martedì 21 novembre 2017

Mio dolce amore - Insieme raccontiamo 27

Un sottofondo che non sentiva più nel ventisettesimo incipit di Patricia Moll per Insieme raccontiamo. Partecipate con un finale breve di 200/300 battute oppure con un finale lungo di 200/300 parole.



Si stava preparando il caffè pensando a cosa avrebbe dovuto fare per sistemare una determinata questione. La tivù era accesa come sempre, un sottofondo che ormai quasi non sentiva più.
Improvvisamente il volume audio si alzò in maniera assordante. Si voltò. La tazzina le cadde dalle mani.
C’era una sua foto sullo schermo. Una foto di tanti anni fa, quando ancora era una ragazza piena di speranze e carina.
“Vi mostriamo la foto della ragazza scomparsa. Chiunque la vedesse è pregato di rivolgersi alle Forze dell’Ordine. Ricordiamo che è introvabile da ieri pomeriggio e che al momento della sparizione indossava blue jeans azzurri, felpa rossa con la scritta bianca my sweet love, scarpe da ginnastica blu. Risponde al nome di….”


Patricia Moll


Nefeli, lei la più bella della vigna a cui due piccoli angeli, ammaliati dal fascino che emanava, avevano rubato il nastro d'oro che usava per adornarsi i capelli. Volevano portare la sua consistenza nell'inconsistenza dei loro sogni, privarla della volontà facendo cadere la sua mente nell'oblio pascendola con melograno e miele e per portare a compimento il loro piano l'avevano ingannata con l'aiuto dei giacinti e dei gigli che le avevano rubato il profumo e degli amorini alati che l'avevano colpita con le frecce dileggiandola, ma il buon Zeus era intervenuto e con l'acqua della giovinezza l'aveva trasformata in nuvola permettendogli di dileguarsi e di fuggire. Si era nascosta tra gli umani e per un po' di tempo era riuscita a vivere in serenità toccando addirittura gli apici della più pura gioia. I due angeli però erano così tanto ossessionati da non aver mai smesso di darle la caccia e la foto mostrata in televisione risaliva a ventitré anni prima, quando l'avevano rintracciata e lei ancora una volta aveva dovuto lasciare il luogo che l'aveva accolta per inventarsi una nuova vita altrove. Adesso le Forze dell'Ordine la cercavano e lei era scoppiata in una fragorosa risata perché non l'avrebbero trovata, i due angeli ignoravano che il suo corpo terreno invecchiava e nessuno l'avrebbe associata alla foto di quella ragazzina. Nefeli si mise davanti allo specchio in cui erano riflessi giacinti e gigli recisi contenuti in un vaso sul tavolo e un quadro sulla parete in cui degli amorini alati scoccavano delle frecce gli uni contro gli altri, raccolse i capelli e li legò con il suo nuovo nastro d'oro, si sentiva libera e... felice.

Sciarada Sciaranti

Questo racconto è platealmente e palesemente ispirato dal testo scritto nel 1998 dalla cantante greca Haris Alexiou  " To tango tis Nefelis - Il tango di Nefelis " conosciuto anche come " Tango delle Nuvole ", le note sulle quali si muovono le parole sono quelle del " Tango to Evora " del 1991 di Loreena McKennitt inserito dalla compositrice canadese nell'album Visit dopo che gli era stato commissionato nel 1990 dalla “National Film Board of Canada per la colonna sonora del film documentario The Burning Times. Il mio vuole essere un omaggio a questa splendida canzone che ho reso in prosa nella prima parte del finale e ho sviluppato nella seconda con il mio immaginario.


Il tango di Nefeli interpretata da Angelina Statyeva

Il nastro d'oro
che metteva fra i capelli Nefeli
per distinguersi fra tutte nelle vigne 
da due piccoli, piccoli angeli 
le fu rubato.

Due piccoli angeli
che sognavano Nefeli, volevano
nutrirla con un melograno e miele 
affinché non ricordasse e si dimenticasse della sua volontà, 
la ingannarono. 

Giacinti e gigli
le rubarono il profumo e lo indossarono
e gli amorini lanciarono frecce verso di lei, 
deridendola.

Ma il buon Zeus
le porta l'acqua della giovinezza
la trasforma in una nuvola e la fa disperdere 
affinché non la trovino. 

Due piccoli angeli
che sognavano Nefeli, volevano
nutrirla con un melograno e del miele
affinché non ricordasse, si dimenticasse della sua volontà, 
la ingannarono. 

Il Tango di Nefeli
Haris Alexiou


Nella mitologia greca Νεφέλη - Nephele da νέφος - nephos nuvola è la moglie di Atamante, madre di Elle, Frisso e Leucone la cui storia potete leggere nella nota " l'aureo pregio" del post " ... D'eterno foco un drago ... "  ed è anche la nuvola da cui Zeus modellò la donna che doveva impersonificare sua moglie Era perché aveva scoperto che il re dei Lapiti Issione voleva possederla. Issione non si accorse dell'inganno e si congiunse carnalmente con Nefele. Issione fu così punito da Zeus per il suo sfregio, prima lo fece frustare da Ermete e poi lo fece legare a una ruota di fuoco per ruotare in eterno nel cielo. Nefele rimase incinta e divenne madre dei centauri, secondo Pseudo Apollodoro partorì Centauro e Piritoo a cui Ovidio nelle Metamorfosi aggiunge Folo. Centauro si unì alle giumente magnesie e generò la stirpe dei Centauri che per il loro carattere selvaggio erano predisposti allo scontro e nella loro lotta contro Ercole in Tessaglia fu la madre Nefele a intervenire per aiutarli, generò una pioggia battente che rese sdrucciolevole il terreno del campo di battaglia e bagnò la corda dell' arco di Ercole che non potè più essere stesa in modo adeguato, ma Ercole si sa è un eroe e gli eroi vincono sempre.

7 commenti:

  1. Cara Sciarada, che bello vedere che ci sei anche tu! Quello che a iniziato Myrtilla è stato grandioso, ora siete in tante, io vi seguo sempre e mi congratulo con tutte voi.
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. Grazie infinite Sciarada. Il video e la musica sono stupendi come il tuo testo.
    Grazie anche a te Tomaso.
    Bacio ad entrambi

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  3. Spero solo che la rompi chiamata Barbara D'Urso non metta il naso nella storia e ne faccia motivo di trasmissione ahahah.
    Felice giornata, ti abbraccio
    enrico

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  4. Il fiore più bello è raccolto per primo e per primo perde la vita. Nefeli è stata condannata dalla sua bellezza e nella prigionia ha saputo trovare la libertà. Me piace Sciarà e me piace che se porta er dolce amore sopra la felpa. ce la vicino al core.

    Patrizia

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