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venerdì 12 ottobre 2012

Lo specchio di Golconda - Finta fantacrazia

Golconda

Golconda l'antica città dell'india che dalla grandezza e dalla potenza scivola nella rovina

Golconda - René Magritte 1953

Golconda che nel 1953 diventa un quadro surrealista del grande René Magritte in cui uomini sospesi in aria si elevano al cielo o cadono come pioggia 

Golconda che dal 25 giugno 2010 è un uomo che guarda allo specchio il suo alter ego e gioca e parla con lui in uno scambio reciproco di odio e amore

Il mio paese, la mia gente, i miei amori ed i miei ideali, sono tutto ciò per cui ho vissuto. Ho dato battaglia, regalato sorrisi, generato lacrime, imponendo sogni lungo strade asfaltate di delusione. In buona fede, assoluta, cristallina buona fede ho reso cieco chiunque mi fosse accanto. Dio benedica coloro che non annebbiati dal loro amore per me mi hanno deriso, umiliato, abbandonandomi solo con le mie vergogne e benedica tutti coloro che stesso trattamento hanno riservato per i loro padri, mariti o semplici amici che giorno dopo giorno li sospingevano verso un baratro colmo di paura e tristezza invisibile ai loro occhi perché coperti da veli di falsa saggezza.
Adesso e che io sia maledetto solo oggi comprendo le mie colpe e i danni che la superbia di essere un vedente hanno portato. Questo è il prezzo che la mia dignità deve pagare insieme a molti altri figli di questa generazione imbelle, incancrenitasi su se stessa, lasciatasi divorare lentamente incapace di reagire, vigliacca ed ipocrita, divulgatrice di vergogna. Non lamentiamoci se vediamo i nostri figli soffrire ed i nostri padri macerarsi impotenti per i loro nipoti, per qualcosa che noi dovevamo fare e che non abbiamo fatto.
Io so con certezza che questo sarà il prezzo che pagherò per ogni giorno che condurrà alla mia fine e chiedo umilmente perdono per non aver saputo vedere, avvisare, proteggere la mia gente, dagli sciacalli che in ogni epoca, loro si fedeli nei secoli, ubbidiscono all'istinto predatorio che è dalla loro nascita e li accompagna senza incertezza nella crescita. A questi abbiamo concesso senza resistenza di diventar padroni delle nostre vite e quelle future senza alzare le armi che da sempre difendono i popoli, le penne e i forconi. Subìto per anni la tracotanza, la strafottenza, l'assoluta certezza di poter dire e fare a quello stesso popolo che lì colpevolmente li aveva messi e ancor più colpevolmente lasciati a far ciò che più gli piaceva, convinti e purtroppo a ragione, di essere immuni ed impunibili. 
Eravamo troppo intenti a cercare mille cavilli e mille giustificazioni che placassero i flebili cenni di sussulto della dignità così da essere in pari con la nostra coscienza e ora eccoci qua, ora è tardi, ora il mondo ha portato il conto e facciamo come sempre abbiamo fatto, resteremo ad aspettare che altri lo paghino, giovani generazioni condannate a farsi carico prima del tempo di fardelli lasciati da giganti piagnucolosi. Non so se mi sarà di conforto l'aver constatato che molti insieme a me sono caduti arrendendosi prematuramente e che fra loro ve ne erano di più potenti, di più preparati, di più dotati di quanto a me stesso riconosco. Per ogni tempo buio che il nostro paese ha attraversato, per ogni momento di oppressione che il popolo ha subito, sempre ho visto nascere guerrieri che drizzavano la schiena alzando barriere. In questi anni dove erano i simboli della libertà, in cosa si perdevano le associazioni sindacali se non dietro a meschini giochi di privilegio, cosa facevano le penne importanti salvo compiacere come giullari i loro re, ancor più persino gli artisti, anima e voce del popolo, rinunciavano alla resistenza fatta di cento commedie recitate nei teatri, nei versi di poesia di libertà, nelle parole composte non solo per gli stadi, ma per ogni strada per ogni piccolo, invisibile, debole essere umano. In nome di una civiltà presunta abbiamo pensato di annientare il terrorismo in casa di altri permettendo con assoluta indifferenza che barbari assassini portassero devastazione nella nostra terra, dentro le nostre case e fra le nostra gente e pur di compiacerli ci siamo affamati ad osannarli colmandoli della nostra servile attenzione. Questo è il peccato più grande da noi commesso e ripetuto, non aver saputo che un popolo alla fine ha bisogno per andare avanti di cose semplici, visibili, credibili, e quando le parole gli diventano difficili, incomprensibili, in quel momento chi può deve abbandonare l'inerzia, spezzare gli indugi e a voce alta, urlare in modo duro, sgarbato, persino villano ai traditori:"Ma che cazzo stai dicendo! Ma come cazzo puoi pensare che io possa credere che tu non sapevi, che tu non vedevi, che tu non centravi! Anche se il tuo lavoro era solo quello." 
Cosa ci rimane oltre le macerie, solo una speranza, piccola ma viva, dopo di noi forse mossa dal disgusto che il vomito gli suscita nel vederci, la generazione seguente trovi la forza necessaria per spazzare via con la potenza di un uragano dai ruoli e dai compiti affidati dal popolo e per il popolo tutti senza indugio ne distinzione, facendo le uniche due cose possibili: 
la prima torcersi dai dolori che i muscoli dello stomaco daranno loro per le incontenibili risate ascoltando i così detti servitori, 
la seconda provare dolori ancor più forti che stavolta gli deriveranno dai muscoli delle braccia per l'uso prolungato del bastone. Chi come me sa di essere stato incapace non può e non deve dare consigli, ma se solo una minuscola parte della mia esperienza potrà essere utile ora che la mia vita sta per lasciare quella che doveva essere l'età della maturità per entrare in quella dell'anzianità, vi dico di non correre dietro alla vendetta ma non esitate neanche un attimo nel richiedere giustizia, sia concesso al derubato di chiedere al ladro il maltolto , sia il popolo, quello vero, quello che soffre, fatica, combatte ogni giorno a pulire la sua stessa casa, tagliando netto il passato, obbligando a restituire quanto rubato, impedendo per sempre a chi ha amministrato la vita pubblica in qualità di delegato o dirigente, ogni possibilità di prosecuzione presente e futura, riservando, anche se incolpevole, la medesima sorte per la loro discendenza diretta o indiretta per almeno un quarto di secolo, altrimenti la cancrena tornerà ad espandersi. 
Cadranno anche alcuni giusti? Sì, probabile, ma questi davvero potranno essere considerati sacrifici indispensabili; pagheranno figli innocenti per colpa di padri infami? Certamente, mi addolora, ma non stanno forse pagando i nostri figli senza alcuna colpa? 
Golconda muore qui, finisce la sua avventura inutile, si spoglia del metaforico nome e si lascia morire, resta l'uomo, inutile e vinto dalla sua stessa debolezza! 
A mai più e che Dio vi renda capaci di tenere lontano la finta fantacrazia, quella malattia strisciante che devasta le speranze del popolo e cioè la finta per chi la subisce e la fantastica per chi la elargisce democrazia che semplicemente esiste solo per uccidervi. 

