giovedì 30 giugno 2011

La finestra due cuori

Finestra arrugginita

" Dentro un raggio di sole che entra dalla finestra, talvolta vediamo la vita. "

Stefano Benni

martedì 28 giugno 2011

Oreste e Ifigenia

Questo mosaico a tessere minute, composto su un supporto di terracotta che doveva servire come emblema centrale di un pavimento, riproduce il mito di " Oreste e Ifigenia " ed è stato trovato nel 1876 negli " Horti di Mecenate " vicino " l'Auditorium ", risale al II -III secolo d.C. ed è oggi conservato nei musei capitolini a palazzo dei Conservatori.

Mosaico a tessere minute

Mosaico a tessere minute

Mosaico a tessere minute

" ... - Ifigenía: Annunzia a Oreste, al figlio d'Agamènnone: Ifigenía, che fu sgozzata in àulide, e che morta è per voi, vive, e ti scrive. 


- Oreste: Ed ella ov'è? Dopo morta è rinata? 

- Ifigenía: La vedi innanzi a te: non interrompermi. - Riconducimi in Argo, o fratel mio, prima che morta io sia, strappami a questa barbara terra, ed al cruento rito onde alla Dea devo immolare gli ospiti... "



Ifigenia in Tauride - Antistrofe seconda
Euripide 

domenica 26 giugno 2011

Corpus Domini

Il " Corpus Domini " - il Corpo del Signore, celebra il Corpo di Cristo presente nell'ostia consacrata che durante il rito dell'eucarestia diventa parte integrante dei fedeli.
Per risalire alle origini di questa solennità bisogna tornare indietro nel tempo fino al 1208 quando una monaca belga, la beata " Giuliana di Cornillon " ebbe due visioni, nella prima vide la luna brillare della sua luce candida con uno spicchio d'ombra, nella seconda visione vide Cristo che le spiegava che la luna rappresentava la Chiesa e la piccola ombra rappresentava la mancanza dentro la Chiesa di una solennità che celebrasse il Corpo di Cristo e le chiedeva di adoperarsi per porre fine a tale mancanza. La missione della beata Giuliana si rivelò però ardua e ancora nel 1922 quando divenne priora del monastero di " Mont Cornillon " non era riuscita a ottenere nulla, si rivolse a " Ugo de Sant Chev ", arcivescovo di Liegi a " Jacques Pantalèon ", arcidiacono di Liegi e suo confessore e a " Roberto de Thourotte " vescovo di Liegi che nel 1246, quando la beata Giuliana era già morta, indisse un sinodo in cui si istituzionalizzò il Corpus Domini nella diocesi di Liegi, da celebrare il giovedì successivo alla Santissima Trinità.

Celebrazione del Corpo di Cristo

Nel 1262 l'ex arcidiacono di Liegi Jacques Pantalèon venne eletto al trono pontificio con il nome di " Urbano IV " e dopo che nel 1263 si verificò il " Miracolo di Bolsena " in cui un prete pellegrino boemo diretto a Roma, fermatosi a Bolsena per celebrare messa, che durante il rito dell'eucarestia era stato colto dal dubbio se l'ostia consacrata contenesse realmente il Corpo di Cristo, vide uscire dall'ostia, delle gocce di sangue che macchiarono le sue vesti liturgiche di lino e alcune pietre dell'altare (le vesti di lino del prete boemo sono custodite nel duomo di Orvieto mentre le pietre dell'altare nella Basilica di Santa Cristina); l'otto settembre del 1264 , nella bolla " Transitorius de hoc mundo " ufficializzò la celebrazione del Corpus Domini per tutta la cristianità.

Celebrazione del Corpo di Cristo

A Roma il giovedì successivo alla domenica in cui si festeggia la Santissima Trinità, il Papa come vescovo di Roma celebra la messa in onore al Corpus Domini nell'Arcibasilica cattedrale di San Giovanni in Laterano per poi arrivare in processione alla Basilica di Santa Maria Maggiore, nel resto d'Italia come nei paesi cristiani in cui il Corpus Domini non è una festa civile le celebrazioni si svolgono la domenica successiva alla Santissima Trinità.

