giovedì 28 agosto 2014

mercoledì 20 agosto 2014

" Se mi cerchi nel cuore, io nel tuo cuore vivrò "



Felice compleanno


" Quando l'amicizia 
Ti attraversa il cuore, 
Lascia un'emozione, 
Che non se ne va. 

Non so dirti come, 
Ma succede solo 
Quando due persone 
Fanno insieme un volo. 
Che ci porta in alto, 
Oltre l'altra gente, 
Come fare un salto 
Nell'immensità 
E non c'è distanza, non c'è mai 
Non ce n'è abbastanza, se
Se tu sei già dentro di me, 
Per sempre 

In qualunque posto sarai, 
In qualunque posto sarò, 
Tra le cose che vivi 
Io per sempre vivrò. 
In qualunque posto sarai, 
Ci ritroveremo vicino, 
Stretti l'uno nell'altro, 
Oltre il destino 

Su qualunque strada, 
In qualunque cielo, 
E comunque vada 
Noi non ci perderemo. 
Apri le tue braccia, 
Mandami un segnale, 
Non aver paura, che ti troverò 
Non sarai mai solo ci sarò 
Continuando in volo che, 
Che mi riporta dentro te 
Per sempre 

In qualunque posto sarai, 
In qualunque posto sarò, 
Tra le cose che vivi 
Io per sempre vivrò. 
In qualunque posto sarai, 
Non esisteranno confini 
Solamente due amici 
Più vicini 

Credi in me, 
Non avere dubbi mai, 
Tutte le cose che vivi 
Se sono vere come noi, 
Lo so, tu lo sai 
Che non finiranno mai 

In qualunque posto sarai, 
In qualunque posto sarò, 
Tra le cose che vivi 
Io per sempre vivrò. 

In qualunque posto sarai, 
In qualunque posto sarò, 
Se mi cerchi nel cuore, 
Io nel tuo cuore vivrò 
In qualunque posto sarai, 
Ci ritroveremo vicino, 
Stretti l'uno nell'altro, 
Oltre il destino! 

In qualunque posto sarai, 
In qualunque posto sarò, 
Tra le cose che vivi 
Io per sempre vivrò. "

Le cose che vivi
Laura Pausini

mercoledì 13 agosto 2014

Feriae Augusti

Sextilis che in origine è il sesto mese del calendario lunare di Romolo, con il rimaneggiamento del 713 a.C., con l'aggiunta di Ianuarius e Februarius diventa l'ottavo mese nel calendario di Numa Pompilio e nell'8° secolo a. C. con la lex Pacuvia de mense sextili perde anche il suo nome originale perché viene dedicato a Gaio Giulio Cesare Ottaviano che il 16 gennaio del 27 a.C. è incoronato Imperatore dal Senato romano con il titolo di Augusto proposto da Lucio Munzio Planco sulla scia delle Grandi Madri d'Oriente:

l' Atargatis siriana - dea pesce Atar, patrona della fertilità e del lavoro dei campi
l'Inanna sumera - dea della fecondità, della bellezza e dell'amore
l'Ama Terasou Oho Mi kami giapponese - dea solare - grande e augusta dea che brilla in cielo

alle quali ci si rivolge con l'appellativo di Augusta ravvisabile nella radice del verbo augeo/accresco - rendo insigne a indicare colei che è forte

"Mi accingo a cantare alla Terra, Madre universale dalle solide fondamenta,vecchia venerabile, che nutre quanto si trova sulla superficie di essa. Da te procede la fecondità e la fertilità, o Sovrana!, e da te proviene dare e togliere la vita agli uomini mortali. Beato colui al quale tu, benevola, rendi onori; questi ha tutto in abbondanza ... dea augusta, generosa divinità! Salve, Madre degli Dei, sposa del Cielo stellato! Concedimi una vita felice come premio al mio canto! D’ora in poi mi ricorderò di te nei rimanenti canti."

Inno alla Terra Madre del Tutto
Inni Omerici

Agosto Palazzo Schifanoia - Ferrara 1468 - 1470 Cosmè Tura (attribuito)

Agosto
Palazzo Schifanoia - Ferrara
1468 - 1470
Cosmè Tura (attribuito)

Sextilis - Agosto è il mese in cui nell'antica Roma i contadini si dedicano finalmente al meritato riposo estivo e ai festeggiamenti per il buon raccolto effettuato dopo l'estenuante lavoro nei campi.
Nel 18° secolo a.C. Ottaviano il 1° agosto in ricordo della presa di Alessandria d'Egitto e della sconfitta di Marco Antonio e Cleopatra istituisce le Feriae Augusti - Riposo di Augusto che, per propaganda politica atta a conquistare il ben volere del popolo, vanno a costituire un corpo unico con le altre feste del mese in cui ci si astiene dal lavoro all'insegna dell'allegria, si partecipa ai banchetti e si ricevono mance e regali da parte dei padroni in cambio degli auguri che hanno il fine di propiziare il benessere dei campi.
Nel 7° secolo, 6 secoli dopo la morte di Ottaviano Augusto, il 15 agosto apre le porte alla celebrazione dell'Assunzione della Vergine Maria ( vedi Assunzione di Maria ) che incontra nello stesso giorno le Feriae Augusti diventate per evoluzione linguistica Ferragosto.
Tra il 1922 e il 1943, le associzioni del dopolavoro delle diverse corporazioni promuovono le gite fuori porta con l'attivazione dei Treni di Ferragosto che a prezzi basici permettono ai meno abbienti di raggiungere il mare, la montagna e le città d'arte vicine, innescando così il rito del pranzo a sacco e delle grigliate conviviali.

