" ... Erano però ancora abbastanza bene in forza per farsi temere dagli spagnuoli, tanto piú che erano guidati da quattro valorosissimi capi ... "
Il figlio del Corsaro Rosso
Emilio Salgari
La valle del Rimac quando i conquistadores si accinsero a colonizzarla era abitata da indigeni di origine precolombiana riuniti in una comunità sociale chiamata ayllu nella lingua aymara; a capo di questo gruppo di persone composto più o meno da dieci famiglie vi era il curaca Taulichusco che accolse gli spagnoli con gentilezza e disponibilità invitandoli a espandersi nell'area circostante a patto che non distruggessero la sua gente; a lui fu dedicato un huaca, in lingua quechua un tempio che Francisco Pizzarro, nella lottizzazione del territorio per la nascita di Lima, assegnò al capitano Jerónimo de Aliaga y Ramírez il quale aveva partecipato alla cattura dell'ultimo imperatore Inca, Atahualpa. Su questo luogo sacro in Jirón de la Unión 224 fu costruita Casa de Aliaga, la più antica dimora coloniale del Sud America in cui si respira l'atmosfera della vita vicereale e repubblicana di cui è stata testimone.
Dall'androne attraverso una scalinata di gradini in marmo
si accede al primo patio dove si è accolti da una griglia di legno cocobolo* con rifiniture in tumbaga*, esempio unico oggi riscontrabile a Lima e nell'America del sud.
cocobolo* = legno rosso ricavato dal dalbergia retusa
tumbaga* = lega d'oro e di rame
Un numero notevole di porte collega ogni ambiente all'altro.
Nell'ampio ingresso predomina il bianco riscaldato da mobili di legno finemente lavorati e da pitture murali che raccontano di Lima e Cusco.
Proseguendo si incontra la sala delle piastrelle risalenti al XVII secolo dipinte a mano con motivi floreali che rallegrano la sobrietà della stanza in cui sopra il camino è esposto un ritratto di Jeronimo de Aliaga y Ramirez
e dove in una teca è conservata la sua spada forgiata a Soligen.
Sul lungo corridoio in cui spiccano due colonne di legno intarsiato si trovano gli stemmi della famiglia che ne indicano i titoli: conti di San Juan de Lurigancho e marchesi de Zelada de la Fuente.
Sulla destra del corridoio, il soggiorno dorato con mobili in stile Luigi XVI, tappeti francesi del XIX secolo, due vasi policromi cinesi di pregiata fattura,
una stufa in bronzo premiata alla mostra universale di Parigi nel 1889
e uno specchio contornato da dipinti tra cui il ritratto di Maria Antonietta
Il soggiorno si apre sul secondo patio al cui centro su un livello più basso, in quello che era il cuore del huaca,
circondata da piante tra cui una dracena secolare, si trova una fontana inglese del XIX secolo che in alcuni periodi dell'anno fa sentire il gorgoglio del fiume Rimac che scende in piena dalla sierra.
Dal patio si entra nella cappella dove viene celebrata la messa e dove originariamente sulle pareti erano appesi piatti d'argento provenienti dai bottini di guerra.
Dal patio si raggiunge anche la sala da pranzo alle cui pareti si possono ammirare i ritratti di personaggi vicereali dipinti dai più importanti maestri del XVIII secolo: Cristóbal Lozano e José Bermejo
e il soffitto a cassettoni in legno intagliato
Camera da letto accessibile dalla parte sinistra del corridoio
Che spettacolo!!!!!
RispondiEliminaBuona domenica Sciarada!
Mi si è attaccata una specie di maledizione: ogni volta che vedo queste opere imponenti, non posso fare a meno di pensare agli sfortunati artisti, artigiani, umili lavoratori che sono stati sfruttati per la gloria dei loro committenti. Sacrificio silenziati affinchè noi potessimo godere di tanto splendore.
RispondiEliminaUn splendore. Buona domenica cara.
RispondiEliminaCiao Sciarada!
RispondiEliminaÈ molto bello Amo il bellissimo bouquet di alpinie, amo questo fiore che vedo quando vado in Martinica.
Baci !
Taulichusco gorgoglia con il Rimac.
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