A forza di stritolare i cuor gentili
si ritorna in inverno anche se il cielo è quello di aprile.
Se il Mar, che dorme, e l’ingemmato Aprile
Contemplo, e il Ciel, che tante luci aggira,
Io certo giurerei, che non si mira
Altra quaggiù vista, o beltà simìle.
Pur di beltade un paragon ben vile
Sono il Cielo, e l’Aprile, e il Mar senz’ira,
Qualora il Mondo attonito rimira
In nobiltà di stato un cor gentile.
Poi se il Verno io contemplo, e se il furore
Del Mar, che mugghia, o il Ciel di nembi armato,
Ecco tutto d’orror mi s’empie il cuore.
Pur più del Verno, e più del Ciel irato,
E più del Mar spira d’intorno orrore
Un cuor superbo in povertà di stato.
Contemplo, e il Ciel, che tante luci aggira,
Io certo giurerei, che non si mira
Altra quaggiù vista, o beltà simìle.
Pur di beltade un paragon ben vile
Sono il Cielo, e l’Aprile, e il Mar senz’ira,
Qualora il Mondo attonito rimira
In nobiltà di stato un cor gentile.
Poi se il Verno io contemplo, e se il furore
Del Mar, che mugghia, o il Ciel di nembi armato,
Ecco tutto d’orror mi s’empie il cuore.
Pur più del Verno, e più del Ciel irato,
E più del Mar spira d’intorno orrore
Un cuor superbo in povertà di stato.
Ludovico Antonio Muratori
Queste foto mi piacciono molto anche la tua
RispondiEliminaMaurizio
Bei versi: le emozioni sono interiori e la natura che le rispecchia non ne è che un riflesso.
RispondiEliminaMuratori è eccezionale.
RispondiEliminaUn connubio perfetto di parole e immagine.
RispondiEliminaBuona giornata.
sinforosa
Cara Sciarada, versi messi giusti assieme, a me piacciono veramente.
RispondiEliminaCiao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Una bella scelta quella di postare questa poesia. L'ho trovata ben strutturata e cadenzata, proprio come piacciono a me. Mi è sembrato di rilevare un tocco leopardiano, che poi è uno dei miei poeti preferiti. Reminiscenze giovanili. Ciao Sciarada e grazie per la visita e il commento.
RispondiEliminaViva i cuor gentili!
RispondiElimina