lunedì 7 aprile 2014

" Alle selve, alle foglie dei boschi è dolce primavera "

La primavera di un tempo lontano s'ode attraverso la voce di un poeta che ha creato uno tra i più bei capolavori di stampo agreste della letteratura latina osservando il γεωργικός - l'abile contadino che ha imparato  l'idioma ancestrale della stagionalità e comunica con la natura  che è capace di sorprendersi del suo stesso ciclo vitale.


"... Alle selve, alle foglie dei boschi è dolce primavera; a primavera
gonfia la terra avida di semi.
Allora il Cielo, padre onnipotente, scende
con piogge fertili nel grembo della consorte,
immenso si unisce all’immenso suo corpo,
accende ogni suo germe. Gli arbusti remoti risuonano
del canto degli uccelli, e gli armenti ricercano Venere,
e i prati rinverdiscono alle miti aure di Zèfiro.
E i campi si aprono; si sparge il tenero umore;
ora al nuovo sole si affidano i germogli.
E il tralcio della vite non teme il levarsi degli austri
né la pioggia sospinta per l’aria dai larghi aquiloni,
ma libera le gemme e spiega le sue foglie.
Giorni uguali e così luminosi credo brillarono
al sorgere del mondo; fu primavera, allora.
primavera passava per la terra. Ed Euro
trattenne il soffio gelido quando i primi
animali bevvero la luce, e la razza degli uomini
alzò il capo nei campi aspri, e le belve
furono spinte nelle foreste e le stelle nel cielo ..."


Georgiche - Libro II
Publio Virgilio Marone

13 commenti:

  1. Cara Sciarada, detto bene, pure qui da noi se anche siamo a nord della Alpi la natura si è svegliata e nei boschi vicini si sentono questo naturale risveglio.
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio.
    Tomaso

    RispondiElimina
  2. un hymne au printemps... c'est beau! biz

    RispondiElimina
  3. Molto bello questo poema pieno di significati... anche nascosti ;o)
    Grazie!
    Joh

    RispondiElimina
  4. Il grande Virgilio ci affascina sempre con la sua grande poetica. Buona Settimana

    RispondiElimina
  5. E' un piacere leggere questa poesia con il suono di questo cinguettio...Che senso di pace!!!
    Ciao Sciarada ... baci!

    RispondiElimina
  6. Si percepisce nei versi di Virgilio una concezione, un mondo così diverso e lontano da noi. La Primavera è pur sempre uguale, tutto rinasce e sboccia a nuova vita, allora come oggi. Ma sono le forme, le immagini, le emozioni risvegliate da questa rinascita, che sono diverse ieri rispetto ad oggi, più profonde, più intense.

    RispondiElimina
  7. io che cammino ogni giorno in mezzo alla campagna,mi trovo in sintonia con questo bellissimo passo delle Georgiche
    un saluto affettuoso

    RispondiElimina
  8. E che la Primavera sia dolce anche per te, mia Diletta.

    Stupendi i versi di Virgilio.

    Ti abbraccio forte forte.

    RispondiElimina
  9. Le georgiche non le ho mai lette e mi piacciono questi versi che evocano così bene l'arrivo della primavera.
    Buona giornata un abbraccio
    enrico

    RispondiElimina
  10. Le georgiche non le conoscevo per niente ,ma sono versi cosI belli che quasi ti commuovono !
    E il cinguettio degli uccellini sembra che venga da quella foresta incantata ...
    .Buona serata e un abbraccio Bianca

    RispondiElimina
  11. Vive le printemps, Sciarada !.
    J'aime le printemps car il est juste avant l'été.
    Ciao !

    RispondiElimina
  12. Padre,Madre e frutto di Primavera e'l Umanità gloriosa:anche se ancora è un po presto per avere il mare su uno stelo.

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...