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giovedì 26 maggio 2011
martedì 24 maggio 2011
Scogli di primavera nel Mediterraneo
" ... Spiegata appena la vela e già rinforzando di cammino verso questa dirittura la mia piroga, m’accorsi dall’acqua più chiara che qualche cambiamento era vicino a farsi nella corrente; perché finché questa fu sì impetuosa, l’acqua era torbida. Di fatto allora soltanto m’accorsi che l’impeto delle ondate andava cedendo; né tardai dopo fatto un mezzo miglio in circa a vedere a levante i cavalloni del mare che percuotevano alcuni scogli dividendo ad un tempo la corrente in due rami. Mentre il più impetuoso di questi due rami scorrea più a mezzogiorno lasciando gli scogli a nord-est (greco), l’altro tornava addietro respinto dagli scogli stessi, formando un risucchio che retrocedea gagliardemente verso nord-ovest (maestro) ... "
Avventure di Robinson Crusoe
Daniel Defoe
Daniel Defoe
lunedì 16 maggio 2011
Tonico di Cobra
Sangue di cobra, bile di cobra, pene di cobra, midollo di cobra, fegato di cobra, vino; questi sono gli ingredienti per curare i reumatismi e le lombaggini.
Questa bottiglia, commerciata illegalmente e requisita é custodita al Bioparco di Roma.
mercoledì 11 maggio 2011
La civetta
A venti passi dalla mia casetta,
c'era un carrubo e, sul carrubo, a notte,
gridava, forsennata, la civetta.
E non facea dormire,
chè, se taceva un poco,
ancor più forte rigridava dopo.
Alfine, tacque. Sul carrubo, infatti,
mio padre indirizzò la fucilata.
A giorno, un nido vuoto rinvenimmo
ed una piccola civetta morta!
Soltanto allor capimmo
che quella mamma
cantava a modo suo la ninna-nanna
all'unico tesor della nidiata.
La Civetta
Michele Marzulli
N.B. Non sono responsabile della sparizione di alcuni commenti che riguardano questo post.
lunedì 9 maggio 2011
domenica 8 maggio 2011
venerdì 6 maggio 2011
Crisi d'identità
" I pesci non sono fatti per vivere rinchiusi. L'acquario ti cambia dentro. "
Branchia
Alla ricerca di Nemo
film d'animazione statunitense del 2003
giovedì 5 maggio 2011
Beltane
Beltane, Belteinne, Beltan, Beltain, in gaelico irlandese Bealtaine e in gaelico scozzese Bealtuinn dall'antico irlandese Beletene, composto da bel - luminoso e da tene - fuoco - " fuoco luminoso ", il Cétshamhain - primo dell'estate celebra l'energia della luce che si manifesta con le prime fruttificazioni e l'inizio della loro maturazione, si festeggia la fertilità e la scintilla della vita che prorompono nella natura.
I testi di letteratura dell'Alto Medioevo raccontano che al tramonto della vigilia di Beltane i druidi sulla collina di Uisnech in onore del dio della luce Bel, Beli, Balar, Balor o Belenus, iniziando dalla quercia, accendevano i fuochi sacri con nove tipi differenti di legno, camminavano lentamente sui carboni ardenti seguiti dal re e dai suoi figli; portavano delle offerte sull'altare e se non si ustionavano traevano il segno della benevolenza del dio che li considerava uomini giusti.
" ... benché sul dio Bel sappiamo soltanto quello che il Tochmarc Emire o Corteggiamento di Emer e il Glossario di Cormac ci vogliono riferire - troppo poco per formulare un'interpretazione teologica sicura - non si può non pensare alla divinità gallica Belenus, il cui nome, a parte il suffisso, ha la medesima etimologia. San Patrizio ha visto giusto: incendit divinum ignem valde lucidum et benedictum «accese un fuoco divino luminosissimo e benedetto». In conclusione, Beltaine è l'esaltazione del fuoco, elemento druidico al pari dell'aria, della terra e dell'acqua. Quindi vedremmo di buon grado in Bel un'epiclesi di Lug nella sua valenza luminosa, simmetricamente opposto al Lug di Samain, il quale prelude all'inverno e all'oscurità ... "
I Druidi
Francoise Le Roux e Christian Guyonvarc'h
Traduzione Carla Ferretto
anche gli animali venivano fatti passare attraverso i fuochi sacri per essere purificati e per salvaguardarli dalle pestilenze,
«Beltaine, fuoco di Bel, fuoco benefico, cioè un fuoco acceso dai druidi con la loro magia o con i loro grandi incantesimi; e ogni anno si conducevano a questi fuochi le mandrie (per proteggerle) dalle epidemie. Vi facevano passare le mandrie attraverso»
Glossario di Cormac
le sacre braci venivano poi distribuite nelle case per alimentare il focolare domestico e le ceneri sparse nei campi per foraggiare la fertilità mentre il cibo e le bevande del banchetto venivano condivisi con gli aes sídhe - aos sí, popolo dei tumuli fatati ovvero i tuatha dé danann - tribù della dea Dana, stirpe divina assimilabile alle fate e agli elfi, sconfitti dai milesi provenienti dalla Spagna decisero di vivere nascosti sotto le colline cedendo la terra di sopra alla stirpe degli uomini.
