" ... Ottilia – Guarda bene. Da vicino vicino vicino. Cosa vedi?
Io – Una superficie granulosa, picchiettata, bernoccoluta.
Ottilia – Passa tra bernoccolo e bernoccolo, granello e granello, venatura e venatura. Troverai il cancello d’un giardino, con verdi aiole e vasche limpide.
Io sto là in fondo.
Io – Tutto quello che tocco è ruvido, arido, freddo.
Ottilia – Passa lentamente la mano sulla superficie. È una nuvola soffice come di panna montata...
Io – Tutto è uniforme, sordo, compatto..
Ottilia – Apri bene occhi e orecchi. Senti il brulichio e luccichio della città, finestre e vetrine illuminate, e le trombe e lo scampanellio, e la gente bianca e gialla e nera e rossa, vestita di verde e azzurro e arancio e zafferano.
Corinna – Fulgenzio! Dove sei!
Io ormai non potevo più staccarmi dal mondo di Ottilia, dalla città che era anche nuvola e giardino. Qui le frecce invece d’andar dritte facevano tante giravolte, lungo linee invisibili che s’aggrovigliavano e si sbrogliavano, s’aggomitolavano e si dipanavano, ma alla fine colpivano sempre il bersaglio, magari un altro bersaglio da quello che ci s’aspettava. Il fatto strano era questo: più mi rendevo conto che il mondo era complicato frastagliato inestricabile più mi pareva che le cose da capire veramente fossero poche e semplici, e se le avessi capite, tutto mi sarebbe stato chiaro come le linee di un disegno ... "
Lo specchio, il bersaglio
Sono andata a leggermi anche la prima parte, che mi era sfuggita.
RispondiEliminaGrazie per questo racconto ricco di suggestioni e bellissimo.
Buon giovedì santo.
sinforosa
Grazie Sinforosa, buon Giovedì Santo anche a te e alla tua famiglia, ti abbraccio.
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RispondiEliminaAnonima, non sono abituata e non mi piace cancellare i commenti, ma tu sei entrata nel privato di qualcuno, quindi per favore sii gentile e non fare nomi. Inoltre il post non parla di finzioni ma dell'uso dell'immaginazione e della creatività che permette di raggiungere un obbiettivo in modo non stereotipato e produce opportunità non previste rispetto a una realtà delimitata da paletti. Ciao.
EliminaMolto bello questo brano e ci dice qualcosa di importante: le cose che sembrano più strane ed intricate possono in realtà contenere chiavi di lettura molto semplici e rivelatrici. Qualcosa di profondo su cui riflettere.
RispondiEliminaCiao Sfinge, Italo Calvino in questo racconto è geniale nel sottolineare come le attitudini che formano la persona si muovono su strade non uguali per tutti e l'intestardirsi nel seguire le indicazioni di chi ha trovato una sua struttura può allontanare dalla conquista della propria identità.
EliminaBuon Venerdì Santo.
serena pasqua. a presto
RispondiEliminaGrazie Antonypoe, lieta domenica a te.
Eliminacome sempre lieta. ciao
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