli - via IV Novembre - viale Manetti- viale Ximenes - piazza S. De Maria - via dei Lavatoi - via Fossombroni - via Porciatti - Corso Carducci - Piazza Dante 
Presidio fino al 13 dicembre in piazza Dante 

IMPERIA - 9  dicembre dalle ore 8.00 presidio in piazza U. Calvi 

LA SPEZIA - presidio davanti al Teatro Civico di Spezia - inizio ore 08.30, lunedì' 9 dicembre.

LUCCA - presidio nel piazzale Boccherini, dalle 7.30 alle 24, dal 9 dicembre, tutti i giorni, ad oltranza

MANTOVA - domenica mattina 8 dicembre, postazione fissa per sit-in nel piazzale M.L.King
 lunedì 9 dicembre ci sposteremo in direzione casello autostradale Mantova Nord

MATERA - corteo  ore 9.00 Piazza Matteotti stazione centrale
ore 9.30 circa si prosegue per via Roma, piazza Vittorio Veneto, via del corso, via Ridola, via Duni, via Lanera,via castello, Regione Basilicata Matera

MILANO - presidio Milano nord - Mazzo di Rho: rotonda denominata R2, vicino via Risorgimento;
rotonda R1, S.S.33, tangenziale ovest, sarebbe la rotonda che va a Sempione.
Ore 9.00 in piazza San Magno, Legnano - sit-in 

MODENA - 09.00 piazzale San Agostino - 9.30 si prosegue per viale Monza, viale Monte Kosico, viale Bruni, viale Caduti in Guerra, viale Martiri della Libertà, viale delle Rimembranze, viale Vittorio Veneto, piazzale San Agostino

MONFALCONE - presidio in piazza della Repubblica, dalle ore 22 del giorno 8 dicembre

NAPOLI - presidi in piazza Trento e Trieste dalle ore 9 di lunedì 9 dicembre

PADOVA E PROVINCIA - zona Stanga presidio dalle ore 7.00 del 9 dicembre;
lunedì 9 e giovedì 12 dicembre, dalle ore 08.00 alle 23.00 presidio di fronte al municipio di Monselice;
martedì 10 e mercoledì 11 dicembre, presidio nella piazza maggiore di Este

PARMA - presidio con postazione fissa  presso  parcheggio Scambiatore nord  - Parma dalle ore 22.30 dell'8 dicembre, 24 ore su 24

PERUGIA: 9 Dicembreore 7.30 stazione Fontivegge , partenza del corteo  ore 9.00 fino alla prefettura a piazza Italia e sit-in ad oltranza

PESCARA: presidio dalle ore 8.00 del 9 dicembre piazza Duca D'Aosta.

PESCARA - VAL VIBRATA - presidio dalle 23.30 di domenica 8 dicembre all'uscita autostrada Val Vibrata 

PIACENZA - presidio in piazza Genova, angolo pubblico passeggio 9 dicembre dalle ore 9.00

PIOMBINO - dalle ore 7.00 del 9 dicembre fino al 15 dicembre alla rotonda dello stabilimento Sol all'entrata di Piombino, viale Unità d'Italia 

PISTOIA - lunedì 9 dicembre 2013 alle ore 10  in piazza San Francesco comunemente nota come Piazza Mazzini per prendere parte al sit in; alle ore 11 partirà un corteo che toccherà tutti i punti nevralgici della nostra città.
Ciò si protrarrà fino a venerdì 13 Dicembre tutti i giorni dalle 10.00 alle19.00

PORDENONE - presidio presso la statale 13 Pontebbana dalle ore 22 del giorno 8 dicembre in piazzetta Cavour

PORTO SAN GIORGIO - FERMO - dalle ore 7.00 di lunedì 9 dicembre presidio presso la rotonda Sant'Anna vicino casello autostradale

POTENZA - domenica 8 dicembre ore 00:00  presso Motel Park uscita Potenza ovest, adesione sciopero nazionale autotrasporti TRASPORTOUNITO : trattasi di un blocco della Basentana

RAVENNA - lunedì 9 dicembre alle ore 9.00 a piazza Gandhi adiacente piazza Baracca, corteo alle ore 10.00 attraverso via Cavour fino a piazza del Popolo. Il sit-in PACIFICO consisterà in anifestazioni, attività di protesta, ed altre attività collaterali collegate alla protesta nazionale che avrà luogo in tutte le principali piazze di Italia.

REGGIO EMILIA -  8.30 parcheggio della Caserma Zucchi, corteo alle ore 9.00 con punto d'arrivo a piazza Prampolini, presidio ad oltranza in piazza Del Monte. Alcuni gruppi andranno ai caselli autostradali di Reggio Emilia, di Campegine e di Rolo

RIMINI - sit-in da lunedì 9 dicembre presso Arco d'Augusto

ROMA - Presidio permanente in Piazza Dei Partigiani (Piramide-Ostiense) a partire dalle ore 8.00 del giorno 9 Dicembre.