Libro di codici liturgici di Santa Maria in Fiore - Firenze


Miniatura della processione del Corpus Domini
su un libro di codici liturgici di Santa Maria in Fiore
XV secolo
Biblioteca Mediceo Laurenziana - Firenze

© Sciarada Sciaranti

venerdì 24 giugno 2011

Il dono della Sacra Pipa

" Mando un'offerta allo Spirito del Mondo. 
Guarda!
Io riempio questa Pipa con salice e tabacco. Ma prima di fumarla vedrai come è fatta e cosa significa. I quattro nastri che pendono dalla canna sono i quattro quadranti del mondo.




Quello blu è l'Ovest, dove vivono gli Esseri di Tuono che fanno cadere la pioggia. Quello bianco è il Nord, dove vive il Gigante Bianco e da dove viene il vento purificatore e il potere di distruggere e di guarire. Quello Rosso è l'Est, dove sorge il Sole e dove vive la Stella del Mattino, che dona saggezza agli umani e agli animali. Quello Giallo è il Sud, da dove viene l'estate e il potere che genera e fa crescere le cose, le erbe, gli animali e gli uomini.
E questi poteri e questi spiriti sono in realtà un solo potere e un solo spirito e un' unica potenza vitale, Wakan Tanka, il Grande Mistero, l'Essere che in sé assomma tutta la sacralità dell'Universo. 
La penna d'aquila rappresenta l'Uno e ricorda agli uomini che i loro pensieri devono salire in alto, come le aquile. La pelle sul bocchino rappresenta la terra, dal cui seno poppiamo come bambini la nostra vita, al pari degli uccelli, degli animali e di tutte le creature viventi. Il forno in cui accendo il tabacco è il sacro focolare del tepee e della tribù... Poiché significa tutte queste cose la Pipa è sacra.



Essa ci fu donata da Whopè, la Bella, figlia del sole e della Luna. Ella apparve alla nostra gente, bellissima e canora. Nel consegnare la Pipa al nostro avo, Bisonte Che Cammina Eretto, ella così cantò: " Guardate questa Pipa! Grazie ad essa vi moltiplicherete e diventerete una grande nazione. Da essa può derivare soltanto bene. Le mani dei più giusti ne avranno cura e i malvagi neppure la vedranno". Così ella cantava e dopo quattro giorni, mentre seguitava a cantare, diventava sempre più bella e infine, dileguandosi, assunse le sembianze di un bisonte bianco.

Questo raccontano i saggi e questo dev'essere vero. Ora sai che accendo la Pipa, la offro ai poteri del mondo che sono un solo potere. Mando loro una voce. Hey-hey-hey! Fumo con te in segno di pace e di amicizia."


Hehaka Sapa - Alce Nero
degli Oglala Lakota - Sioux

Popolo degli Uomini
Walter Pedrotti



Alce Nero 
1863

mercoledì 22 giugno 2011

Alta marea

" ... L'alta marea cancellerà l'impronta e al vento svanirà la schiuma. Ma sempre spiaggia e mare rimarranno ... "

Sabbia e schiuma
Kahlil Gibran


Alta marea - Mediterraneo

Alta marea - Mediterraneo

Alta marea . Mediterraneo

martedì 21 giugno 2011

Litha

Dal latino sōl - sole e sistĕre - fermarsi - solstĭtĭum - Il sole si ferma

I solstizi per gli antichi greci rappresentavano delle porte, il solstizio d'estate sotto il segno del cancro era chiamato "Porta degli uomini" e il solstizio d'inverno sotto il segno del capricorno era chiamato "Porta degli dei"; nel XIII canto dell'Odissea di Omero la Porta del Cancro accessibile ai mortali è rivolta a Borea verso Nord e la Porta del Capricorno accessibile ai Numi è rivolta a Noto verso Sud:

" ...
C’è nell’isola d’Itaca un porto che al veglio del mare
Fórcino è sacro. All’ingresso si sporgono due promontori
scoscesi, che dal porto strapiomban sul pelago, e fuori
tengono gli alti marosi gonfiati dal soffio dei venti
impetuosi. Ivi dentro le navi dai solidi fianchi
pur senza gómena restan, quand’ hanno gettato l’ormeggio.
Leva un ulivo, al fondo del porto, le foglie sottili;
e accanto ad esso un antro gradevole sacro ed azzurro
come l’aria: vi stanno le Ninfe che Nàiadi han nome.
Quivi cratèri sono, con anfore grosse di pietra:
quivi le pecchie fanno lor bugni e preparono il miele:
quivi telai di pietra grandissimi, dove le Ninfe
tessono manti azzurri purpurei, stupore a vederli.
Acque perennemente vi scorrono; e s’apron due porte,
questa rivolta a Bora, per dove è l’accesso ai mortali:
e piú divina quella che a Noto si volge; ne quivi
possono gli uomini entrare: che quivi e l’accesso dei Numi 

... " 

Odissea Canto XIII
Omero
Traduzione Ettore Romagnoli

Queste due porte solstiziali conosciute anche dalla cultura vedica: " Pitri-loka - Porta degli avi " e " Deva-loka - Porta degli dei " sono dunque il simbolo del confine tra il mondo materiale, spazio temporale degli uomini che appartiene alla fase discendente dell'anno e il mondo divino, soprannaturale e atemporale degli dei che appartiene alla fase ascendente dell'anno.


Anticamente per i popoli come quello dei celti l'estate iniziava a Beltane mentre oggi è il solstizio d'estate, a dare inizio alla stagione estiva e dalla vigilia per tre giorni consecutivi si  festeggia "Lihta*". Il 21 giugno il sole è allo "Zenit", il punto più alto della volta celeste ed è per questo che anticamente si celebrava l'apoteosi, il trionfo, la manifestazione massima della potenza della luce che subito dopo la sua vittoria sul buio gli cede spazio per dare inizio alla fase calante dell'anno. Litha è la festa del raccolto, dell'abbondanza, della terra ricca di frutti generati con l'aiuto del sole,

Sole glitter


è conosciuta anche come "Midsummer - Mezza estate", la notte in cui è possibile incontrare gli elfi e le fate che adorano lasciare i loro doni davanti alle porte delle case, ma gradiscono anche essere ricambiati con una bella sorpresa (Shakespeare nella sua commedia "Sogno di una notte di mezza estate" racconta di questi esseri magici facendoci conoscere "Oberon", il re degli elfi e la sua sposa "Titania", la regina delle fate).


Oberon e Titania - Sir Joseph Noel Paton

Study for the Quarrel of Oberon and Titania
di Sir Joseph Noel Paton
1849


Litha è "Alban Heruin - Luce della Riva" perché si credeva che astronomicamente la terra occupasse la parte superiore dell'equatore celeste, l'acqua quello inferiore e il sole si trovasse il 21 giugno sul punto d'incontro tra terra e acqua, come la spiaggia - la riva del mare che è il punto d'incontro tra terra e mare. Il 21 giugno dal Medioevo si propone ciclicamente lo scontro tra " il Re Agrifoglio " e " il Re Quercia " in cui è conteso il predominio sull'anno, il Re Quercia vincitore a " Yule " che ha regnato per sei mesi nella fase ascendente è ora sconfitto a Litha dal Re Agrifoglio che regnerà per i prossimi sei mesi nella fase discendente dell'anno.


Sole glitter

Durante la notte di Litha si accendono i fuochi sacri in cui vengono bruciati i residui delle sette o nove erbe raccolte l'anno precedente per la Festa di San Giovanni: artemisia, finocchio selvatico, iperico, lavanda, piantaggine, ruta, timo, verbena, vischio, allontanando gli spiriti maligni, e attorno ai fuochi si dà inizio alle danze con lo scopo non solo di invitare le divinità che portano in dono conoscenza e chiaroveggenza, ma anche con l'intento di incoraggiare il sole donandogli l'energia sprigionata nella danza affinché possa affrontare la successiva fase calante dell'anno. Nella notte di San Giovanni, a mezzanotte si raccolgono le radici di "iperico - hyperikon - proteggere" (il famoso "Fiore di San Giovanni"), per utilizzarle come amuleto contro gli spiriti maligni mentre il 24 a mezzogiorno si raccolgono i fiori di iperico che acquistano delle potenti doti curative, la leggenda racconta che chi inciampa in questo fiore riesce a entrare nel regno delle fate; tutte le erbe raccolte la notte delle streghe sprigionano il loro massimo potenziale magico ed è per questo che si raccolgono, si seccano e si utilizzano nei riti durante l'inverno; la leggenda racconta anche che chi trova un seme di felce è in grado di scoprire grandi tesori e chi trova un fiore di felce può diventare invisibile, però nella realtà la felce non produce ne fiori ne semi perché si riproduce per spore.


