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giovedì 18 dicembre 2014

I menestrelli di Natale

William Wordsworth noto per la raccolta delle Ballate Liriche pubblicate nel 1798 insieme a Samuel Taylor Coleridge, rivoluziona il linguaggio della poesia, aprendo la strada al Romanticismo inglese. Pone l'attenzione sul contenuto che non si struttura più sulla rima ma sulle espressioni popolari usate nella vita quotidiana che diventano la manifestazione delle sensazioni che si amplificano in una verità profetica offerta al lettore dal poeta

" Ho detto che la poesia è lo spontaneo straripamento di potenti sensazioni: prende origine dall'emozione ricondotta nella tranquillità "

Ballate Liriche - Prefazione

Durante la stagione natalizia del 1820 scrive questa poesia al fratello Reverendo Dottor Christopher Wordsworth e lo invita a seguirlo, libero da pensieri,  in quell'emozione che si muove e rivive nelle antiche tradizioni della terra natia.

N.B. Nel tradurre per attenermi al testo originale non ho regalato quasi nulla a William Wordsworth, come fanno i grandi maestri della traduzione italiana che hanno la capacità di rendere armonico anche ciò che armonico non è, ma se le concederete un po' del vostro tempo, tra le righe, passo dopo passo, scoprirete tutta la bellezza di questa poesia.


William M. Spittle 


" I menestrelli suonavano i loro canti natalizi
stanotte sotto la gronda della mia casa di campagna
mentre colpiti dalla luna maestosa
gli allori dalle foglie compatte
riflettevano una lucentezza ricca e abbagliante
che sopraffaceva il loro verde naturale.

Tra la collina e la valle ogni brezza
 sprofondava  per riposare con le ali piegate:
l'aria era tagliente, ma non poteva congelare
né controllare la musica delle corde;
così forte e ardita era la banda
che strimpellava gli accordi con mano vivace.

E chi solo ascoltava?* - Riponeva nel cassetto delle donazioni il compenso
per la realizzazione della richiesta di ogni ospite,
offrivano saluti, suonavano la musica
in onore di ogni nome della famiglia
opportunamente pronunciato con una potente ispirazione,
e un allegro Natale auguravano a tutti.

Oh fratello! Riverisco la scelta
che ti  ha portato via dal colle nativo;
e ti ha offerto la gioia
sebbene la piena cura del pubblico spesso dissoda
(solo il Cielo è testimone della fatica)
un terreno arido e ingrato.

Ma vorrei che tu, con me e i miei
avessi udito questo rituale perenne
e avessi visto sui volti brillare
una vera rinascita della luce
che la natura e l'energie rustiche
nella semplice infanzia propagavano attraverso di noi.

Il piacere non ha smesso di esser presente
in questi cicli annuali così attesi
sia che al cancello sontuoso dell'uomo ricco
evochino suoni spontanei,
o siano offerti alla porta
che protegge l’ultimo dei poveri.

Come è toccante quando a mezzanotte
i venti trasportano la neve ovattata, e tutto è buio,
ascoltare e sprofondare di nuovo nel sonno!
O ad un incontro precedente, osservare,
intorno al fuoco ardente, tuttora con il fiato sospeso
l'innocenza che si compiace di se stessa;

il cenno reciproco - la solenne effigie
dei cuori che traboccano di letizia
e qualche lacrima non più trattenuta che aumenta
per i nomi uditi un tempo e ora non uditi più;
lacrime illuminate dalla nenia
per l'infante adagiato nella culla.

Ah! Non solo per i campi di smeraldo
per l'ambiente dei ruscelli più puri e lucenti
della leggendaria Cintura di Citarea*
scintillante prima della vista di Giove Tonante*
nel profondo del cuore ho cara
la terra dove siamo nati e cresciuti!

Salve, antiche usanze! Difesa sicura 
in cui sopravvivono le leggi morali:
frammenti d'amore il cui senso di modestia
si raccoglie così in piccole stanze.
Salve a voi, tradizioni di incontaminata matrice,
e a voi, vecchi monti, che le custodite.

Si paziente con me, fratello! Placa il pensiero
che offende o condanna questa passione; 
se la gaia fantasia mai ti ha portato
dalle fiere sponde del Tamigi
e dalle venerabili torri di Lambeth
verso umili ruscelli e pergole verdi.