SAN BENEDETTO DEL TRONTO - presidio dei cittadini del Coordinamento Ascoli/ San Benedetto Del Tronto presso S.S. 16-via Pasubio ,99 all'altezza del ponte Fiume Tronto dalle 8.00 alle 20.00, dal 9 dicembre.

SANNAZZARO DE BURGONDI - presidio del Coordinamento Pavia-Voghera dalle 22 .00 dell'8 dicembre, presso raffineria a Sannazzaro De Burgondi.

SAVONA - 9 dicembre, piazza Sisto IV, sit-in, dalle ore 8.00 in piazza Saffi davanti al palazzo del governo - ad oltranza

SCALO GRASSANO/GARAGUSO - manifestazione/blocco dalle ore 7:00 del 9 dicembre

SCANZANO - presidio allo snodo tra la ss106 e la ss598 Val d'Agri, dalle ore 9:00 del 9 dicembre

SIENA -  lunedì 9 dicembre presso piazza Lizza

SIRACUSA (PROVINCIA) - giorno 8 dicembreore 22 e 30 presso la portineria centrale Isab Priolo.
Qui si deciderà dove e come organizzare i Presidi nell'intera Provincia.

TERAMO - sit-in via ss. 16 adriatica di fronte al centro commerciale "Il grillo" a Martinsicuro (TE) lunedì 9 dicembre ore 09.00 - sit-in presso ponte San Giovannia lunedì 9 dicembre ore 09.00

Presidio uscita autostrada Val Vibrata. Lunedì 9 dicembre dalle ore 00.00 (camionisti e non solo)

TORINO -  presidio Torino sud piazza Pitagora e presidio Torino nord piazza Derna dalle ore 5.30 lunedì 9 dicembre - presidio Torino centro piazza Castello dalle ore 9.00  lunedì 9 dicembre

TRENTO - 1° presidio presso uscita autostrada Trento nord interporto - 2° presidio uscita autostrada Rovereto sud

TRIESTE - presidio in piazza Borsa, dalle ore 22 del giorno 8 dicembre, attivo 24 ore su 24 ad oltranza, saranno graditi aiuti per chi si farà le notti

UDINE - presidio presso Piazzale Osoppo dalle 22 dell'8 dicembre. Corteo alle ore 18 di lunedì 9,
percorso : presidio Osoppo - via Gemona - Riva Bartolini - via Mercato Vecchio - via Manin - piazza Primo Maggio - viale della Vittoria - piazzale Osoppo- presidio Osoppo.
Analoga iniziativa è prevista per il giorno 11 dicembre

VIAREGGIO - largo Risorgimento zona PAM, il presidio partirà dalle 08.00 di lunedì 9 dicembre fino al 13 non stop 24 ore su 24 ore

VIBO VALENTIA - Sit-in ad oltranza, in prossimità dell’incrocio di fronte all’ Italcementi (area semaforo)
Il sit-in ha la durata di sei giorni  a partite dalle ore 9.00 del 9 dicembre

giovedì 5 dicembre 2013

San Nicola e Babbo Natale tra leggenda e realtà

La notte tra il 5 e il 6 dicembre i bambini pongono le loro scarpe o le loro calze fuori dalla porta pregustando la gioia che il mattino dopo sentiranno nei loro cuori vedendole colme dei doni portati da san Nicola,


l'alter ego di Babbo Natale che come dice il suo stesso nome, dal greco nikê - vittoria e λαός (laòs) - folla, è il vincitore del popolo, così tanto amato da esser diventato un'icona conosciuta in tutto il mondo. 
Aedi, giullari, poeti, agiografi e scrittori hanno cantato e descritto le sue gesta.

Al V secolo risale "l' Encomio di Proclo di Costantinopoli"  che lo dipinge in questo modo:

"... Perciò venga in mezzo a noi
il fulgore desiderato
l’astro mattutino
l’uomo celeste
l’angelo terrestre
colui che è invocato e invoca
la perla preziosa
il vaso d’onore
colui che vive a Mira
 ed è giunto fino a Costantinopoli
colui che prontamente
 si è posto a baluardo nei nostri clamori
 quando ci siamo trovati dentro le ingiustizie ..."

Dell' VIII secolo è invece "l'Encomio di Andrea di Creta"

"... Hai dissodato, infatti, i campi spirituali di tutta la provincia della Licia, estirpando le spine dell’incredulità. Con i tuoi insegnamenti hai abbattuto altari di idoli e luoghi di culto di dèmoni abominevoli e al loro posto hai eretto chiese a Cristo ... "

Su tutti gli Encomi dedicati a san Nicola ci sarebbe tanto da dire ma cito solo e brevemente i titoli:

Encomio di Metodio del IX° secolo 
Encomio di Giorgio Cartofilace
Encomio di Niceta di Paflagonia
Encomio di Leone VI imperatore
Encomio di Neofito

per spiegare che il critico filologo tedesco Gustav Ainrich nella sua opera "Hagios Nikolaos" del 1913 - 1917 nega la paternità all'Encomio di Proclo e mette in dubbio quella di Andrea.