© Golconda

46 commenti:

  1. Cara Sciarada come sempre i tuoi lunghi post sono sempre molto interessanti. E le foto fantastiche.
    Ciao e buona notte cara amica.
    Tomaso

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    1. Grazie Tomaso spero che i miei lunghi post, riescano a mantenersi sempre interessanti senza scadere nel banale!
      Ciao Golconda

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  2. Un'angoscia senza fine serpeggia tra le parole di questo testo terribile insieme a rabbia e indignazione per questa società decaduta e vicina alla sua fine.

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    1. Se tu come me credi veramente che siamo vicini alla fine del tempo di cui questa società ha purtroppo goduto allora rispondimi, perché provi angoscia? Se vuoi rispondermi per me è importante.
      Ciao Golconda

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    2. Difficile rispondere traducendo in parole sensazioni e vibrazioni dell'anima. Angoscia? Forse perché, nonostante le brutture che ci circondano, ora c'è il tempo e c'è la vita, mentre domani sarà l'ignoto, lo sconosciuto che non riusciamo mai ad immaginarci come qualcosa di vitale, di gioioso, ma al contrario come qualcosa che spaventa e quindi brutto, catastrofico, doloroso.
      E se anche la fine porta con sé il rinnnovamento - come credo o spero che sia - tuttavia come ogni cosa che termina il suo tempo e che non potrà mai più esistere in quella forma, lascia il dolore della perdita, profondo e senza consolazione.
      Come potrebbero non causare angoscia la perdita e l'ignoto?