Le più importanti Ferie Augustali per l'affluenza di pubblico erano:

La Dedicatio del Tempio di Diana sull'Aventino - il 13 di agosto veniva celebrata la dea Madre sovrana delle selve, custode delle sorgenti, degli animali selvatici e protettrice delle partorienti; schiavi e patrizi senza distinzione di ceto si recavano insieme al tempio per i rituali sacri a cui seguivano le fiere di mercato e gli spettacoli pubblici, in questa occasione le istituzioni si impegnavano in elargizioni nei confronti dei poveri, una pratica che nel Rinascimento divenne una mancia, una gratifica per i lavoratori da parte del padrone, obbligatoria per decreto pontificio. La dea era venerata come trivia: Diana in terra, Luna nera in cielo e Proserpina nel regno degli inferi,

"Quale ne' plenilunii sereni
Trivïa ride tra le ninfe etterne
che dipingon lo ciel per tutti i seni,"

Paradiso - Canto XXIII
Dante Alighieri

nel suo tempio, in cui le donne lasciavano delle tavolette votive e consacravano le loro vesti affinché gli fosse concesso un parto sicuro, sereno e senza intralci, era sepolta un'ara che simbolicamente collegava il mondo terreno con quello dei Manes - Benevolenti, i dei ctonii - sotterranei, anime degli antenati defunti.

" Noi caste fanciulle e noi illibati fanciulli siamo in protezione di Diana: noi dunque puri fanciulli e noi intemerate verginelle Diana Cantiamo. O Latonia, del sommo Giove alta figliuola, cui la madre partorì presso un ulivo dell'isola di Delo, acciò tu fossi diva custode de' monti e delle verdeggianti selve, e de' reconditi boschi e risonanti fiumi. Tu nelle doglie di quelle che vengono in sul parto, sei detta Giunone Lucina; tu sei la potente Trivia, e sei detta Luna risplendendo d'un lume non tuo. Tu pure o Diva percorrendo l'annuo cammino del sole nel mensuale tuo corso riempi le rustiche case degli agricoli di buone ricolte. Per qualunque nome siati un piacere d'esser chiamata, santa Dea rimani con noi; e, mercè la buona tua protezione, conserva, come sei pur usata, l'antica gente di Romolo. "

Inno a Diana
Caio Valerio Catullo

Diana e Cupido 1761 Pompeo Girolamo Batoni

Diana e Cupido
1761
Pompeo Girolamo Batoni

Le Vinalia rustica o altera - erano le celebrazioni del 19 e del 20 agosto in cui il flamen dialis, sacerdote romano preposto al culto, insieme alle primizie della raccolta dell'uva offriva un agnello a Giove e a Venere nel rito propedeutico dell'auspicatio vindimiae che propiziava l'abbondanza dell'imminente vendemmia attuata dai contadini il 23 di agosto.
Il 23 di aprile invece Le Vinalia erano urbana o priora e onoravano il raccolto d'uva dell'anno precedente, trasformato in vino nuovo, con offerte a Giove.

Le Consualia - feste arcaiche risalenti a Romolo ricordavano Consus il dio ctonio - sotterraneo delle messi, del seme di grano, dei Consigli segreti e dei Concili, nume tutelare dei raccolti, dei granai e delle provviste, era festeggiato il 21 di agosto con l'illuminazione dell' Ara Consi nel suo tempio ipogeo al Circo Massimo, con le corse dei muli e la sfilata degli animali da soma bardati con ghirlande di fiori, di cui possiamo trovare traccia nell'odierno Palio dell'Assunta di Siena.
Le Consualia si celebravano anche il 15 dicembre e come spiega Tito Livio, durante i festeggiamenti, agli albori della nascita di Roma, avvenne il famoso " Ratto delle Sabine"

" predispose ad arte solenni giochi in onore di
Nettuno equestre, giochi cui diede nome di
Consuali. ... Accorse un gran numero di
persone, anche per la curiosità di vedere la
nuova città, e particolarmente i più vicini: i
Ceninesi, i Crustumini, gli Antemnati. E venne
anche, praticamente al completo, con mogli e
figli, la popolazione dei Sabini. "

Ab Urbe condita
Libro - I, 9
Tito Livio

Opiconsivia - festa del 25 agosto che onorava Ops - Opis, primigenia dea Madre della terra fertile, della ricchezza agraria e della munificenza, dea tutelare di Roma, senza averlo concepito con un dio o con un uomo ebbe un figlio che presiedeva la vegetazione in un ciclo di nascita, morte e rinascita, fu sposa di Consus ( da cui consivia - che semina) in alcune versioni e di Saturno in altre, veniva raffigurata con la cornucopia, lo scettro e le spighe di grano ( vedi Abbondanza )
La festa dedicata a Ops era proposta anche il 19 dicembre con il nome di Opalia al terzo giorno dei Saturnalia

" Si dice che Opi sia moglie di Saturno
tramite lei si esplica la terra,
poiché la terra distribuisce tutti i beni
al genere umano. "

Sesto Pompeo Festo

A lei erano dedicati un tempio sul Campidoglio, uno nel Foro e un sacrario nella Regia del Foro, accessibile solo al Pontefice Massimo e alle vestali.