In quella che è considerata la prima biografia di san Nicola " Vita per Michaelem" scritta tra l' VIII e il IX secolo da un Archimandrita (titolo onorario per il superiore di un monastero) di nome Michele, in riferimento ad un'ipotetica carestia non comprovata con certezza dalla storia, si legge :

"Il Santo intanto prese il grano e dopo averlo misurato lo distribuì a tutti. E tutti allora ringraziavano Dio in ogni occasione poiché il grano che avevano ricevuto in dono da lui bastò loro per due anni. Anzi, poiché ne avevano conservato una parte anche per la seminagione, seminarono le loro terre e godettero così dei benefici di Dio, per mezzo dell'intercessione del suo servo Nicola."

Robert Wace nel X secolo, nella sua "Vita dei Santi" scrive:

"... Io sono normanno
ed ho nome Wace
 mi è stato detto e richiesto di comporre
la vita in volgare di San Nicola,
che fece miracoli belli e grandi ..."

Una Laude medioevale dell' XI secolo cantata nelle feste di piazza e nelle campagne, all'insegna della gioia e dell'allegria che la figura di san Nicola emozionalmente rievocava, recita:

"Lingua d’omo dir non poria
quante fue sua santitade...
Più duro saria 
contar la giocuntitade 
che Cristo per sua pietade
li ha donata in paradiso
ove sempre in gioco e in riso 
cum li angeli sta beato."

"Lingua d'uomo non può (raccontare)
quanta fu la sua santità ...
Più duro sarebbe
contare la giocondità
che Cristo per sua pietà
gli ha donato in paradiso
dove sempre nel gioco e nel riso
con gli angeli sta beato."

Nell' XI secolo gli fu dedicata anche la prima rappresentazione teatrale profana della storia in lingua romanza " Le Jeu de Saint Nicolas - Il Gioco di San Nicola" conosciuta anche come "La Rappresentazione di San Nicola",  scritta dal poeta - giullare Jean Bodel.
Questa rappresentazione teatrale è stata fonte di ispirazione per "Il tesoro di San Nicola" di Giuseppe Capozza e Xenia Cannata, un libro per bambini uscito nel 2012.

E nel XV secolo, il nostro Dante Alighieri nel XX Canto del "Purgatorio" della "Divina Commedia" ricorda il più grande gesto di generosità ascritto a san Nicola che salvò tre sorelle dalla prostituzione, donandogli la dote per sposarsi:  

"... Esso parlava ancor della grandezza
che fece Nicolao alle pulcelle
per condurre ad a onor loro giovinezza ..."


Scene della vita di san Nicola - 1437
la nascita, la vocazione e il dono della dote alle tre sorelle
Fra' Beato Angelico
 Pinacoteca - Musei vaticani

Innumerevoli sono le illustrazioni che lo hanno rappresentato; come vescovo, come elfo e come un enorme omone panciuto dal volto rubicondo,


Illustrazione del 1810 di Alexander Anderson per il primo Festival of St. Nicholas della New York Historical Society

ma è l'antropologia forense che è riuscita a svelare il suo vero volto:
Nel 1953 il professor - medico radiologo Luigi Martino durante i lavori disposti dal Vaticano per la ristrutturazione della cripta della Basilica di San Nicola di Bari che conteneva le spoglie del santo, riuscì ad analizzarle, le misurò, le radiografò e compose dei disegni in tre dimensioni che decenni dopo rappresentarono la base di partenza per uno studio finanziato dall’Atlantic Production di Londra che intendeva realizzare un documentario scientifico - religioso su san Nicola. 
Il colonnello Luciano Garofano comandante del Ris dei carabinieri di Parma funse da intermediario e propose al professor - patologo forense Francesco Introna direttore della clinica di Medicina legale dell’Università di Bari, appassionato conoscitore della storia di san Nicola, di collaborare con Anand Kapoor direttore dell'unità lavorativa del progetto di studio, il professor Introna accettò e si rivolse a Caroline Wilkinson esperta antropologa facciale dell'Università di Manchester che con il materiale acquisito nel 1953 dal professor Luigi Martino e con il software "state-of - the-art", ricostruì al computer l'immagine di un modello tridimensionale della testa del santo che venne poi rielaborata "dall' 'Immagine Foundry Studios", con i colori e i dettagli tipici di un uomo caucasico proveniente dalla zona greco - bizantina dell'Asia Minore. 
Il risultato finale del progetto è la figura di un uomo greco di circa 60 anni, 1.65 - l'1.68 di altezza, dalla carnagione olivastra e tonica (in gergo tecnico "Greek Mediterranean"), con gli occhi marroni, i capelli bianco - grigi, la barba tagliata secondo i canoni del IV secolo, la mascella pesante e un naso scomposto a causa di una rottura dovuta probabilmente alle torture subite come cristiano durante la persecuzione e la prigionia, sotto l'imperatore romano Diocleziano. 


Il documentario "The real face of Santa - Il vero volto di Santa Claus" fu mandato in onda sul secondo canale della BBC sabato 18 dicembre 2004.