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  3. Quadro fantastico e impressionante allo stesso tempo.

    Brano amaro...ma veritiero.

    Cosa lasceremo ai nostri figli e nipoti?
    Solo sfacelo?
    Speriamo che qualcosa si muova prima che sia troppo tardi.

    Baci, mia dolcissima Sciarada.

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    1. Grazie Gianna vedere le proprie idee apprezzate fa piacere siano esse condivise oppure no, ma proprio per la fiducia che mi concedi vorrei domandarti piuttosto se non credi che esattamente nelle tue considerazioni possa celarsi, per chi non come te usa le parole spontaneamente ma piuttosto per il suo tornaconto, l'interesse nel mostrare una fantastica veste per coprire un aspetto repellente certi che nulla accadrà. Diciamogli che stanno sbagliando, loro!
      Ciao Golconda

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    2. Sono commossa, stanno sbagliando loro, eccome...Ciao Dolcissima e ciao Dolcissimo!

      Vi sono grata...

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  4. Il quadro è magnifico e angosciante allo stesso tempo.
    Il tuo post lascia amaro in bocca: ma in fobdo è solo verità.
    Non possiamo sempre far finta di vedere tutto rosa.
    Il malessere c'è, esiste e non si può negarlo.
    Ciao carissima, un abbraccio

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    1. Un ringraziamento per le tue parole. Vorrei goderle pienamente mentre accarezzano il mio ego, ma ho un tormento che vorrei superare insieme a te. Come posso essere soddisfatto se per scrivere qualcosa che meriti l'appellativo di magnifico devo suscitarti angoscia e lasciarti con la bocca amara? Io questo dubbio già l'avevo me lo confermi; stiamo attenti ambedue stanno mutando i valori dentro di noi, insieme possiamo impedirlo.
      Ciao Golconda

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  5. A me sembra il quadro esatto della nostra situazione qui in Italia e. di conseguenza, di noi italiani.

    ps.La prima foto è quasi la copia del quadro che viene offerto a chi guarda il Colle Palatino qui a Roma, ai fianchi del Circo Massimo.

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    1. Grazie Monticiano, scrivo sempre ciò in cui credo fermamente, e vedo che tu lo condividi. Ti chiedo un favore assolutamente personale, per quanto ti sembrerà assurda questa mia richiesta trova il modo di contraddirmi questo servirà per la mia speranza, perché io sinceramente faccio fatica a trovarla.
      Ciao Golconda

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  6. grazie per il commento il sostegno!!

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    1. Grazie per il sostegno, per condividere il passo è breve subito dopo c'è l'unione per un obbiettivo comune.
      Ciao Golconda