Tramonto

Alcuni riti che si praticavano il giorno del solstizio:
Le cidules - ruote infuocate venivano lanciate nei campi per propiziarsi la fortuna.
Le ragazze nubili per conoscere quale sarebbe stato il loro futuro marito, leggevano il responso nelle chiare d'uovo versate nell'acqua o nelle fave private della buccia
In Scandinavia le ragazze nubili ponevano un mazzettino di fiori sotto il loro cuscino per ottenere dei sogni premonitori che riguardavano l'amore
In Inghilterra le ragazze nubili apparecchiavano con cura la tavola, la bandivano con formaggio, pane e vino e aprivano l'uscio di casa per attendere quello che sarebbe stato il loro futuro sposo 
In Galles, il rito propiziatorio per trovare l'anima gemella consisteva nel girare per 9 volte intorno a una chiesa inserendo alla fine di ogni giro, un coltello nella serratura del portone della chiesa e si pronunciava la seguente frase: "Qui c'è il coltello dov'è il fodero?" 

Litha* = è il nome scelto nel 1974 da Aidan A. Kelly per festeggiare il solstizio d'estate 

Chiunque voglia conoscere meglio la controparte ascendente di Litha clicchi su Yule


Solstizio Estivo

Per ulteriori informazioni

domenica 19 giugno 2011

Santissima Trinità

" Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo."

Matteo 28, 19-20 

La Pentecoste, lo Spirito Santo che discende sugli uomini rivela la Trinità.

Dal latino trinitas che significa triplo, termine foggiato da Tertulliano, la Trinità, un dogma della Chiesa cristiana, una verità indiscussa a cui si crede per fede, attesta l'unicità di Dio e al contempo il suo essere trino: Padre, l'Essere che agisce attraverso il Figlio che è pensiero, verbo, verità e lo Spirito Santo che è amore, tre Persone distinte, ma consustanziali, formate dall'identica sostanza e non subordinate l'una all'altra, ontologicamente sono un unico Dio e nell'azione sono distinte ed hanno ruoli differenti.


Schema della Santissima Trinità

Il segno della croce celebra sempre la Trinità, ma l'istituzione di una festa in suo onore si fece strada a partire dall'VIII secolo attraverso le piccole chiese locali, la prima messa che venne documentata in onore della Santissima Trinità fu celebrata da Alcuino, un monaco di York e venne riconosciuta ufficialmente al Concilio di Seligenstadt.
A Liegi nel 920 fu il vescovo Stefano che istituzionalizzò nella sua circoscrizione vescovile la festa della Santissima Trinità facendo comporre anche un Ufficio liturgico ed anche il vescovo Richiero che gli succedette mantenne la festività che si diffuse per opera dei vari ordini monastici, in particolare quello di Bernone che fu abate di Reichenau nei primi anni dell'XI secolo e si radicò molto bene sul territorio da come si evince da un documento del 1091 appartenente all'abbazia di Cluny.
Papa Alessandro II, nella seconda metà del XI secolo, pur essendo consapevole della notevole diffusione della festa della Santissima Trinità, non ritenne opportuno che la Chiesa Universale la ufficializzasse, perché a suo avviso la Santissima Trinità era celebrata ogni giorno in varie formule liturgiche.

Grandi sostenitori che continuarono a divulgare e celebrare questa festività furono San Tommaso di Canterbury in Inghilterra e i cistercensi in Francia e tale era la partecipazione effettiva che nella prima metà del '300, papa Giovanni XXII decretò la festa della Santissima Trinità, posizionando la data di celebrazione nella prima domenica dopo la Pentecoste.

