Il diciasettesimo incipit di Patricia inizia la stagione 2017 di Insieme raccontiamo e alle regole già note: 200/300 battute per il finale breve oppure 200/300 parole per il finale lungo, si aggiunge un'immagine a cui ispirarsi. Per ulteriori dettagli cliccate sul link dell'iniziativa.
Era l’alba. Gli piaceva scendere in spiaggia a quell’ora. In giro non c’era ancora nessuno perché i vacanzieri erano andati a dormire da poco.
Il silenzio interrotto solo dalla voce del mare lo rasserenava.
Girovagando, aveva oltrepassato il promontorio. In una piccola baia seminascosta l’aveva trovata....
Patricia Moll
La rughetta di mare! Lessata e saltata in padella sarebbe stata un contorno ideale per la cena del plenilunio, la raccolse e si diresse soddisfatto verso casa, doveva ancora preparare tutto. Le ore passarono velocemente e senza quasi accorgersene si ritrovò al cospetto del sole che lasciava il posto alla luna, sapeva che Selene stava per arrivare e cercava di immaginare lo stupore del suo viso nel vedere incastonata tra le sculture del giardino la barca su cui si erano incontrati la prima volta, l'aveva fatta restaurare lasciando in bella vista i segni del tempo, un cancello ricavato dal taglio verticale dello scafo permetteva di salire a bordo senza alcuna difficoltà, l'interno era pieno di cuscini colorati che circondavano due sedie e il tavolo apparecchiato, la fiamma delle lanterne in ferro battuto poste lungo la frisata vibrava sospinta dal vento e insieme al sottofondo sonoro del Mediterraneo contribuiva a rendere l'atmosfera idilliaca, non una nuvola copriva il cielo e la luce argentea iniziava ad avvolgere quell'angolo di sogno, era il momento giusto, prese l'antica polena lignea che 23 anni prima, imbrattata tra alghe e conchiglie, aveva trovato dentro la barca arenata sulla spiaggia e la pose su una delle sedie, lui si sedette sull'altra e aspettò che la magia si compisse, non ci volle molto, il legno si fece carne e Selene gli comparve davanti agli occhi con i suoi splendidi capelli neri che contrastavano il candore della pelle. Stappò una bottiglia di spumante e riempì a metà due calici, uno lo offrì alla sua compagna e insieme li fecero tintinnare per brindare al loro anniversario. Selene si alzò, calpestò a piedi nudi i cuscini e percorse con la mano tutta la frisata, si sedette poi sulle ginocchia del suo capitano e gli disse: " Sarà un viaggio perfetto! "
300 parole
Sciarada Sciaranti
A te Gianfrà' dico una cosa: Il viaggio perfetto è anche quello che si intraprende con gli amici e il tavolo si amplia, in questo momento da una parte ci siamo noi che ti vogliamo bene e dall'altra tu polena dormiente, ma al plenilunio te devi sveglià' bello mio, noi ti aspettiamo e tu non puoi mancare. Con chi faccio i ragionamenti cervellotici durante la cena del venerdì sera? Vedi che devi fà' e daje ...
Bellissino finale! Tutto avviene, basta saper attendere 😊
RispondiEliminaGrazie e bacio!
Cara Sciarada, sono passato per un caro saluto, e per dirti di venire anche te per il brindisi delle mie nozze di diamante.
RispondiEliminaCiao e buona giornata cara amica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Buon pomeriggio! Bellissimo post! Ti auguro uan buona serata!
RispondiEliminaBellissima la tua storia! Grazie!
RispondiEliminaMi sono ritrovato al cospetto della bravura.
RispondiEliminaDaje Gianfrà'
Sciarada sono senza parole!
RispondiEliminaAmo i racconti fantasy e il tuo mi ha particolarmente colpito.
Non sai quanto mi ha commosso quel "polena dormiente, ma al plenilunio te devi sveglià".
La mia mamma di 99 anni la chiamo La Bella addormentata, ma alla sua età è capibile.
Forza Gianfranco.
Un bacio Sciarada.
Bello il racconto, ma non ho parole per quello che è accaduto a Gianfranco.
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