Si, può essere, che si fallisca nel trovare
un po' di leggerezza anche nelle giornate più indaffarate,
momenti in cui proiettare uno sguardo indietro
e trarre beneficio da quei raggi gentili
che rivelano tutto il passato lontano 
e attraverso le nuvole a volte vengono rubati,

Quindi, mentre il fragore della città imperiale
pulsa frequente nel tuo orecchio annoiato
l' attenzione desiderata possa io conquistare
per dibattiti meno rigorosi
che né opprimano, né ripugnino
ma colmino la vuota valle con la gioia. "

E chi solo ascoltava?* = Si riferisce a chi accompagnava i menestrelli per raccogliere le offerte da donare ai poveri
Cintura di Citerea* = Citerea è uno dei tanti epiteti di Venere che deriva dal nome dell'antica città di Citéra nelle cui acque nacque la dea dell'amore e della bellezza, pertanto Cintura di Citerea corrisponde alla Cintura o Cintola di Venere, un fenomeno atmosferico per cui su tutto l'orizzonte si diffonde un bagliore rosato dalla forma arcuata che visivamente è molto bello e si verifica appena dopo l'alba o appena dopo il tramonto. 
Giove Tonante* = uno degli epiteti di Giove signore del fulmine e del tuono  

I menestrelli di Natale
William Wordsworth
traduzione di Sciarada Sciaranti


Ciao papà


12 commenti:

  1. Che brava a tradurre questo testo! Un bel testo anche .. Non conosco quest'autore, l'ho solo sentito nominare, purtroppo sono ignorante in merito. Grazie per questa meravigliosa condivisione!
    Scusa la mia assenza, purtroppo impegni e imprevisti mi hanno allontanato dai miei blog.
    Un abbraccio e a presto ... Dream Teller ^^

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  2. A dimostrazione che la semplicità, la quotidianetà, la normalità, possono sprigionare poesia quanto la ricercatezza e la raffinatezza ... forse anche di più.

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  3. Un pensiero e una preghiera per il tuo papà, mia cara Diletta

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  4. Cara Sciarada, sono qui con un pensiero per il tuo caro adorato papà.
    Ciao cara amica il Natale ci fa molto riflettere sui nostri cari che ci hanno Lasciato.
    Tomaso

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  5. Ciao Sciarada, anche il mio pensiero è per il tuo papà...la loro mancanza si sente sempre ma durante le feste è ancora più dolorosa. Un dolore addolcito da ricordi di tenerezza.

    Bellissima la poesia e bellissima anche la tua traduzione.
    Un abbraccio.
    Antonella

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  6. Ciao Sciarada,
    ma che bel post. Una poesia bellissima, tradurre non è facile anzi è la cosa più complessa che ci sia
    perchè il senso delle parole cambia tantissimo in base alla cultura di un popolo pertanto, spesso, la traduzione
    letterale non è appropriata. Quindi, complimenti perchè sei stata bravissima ;)
    un abbraccio

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  7. Con questa neve che scende sembra di aver assistito di persona ai canti natalizi descritti in questa sublime poesia che hai magistralmente tradotto, brava la mia prof. !!!

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  8. Ciao!
    Capito qui per caso, e che dire? Che amo la letteratura e la poesia in maniera immensa e totalizznante e trovare questo tuo pensiero pieno d'affetto per tuo padre mi ha commossa e colpita moliissimo.
    Che poesia semplice eppure maledettamente profonda... sono versi di rara bellezza, questi, e la tua traduzione li rende molto accessibili anche in Italiano!
    che dire? Ti seguo, ora, e ti aggiungo con piacere ai miei follower
    Minerva

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  9. La poesia è bella e condivido il pensiero dei tuoi lettori. In questo periodo dell'anno il ricordo dei nostri genitori si presenta, se possibile, più intenso e malinconico che durante il resto dell'anno.
    Sereno fine settimana un abbraccio
    enrico

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  10. Bellissima, riempie il cuore di un dolcissimo incanto!
    Una preghiera per il tuo caro papà e un abbraccio grande a te,mia cara Sciarada.
    Ciao:)
    Luci@

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  11. Non conosco l'originale ma quanto leggo è davvero musica:sentimenti di sempre,il piacere dell'attesa,e dolci pensieri per chi non è più con noi,ma comunque presente nei cuori.
    E la gioia che c'è nell'aria,l'atmosfera che unisce ricchi e poveri attorno al mistero dell'amore.


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