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  7. ...ciao Sciarada. ho letto la tua dissertazione: una verità incontestabile e angosciante che ciclicamente si ripete nella storia fin dai primordi della bestia uomo. Dall'alba del giorno in cui, da bestia innocua per l'inconsapevole ignoranza, si rende improvvisamente conto di essere. Che il suo pensiero formula ed esprime in azione, la forza! La forza fisica che lentamente si trasforma in scienza razionale. Ecco allora il più forte condizionare il più debole. Ecco allora il più forte piantare un giorno quattro pali in terra e proclamare la proprietà materiale. E difenderla fino a uccidere il suo simile. Ecco allora le menti più acute e scaltre plagiare le più deboli, e in un nome di un dio, elevarsi a Re di un popolo e governarlo. Ecco allora crearsi i feudi in nome di leggi inique, create dal potere di chi amministra con la forza, legiferando la proprietà privata. Da qui il passo è breve per la futura nascita del capitale. Ecco il crearsi del malevole e dissennato sposalizio fra il potere politico e il potere finanziario, capitalistico: la ricchezza prodotta dalle grandi masse che non ritorna al punto di partenza. Ma che viene immoralmente depredata e altrettanto, indegnamente e senza scrupoli prelevata dai pochi potenti della finanza. Potenti che pur di non perdere un solo cent della loro ricchezza, sono pronti a mettere alla fame gli stessi che faticosamente li hanno arricchiti. E da qui la storia è conosciuta a tutti: potere politico, potere capitalistico, e religioni d'ogni credo, hanno portato a guerre su guerre senza alcun beneficio. E neppure la cultura e le arti maggiori, che avrebbero dovuto insegnare che la vita è una, che l'uomo calpesta un suolo che non appartiene a nessuno, che questa bestia intelligente altro non è che un affittuario di questo meraviglioso pianeta, hanno contribuito per un'esistenza di uguaglianza e fratellanza fra i popoli. E sopratutto, a un'equa redistribuzione della ricchezza prodotta. Allora? Che cosa può l'uomo di oggi, per cambiare un quadro mondiale arrivato all'apice di una ascesa, innominabile? Cosa può fare per eliminare le incongruenze che dividono le società? Cosa può, per fermare eccidi e stermini di masse innocenti in nome di un dio o di un potere? Quante domande ancora si potrebbero porre! Io penso che l'uomo di oggi sia ancora mentalmente debole, per capire che la ricchezza in fondo, appartiene alla Terra! Quindi, una ricchezza che appartiene a ogni singolo. Che cosa farebbe domani Bill Gate se tutti i contadini presi per fame, non coltivassero più il grano? E così i fornai, cosa produrrebbero senza la farina? E il magnate nella sua stupidità capitalistica, cosa mangerebbe? I suoi dollari di carta, diventati carta straccia? Ecco, i nostri politici, o sono degli eminenti stupidi, o degli acuti intelligenti. I quali hanno fatto loro l'idea che la massa non è ancora in grado di autogovernarsi. E per questo, io penso sia necessario più di una rivoluzione. Affinché, prima o poi la ragione di ogni singolo, prenda il sopravvento su tutti i sentimenti malvagi che ancora oggi prevalgono su quelli del bene. Non credo sia colpa del padre, del nonno, del bisnonno ecc..che hanno prodotto il figlio che oggi ci ritroviamo, ma piuttosto l'uomo stesso, che ancora un piatto della sua bilancia pende colma di poche benevole virtù, ma di tanta spregevole malvagità...Mi rendo conto di aver scritto un sacco di parole che non lasceranno alcuna traccia. Parole già scritte, riscritte, trite e ritrite da altri, in secoli passati, sia da filosofi, sia da illuministi del pensiero. Parole le mie, che hanno voluto esplicare più l'uomo con le sue imperfezioni, che la tragica situazione delle attuali società che oggi versano in una malattia lenta, ma terminale. Quindi domando scusa per il mio sfogo che immagino sia anche di altri e tolgo il disturbo. Non prima però di elogiare la pubblica denuncia scritta dalla superba amica Sciarada...un sorriso di speranza a tutti...

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    1. Aggiungere o togliere anche solo una virgola a ciò che tu hai scritto sarebbe per quanto mi riguarda stupidità allo stato puro, lo riletto più volte e in ogni lettura alla fine trovavo solo spunti di ulteriore apprezzamento, per questo mi permetto unicamente in punta di piedi tre riflessioni.
      La prima è che ho sempre saputo di essere figlio unico così almeno per quanto dice mia madre ma se l'affinità di sentimenti continuerà ad essere così sovrapponibile mi farai sorgere qualche dubbio. La seconda è che se tu reputi di aver scritto parole inutili come quelle che vedo e che non lasciano alcuna traccia allora comprendo di aver sprecato montagne di carta e fiumi di inchiostro per ogni volta che ho scritto.
      La terza è una considerazione sui politici che definisci eminenti stupidi o acuti intelligenti, io temo la terza ipotesi quella di politici stupidi che si reputano intelligenti.
      Ciao Golconda

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  8. Carissimo Sergio io non ti scuso, ma ti ringrazio tanto, tanto, tanto e se questo è disturbo... vieni sempre a disturbare.
    Per quanto riguarda l'elogio e tutti gli altri commenti li consegno al vero autore di questa denuncia e delle altre che sono state scritte in questo blog sotto il nome di Golconda, un uomo reale e vero che ha prestato la sua preziosa voce a questo spazio, ma che da oggi purtroppo sceglie di porre fine alla sua vita virtuale.

    Ringrazio io, in sua vece, per tutti i vostri interventi e vi auguro un sorridente fine settimana!

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  9. ciao sciarada Parole che fanno verramente riflettere finche ci sarà questa corsa al potere e alla richezza senza curarsi di chi ti sta accanto sara sempre peggio, io spero che le generazioni future facciano tesoro di questi sfaceli e si diano una mano per creare cose concrete e non per distruggere
    buona serata
    Tiziano.