" ... Il rituale di beltaine rimane molto incerto. Si trattava, è vero di una festa sacerdotale, e i druidi dovevano esservi in onore. Senza dubbio vi erano delle cerimonie, dei giochi, delle assemblee, dei banchetti. L'usanza dei rami piantati nei campi, nei giardini e nelle stalle, usanza che continua anche ai giorni nostri, è un lontano ricordo di questo rituale ... "
Il Druidismo religione e divinità dei celti
Jean Markal
Quindi Beltane diventa la celebrazione dell'unione tra l'energia maschile - il dio e dell'energia femminile - la dea, unione di due sostanze che ne generano una terza, la vita. Il congiungimento è simboleggiato attraverso la decorazione di un albero di betulla o di abete, con nastri intrecciati: bianchi, lo sperma per raffigurare il dio e rossi, il sangue per raffigurare la dea; l'albero chiamato " Albero di Maggio " o semplicemente " Maggio " affonda le sue radici nella terra, eleva le sue fronde al cielo e rappresenta il legame degli uomini con il divino, viene arricchito anche con fiori, uova, dolci e altri alimenti e intorno a lui si svolgono danze propiziatrici. Per figurare la presenza del dio e della dea sulla terra, vengono eletti " il Re e la Regina di Maggio ", il re è chiamato anche " il Signore dell'Albero di Maggio " cavalca un cavallo nero e la regina chiamata anche " Vergine Madre " cavalca un cavallo bianco.
In un atto rituale si ricama e si cuce e il prodotto dell'unione di ago e filo genera lo spirito di Beltane.
A mezzanotte si va nei boschi a raccogliere fiori e decorazioni che poi si offrono a chi partecipa alla festa.
Chiunque voglia conoscere la controparte invernale di Beltane clicchi su Samhain
© Sciarada Sciaranti
martedì 3 maggio 2011
La terra dei faraoni - L' isola di Elefantina
" ... L'isola Elefantina co' suoi gruppi pittoreschi d' arbori diversi - pare dalla natura destinata in questo bel quadro a rompere quella uniformità che regna ovunque sulla riva occidentale: e questo sito diventa ancora più bello per una roccia che sorge alla sinistra con in cima gli avanzi di un convento cofto. Tali viste veramente pittoresche sorprendono in Egitto; ed ecco la causa per la quale i viaggiatori hanno descritta questa con tanta predilezione. Noi sbarcammo alle falde della collina sopra la riva sinistra del Nilo, e ci recammo a visitare le rovine del convento. Quivi trovai parecchie grotte, le quali sicuramente devono aver servito di cappelle. Il convento consiste in una quantità di piccole celle a volta, separate l'una dall'altra. Si gode una vista piacevole sulla cateratta , sopra Assuan, e sulla parte inferiore del maestoso fiume. Per rispetto a questo luogo gli Arabi conservano alcune tradizioni, delle quali ne riporterò una, che mi sembra degna di osservazione a preferenza delle altre. » Havvi, dicon essi, in questo luogo un grande tesoro, che vi depose un antico re del paese prima di partire per una spedizione verso l'Alto-Nilo contra gli Etiopi. Questo principe era tanto avaro, che non lasciò alla sua famiglia con che vivere; ed essendo stretto in intima amicizia con un mago, confidògli la custodia del tesoro fino al suo ritorno. Ma appena fu egli partito i suoi parenti tentarono d'impadronirsi di quel tesoro: il mago, essendosi opposto, venne ucciso mentre difendeva il deposito; e di poi si cangiò in un serpente enorme che divorò tutti i combattenti. Siccome il re non è mai ritornato, il serpente continua a guardare il ricco tesoro: ogni notte, quando le stelle sono giunte ad una certa posizione nel firmamento, esce delle caverne; la sua figura è mostruosa, la sua testa brilla per umo splendore tale, che sbalordisce coloro che volessero mirarlo; scende al Nilo, vi beve e rimonta quindi sulla collina per vegliare sul tesoro fino al ritorno del re* . » ... "
re* = Intorno al fatto dell' antico re, che consegna il suo tesoro , accumulato forse colle estorsioni contro i sudditi, da custodirsi ad uno de' sacerdoti, che maghi dicevansi per la loro furberia nel custodire gelosamente la poca scienza che aveano ; e che tale sacerdote venga ucciso dai parenti del principe per desiderio d' impossessarsi del tesoro; nulla si può dire in contrario per non credere che sia vero. In quanto poi alla metamorfosi del serpente, nissuno vi sarà che non creda esser questa una fola inventata dall'ignoranza e dalloesaltamento orientale.