Ops 1630 - circa Pieter Paul Rubens

Ops
1630 - circa
Pieter Paul Rubens

Ferragosto dunque, giorno in cui Sirio incomincia a esser visibile fin dall'albeggiare, ne ha fatta di strada per giungere a noi come festa di mezza estate, con le sue gite fuori porta tra il fuoco dei falò, l'acqua dei ruscelli e del mare, in un rito simbolico di purificazione e rigenerazione.

Buon Ferragosto a tutti

"Al tempo di Ottaviano imperatore, i senatori, vedendolo così magnifico, perché ai loro occhi non aveva uguali, e latore di tanta prosperità e di tanta pace che l'intero mondo gli porgeva tributo, dissero che lo volevano adorare, che in lui vi era santità, e che se ciò non fosse stato vero, egli non avrebbe avuto prosperità in ogni cosa. Ottaviano parlò, e chiese ai senatori un termine, e fece chiamare a sé la Sibilla Tiburtina, e tutto quello che avevano detto i senatori, egli riferì alla Sibilla. La quale chiese un termine di tre giorni. E la Sibilla digiunò tre giorni in quel palazzo, e poi rispose ad Ottaviano e disse: "Misericordia o imperatore, questo è il segno del giudizio. Il tuo sudore [Il tuo operato] rifonderà la terra. Dal cielo deve venire il re del mondo, forse a te è data licenza di vederlo". E in quell'istante il cielo si aprì, e su di lui discese una gran luce, ed Ottaviano vide in cielo una giovane donna incoronata di splendido aspetto su di un altare molto bello, e teneva in braccio un bambino. Ed Ottaviano ne ebbe gran meraviglia, ed udì una voce che così diceva: "Questo è l'altare del figlio di Dio". Ed Ottaviano si gettò immediatamente a terra e adorò Cristo. Poi raccontò questa visione ai senatori, e costoro se ne meravigliarono molto. Questa visione ebbe luogo nella camera di Ottaviano imperatore là dov'è la chiesa di Santa Maria in Campidoglio, e da allora innanzi fu chiamata Santa Maria in Ara Coeli."

Quando Ottaviano ebbe la visione in cielo.
Miracole di Roma
Anonimo

martedì 5 agosto 2014

Uno sguardo dal Palatino


Attraverso la macchina fotografica purtroppo non è possibile rendere tutta la bellezza di questa stampa che si trova all'interno dell' ospedale Odontoiatrico George Eastman di Roma, ha una dimensione originale di circa 1 metro di altezza x circa 3 metri di lunghezza ed è composta da 4 sezioni che nell'intero raffigurano uno scorcio del Foro Romano visto dal Palatino:
la prima sezione comprende il Tempio di Antonino e Faustina risalente al II secolo, al suo interno tra il VII e il XI secolo fu costruita la chiesa di San Lorenzo e Miranda, di fronte si trovano i resti della Regia un complesso di edifici tra i più antichi del Foro, la parte che si è conservata dovrebbe essere l'abitazione originaria (successivamente venne spostata) del Rex sacrorum - magistrato addetto alla sacralità durante l'età repubblicana;
la seconda sezione mostra il Tempio del Divo Romolo dedicato dall'imperatore Massenzio al figlio Valerio Romolo morto prematuramente, il tempio addossato alle spalle dell'abside della chiesa dei Santi Cosma e Damiano fu ricavato dall'ingresso rotondo del Tempio della Pace, di fronte c'è la Sacra via Summa che lo separa dai resti delle case di età repubblicana;
la terza sezione incornicia o per meglio dire taglia la Basilica di Massenzio risalente al IV secolo, fu iniziata da Massenzio e finita da Costantino I, di fronte si intravedono i resti delle Insule di epoca tardo-repubblicana - palazzi quadrangolari a più piani con un cortile interno, i locali del pianterreno venivano usati per le botteghe e quelli superiori per le abitazioni;
la quarta ed ultima sezione mostra la chiesa di Santa Maria Nova o Santa Francesca Romana ( l'ingresso non è accessibile dal Foro) costruita nel IX secolo con un bellissimo campanile postumo del XII secolo, all'interno, oltre le reliquie di santa Francesca Romana, è conservata anche l'icona della Madonna Glycophilousa - Madonna della dolcezza, risalente al V secolo.

sabato 2 agosto 2014

Grande Madre


Grande Madre tu
primordiale matrice
Stato di grazia

© Sciarada Sciaranti

Felice giorno Raggio di Sole da me e Sorellina!

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