Durante il III secolo a.C., nei santuari di Roma e dintorni, si vendevano dei vasi, delle coppe a vernice nera di varie forme con iscrizioni sovradipinte dedicate alle divinità, potevano essere utilizzati come offerta o custoditi dai fedeli come ricordo.
Solitamente si dipingeva il nome della dea o del dio al genitivo seguito dal termine " pocolom " che significa coppa per bere, da qui la definizione di " Pocola deorum " coppe degli dei, però questi vasi potevano anche essere anepigrafi, cioè senza iscrizione e decorati con figure e vegetali policromi.
Pocola deorum anepigrafo del Dio Mercurio con il petaso* in testa, il caduceo* nelle mani, con un comodo mantello sulle spalle e con le scarpe alate
Petaso* = Copricapo dalle ampie falde usato anticamente nei viaggi o nel quotidiano per ripararsi dal sole o dalla pioggia
Caduceo*= Bastone con due serpenti attorcigliati che caratterizza la figura di Mercurio, simboleggia il commercio ed è usato dal dio per appianare i litigi, spesso è associato al Bastone di Asclepio che ha un solo serpente attorcigliato ed è simbolo della medicina.
Oggi il caduceo è l'emblema dell'Ordine dei Farmacisti
Pocula deorum anepigrafo di un Amorino alato, dipinto nell'atto di versare un liquido come offerta su un'ara
Entrambi i frammenti dei Pocula deorum del III secolo a.C. qui rappresentati, sono stati ritrovati nel Tevere, il primo nei pressi del Tempio ritenuto di Portuno già chiamato Tempio della Fortuna Virile e il secondo non si sa con precisione, adesso sono conservati alle Terme di Diocleziano - Museo Nazionale Romano.
Una lettura piacevole ed interessante. Un modo non banale per aprire questa giornata di festa.
RispondiEliminaBuona giornata.
questo é un bel post, letto di prima mattina é anche rasserenante
RispondiEliminaCiao Scarada grazie per questa piccola lezione di storia piacevole e rilasante
RispondiEliminabuona domenica
un caro saluto
Tiziano.
Buongiorno cara Sciarada come sempre trovo nel tuo blog importanti e singolari notizie, sei la mia Enciclopedia vivente!!!!
RispondiEliminaCara Sciarada anche oggi mi hai dato una lettura molto interessante, e continuo a leggere sempre i tuoi post con interesse.
RispondiEliminaBuona domenica cara amica.
Tomaso
ciao grazie Sciarada, molto interessanti le notizie che hai riportato, con spiegazioni inerenti, bella scoperta, chissa' quanti cimeli saranno ancora sparsi nel mare, o sottoterra, ciao grazie baci rosa buona domenica anche a te.))
RispondiEliminaSei sempre aggiornatissima per offrirci cultura...
RispondiEliminaIl tuo ultimo commento da me mi ha toccata profondamente, Sciarada.
Baci
Recentemente ho ribattezzato Adri-pedia l'interessantissimo blog del mio amico Adriano Maini, ma anche tu non scherzi! :)
RispondiEliminaBuona domenica, e buona settimana!
Beh anche questo lo si potrebbe chiamare Sciara-pedia, ma non tiene il confronto col bellissimo nome del blog "Anima Mundi".
RispondiEliminaQuando si passa da te, si impara sempre qualcosa!!...grandeeeeeee!!!:))
RispondiEliminaChe ignoranza, cara Sciarada...pensavo che questi vasi fossero solo Greci, poi copiati dai Romani...
RispondiEliminaGrazie per questo post, buon inizio settimana.