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giovedì 18 ottobre 2012

Il Congresso degli Arguti - Madama Lucrezia

Ed ecco lei, l'unica donna del Congresso degli Arguti:

Madama Lucrezia - Il Congresso degli Arguti

Madama Lucrezia o Lugrezzia, un busto colossale di marmo alto 3 metri risalente al II- III secolo d. C.

Madama Lucrezia - Il Congresso degli Arguti

Madama Lucrezia - Il Congresso degli Arguti

Madama Lucrezia - Il Congresso degli Arguti

nell'acconciatura ricorda Faustina Minore moglie dell'imperatore Marco Aurelio

Madama Lucrezia - Il Congresso degli Arguti

Madama Lucrezia - Il Congresso degli Arguti

e lo scialle plissettato che indossa con il tipico "nodo isiaco" fa pensare che il busto possa essere o di una sacerdotessa della dea Isis il cui culto veniva professato nell'Iseo di Campo Marzio o, ed è anche più credibile, la statua della stessa dea Isis - Sothis sul cane Sirio disposta sul frontone del tempio a lei dedicato.

Madama Lucrezia - Il Congresso degli Arguti

Nel 1500 circa, il cardinale Lorenzo Cybo fece posizionare questo busto a piazza San Marco davanti alla basilica di San Marco Evangelista al Campidoglio e in seguito fu addossato alla parete della basilica accanto a Palazzetto Venezia nei pressi del quale, dopo la morte del suo amante Alfonso V d'Aragona re di Napoli avvenuta nel 1458, abitò Lucrezia D'Alagno* da cui probabilmente deriva il nome della statua, ipotesi avvalorata dal termine Madama usato a Napoli e non a Roma. 

Lucrezia D'Alagno*= Figlia di Nicola D'Alagno senatore a Roma nel 1428, divenne a 18 anni la favorita del re di Napoli Alfonso V d'Aragona detto il Magnanimo e nel tentativo di far ottenere al suo amante il divorzio, si recò a Roma l'11 ottobre 1457 da papa Callisto III, fu accolta con tutti gli onori dal cardinale Pietro Barbo ( futuro papa Paolo II) che la omaggiò con vari doni d'arte accompagnati da uno scritto che diceva: "donatum dominae Lucretiae", ma non ottenne ciò che voleva, ritornò così a Napoli, ma quando l'anno successivo Alfonso morì e salì al trono suo figlio Ferrante I, Lucrezia lasciò per sempre la città partenopea trasferendosi prima in Dalmazia, a Ravenna e poi a Roma dove morì il 19 febbraio 1479, fu seppellita nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva anche se oggi la tomba è scomparsa. 

Aggiungo che nel XVI secolo un'altra Lucrezia abitò nei pressi di Palazzetto Venezia, la moglie del maestro Giacomo dei Piccini da Bologna, ma l'ipotesi che la statua prenda il nome da lei è meno probabile.

Madama Lucrezia - Il Congresso degli Arguti

Nel 1591 Gregorio XIV quasi moribondo, con la speranza di riprendersi, si fece trasferire a Palazzetto Venezia, un luogo considerato tranquillo perché protetto da un alto steccato che conteneva i fastidiosi rumori provenienti dall'esterno, ma ciò non portò alcun sollievo al papa che lì morì il 16 ottobre di quello stesso anno e Madama Lucrezia spettatrice dell'evento pronunciò una delle pasquinate passate alla storia: " la morte entrò attraverso i cancelli " e nel 1799 durante la Repubblica Romana quando il suo busto cadde rompendosi in otto pezzi disse in riferimento al governo: " Non ne posso veder più ".

Madama Lucrezia - Il Congresso degli Arguti

Nel 1806 Annibale Malatesta ricomponendo tutti i frammenti restaurò Madama Lucrezia, la prorompente dea parlante che tra il settecento e l'ottocento, ogni primo maggio diventava protagonista nella festa del " ballo dei guitti " che si svolgeva a piazza San Marco, " il ballo de li poveretti " in cui uomini e donne si sceglievano simbolicamente come sposi formando delle coppie anche molto improbabili e consacravano la loro unione davanti alla statua addobbata con collane di agli, carote, cipolle, peperoncini e nastri, lanciandosi poi in festeggiamenti e danze sfrenate.