La Santissima Trinità del Masaccio


La Santissima Trinità
Masaccio
1426 - 1428
Santa Maria Novella - Firenze

Il colore liturgico della Santissima Trinità è il bianco, colore con cui si vuole celebrare la semplicità e la purezza dell'essenza divina.

© Sciarada Sciaranti

giovedì 16 giugno 2011

Eclissi totale di luna - mercoledì 15 giugno

Un'eclissi di luna si manifesta quando  si verifica l'allineamento del Sole della Terra e della Luna, se l'allineamento è perfetto e la luna entra totalmente nel cono d'ombra della terra l'eclissi sarà totale, se invece l'allineamento non è perfetto e la luna non entra completamente nel cono d'ombra della terra l'eclissi sarà parziale. Il cono d'ombra della terra è circondato da un più ampio cono chiamato di penombra, la luna in un' eclissi totale entra inizialmente in questo cono di penombra arriva al cono d'ombra per rientrare nel cono di penombra per poi riuscirene concludendo l'eclissi. La luna a secondo dell'allineamento può entrare solo nel cono di penombra della terra senza raggiungere il cono d'ombra,  pertanto si possono verificare altri due tipi di eclissi: se la luna entra in maniera totale nel cono di penombra l'eclissi sarà penombrale totale, se la luna non entra in maniera totale nel cono di penonbra l'eclissi sarà penombrale parziale.


Il colore che la luna assume durante un'eclissi è variabile e può passare da un rosso rame ad un rosso arancio, può colorarsi di bruno, d'azzurro o verde scuro, dipende tutto dalla zona della terra  attraverso cui filtrano i raggi del sole che non sono sempre tutti schermati dalla terra.

Mercoledì 15 giugno la luna è sorta alle 21.10 e alle 21.22 circa è entrata nella fase iniziale dell'eclissi e alle 23.03 circa è giunta alla sua fase finale, è stata la più lunga eclissi degli ulmi 11 anni.

Questo post doveva essere corredato dalle foto che ho scattato durante l'eclissi, ma non c'è stato verso di caricarle quindi  se volete sprigionate la vostra immaginazione guardate:
la nuvoletta birichina che ha coperto buona parte della fase iniziale dell'eclissi,
la luna con l'ombra della terra, entrambe colorate di rosso non tanto perchè la terra rifletteva il rosso ma perchè senza zoom è scattato il flash automatico,
la luna e l'ombra della terra  in bianco e nero perchè ho zumato o se preferite zoomato e non è scattato il flash,
la luna con il suo ultimo spicchio d'ombra,
la luna argentata uscita dall'ombra della terra.
Le foto che avevo scelto  erano 16 non certo della stessa qualità di un osservatorio astronomico, ma fatte  in casa con tanto amore (mi si è bloccata la cervicale!!!)

martedì 14 giugno 2011

Il volto

Corteccia d'albero con un volto


" Per un vero artista dovrebbe essere bello soltanto quel volto che, del tutto indipendentemente dall'aspetto esterno, brilli della verità che è nell'anima. " 

Mahatma Gandhi

domenica 12 giugno 2011

La Pentecoste

Conterai sette settimane; da quando si metterà la falce nella messe comincerai a contare sette settimane; poi celebrerai la festa delle settimane per il Signore tuo Dio, offrendo nella misura della tua generosità e in ragione di ciò in cui il Signore tuo Dio ti avrà benedetto.

Deuteronomio 16, 9-10

Il termine Pentecoste deriva dal greco antico "ἡμὲρα - heméra πεντηκοστή - pentekostè" che significa "cinquantesima giornata" e nella religione ebraica fa riferimento alla "Shavuot - settimane" la solennità che sette settimane a partire dal secondo giorno di Pasqua (gli ebrei festeggiano la Pasqua per otto giorni), celebra nel mese di Sivan*"la festa delle settimane - la festa della mietitura e delle primizie", il tempo del raccolto in cui si conclude la stagione che segue la Pasqua e  in cui si ricorda la rivelazione sul monte Sinai e il dono della Torah al popolo ebraico da parte di Dio.

