Che freddo quella notte! Le stelle bucavano il cielo come punte di diamante. Il gelo induriva la terra. Sulla collina di Betlem tutte le luci erano spente, ma nella vallata ardevano, rossi, i nostri fuochi.
Le pecore, ammassate dentro gli stazzi, si addossavano le une sulle altre, col muso nascosto nei velli.
Noi di guardia invidiavamo le bestie che potevano difendersi così bene dal freddo. Si stava attorno ai fuochi che ci cocevano da una parte, mentre dall’altra si gelava.
Sulla mezzanotte il fuoco cominciò a crepitare come se qualcuno vi avesse gettato un fascio di pruni secchi.
Nello stazzo, le pecore si misero a tramenare. Alzavano i musi in aria, e belavano.
- Sentono il lupo, – pensai.
Cercai a tasto il bastone e mi alzai. I cani giravano su se stessi e uggiolavano.
- Hanno paura anche loro, – pensai.
Intanto anche i compagni si erano levati da terra. Facemmo gruppo scrutando la campagna.
Non era più freddo. Il cuore, invece di battere per la paura, sussultava quasi di gioia. Era d’inverno, e ci sentivamo allegri come se fosse stata primavera. Era di notte, e si vedeva luce come di giorno.
Sembrava che l’aria fosse diventata polvere luminosa. E in quella polvere, a un tratto, prese figura una creatura così bella che ne provammo sgomento.
- Non temete, – disse l’apparizione. – Io vi annunzio una grande gioia destinata a tutto il popolo. Oggi vi è nato un Salvatore, nella città di David. E questo sia per voi il segnale: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia.
Non aveva finito di parlare, che da ogni parte del cielo apparvero Angeli luminosi, e cantavano: – Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà.
L'adorazione dei pastori
1640 - 1642
Guido Reni
Certosa di San Martino - Napoli
Poi tornò la notte, e noi restammo come ciechi nella valle piena di oscurità. I fuochi si erano spenti. Le pecore tacevano. I cani s’erano acciambellati per terra.
- Abbiamo sognato! – pensammo. Ma eravamo in troppi a fare lo stesso sogno.
Lì vicino, sulla costa della collina, erano scavate alcune grotte, che servivano da stalla. Avevano la mangiatoia formata di terra dura. Se il Salvatore si trovava in una mangiatoia, voleva dire che era nato in una di quelle povere grotte.
Infatti trovammo, come ci aveva detto l’Angelo, un Bambino fasciato, in mezzo a due animali, un bove e un asino. L’asino vi era giunto coi genitori del Bambino.
Sul basto sedeva il padre, pensieroso. Presso la mangiatoia, si trovava inginocchiata la madre, in adorazione del suo nato.
Guardai quel Bambino e il mio cuore s’intenerì. Sono un povero pastore, ma ogni volta che vedo un agnellino mi commuovo. E quel Bambino mi parve il più tenero, il più innocente degli agnelli.
Non so dire altro. Posso solo aggiungere che non ho più provato in vita mia una dolcezza simile a quella provata dinanzi a quel Bambino.
Anche ora che ci ripenso, mi torna la tenerezza per quell’Agnello innocente e gentile.
Sono un povero pastore. Perdonatemi se lo chiamo così: è per me il nome più dolce e più caro.
Il pastore
Piero Bargellini
Buon Natale !
Oggi sul blog del Folletto del Vento, Viaggio nel Vento , si apre l'ultima finestra del Calendario dell'Avvento dedicato ad Alessandro.
Ho saputo da Joh che è stata dedicata una stella ad Alessandro, chi vuole può continuare a lasciare dei messaggi su questo sito : https://stars.osr.org/FNV106412#.VnxSyX5d7qB , la password è superale.
Auguri di Buon Natale...
RispondiEliminaUn bacione
Grazie per questo racconto, grazie per Il Calendario dell'Avvento, grazie per gli auguri, grazie per essermi amica.
RispondiEliminaBuon Natale!!!
Ecco, lo stupore del pastore (furono i primi ad avere l'annuncio della nascita di Gesù) e la felicità, la commozione e la tenerezza che suscitò in lui quel Bambinello, è per me la vera essenza del Natale.
RispondiEliminaGrazie per questi bellissimi Auguri cara Sciarada, che ricambio di cuore.
Leonardo
Buon Natale tesoro, guarda sotto l'albero vedrai due mani, dentro c'è il mio cuore te lo regalo.
RispondiEliminaUmile tra gli umili, buon Natale Sciarà
RispondiEliminaPatrizia
Sciarada, ottimo post per il Natale, sono già passato da Folletto e sul blog creato da Johakim. Malgrado la tristezza dell'avvenimento voglio augurarti un felice 2016.
RispondiEliminaSuperlativo mia cara ... Grazie per aver acceso ancora una volta i nostri cuori... Serene Festività.
RispondiEliminaAugurissimi Sciarada!
RispondiEliminaAbbraccio e bacio...smack!
Auguri anche a te cara Sciarada, son in ritardo!!!
RispondiEliminaTomaso
Auguri Sciarada e grazie per la tua iniziativa,quest'anno ancora più carica di significato perché attraverso ogni finestra abbiamo potuto raccogliere parole e pensieri che ci hanno emozionato,rattristato spesso,ma anche creato una rete di affetti e vicinanza e di conforto,almeno un tentativo,verso i genitori e i tanti amici del piccolo Alessandro.Non ti dimenticheremo piccolo Angelo.
RispondiEliminaOla cara amiga ,parabéns pela belíssima postagem natalina....Achei maravilhosa....Grande e carinhoso abraço desejando felicidades para 2016.SU
RispondiEliminaGrazie a tutti e un grande abbraccio a voi !
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