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    1. Ciao Tiziano, bella la speranza ma soprattutto l'idea che generazioni future siano capaci di unirsi ed aiutarsi. Non ho ricordo che quelle passate ci siano riuscite, magari, certo è che gli indichi una strada tanto affascinante quanto difficile, spero siano in grado, comunque mi unisco a te nel crederci.
      Golconda

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  10. Un grande grazie a Golconda che ha espresso egregiamente il malessere attuale e ci spinge ad una grande riflessione collettiva! A dire, davvero, basta!! e a considerare che la vita è solo nostra e non di un capitalismo esasperato, che ci sta piegando sempre più ogni giorno che passa! Sono anche amareggiata dalla impotenza mentale dei nostri giovani, pochi inclini ad una lotta vera che li salvi dal baratro. E' vero che il futuro è di tutti, ma loro hanno a loro vantaggio, o svantaggio nella fattispecie, un'età dove deve splendere non solo beltà ma anche intelligenza lungimirante!!
    Buona serata, cara Sciarada!!;)

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    1. Il tuo ringraziamento espresso in modo così spontaneo mi regala una gioia profonda ed interiore, spero di esserne degno. Mi piacerebbe molto intrattenere un dialogo con te riguardo l'impotenza mentale dei nostri giovani e farlo senza limiti di tempo. Davvero in questo momento non posso, ma trovo l'argomento estremamente complicato da trattare, dovremmo scendere nella profondità del loro animo e forse ne saremmo capaci, ma nel nostro ci riusciremmo senza ipocrisie?
      Ciao Golconda

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  11. Benvenuti Sciarada!
    Testo molto interessante.
    Foto fantastiche.
    Distinti.

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    1. Ciao Lucja-Maria, concisa ed esauriente, che dire? Solo grazie!
      Ciao Golconda

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  12. Ciao Sciarada, come al solito quando vengo da te mi soffermo con estremo piacere. Inutile ripetere quello che altri nei commenti precedenti ti hanno già detto (interessante quello di Sergio Celle), ma mi chiedo, oggi come oggi, è solo Golconda che sta andando in malora o tutto il mondo? Io ho la mia idea, ma ad altri, più intelligenti o capaci di me, dare le giuste risposte. Buona domenica.

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    1. Ti sono grato per l'attenzione che mi ha dedicato, ma ciò che mi rende felice è esattamente la tua riflessione, perché lì e proprio lì vedo una flebile speranza. Magari la mia fine equivalesse alla fine di ciò che tu hai ipotizzato perché solo da uomini e donne con la tua lucida e pulita esigenza di vivere posso ancora sperare per i miei figli, i tuoi e tanti altri. Non è mia abitudine rispondere e non per immotivata supponenza, ma solo perché la speranza scemava mano a mano; ma tu mi hai insegnato che arde sotto la cenere un fuoco orgoglioso che proprio non speravo esistesse, e quindi ti ringrazio ancora, forse anche perché mi hai in fondo detto che è presto per morire. Se ne avrai voglia continua a seguire quanto urlerò e per favore criticami con ferocia per tutto ciò che non condividerai, te ne sarò grato perché saranno parole oneste e quindi d'aiuto."
      Ciao Golconda

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    2. Il grande Elio non sapeva, per mia mancanza, che avrei pubblicato la risposta di Golconda non solo sul suo blog ma anche sul mio, pertanto ho copiato la sua replica e la ripropongo anche qui:
      "Ti ringrazio per avermi inviato il messaggio di Golconda e mi spiace che non l'abbia fatto direttamente sulla mia g-mail perché so rispettare il desiderio di non mettersi davanti. Mi ricordo che ho fatto un commento su questo blog, un po' forzando sulle parole per dare una spinta alla voglia di reagire. Sono contento che lo scopo è, forse, stato raggiunto e che sono sempre a disposizione via g-mail al difuori del blog. Ciao."

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  14. hello sciarada !
    un post intéressant ! un lieu
    magique !
    je te souhaite un beau dimanche

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    1. Hello Marty, non conosco la tua lingua, ma se i suoni hanno un senso, nei tuoi percepisco apprezzamento, perciò ti ringrazio.
      Ciao Golconda

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  15. Caspita scrivi da Dio. Complimenti Sciarada Bravissima..