Viaggio in Egitto e in Nubia
Giovan Battista Belzoni
L'isola di Elefantina - Gezriet Aswan, si trova al centro del Nilo subito dopo la Prima Cataratta, è lunga 1 chilometro e mezzo, fu abitata fin dal 3000 a.C. ed ebbe il suo massimo splendore durante la V dinastia nel 2400 a.C. , importante anche il periodo romano caratterizzato dal commercio dell'avorio e del granito.
Nel 230 a.C. Eratostene sfruttando la posizione dell'isola che corrispondeva al Tropico del Cancro calcolò per la prima volta la circonferenza della terra.
Nella parte meridionale dell'isola all'interno dell'antico centro abitato, all'interno delle Rovine di Abu in cui oggi è ricostruita e rappresentata la vita degli egiziani vissuti tra il 3000 a.C. e il IX secolo d.C., sono conservati i resti del Tempio di Khnum edificato inizialmente da Nekhtharehbe - Nectanebo II appartenente alla XXX dinastia e finito dai tolomei e dai romani con materiali risalenti alla XVIII, si possono vedere un cortile pavimentato con colonne in arenaria stuccate, la sala ipostila con una grande porta in granito in cui sono incise scene di offerte, immagini e cartigli che si riferiscono ad Alessandro Aegos, figlio di Alessandro il Macedone e un naos spezzato in granito grigio con le incisioni di Nekhtharehbe - Nectanebo II che adora Khnum dio delle cataratte e delle inondazioni. Nei pressi di questo tempio si trovano anche tracce del tempio costruito da Thutmosis III dedicato alla sposa di Khnum, Satis, e, posizionate attorno a un cortile circondato da un muro di mattoni crudi e frammenti di materiale da riporto provenienti da un sacrario di Kalabsa, una serie di naos - cappelle in arenaria costruite tra la fine dell'Antico Regno e l'inizio del Primo Periodo Intermedio e facenti parte del Tempio di Heqaib, nomarca deificato della VI dinastia di Elefantina e Syene ( i nomarchi erano i capi dei nomoi, le provincie in cui era diviso l'Egitto).
La tomba di Heqaib, insieme a quelle di altri principi di Elefantina, si trova sulla riva sinistra del Nilo fra gli ipogei scavati sul lato della collina di Qubbat el Hawa - Cupola Ventosa. Nella zona chiamata Garbi Aswan, interessanti da vedere l'ipogeo di Setka con le sue rare pitture del Primo Periodo Intermedio, degradate ma belle, l'ipogeo di Sirenput I della XII dinastia , il più grande con importanti decorazioni e l'ipogeo di Herkhuf in cui sono raccontate le sue tre spedizioni in Nubia.
L'isola di Elefantina era nell'antichità un grande centro di commercio che metteva in contatto l'Egitto con la Nubia e il museo presente sull'isola ne conserva i reperti in quella sua parte più vecchia risalente al 1898 che fu la casa di William Willcocks, architetto dell'antica diga di Assuan.
