" ... Non si può creder poi quanta moltitudine di persone concorresse ad onorare il suo funerale. Tutta la città volò incontro al cadavere, tutti quei delle terre e villaggi, e molti ancora delle vicine città v’intervennero. O come grande fu il pianto di tutti! Quanti particolarmente i lamenti de i monaci addolorati! I quali dicesi che in quel giorno arrivassero quasi a due mila, pregio singolar di Martino, ad esempio di cui erano pullulati tanti virgulti nel servigio del Signore. Mandava dunque avanti di sé il defunto pastor le sue torme, le pallide turbe di quella santa moltitudine, le schiere mantellate e dei vecchi pieni di meriti per le sostenute fatiche, e de i giovani di fresco datisi alla milizia di Cristo. Dopo era il coro delle vergini, che trattenea per verecondia le lagrime, conoscendo bene esser dovere più tosto con lui rallegrarsi, che riposava già nel seno del Signore: ed oh con che santa letizia sapeano dissimular il dolore! Vietando la fede il piangere, ed ai gemiti sforzando l'amore; poiché tanto era religioso uffizio il gioire della sua gloria, quanto pio il dolersi della sua morte. Avresti perdonato alle lagrime, avresti goduto del gaudio, pia cosa essendo del pari goder per Martino, e pianger Martino, mentre ognuno fa il suo dovere, e con se stesso dolendosi, e con lui rallegrandosi. Una tal turba adunque, celesti inni cantando, il corpo del beato uomo fino al luogo del sepolcro accompagna. Si confronti, sé piace, con questa quella pompa mondana, non dirò de i funerali, ma del trionfo; che potrassi mostrar di simile all'esequie di Martino. Conducano quelli dinanzi ai lor carri gli schiavi dietro le palle legati il corpo di Martino da questi che sotto la di lui disciplina vinsero il mondo, vien seguitato. Quelli con evviva confuse esalti pure la stoltezza de i popoli; a Martino con sacri salmi s’applaude, Martino con inni celesti si onora. Quelli dopo i loro trionfi saran giù cacciati ne gli abissi crudeli; Martino festante là nel seno d’Abramo vien ricevuto, Martino qui povero e umile entra ricco nel cielo, e di là, come spero, noi proteggendo, tiene in me che ciò scrivo fisso lo sguardo, e in te che leggi. "
Vita di Martino
Sulpicio Severo
Funerali di San Martino
322 - 1326
Simone Martini
Basilica Inferiore di San Francesco d'Assisi - Assisi
Una delle tradizioni della Festa di San Martino nasce da questo testo scritto da Sulpicio Severo che ci spiega come circa duemila persone accompagnano il corpo di Martino sul luogo della sua sepoltura, un gesto di grande amore, di stima e di partecipazione che si consacra nel tempo e diventa rito in Italia, in Belgio, in Francia, nei Paesi Bassi e in tutti quei posti che hanno assimilato la cultura di queste nazioni. Ogni anno, sotto la supervisione degli adulti, i bambini costruiscono delle lanterne di varie forme e di variegati colori all'interno delle quali inseriscono una candela che accendono, la Vigilia della festa sul far della sera, quando escono di casa e intonano dei canti tradizionali mentre vanno ad ascoltare la messa e raggiungono la chiesa insieme ai coetanei riproponendo simbolicamente la processione che segue San Martino al sepolcro.
In Alsazia, nel die Laternen laufen, i bambini in processione si accodano a un San Martino che procede in groppa a un asinello e va a ricordare l'episodio della scomparsa dell'asino del santo successivamente ritrovato proprio di bambini.
In Germania, durante la processione della Vigilia di San Martino che viene chiamata Laternenumzug, i bambini, che indossano delle maschere e portano con sé dei lumini o le lanterne di carta colorata che hanno costruito, seguono un San Martino che qui procede su un cavallo e cantano:
Ich geh mit meiner Laterne
Ich geh' mit meiner Laterne und meine Laterne mit mir.
Da oben leuchten die Sterne, hier unten leuchten wir.
Ein Lichtermeer zu Martins Ehr, Rabimmel, Rabammel, Rabumm.
Ein Lichtermeer zu Martins Ehr, Rabimmel, Rabammel, Rabumm.
Ich geh' mit meiner Laterne und meine Laterne mit mir.
Da oben leuchten die Sterne, hier unten leuchten wir.
Der Martinsmann, der zieht voran. Rabimmel, Rabammel, Rabumm.
Der Martinsmann, der zieht voran. Rabimmel, Rabammel, Rabumm.
Ich geh' mit meiner Laterne und meine Laterne mit mir.
