Pagine

martedì 25 aprile 2023

Il ricordo di ciò che è stato

“E quando ci domanderanno che cosa stiamo facendo,
tu potrai rispondere loro: noi ricordiamo”.

(Ray Bradbury)

Spesso ci si domanda perché ritornare a ricordare o raccontare, settant’anni dopo, quelle vicende terribili che caratterizzarono le nostre terre nella prima metà del secolo scorso. Un periodo che per molti è lontano come lo possono essere le ere geologiche.
Una delle risposte possibili può essere: non si tratta solo di uno sforzo “per non dimenticare” ma di un impegno a dare un po’ di giustizia postuma, salvando il ricordo di quello che è accaduto, per non disperdere le parole degli ultimi testimoni, di chi c’era e ha visto.
“Nulla se non le parole”, come scriveva Primo Levi, ci rimangono per ricordare; siamo uomini e abbiamo il dovere della memoria o, come disse l’ex magistrato del pool milanese di Mani Pulite, Gherardo Colombo, dobbiamo coltivare “il vizio della memoria”.
Raccogliere le “parole” degli ultimi testimoni è un dovere fondamentale per la nostra società che, tra revisionismi e negazionisti, rischia di perdere il senso dei fatti.
Pensiamo di sapere tutto di quel drammatico periodo nel quale si combatté una guerra civile e ideologica; crediamo di sapere tutto sulla Resistenza nelle nostre terre, sugli uomini e le donne, molti dei quali giovanissimi, che decisero di abbracciare la lotta armata per costruirsi un futuro, oppure sulla vita quotidiana tra rappresaglie, ricerca del cibo, volontà di sopravvivere.

Pierluigi Senatore, giornalista

Le donne della Resistenza
Ilenia Carrone

25 Aprile - Festa della Liberazione 2023 - Sciarada Sciaranti

Lieto 25 Aprile

6 commenti:

  1. Ricordare è importante. Le giovani generazioni devono sapere

    RispondiElimina
  2. Ora più che mai è importante, ora che sempre più cercano di farci dimenticare quei giorni e farci credere che si, vabbè, ma più o meno...
    Ora più che mai dobbiamo chiedere e ricordare e preservare memoria e ideali

    RispondiElimina
  3. Non basta l’ignoranza per giustificare i negazionisti, c’è anche malanimo. Oggi ci sono ancora testimoni diretti delle nefandezze della dittatura e dobbiamo far tesoro dei loro ricordi per non dimenticare chi ha combattuto per la libertà.
    Ciao cara Sciarada, un abbraccio
    enrico

    RispondiElimina
  4. Quando il negazionismo arriva a certi livelli delle istituzioni, il pericolo che la storia si ripeta è reale.

    RispondiElimina
  5. Raccontare ricordare testimoniare:obbligo morale perchè della storia non se e faccia una farza.Testimoni diretti sempre di meno e chi ancora sa e ricorda ne parli,spieghi,racconti.Buon 25 Aprie,Sciarada,perchè i giorni del ricordo non hanno scadenza

    RispondiElimina