Anima Mundi: Seconda Domenica d'Avvento

".... Il concilio di Macon tenuto nel 581, decide doversi osservar l’avvento dalla festa di San Martino sino a Natale; il quale spazio di tempo trarne le domeniche, comprende quaranta giorni come la quaresima. Nei capitolari di Carlomagno , cioè nei decreti di varii concilii del suo tempo, si danno all’ avvento quaranta giorni, secondo il costume, vi si aggiugne, dei fedeli e la pratica dei nostri maggiori. San Pier Damiano molto tempo dopo, ci rappresenta il tempo dell’avvento come un digiuno di quaranta giornale. Nulla di meno troviamo nei tempi anteriori, che alcune chiese non cominciavano l’avvento che alla fine di novembre; e non vi durava che circa quattro settimane, secondo l’uso delle nostre; come apparisce da ciò che rimane dagli scritti di Raterio, vescovo di Verona, e da Niccolò I, il quale nella sua risposta ai Bulgari parla dell’avvento, come di quattro settimane di astinenza e di digiuno. Questo confermasi eziandio coll’autorità di Amalario. Nell’Inghilterra, e nell’ Irlanda l’avvento durava in antico quaranta giorni, nel corso dei quali i monaci non mangiavano che una volta al giorno in sulla sera, come nel digiuno della quaresima. Verso il decimo secolo fu ridotto in Inghilterra a quattro settimane, quando vi furono introdotti i riti romani, come scorgesi dall’antico messale che era in uso prima della conquista dei Normanni, ed era stato preso dal messale romano d’ allora, col quale ha molta rassomiglianza. Ma da gran tempo quasi tutta la Chiesa latina, conforme a quella di Roma, ha ridotto l’avvento a quattro settimane, o almeno a quattro domeniche, che cominciano alla fine di novembre, o alla domenica più vicina alla festa di Sant’ Andrea.

Altra fiata i laici stessi si astenevano dalla carne nell’avvento, e digiunavano rigorosamente: in molte Chiese il digiuno era di precetto, in altre di consiglio. Il primo concilio di Macon sopra citalo ordinò per l’avvento, che cominciava alla festa di San Martino, tre soli giorni di digiuno per settimana, il lunedì, il mercoledì , e il venerdì; ma l’astinenza dalle carni era strettamente osservata per tutti i quaranta giorni. San Pier Damiano nel 1070 faceva menzione di quaranta giorni di digiuno, parlando dell’ avvento. Nel 753 Astolfo re dei Longobardi, quando donò al monastero di Nonantola le acque di quei dintorni, si riservò quaranta picchi per la sua tavola, durante la quaresima di San Martino, cioè l’avvento; il che fa veder chiaramente che nell’ ottavo secolo il digiuno dell’avvento era di quaranta giorni, benché nel nono a Roma non fosse che di quattro settimane. Ralerio, vescovo di Verona, al cominciare del decimo secolo, fa durare l’avvento nella Lombardia quattro sole settimane, siccome a Roma; ma ne parla come di un tempo di digiuno, o almeno di astinenza dalle carni. Nell’avvento di nostro Signore, dice egli, quando non vi cada una festa, voi dovete sapere che tutti s’astengono dal mangiar carni, e osservano l'astinenza ... "

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Esercizi di pietà per tutte le domeniche e feste mobili dell'anno - 1847

Jean Croiset