"Semel in anno licet insanire" - “Una volta all'anno è lecito non avere freni"
Il Carnevale, in cui l'ordine costituito cede il passo alla trasgressione, è la festa che delinea la massima espressione del motto su scritto e racchiude la ritualità ravvisabile nella Zagmuk mesopotamica in onore di Marduk e Tianmat, nei Saturnali e nei Lupercali romani in onore di Saturno e Luperco, nelle Antesterie greche in onore di Dionioso e nella Navigium Isidis egiziana in onore di Iside.
Rugantino
La parola Carnevale è attestata per la prima volta nel Medioevo e i tentativi che provano a spiegarne l'etimologia, alcuni considerati davvero inverosimili, procedono su varie vie:
1 " Carnalia " altro nome dei Saturnali
2 " Currus Navalis - Carro Navale ", carro a forma di battello sul quale i romani ponevano il simulacro della dea Iside, protettrice dei marinai, preceduto in processione da personaggi travestiti atti a danzare e a recitare canti liturgici.
3 " Carmen Levare - Intonare un Canto "
e ancora, le più accreditate, due locuzioni del più recente latino medievale che rimandano al banchetto del Martedì Grasso che concludeva la festa e apriva le porte al digiuno quaresimale,
4 " Carnem levare - Privarsi della Carne" e "Carnem Laxare - Astenersi dalla Carne - Addio alla carne " anche in senso sessuale, riferite ai quaranta giorni successivi alla fine del Carnevale che prendono il nome di Quaresima, periodo in cui non si mangia carne, si fa penitenza per prepararsi alla Pasqua
Meo Patacca
L'inizio del Carnevale seguiva un tempo il giorno di Santo Stefano e in un continuo crescendo attraversava " l'Epifania " fino a giungere, superando il "Giovedì Grasso", all'apice conclusivo della festa che si svolgeva il "Martedì Grasso" che precedeva e precede tutt'ora il primo giorno di " Quaresima " ovvero il " Mercoledì delle Ceneri ". L'avvio della festa fu poi affidato al giorno successivo all'Epifania, al 17 gennaio festa di Sant'Antonio Abate e ancora alla prima domenica delle nove che precedono la Pasqua che prende il nome di Settuagesima e con la domenica di Sessagesima e di Quinquagesima forma il tempo di Settuagesima, tempo liturgico del Carnevale fino alla riforma di Paolo VI.
Pulcinella
A Venezia i festeggiamenti inizialmente trovarono spazio dalla prima domenica di ottobre, e nel Settecento dal giorno dopo Santo Stefano.
Gianduja
È necessario precisare che nel rito ambrosiano la Quaresima inizia la prima domenica di Quaresima pertanto il Carnevale si conclude Sabato e non il Martedì Grasso.
Arlecchino
Or dunque il Carnevale è la festa degli eccessi, delle debolezze umane, connotata dall'euforia, dall'allegria, dalla baldoria, dalle danze, dalla voglia di allentare le tensioni sociali, la festa in cui le maschere che servivano per scacciare gli spiriti maligni, diventano travestimenti che permettono di prendersi gioco dei potenti, delle alte gerarchie e di chi comanda senza essere riconosciuti, la festa in cui nel Medioevo si cerca di mangiare abbondantemente di grasso nell'attesa che venga la Quaresima che prescrive di mangiare assolutamente di magro, la festa che nel XV secolo trova il suo massimo splendore alla corte di Lorenzo de' Medici e che nel XVI secolo getta le fondamenta della Commedia dell'Arte con le maschere di:
Arlecchino, Balanzone, Beltrame, Brighella, Capitan Matamoros, Capitan Spaventa, Cassandro, Colombina, Coviello, Dosseno,Facanapa, Flaminia, Flavio, Gianduja, Giangurgolo,Gioppino, Isabella, Leandro, Macco, Meneghino, Meo Patacca, Mezzettino, Pantalone, Peppe, Nappa, Pierrot, Punch, Polichinelle, Pulcinella, Ragonda, Rugantino, Ruzante, Sandrone, Scapino, Scaramouche, Stenterello, Tabarrino, Tartaglia, Trivellino, Uomo selvatico, Zanni.
Colombina
" Quant'è bella giovinezza,
Che si fugge tuttavia!
Chi vuol essere lieto, sia:
Di doman non c'è certezza "
Canzona di Bacco
tratto dai Canti Carnascialeschi
di Lorenzo de' Medici.
I festeggiamenti di Carnevale richiamavano una grande folla che doveva essere sfamata velocemente e a basso costo, pertanto nacque la tradizione dei dolci fritti, quali ciambelle, castagnole, chiacchiere, frittelle e tortelli.
" ... Le donne si allineano nella piazza del paese, tutte hanno con sè una padella con dentro una frittella calda, e devono voltare la frittella almeno tre volte prima di giungere alla porta della chiesa, all’altra estremità della piazza. Pronte…via! Le frittelle saltano, i piedi volano. Una donna vestita di blu è quasi arrivata alla chiesa, sta per voltare la frittella per la terza volta e… sì! Ce l’ha fatta! Ha vinto! Ora riceve il premio: un bacio dal campanaro. E la frittella? La mangia il campanaro, ma se glielo chiedi, può darsi che te ne dia un pezzetto ..."
Francesco Chiesa
Per ulteriori informazioni
e carnevale sia...
RispondiEliminaun abbraccio!!!
Sono passata di corsa solo per un saluto. Buona domenica.
RispondiEliminaTornerò.
Ciao Sciarada, nice research on the carnival!
RispondiEliminaA great week for you!
Interesting. I've never gone in for the Carnival or Margi Gras stuff. Too decadent for me. I am not at all surprised that it ties in with Saturnalia.
RispondiEliminacelebrazione de carnavale in Italia !!!
RispondiEliminaanni
http://belgiumswings.blogspot.com
Che bella festa il Carnevale, peccato se ne sia un po' perso il valore. Nella Roma papalina dell'ottocento ad esempio, era l'unico momento in cui si potesse far teatro, seppur con fortissime restrizioni. Non c'era tempo per scrivere copioni e impararli a memoria, ecco perché la Commedia dell'Arte, con i suoi lazzi e le sue improvvise, ebbe tanto successo in Italia. Un bellissimo esempio di come, con estro e volontà, si possano aggirare stupide leggi.
RispondiEliminaGrazie Sciarada per questo bellissimo post!
Stupendo!
RispondiEliminaGrazie Sciarada e buona Domenica. Abbraccio.