Di grande interesse anche il Nilometro con la sua scalinata di 90 gradini, i suoi segni graduati distanti l'uno dall'altro un cubito che misuravano l'innalzamento-la piena e l'abbassamento del Nilo, il Nilometro rimase inutilizzato per molto tempo fino a quando Mahmud Bey lo fece ripristinare, sono ancora visibili le iscrizioni risalenti all'epoca imperiale sempre inerenti il livello dell'acqua. L'isola di Elefantina conserva anche i resti dei villaggi nubiani di Siou e Koti, il Tempio di Satet e il cimitero degli arieti sacri.
Torre del Movenpick Resort
© Sciarada Sciaranti
domenica 1 maggio 2011
1° maggio: Festa dei Lavoratori e Beatificazione di Papa Giovanni Paolo II
Festa dei lavoratori
La nascita e lo sviluppo delle sociètà industriali nell'ottocento, alimentarono il formarsi di scioperi e lotte, da parte degli operai per le rivendicazioni dei loro diritti. La legalizzazione della giornata lavorativa di 10 ore che ebbe la sua origine a Filadelfia, adottata dagli Stati Uniti nel 1840, dall' Inghilterra nel 1847 e non ancora diffusa e accolta negli altri paesi, ebbe la sua rapida evoluzione nella richiesta di un ulteriore riduzione dell'orario lavorativo che sarebbe dovuto passare da 10 ad 8 ore; il motto che veniva recitato a tal proposito era: "8 ore di lavoro, 8 ore di ricreazione, 8 ore di riposo."
A Melbourne nell'aprile del 1856 alcune categorie di lavoratori riuscirono ad ottenere l'applicazione delle 8 ore e diedero l'impulso alle lotte di tutti gli operai americani, che furono funestate però da svariate crisi economiche, dall'arrivo di immigrati irlandesi bisognosi di lavoro e dallo scoppio della guerra civile nel 1861.
Nel 1865, la fondazione della Lega per le 8 ore del Massachusset, ad opera di un meccanico di Boston: Ira Steward, diede l'avvio alla nascita di simili organizzazioni in tutta l'America e nel 1866 nacque il "National Labor Union", un centro sindacale nazionale in cui si riunivano le rivendicazioni per le 8 ore di tutto il paese.
Nel marzo 1867 in Illinois venne approvata la legge che convalidava l'entrata in vigore delle 8 ore lavorative dal 1° maggio, data che per consuetudine vedeva l'inizio dei lavori edilizi e il rinnovo dei contratti; rinvigoriti da questo successo legale, gli operai di Chicago organizzarono il 1° maggio dello stesso anno, un grandissimo corteo, ma la conquista dell'applicazione effettiva delle otto ore lavorative era ancora ben lungi dall'essere definitiva, boicottata dai datori di lavoro che forti dell'assenza d'interesse dei vari stati e supportati anche dalla crisi economica che si era sviluppata negli anni '70, non applicavano la legge.
Nel 1886 un carpentiere di Chicago G. Edmoston, che era membro della "FOTLU - Federation of Organized Trade and Labor Unions", fondata nel 1881 con l'intezione di dare nuova vita alle rivendicazioni delle 8 ore lavorative, ad un congresso del movimento che stava promuovendo uno sciopero generale degli operai degli Stati Uniti, propose di organizzarlo il 1° maggio per creare un filo di continuità con i fatti del 1867.
Lo sciopero
Robert Koheler
1886
I partecipanti allo sciopero del 1886 furono più di quattrocentomila, solo a Chicago ci furono ottantamila dimostranti che non si limitarono allo sciopero di sabato 1° maggio, ma proseguirono con le manifestazioni nei giorni successivi: lunedì 3 maggio, davanti alla fabbrica Mc Cormick, la polizia uccise alcuni scioperanti e martedì 4 maggio in piazza Haymarket fu lanciata una bomba tra le forze dell'ordine che cercavano di arginare i disordini nati per le morti del giorno precedente, furono arrestati 8 uomini per il lancio della bomba, che passarono alla storia con il nome di : "Martiri di Chicago", dopo un processo sommario, l'11 novembre del 1887, George Engel, Adolph Fischer, Albert Parsons e August Spies vennero impiccati, Louis Lingg si uccise o fu assassinato prima dell'impiccagione; Samuel Fielden, Oscar Neebe e Michael Schwab ebbero la commutazione della pena e rimasero in prigione fino a quando nel 1893, fu riconosciuta dal governatore dell'Illinois John P. Altgeld, l'ingiustizia del processo e l'innocenza dei condannati.