" ... Conterete cinquanta giorni fino all’indomani della settima settimana ed allora presenterete al Signore un’offerta farinacea nuova (di frumento nuovo) ... "

Esodo 23,16

In tempi antichi le celebrazioni prevedevano delle offerte a Dio che consistevano in:
1 due pani lievitati preparati con il grano dell'ultima mietitura, i pani non potevano toccare l'altare perciò venivano sollevati davanti a esso e donati, uno era per il Sommo sacerdote e il secondo per gli altri sacerdoti che lo consumavano dentro i recinti sacri
2 due agnelli nati entro l'anno come simbolo di pace,
3 un capro per espiare i peccati 
4 sette agnelli perfetti, un vitello e due arieti.
I 49 giorni che precedono la Pentecoste fanno parte dell' Omer, in cui si osserva il lutto per gli eventi nefasti accaduti al popolo ebraico, lutto che si conclude il 33° giorno dell'Omer con la festa del "Lag Ba' Omer". La Pentecoste ebraica, conosciuta anche come "asereth o asartha - assemblea solenne", fa parte delle "Shalosh regalim - tre pellegrinaggi", tre feste caratterizzate per l'appunto dai pellegrinaggi.

Sivan* = Il nono mese del calendario ordinario ebraico che comprende i giorni che vanno dal 15 maggio al 15 giugno 

Discesa dello Spirito Santo 1545 - 1546 Tiziano Vecellio Basilica di Santa Maria della Salute - Venezia

Discesa dello Spirito Santo
1545 - 1546
Tiziano Vecellio
Basilica di Santa Maria della Salute
Venezia

Sulle fondamenta della Pentecoste ebraica nasce e cresce la Pentecoste cristiana che assume un significato diverso festeggiando la discesa dello Spirito Santo sugli uomini. Il termine Spirito dall' ebraico " רוח - ruach" che significa "aria - respiro - soffio - vento", rappresenta lo Spirito Santo di Dio che è la Terza Persona della Trinità.

La Pentecoste - Giotto - Cappella degli Scrovegni - Padova

La Pentecoste
di Giotto
1303 - 1305
Cappella degli Scrovegni - Padova


Nell'Antico Testamento lo Spirito Santo è:
funzione creante, perché partecipe alla Creazione
funzione generante, perché partecipe al rinnovo continuo del Creato
funzione conducente, perché partecipe alla guida del popolo

Per Isaia è portatore di sette doni:
Sapienza
Intelletto
Consiglio
Fortezza
Scienza
Pietà
Timore di Dio

Isaia 11, 2

Nel Nuovo Testamento per San Paolo è portatore di nove frutti:
"Il frutto dello Spirito invece è: amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo. "

Galati 5, 22
Miniatura della Pentecoste - Beato Angelico

Miniatura della Pentecoste
del Beato Angelico
su un diurno domenicale
fine IV secolo - inizio V
Biblioteca Miceo Laurenziana - Firenze

Lo Spirito Santo è detto "Paràclito" dal termine giuridico dell'antico greco "παρα κλητος - paracletos" che significa "chiamato appresso" e corrisponde al latino "ad-vocatus - avvocato" difensore, che soccorre e consola; viene simbolizzato generalmente da una colomba che emana lingue di fuoco,


ma anche da:
Acqua, il popolo ebraico fu salvato dall'acqua fuoriuscita da una roccia e attraverso l'acqua battesimale lo Spirito Santo dona nuova vita
Dito di Dio, che scrisse i dieci comandamenti e che Gesù usò per scacciare i demoni
Fuoco, attraverso il quale lo Spirito Santo trasforma le cose,si trova nel racconto della Pentecoste nei Vangeli
Mano, rievoca l'immagine dell 'imposizione della mano su un fedele che accoglie la discesa dello Spirito Santo su di sé
Nube luminosa, è come appare lo Spirito Santo nei racconti, di Mosè sul monte Sinai, dell'Annunciazione, dell'Ascensione e della Trasfigurazione
Vento, negli Atti 2, il giorno della Pentecoste, il vento dello Spirito Santo investì la casa dove erano riuniti gli apostoli
Sigillo, come unzione che rappresenta il valore definitivo dell'alleanza
Nella messa di Pentecoste, in chiesa dopo l'omelia, al Venit Creator Spiritus, per rappresentare la discesa dello Spirito Santo che si era manifestato agli apostoli con le lingue di fuoco, si fanno cadere dall'alto dei petali di rose sui fedeli ed è per questo che la Pentecoste è conosciuta come "Pascha rosatum - Pasqua rosata".