Da oben leuchten die Sterne, hier unten leuchten wir.
Wie schön das klingt, wenn jeder singt. Rabimmel, Rabammel, Rabumm.
Wie schön das klingt, wenn jeder singt. Rabimmel, Rabammel, Rabumm.
Ich geh' mit meiner Laterne und meine Laterne mit mir.
Da oben leuchten die Sterne, hier unten leuchten wir.
Ein Kuchenduft liegt in der Luft. Rabimmel, Rabammel, Rabumm.
Ein Kuchenduft liegt in der Luft. Rabimmel, Rabammel, Rabumm.
Ich geh' mit meiner Laterne und meine Laterne mit mir.
Da oben leuchten die Sterne, hier unten leuchten wir.
Beschenkt uns heut, Ihr lieben Leut'. Rabimmel, Rabammel, Rabumm.
Beschenkt uns heut, Ihr lieben Leut'. Rabimmel, Rabammel, Rabumm.
Ich geh' mit meiner Laterne und meine Laterne mit mir.
Da oben leuchten die Sterne, hier unten leuchten wir.
Mein Licht ist aus, ich geh' nach Haus. Rabimmel, Rabammel, Rabumm.
Mein Licht ist aus, ich geh' nach Haus. Rabimmel, Rabammel, Rabumm.
Io vado con la mia lanterna
Io vado con la mia lanterna
e la mia lanterna con me.
Lassù brillano le stelle
e qui sotto brilliamo noi.
La mia luce è spenta, vado a casa,
rabimmel, rabammel, rabumm.
Il gallo che canta, il gatto miagola
rabimmel, rabammel, rabumm.
Io vado con la mia lanterna
e la mia lanterna con me.
Lassù brillano le stelle
e qui sotto brilliamo noi.
La mia luce è accesa, io vado avanti,
rabimmel, rabammel, rabumm.
La mia luce è bella, la potete vedere,
rabimmel, rabammel, rabumm.
Io vado con la mia lanterna
e la mia lanterna con me.
Lassù brillano le stelle
e qui sotto brilliamo noi.
Porto la mia lanterna, non ho paura.
rabimmel, rabammel, rabumm.
San Martino qui, noi brilliamo a te
rabimmel, rabammel, rabumm.
Io vado con la mia lanterna
e la mia lanterna con me.
Lassù brillano le stelle
e qui sotto brilliamo noi.
Come suona bene quando ciascuno canta,
rabimmel, rabammel, rabumm.
La mia luce si spegne, ce ne andiamo a casa.
rabimmel, rabammel, rabumm - 4 volte
Bussano anche di porta in porta per ricevere dolci e frutta secca e si riuniscono intorno al fuoco per scambiarsi pane e altri regali.
In casa mia la tradizione prevede anche un agrume piuttosto grande.
Dalla scorza, in questo caso di un pompelmo, liberata dalla polpa con un'incisione a forma di croce si ricava una lanterna, in ognuna delle quattro parti ottenute si fa un foro attraverso il quale viene fatta passare la corda che la reggerà e si pone al suo centro una candela che con il calore che sprigiona fa rilasciare alla scorza il profumo dei suoi oli essenziali e si può decorare con tutto ciò che la propria fantasia offre.
Poiché la Festa di San Martino apre le porte alle feste natalizie le lanterne vengono accese ogni sera prima di andare a dormire fino alla nascita di Cristo e il risultato finale è...
un porta candela che si può conservare, ridecorare e riusare
Lieta Festa di San Martino!
Ecco il link del reel: https://www.instagram.com/p/CzgRQ34tQyD/
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Posti liberi 4
Giorni prenotabili: 1 dicembre - 2 dicembre - 3 dicembre - 4 dicembre - 5 dicembre - 7 dicembre - 8 dicembre - 10 dicembre - 12 dicembre - 13 dicembre - 14 dicembre - 15 dicembre - 17 dicembre - 18 dicembre - 19 dicembre - 20 dicembre - 21 dicembre - 23 dicembre - 24 dicembre
Giorni sospesi: 25 dicembre
P. S. Niente P.C.
Bellissime cerimonie!
RispondiEliminaUn caro saluto
RispondiEliminaI pompelmi li mangio tutte le mattine per dimagrire. L'anno prossimo io mangerò la polpa e con la buccia farò fare la lanterna ai miei figli.
Il profumo delle lanterne di agrumi ce l'ho stampato nella memoria.
RispondiEliminaGrazie per aver contribuito con un pezzo così ben articolato e informativo!
RispondiEliminaAi miei bambini faccio decorare i vasetti vetro.
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