La stagione natalizia 2023, con la legge promulgata il 28 luglio scorso da Volodymyr Zelenskyi per salvaguardare l'identità e la cultura nazionale del suo popolo, ha visto gli ortodossi ucraini rinunciare al calendario giuliano, adottare il gregoriano e unirsi ai cristiani cattolici nella celebrazione della nascita di Gesù il 25 dicembre, data ricavata dagli studi, effettuati dal teologo Ippolito Romano tra il 203 e il 204 d.C. (Vedi Natale), e dallo storico cronologo Sesto Giulio Africano nel 221 d.C., (Vedi Annuntiatio Beatae Mariae Virginis), basati sul vangelo di Luca e confermati dai Rotoli del Mar Morto.
Oggi insieme vediamo arrivare i Re Magi con i loro doni il cui simbolismo caratterizza il ruolo di Cristo con l'oro, (Vedi Il Re dei re), che, sia esso grezzo o forgiato in altari, candelabri, monete, è attributo dei re, l'incenso peculiare della divinità e la mirra distintivo della morte.
Diffusore d'incenso
Ma andiamo a scoprire due tradizioni ucraine della stagione natalizia
Il вертеп/Vertep, con il significato, dall'antico slavo, di caverna, grotta, luogo misterioso, segreto o, da vertitysia, con il senso di vorticare in riferimento ai raggi che ruotano intorno alla stella cometa, è una forma di sacra rappresentazione teatrale in cui la cultura dotta si unisce a quella popolare che si tramanda oralmente di generazione in generazione per mettere in scena la Natività con 10 - 40 marionette che, manovrate da un un unico vertepnyk - marionettista, impersonano la Sacra Famiglia, gli angeli, due contadini, l'ebreo, Erode con il suo servo, la morte, i pastori, i pellegrini, il polacco, i Re Magi, Satana, i soldati russi, gli zingari, gli animali, ed elementi contemporanei, come il cosacco zaporoziano ai tempi di Caterina II.
Tutti i protagonisti sono inseriti in una scenografia che riproduce uno stabile in cui al piano inferiore si vede l'esibizione folkloristica, in quella superiore la rivelazione religiosa e in alcune varianti è compreso un ulteriore piano, il più basso, dedicato alla morte.
Il Vertep risale al XVI secolo e nella seconda metà del XVIII raggiunge un notevole picco di popolarità, la sceneggiatura, il carattere dei personaggi e i loro costumi vengono sempre più delineati e arricchiti dagli studenti dell'Accademia Kyivan Mohyla e lo spettacolo itinerante si muove di casa in casa e nei villaggi di Baturyn, Mizhhiria e Sokyryntsi, nel XIX secolo questa manifestazione artistica vede un calo di interesse da parte del pubblico che ritorna nel XX secolo con il vertep zhyvyi - grotta dal vivo che ripropone la tradizione attraverso l'interpretazione di attori in carne e ossa che con il loro dinamismo coinvolgono emotivamente gli spettatori in un connubio di presente e passato che diffonde la cultura ucraina all'Avant-Garde Teatro Ucraino di Toronto, al Teatro Drammatico di Lviv, al Molodyi Teatr di Les Kurbas, al New Generation Theatre di Cleveland. I bambini non sono da meno e recitano i testi del Vertep che possono essere accompagnati da i колядкi/kolyadki - canti natalizi, sulla nascita di Gesù, sulle storie bibliche che lo riguardano e sui santi, diffusi nella Rus' di Kiev mescolanza di principati dell'Europa orientale e settentrionale, eseguiti nel periodo che va dalla festa di San Nicola a quella del battesimo di Gesù, e nati dall'evoluzione dell'uso rituale che se ne faceva per descrivere le credenze sulla creazione, sul mondo e sulla natura.
вертеп - Vertep
Lieta Epifania e grazie a voi tutti per gli auguri di Natale e di Capodanno!
A breve il reel sull'arrivo dei Re Magi
Ecco: L'arrivo dei Re Magi
P. S. L'Epifania tutte le feste porta via ma la stagione natalizia si conclude la domenica del Battesimo di Cristo e il 2 febbraio con la candelora, come da tradizione, si ripongono gli addobbi.
Per ulteriori informazioni:
Quasi uguale al tuo presepe 2023. Non è una coincidenza?
RispondiEliminaMolto interessante
RispondiEliminaBuona Domenica
Mi ricordano le marionette del Pincio.
RispondiEliminaBuona domenica, Sorella! Grazie.
RispondiEliminaUn post come sempre ricco di note interessanti. Grazie e buon ritorno alla vita ordinaria.
RispondiEliminasinforosa
Sei un'artista che sa dove vuole andare a parare, lo spettatore ti segue nel percorso che hai disseminato di tasselli e alla fine capisce. Chapeau.
RispondiEliminaGiuseppe sei tu, mi ha detto la stessa cosa quando insieme abbiamo letto l'articolo della Sciary. Metti il nome.
EliminaIo ho detto che sei super, super.
RispondiEliminasono in perenne epifania :)
RispondiEliminalieto giorno