Nella bufera
S'erge il mare d'inverno
Scuote l'inconscio
Sciarada Sciaranti
Impetuoso e travolgente il mare d'inverno, con le sue sfumature azzurro-grigie che virano verso i blu intensi sposati ai neri brillanti bordati da spruzzi di spuma bianca, prorompe nel nostro stato d'animo riconoscendosi nelle onde in tumulto del nostro inconscio; il mare d'inverno unico compagno e sferzante interlocutore di un viaggio in solitaria che scava nel profondo, che non fa sconti e schietto non concede spazi edulcorati in una spiaggia deserta che si ripopolerà solo con l'arrivo della bella stagione.
Il mare d'inverno
è solo un film in bianco e nero visto alla TV.
E verso l'interno,
qualche nuvola dal cielo che si butta giù.
Sabbia bagnata,
una lettera che il vento sta portando via,
punti invisibili rincorsi dai cani,
stanche parabole di vecchi gabbiani.
E io che rimango qui sola a cercare un caffè.
Il mare d'inverno
è un concetto che il pensiero non considera.
E' poco moderno,
è qualcosa che nessuno mai desidera.
Alberghi chiusi,
manifesti già sbiaditi di pubblicità,
Macchine tracciano solchi su strade
dove la pioggia d'estate non cade.
E io che non riesco nemmeno a parlare con me.
Mare mare, qui non viene mai nessuno a trascinarmi via.
Mare mare, qui non viene mai nessuno a farci compagnia.
Mare mare, non ti posso guardare così perché
questo vento agita anche me,
questo vento agita anche me.
Passerà il freddo
e la spiaggia lentamente si colorerà.
La radio e i giornali
e una musica banale si diffonderà.
Nuove avventure,
discoteche illuminate piene di bugie.
Ma verso sera, uno strano concerto
e un ombrellone che rimane aperto.
Mi tuffo perplesso in momenti vissuti di già.
Mare mare, qui non viene mai nessuno a trascinarmi via.
Mare mare, qui non viene mai nessuno a farci compagnia.
Mare mare, non ti posso guardare così perché
questo vento agita anche me,
questo vento agita anche me
Nota: Nella tarda primavera del 1983 esce di casa, percorre via Ludovico Muratori e raggiunge il bar all'angolo di Porta Romana, vuole rincontrare Flora, colei che era stata la ragazza più bella del Liceo Classico Berchet di Milano, ma quel passato non si presenta all'appuntamento e così da quella delusione, nel pomeriggio, nascono " Nuovo Swing" proposto al Festival di Sanremo nel 1984, e " il mare d'inverno" uno dei più bei capolavori della musica leggera italiana scritto da Enrico Ruggeri con la collaborazione di Luigi Schiavone, ispirato alla spiaggia di Marotta, un piccolo paesino sull'Adriatico in provincia di Pesaro-Urbino, tra Fano e Senigallia nelle Marche, dove Enrico da adolescente trascorreva le vacanze insieme alla madre e alle zie.
" .. Mi ispirò il ricordo di un soggiorno verso la fine di settembre Dalla camera 28 dell'albergo Ambassador, al secondo piano, in cui solitamente soggiornavano le mie zie, si vedeva la spiaggia. In quel periodo ci sono pochissimi ombrelloni e all’epoca non c’erano nemmeno le cabine, c’era solamente il vento che faceva da protagonista… "
Enrico Ruggeri
Il brano fu inizialmente interpretato dalla nostra Loredana Berté e inserito nell'album " Jazz" del 1983 per poi essere nuovamente riproposto dall'autore nell'album " Presente" del 1984 che conteneva anche Nuovo Swing.
Forse il vero amore
vuol restare grande,
preferisce chiudersi e morire
in un colpo invece che appassire.
Ma non puoi accettarlo
se ne sei coinvolto tu.
Corri fuori a cercarlo,
oppure non voltarti più.
La parola addio
non si concepisce,
mentre sfila lento quel corteo
di esistenze apparentemente lisce
Ma un telefono suona
e tutto ricomincerà
Che stavolta sia la volta buona,
chè il presente scivola già.
Parte piano il nuovo swing
mentre corri impaziente sul ring.
Cambia il tempo attorno a te
e la musica vecchia dov'è?
Strumentisti sessionmen
hanno già sviluppato il refrain.
La canzone che vuoi tu
poco dopo
non la riconosci più
non la riconosci più,
non la riconosci.....
Un minuto e poi
torna il vecchio inciso
e una donna resta qui tra noi;
sento il peso dell'ultimo sorriso
di uno sguardo stremato
in una stagione che va
non sarà cancellato.
Ma suoniamo, poi si vedrà.
Parte piano il nuovo swing
mentre corri impaziente sul ring.
Cambia il tempo attorno a te
e la musica vecchia dov'è?
Strumentisti sessionmen
hanno già sviluppato il refrain.
La canzone che vuoi tu
poco dopo
non la riconosci più
non la riconosci più,
non la riconosci più,
non la riconosci più.
La canzone che vuoi tu
poco dopo
non la riconosci più,
non la riconosci più,
non la riconosci più,
non la riconosci più
Ecco il reel del mare d'inverno
Per ulteriori informazioni:
Post molto bello con stupende foto di forte impatto emotivo, particolarmente piaciuto l'haiku
RispondiEliminaUn carissimo saluto
Grazie Giorgio, sono lieta che le foto rendano bene l'impatto emotivo, mi dai una conferma di cui non ero certa.
EliminaCiaooo!
Io, nei giorni di festa, sono stata a Cesenatico a vedere il presepe sulle barche , c'era la bassa marea e una nebbia fittissima; anche se ero sul bagnasciuga, il mare non si vedeva proprio !! Belle le tue foto e mi piace molto la canzone di Ruggeri. Saluti cari.
RispondiEliminaQuant'è bello vedere il presepe sulle barche e se poi è circondato dalla nebbia è ancora più suggestivo.
EliminaGrazie Mirty ti abbraccio!
Canzone molto bella. Lo scritto iniziale è sciabordante. Brava
RispondiEliminaMa grazieee Alberto, che bel complimento!
EliminaLieto pomeriggio!
Chiunque guardi il mare non pensa di possederlo, ne sente rispettosamente la grandiosità ma lo crede suo. Sia burrasca o risacca, il mare parla sempre ed è una bella sensazione sentirlo parlarci addosso.
RispondiEliminaNel brano Nuovo Swing si percepisce la sorpresa e il dispiacere dell'autore che vede la sua opera tanto ritoccata da non sentirla più sua.
Ciao Sciarada.
Ciao Sari, sono quelle sensazioni che mettono in subbuglio l'anima e la gettano nel caos per poi farla riemergere con una nuova conquista.
EliminaAbbraccio!
Beautiful blog
RispondiEliminaGrazie Rehana!
EliminaPlease read my post
RispondiEliminaLo farò.
EliminaPlease read my post
RispondiEliminaIdem, come sopra.
EliminaSiempre que me acerco al mar, pienso que si él no habría vida en la Tierra y que nosotros que somos los responsables de cuidarlo, poco a poco no lo estamos cargando.
RispondiEliminaImpresionante las imágenes que nos muestras y maravilloso el texto que las acompaña.
Un abrazo, amiga.
Hai ragione Manuel, condivido tutto quello che hai detto, il mare meriterebbe la nostra cura.
EliminaGrazie e un abbraccio a te!