La statua del Babuino, lesa pesantemente dal tempo, non è un capolavoro artistico e non è neanche emozionalmente bella da vedere, per me ha un lievissimo tratto di dolcezza e soavità nel viso e nella posizione del corpo che però non è sufficiente a scatenare un grande impeto viscerale, ma suscita una certa tenerezza quando affiancata alle altre Statue Parlanti ne esalta la bellezza.
La storia del Babuino inizia nel 1571, quando Alessandro Grandi, un commerciante di origine ferrarese, dopo aver ottenuto da papa Pio IV il consenso per l'allaccio alla conduttura dell'acquedotto Vergine, necessario per fornire l'acqua in modo diretto al palazzo che possedeva in via Paolina, si impegnò, come era consuetudine fare in cambio di favori ricevuti, a edificare una fontana di uso pubblico facilmente accessibile a tutti i cittadini, pertanto sulla parete esterna di palazzo Grandi fu addossata una statua raffigurante un sileno metà uomo e metà capra, un genio delle sorgenti che adornava una fontanella a canaletta dotata di un'ampia vasca termale di epoca romana, di marmo grigio e dalla forma rettangolare, perfetta per abbeverare gli animali.
Si racconta che il Cardinale Dazzi, che abitava nei paraggi e dotato di una vista labile, passasse ogni mattina davanti alla statua offrendogli un devoto inchino pensando probabilmente che fosse l'effige di qualche santo, questo suo comportamento suscitò la curiosità dei romani che osservando la configurazione di quel volto di marmo, lo ritennero somigliante a quello di un babbuino e lo battezzarono "er Babuino", un nome tanto potente che trasformò anche il toponimo di via Paolina che divenne appunto via del Babuino. Il sileno battezzato con il suo ghigno irriverente e dispettoso incominciò così a far parte del Congresso degli Arguti e le pasquinate che il popolo vi appiccicava sopra erano anche chiamate "babuinate".
Nel 1738 palazzo Grandi fu acquistato e riedificato dai Boncompagni - Cerasi, la famiglia di papa Gregorio XIII che dotò la statua di una nicchia con due lesene, circondata da bugne, più una composizione sovrastante in travertino con due delfini, stemma della famiglia, che con le code sostenevano un piccolo balcone.
Nel 1887 per problemi di viabilità dovuti al rifacimento della rete fognaria tutta la struttura fu smontata, il Babuino fu posto nel cortile interno del palazzo, la vasca rimpiazzò l'abbeveratorio della fontana di Giulio III di via Flaminia vicino alla svincolo di via di Villa Giulia conosciuta anche come l'Abbeveratorio del Cardinal Borromeo e la nicchia fu adoperata come porta che oggi è ancora visibile nella stessa via al numero civico 49 /A.
Numerose però furono le proteste da parte del popolo per la perdita del Babuino così nel 1957 la statua insieme alla vasca ritornò a vivere nel suo luogo d'origine vicino all'angolo di via dei Greci adiacente alla chiesa Sant'Atanasio dei Greci.
Post dedicati al Congresso degli Arguti
Ciao Sciarada grazie d'esserti iscritta al mio blog e grazie per questo post interessante, non conoscevo questo personaggio , ne' tantomeno la storia, appunto non e' bello da vedere ma ha un suo fascino, ciao grazie buona pasqua rosa a presto.))
RispondiEliminaUn viaggio per le vie di Roma. Sai essere esauriente in quello che racconti rimanendo scorrevole nella scrittura. Buona Pasqua.
RispondiEliminaCiao Sciarada, il tuo è un taccuino di Storia che si legge sempre con molto piacere.
RispondiEliminaLa storia di via del Babuino - una delle più nominate della nostra capitale - ha dell'incredibile e dimostra come l'arguzia popolare sia da tenere in somma considerazione.
Buona Pasqua!
I like this story and am pleased that they placed the statue back where it belongs. It looks good!
RispondiEliminaSono stata a Roma questa estate per la prima volta da turista (ci sono nata ma la mia permanenza a Trastevere è durata solo un mese scarso...). Dire che ci tornerei in ginocchio è dire poco!
RispondiEliminaGrazie per avermi fatto scoprire e capire altre bellezze lasciate dietro gli angoli.
Un grande abbraccio anche per la prossima Pasqua.
Joh
Cara Sciarada,
RispondiEliminaribadire l’interesse che suscitano i tuoi post apparirà adulatorio e superfluo, tuttavia non posso fare ameno di rilevare che, oltre ad essere esaustivi (o se vuoi, enciclopedici) i tuoi articoli inducono alla riflessione.