Nel 1888 al congresso dell' ALF - American Federation of Labor, nata dalle ceneri della FOTLU, viene proposto il 1° maggio 1990 come ultima data in cui gli operai avrebbero accettato di lavorare per 10 ore e viene cambiato il motto: " Otto ore: decisamente, pacificamente, senza dubbio."
Con il congresso dell'Internazionale Socialista che avviene a Bruxelles nell'agosto del 1891, il 1° maggio è proclamato ricorrenza permanente ed assume un carattere internazionale.
Nel tempo il 1° maggio acquisisce anche altre rivendicazioni riguardanti i lavoratori e in Italia nel 1898 si lega ai "Moti per il pane" nati per l'aumento del prezzo del pane determinato all'aumento del prezzo del grano, dovuto alla carestia e per la diminuzione dei salari, dovuta alla crisi economica; in quell'anno il salario di un operaio era di 18 centesimi all'ora e il prezzo del pane era di 40 centesimi. Quarantamila manifestanti affamati a Milano tra il 6 e il 9 maggio furono piegati da ventimila militari armati, comandati dal generale Fiorenzo Bava Beccaris.
Durante il periodo fascista la festa dei lavoratori fu spostata dal 1° maggio al 21 aprile, giorno del Natale di Roma e perse così la sua natura originale che venne riconquistata solo il 1° maggio del 1945 quando partigiani, lavoratori, anziani e giovani si riunirono nuovamente nelle piazze italiane.
Nell'aprile del 1946 sotto il governo della coalizione venne emanato un decreto in cui si dichiarava il 25 aprile: festa nazionale, il 1° maggio: festa dei lavoratori, l'8 maggio anniversario della "Vittoria" in Europa, giorni festivi a tutti gli effetti civili, in cui pagare la retribuzione giornaliera ai lavoratori, doppia nel caso prestassero servizio.
Il 1° maggio del 1947 è passato alla storia per la "Strage di Portella della Ginestra", una località della Sicilia dove 2000 contadini, uomini, donne, anziani e bambini, riuniti per festeggiare, furono presi di mira dagli uomini di Salvatore Giuliano che a colpi di mitragliatrice provocarono la morte di 11 e il ferimento di oltre 50 persone. Il ministro dell'interno dell'epoca Mario Scelba davanti all'Assemblea Costituente, affermò che la Strage di Portella della Ginestra non era stata perpetrata a fini politici, ma fu smentito nel 1949 da Salvatore Giuliano che scrisse una lettera in cui sosteneva e rivendicava il fine politico della Strage; il 14 luglio del 1950 Salvatore Giuliano venne ucciso dal suo luogotenente Gaspare Pisciotta che il 9 febbraio del 1954 fu avvelenato in carcere. dopo aver dichiarato di voler rivelare i nomi dei mandanti della Strage di Portella della Ginestra.
Beatificazione di Papa Giovanni Paolo II
Il 18 maggio del 1920 nasce a Wadowice - Cracovia in Polonia, Karol Jozef Wojtyla .
Chiesa di Wadovice frequentata da Karol Jozef Wojtyla
Il 16 ottobre del 1978 alle ore 17.15 circa il Cardinale Karol Jozef Wojtyła viene eletto Papa. È il 263° Successore di Pietro.
Il 2 aprile 2005, alle ore 21.37 Giovanni Paolo II muore in Vaticano, al termine del sabato quando si era già entrati nel giorno del Signore, Ottava di Pasqua e Domenica della Divina Misericordia.
Arcivescovato di Cracovia dove studiò Karol Jozef Wojtyla
"Cari amici, vedo in voi le "sentinelle del mattino" in quest'alba del terzo millennio. Nel corso del secolo che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli uni contro gli altri. I diversi messianismi secolarizzati, che hanno tentato di sostituire la speranza cristiana, si sono rivelati veri e propri inferni. Oggi siete qui convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete ad essere strumenti di violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario. Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti. Cari giovani del secolo che inizia, dicendo "sì" a Cristo, voi dite "sì" ad ogni vostro più nobile ideale. Non abbiate paura di affidarvi a Lui. Egli vi guiderà, vi darà la forza di seguirlo ogni giorno e in ogni situazione."
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