Er ballo de li guitti*

M'arrincontava la bbon'anima de mi' nonna che er ballo de li guitti era 'na festarella che sse faceva a Roma, in de li su' tempi, er primo de maggio.
'Sta festa se faceva su la piazza de San marco, davanti a Madama Lugrezzia, che in quer giorno compariva tutta impimpinata cor un gran toppè de cipolle, d'aji, de nastri de tutti li colori e dde carote.
Era un divertimento, dice, accusì bello, che cce cureva a vvedello tutta Roma sana.
Prima de tutto li guittiche ppijaveno parte al gioco, facevano come se fa a quer gioco de pegni che sse chiama:"A fa' li spòsi" .
Ogn'omo se scejeva, pe' quer giorno, una spòsa qualunque.
Poi còppia pe' ccòppia, prima de principià er ballo se presentava davanti a madama Lugrezzia, e ffaceva infinta de fa' lo sposalizzio, come si llei fussi stata er sinnico o er curato.
Poi se dava comincio ar ballo. Ce n'èreno de coppie sciarmante davero, speciarmente certe paciòccòne de li Monti, che ddice che vve facéveno annà' in brodode guazzétto; ma cc'erenopuro certe gamme a icchese, e ccerti gobbi e ggobbe, che a vvedé', coppie de vecchi bbacucchi e dde sciancati, che, infocati in der ballo, facévenotanti stravèri e ttante bboccaccie, da fa' p'er gran morì' dda ride' , schioppà' er grecile infinenta a Madama Lugrezzia.


De li guitti* = degli spiantati


Luigi detto Giggi Zanazzo

Post dedicati al Congresso degli Arguti

1 Pasquino
2 Marforio
3 Il Facchino
5 L'Abate Luigi
6 Il Babuino



P.S. Il post di Golconda è ancora in divenire, gradualmente risponderà a tutti; lui scrive rigorosamente a penna su carta riciclata, non ha subìto per ora il fascino di internet e non ha neanche un indirizzo di posta elettronica, mi ci vuole un po' di tempo per trascrivere i suoi pensieri per voi che avete provocato una scintilla che non è stata accesa neanche dai miei occhioni spalancati che manifestavano in maniera silenziosa il mio dispiacere per la sua decisione di non scrivere più su questo blog.
Un abbraccio da me e da lui.

35 commenti:

  1. Come sempre è interessante leggere i tuoi post. Sto cercando di riallacciare i contatti, ora da uno ora dall'altro blog amico , per rimediare alla mia presenza intermittente.
    Ti lascio un caro saluto e l'augurio di una buona giornata.

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    1. Ciao Elfi, la seule femme qui fait partie des six statues de pierre qui parlent à voix du peuple et en faisant place à Rome, le Congrès de l'esprit.
      Maintenant, insérez des liens à d'autres postes.

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  3. ...leggere passi di storia accaduti, come li descrivi tu, è come leggere un romanzo che ti avvince, fino a calarsi talmente nei personaggi da essere proiettati dentro la storia stessa e viverla...la storia è di per sé affascinante, ma credimi, leggerla s'una enciclopedia, non è come leggerla nei tuoi post...passione e pathos escono dalle tue dita ancor prima che dal pensiero...complimenti Sciarada....ps. mi faresti felice se un giorno scrivessi sul primo vero amore di G.Casanova. Sulla quella misteriosa Henriette che il mio idolo mai dimenticò, tanto da citarla sulle sue memorie....con sincero affetto...

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    1. "Sono io, mio unico amore, che ho dovuto abbandonarti, ma non accrescere il tuo dolore pensando al mio. Facciamo finta di aver fatto un bellissimo sogno e non lamentiamoci della nostra sorte, perché mai sogno così bello durò tanto a lungo. Vantiamoci di essere stati capaci di renderci completamente felici per tre mesi ininterrotti: non c’è alcuno al mondo che possa dire altrettanto. Non dimentichiamoci dunque mai l’uno dell’altro, e ricordiamo spesso il nostro amore per rinnovarlo nei nostri cuori che, anche separati, ne godranno con intensità ancora maggiore. Non chiedere mai di me, e se il caso ti farà conoscere la mia vera identità, fingi di ignorarla. Sappi, amor mio, che ho sistemato le mie faccende in modo da essere per il resto dei miei giorni felice senza di te. Non so chi tu sia, ma so che nessuno al mondo ti conosce meglio di me. Non avrò più amanti, ma mi auguro che tu non pensi di imitarmi. Desidero che tu ami ancora e desidero anche che trovi un’altra Henriette. Addio"

      Amico mio, sarebbe interessante, decisamente impegnativo ma senza dubbio allettante calarsi nel mondo di Henriette e tentare di svelare la sua vera identità seguendo le ipotesi fatte da alcuni scrittori, mi piacerebbe anche farti felice, quando avrò un po' più di tempo vedrò se ci riesco ma non ti prometto nulla, non sarebbe niente male se lo facessi anche tu!
      Un abbraccio!