Osservando questa statua, assieme alle altre cinque degli “Arguti”, vien da pensare che esse non avrebbero potuto avere altra collocazione, se non a Roma.
I romani non solo hanno un legame profondo con la mitologia, ma sono maestri nell’arte satirica. Sono schietti, ironici, penetranti, hanno la battuta sempre pronta, a volte addirittura fulminante.
Non è un caso che i poeti più arguti siano proprio romani. Penso a Belli, Pascarella, Trilussa, Fabrizi, etc.
Dunque non meraviglia che le statue parlanti “abitino” tutte nella città eterna e siano rese vive e pensanti dalla fantasia e dall’acume di un popolo ammirevole, che ha fatto della satira il grimaldello per plasmare le coscienze, contribuendo così scardinare così l’arroganza del potere.
Ecco il perchè di via del Babuino a Roma...grazie delle spiegazioni dettagliate, mia Diletta.
RispondiEliminaAuguro con affetto Buona e Serena Pasqua a te, alla sorellina e alla mamma.
Ciao Scarada sempre istruttivi i tuoi post tanti auguri di buona Pasqua anche a te e famiglia!
RispondiEliminaWiele radosnych chwil na Święta Wielkiej Nocy
RispondiEliminaserdecznych spotkań rodzinnych i smacznego jajka
życzy Irena.
post istruttivo.
RispondiEliminaCiao
Buona Pasqua.
...un'altra perla da inanellare nella già ricca collana..grazie Signora Sciarada del diletto che mia ha procurato..Auguri di una serena Pasqua a lei e a tutta la sua famiglia..
RispondiEliminaUna storia incredibilmente romantica!
RispondiEliminaBuona Pasqua, mia carissima amica, ricca di pace di amore e serenità!
Un dolce abbraccio
Ciao:)
Luci@
Le Statue Parlanti avrebbero da dire oggi ancor più di allora, ed il Babuino potrebbe essere l'emblema di molte cose.
RispondiEliminaMa tutto contribuisce al fascino ed al mistero di Roma, che è grande ed unico.
Concludo con un grande e sentito augurio di Buona Pasqua da parte mia e di Giada.
È sempre molto interessante leggere i tuoi post. Mi è piaciuta molto questa serie sugli Arguti (Il post sul facchino me l'ero perso).
RispondiEliminaSerena Pasqua d'amore a te e ai tuoi cari. Ti abbraccio
enrico
non la conoscevo affatto questa statua, post davvero interessante!
RispondiEliminabuona Pasqua, un abbraccio
Quanto ci mancano,oggi,gigli arguti e disssacranti poeti " romaneschi "!Passerò a leggere i post che mi sono persa.Intanto ti lascio un abbraccio e gli auguri per una Pasqua serena e di armonia .
RispondiEliminaCiao Sciarada ,
RispondiEliminasinceramente devo dire che la statua non mi piace , la storia invece è davvero interessante.
Auguroni di Buona Pasqua !
Un mio personalissimo ringraziamento per questo tuo bellissimo post che mi ha fatto tornare in mente un lungo periodo della mia vita tra la fine degli anni '40 e quella dell'inizio degli anni '50 da me vissuti proprio in quella zona centralissima di Roma per lavoro e per gli amoreggiamenti iniziali con la mia attuale moglie.
RispondiEliminaBabuino e Pasquino le statue più famose per gli sberleffi e le proteste verso il potere.
Un caro saluto e tanti auguri per la Pasqua a te e ai tuoi cari,
aldo.
ciao,carissima!!sono passata per farti i miei auguri, per una serena Pasqua e pasquetta e speriamo che il tempo sia clemente, in tutta Italia!un abbraccio^;*
RispondiEliminaUn cordiale saluto e auguri di una Gioiosa Pasqua! con cariño, desde Buenos Aires!
RispondiEliminaShalom!
RispondiEliminaVery interesting history and post.
Hope you have a great Easter.
Hugs from Tania:-)
Ciao carissima
RispondiEliminaTi auguro una serena, dolce e bella Pasqua.
Un abbraccione
Bruna
I tuoi pos mi sanno sempre coinvolgere.. non conoscevo questa statua... grazie!
RispondiEliminati lascio i migliori auguri di una Pasqua serena e colma di luce, per te e i tuoi cari, un abbraccio con affetto