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    1. Oh! Vacci piano che a montarsi la testa ci vuole un attimo ma ti ringrazio tanto perché lassù dove tu mi metti si sta di un bene anche fosse solo pura illusione momentanea.
      Ciao Golconda.

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  16. un post veramente interessante e tanti spunti per riflettere,un caro saluto

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    1. Ciao Gabe, dare spunti di riflessione è il vero motivo per scrivere e quando ciò avviene chi scrive deve esserne orgoglioso, ti ringrazio per aver riempito il mio cuore con queste emozioni.
      Golconda.

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  17. Che scoperta oggi! Brava, interessante e originale come sempre!

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    1. la vera scoperta sono le persone come te, sensibili e capaci di ascoltare, se poi ho anche la fortuna di essere condiviso che altro desiderare. Grazie davvero Adriana.
      Golconda

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  18. bravissima. :) Rischierei di essere banale. Buona settimana.

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    1. Ebbene corrilo quel rischio perché solo da chi è in grado di riflettere su sè stesso come tu dimostri vale la pena di ascoltare parole che mai nulla avranno di banale ne tantomeno ci sarà rammarico per il tempo perso. Se non ci credi dimmi l'ultimo discorso di un politico che non ti abbia mandato a dormire solo con un'unica sensazione, rabbia!
      Ciao Golconda

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  19. Ciao cara Sciarada! Ti sei fatto un altro entrada genial, e come un gioiello scintillante. Splendi la storia, la descrizione brilla, brilla sopra il sentiero della storia.
    In altre parole, mi piace questo post anche per il suo stile da raccontare con pasione, verita le ingiustizie che nos toca viver..
    Baci e abbracci.

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    1. Complimenti a te, usi le parole in modo musicale, le poni come su di uno spartito con fare fantasioso senza però smarrirne l'armonia. Un consiglio, se già non lo fai, hai mai provato a scrivere?
      Ciao Golconda

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  20. Ho avuto tante volte voglia di uccidere il mio alter ego, quest'entità che vede, si chiede, soffre. Poi ho sempre rinunciato in favore del sogno. Non riuscire più a sperare, suicidarsi per sconfitta, ammettendola, mi sembra anche vile per certi versi. Monsier Golconda, gli uomini di Magritte non salgono o scendono, sono fermi, sospesi, al massimo si guardano intorno, in attesa di un'azione che speriamo arrivi in tempi brevi. Non scenda dal carro proprio ora. Ciao

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    1. Ho paura a risponderti ma so che devo farlo. Si ho paura perché messo davanti ai miei incubi come tu stai facendo non posso fuggirli, e meriti da me onestà di parola. Probabilmente hai ragione, perché ciò per cui ho vissuto è proprio il sogno di cui tu parli; è stato il motore che mi ha sospinto ma in tutta sincerità credo che quel sogno ora sia svanito dentro di me, e cosa resta? Paura. Grazie mister Roscio!
      Ciao Golconda

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  21. Come fanno riflettere queste parole!!! Quando penso ai giovani mi si stringe il cuore...ma pur guardandomi attorno e rendendomi conto di quello che abbiamo davanti, nonostante non tutti siano restati inerti...e io battaglie ne ho fatte... dove non c'è più dignità, valori trasmessi, pochi sogni e solo un baratro dove ci stanno cacciando, non voglio perdere la speranza in qualcosa che possa cambiare in meglio....ci vorrà del tempo ne sono certa, ma qualcosa dovrà pure cambiare.
    Del resto i secoli bui ci sono sempre stati, ma poi si è risalita la china.
    Ciao carissima, intanto cerchiamo noi di essere forti ed uniti per dire ai giovani che non tutto è perduto e che facciano anche loro i passi assieme a noi.

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    1. Ciao Diana Bruna, grazie per il commento e per la pazienza di stare ad ascoltare uno stupido visionario come me, ma tu hai speranza ed io privo della mia mi aggrappo alla tua con tutte le forze, resisti anche per me!
      Golconda

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  22. I'm not sure I understood all of this here as idioms are often not translated well.

    I think every generation leaves a mess behind that the next tries to clean up. Most humans are egotistical and many are selfish.

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    1. Ciao Camera Girl, the sense of the post you have fully understood despite the difficulty of the language and I share your thoughts.
      Golconda

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