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    2. ..cara e unica Sciarada, ho letto più volte la lettera di Henriette, perché l'emozione è stata quasi violenta. So tutto di questa misteriosa figura femminile. per Lei ho speso infinite ore di ricerca. A mio avviso, se ben ricordo si tratta di Adelaide de Gueidan, figlia di un alto funzionario francese alla corte di Napoleone. Moglie infelice di un ricco politico di Aix en Provence, che vuole rinchiuderla in convento per tradimento. Lei fugge in Italia dove trova protezione provvisoria da un ufficiale ungherese. Ma in un albergo di Forlì, mi pare, entra in scena il giovane Casanova, che si presta in sua difesa senza aver riconosciuto in lei un donna. Perché travestita da soldato per passare le dogane. Insomma Giacomo s'innamora perdutamente e per tre mesi vivono a Parma nell'albergo più lussuoso. Poi naturalmente il rango di classe borghese di lei, non le permetteva di restare a lungo con uno squinternato di 25 anni e senza dote come Casanova. Così una mattina sparisce dalla vita del giovane rubacuori, che resta col cuore spezzato. Lei scappa dal padre a Parigi. Si ferma in un albergo di Zurigo, credo. dove Giacomo trova la stanza dove la ragazza si era fermata, e nel vetro di una finestra trova inciso il suo nome. Lacrime a non finire per Giacomo. Henriette fa poi ritorno in provenza. Mi pare si rivedano 25 anni più tardi nei pressi del castello di lei...dalle memorie di G.Casanova. Henriette resterà per sempre il più grande amore della sua vita...Questi sono i ricordi che ho della lettura fatta 25 anni fa. Poi i libri sono scomparsi dalla mia libreria. E a tutt'oggi ancora non sono stato in grado di reperirli....quindi prendi tutto col beneficio d'inventario...ps. Mi dispiace non aver potuto leggere il tuo commento prima...un abbraccio in ricordo di Henriette, nome de plume di Adelaide De Guiedan...

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  4. Solito Sciaradapost, interessante, scorrevole e accompagnato da sapienti scatti (si legge meravigliosamente la trama del materiale lapideo). Un inchino madama Sciarada, Ciao

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    1. Ringrazio e ricambio l'inchino Monsier Roscio!
      Ti abbraccio e Ciaooo!

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  5. Grazie della splendida e dettagliata storia dell'arte, prof.

    Salutami tanto Golconda.

    Bacioni a te.

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    1. Ma grazie a te mio Dolce Sorriso, mi prendo molto volentieri i bacioni che ricambio insieme a Golconda che ti saluta tanto anche lui!

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  6. Ciao Sciarada grazie per questa lezione di storia
    ti auguro un sorridente fine settimana
    Tiziano.

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  7. L'Italia è il paese dove il patrimonio artistico trionfa e non trova pari al mondo, sarebbe un peccato non renderlo noto; grazie carissimo Tiziano e sorridente fine settimana a te e famiglia!

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  8. Adoro impare in maniera gradevole, scorrevole, dettagliata ma non accademica.
    Sei bravissima, come sempre
    Un abbraccio:))

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    1. Sei davvero gentile cara Keiko, ti ringrazio e ti abbraccio anch'io!

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  9. Passare da te è come imbattersi in capolavori trovati per puro caso, con il grande vantaggio che c'è una grande guida e raffinata conoscitrice dell'arte!...grazie Sciarada!!:)))

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  10. Grazie a te amica mia e sorridente fine settimana!

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  11. merci pour les détails de cette sculpture

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  12. Molto bello. documentato e molto arguto, come suggerisce il titolo stesso del post.

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  13. interessante !!
    un esselente finsettimana !

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  14. post decisamente interessante e grazie per Bertoli

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  15. º°♪♫♫
    Obrigada pelas informações sobre a escultura.

    Bom fim de semana!
    Beijinhos.
    °º♪ Brasil ♫♫♫

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  16. mi piace scoprire queste cose che ci fanno apprezzare meglio le opere d'arte

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  17. Magnificent post, love the images and the information! Have a great Sunday!

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    Ӝ̵Ʒ BUON GIORNO!
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  19. Fantastiche opere immortalate nelle tue foto , molto belle!
    i miei complimenti per la chiarezza documentata.
    sempre molto interessante e piacevole.
    a presto Sciarada, abbraccio Magico da Gabry

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  20. Grazie Gabry, un abbraccio e a presto!

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