" ... Quando si riconosce che l’esperienza metafisica è al cuore dell’essere, i vari archetipi gravitano su di essa, e la fantasia tende a vederli nei petali delle rose, nelle corolle che forma la limatura di ferro intorno a un magnete, nella sabbia che i turbini di vento aggrumano in una «rosa del deserto». Un istinto intramontabile dalla Persia alle terre romanze e germaniche connette l’idea di perfezione alla forma della rosa; ne testimoniano le coccarde, i rosari, la corona dantesca dei beati, e nelle cattedrali le costolature convergenti sulla pietra di volta, che spesso è una rosa, nonché il gran rosone sopra il pronao ... "

Archetipi
Elémire Zolla

I paramenti sacri di colore rosso usati durante questa solennità, che simboleggiano l'amore dello Spirito Santo, l'hanno fatta conoscere come "Pasqua rossa" mentre le vesti bianche indossate
catecumeni che si facevano battezzare la vigilia di Pentecoste perchè non erano riusciti a Pasqua l'hanno identificata come "Domenica in bianco".

" ... Su
presto, qui, ora, sempre -
Una condizione di completa
semplicità (che costa
non meno di ogni cosa) e tutto
sarà bene e ogni genere di cose
sarà bene, quando le lingue di fuoco si incurvino
nel nodo di fuoco incoronato
e il fuoco e la rosa siano uno. "

La terra desolata - Quattro quartetti
Thomas Stearns Eliot
Traduzione Angelo Tonelli

© Sciarada Sciaranti



Per ulteriori informazioni:


lunedì 6 giugno 2011

Referendum abrogativo - 12 e 13 giugno 2011

Il 12 e 13 giugno gli italiani sono chiamati alle urne per esprimere la loro volontà su 4 decreti legge già approvati dal parlamento, pertanto il referendum è abrogativo ovvero  si chiede agli italiani se questi decreti legge  devono essere aboliti e cancellati.
Chi andrà a votare
segnando una croce sul Si esprimerà la volontà di abolire e cancellare i decreti legge approvati dal parlamento
segnando una croce sul No esprimerà la volonta di mantere i decreti legge approvati dal parlamento

Referendum popolare N. 1 scheda rossa
Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione.

Referendum popolare N. 2  scheda gialla 
Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all' adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma.


Acqua per tutti...

Referendum popolare N. 3 scheda grigia
Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme.


Chernobyl
26 aprile 1986


Tokaimura
30 settembre 1999


Fukushima
12 marzo 2011

Referendum popolare N. 4 scheda verde
Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, N. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza N. 23 del 2011 della Corte costituzionale.


?!!!

I decreti del Presidente della Repubblica del 23 marzo 2011, di indizione dei referendum, sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n.77 del 4 aprile 2011.

Chi  vota Si, si oppone e dice No alla privatizzazione della gestione dell'acqua e all'adeguamento della tariffe, alla costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano e alla possibilità che il Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri stessi  non compaiano nelle udienze penali.

Chi vota No,  non si oppone e dice Si alla privatizzazione della gestione dell'acqua e all'adeguamento delle tariffe, alla costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano e alla possibilità che il Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri  stessi non compaiano nelle udienze penali. 

Il referendum per essere valido dovrà raggiungere il quorum ovvero il 50% di voti favorevoli validi più uno, di tutti gli aventi diritto.


Domenica 12 giugno si vota dalle ore 8.00 alle 22.00
Lunedì 13 gugno si vota  dalle ore 7.00 alle 15.00

Post programmato

domenica 5 giugno 2011

Ascensione di Gesù Cristo

" Egli [Gesù] si mostrò ad essi [gli apostoli] vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio[…] Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo». " 

Atti 1, 3 - 11

Ascensione di Gesù Cristo - Giotto - 1303 - 1305


L'Ascensione di Gesù Cristo
 Giotto
1303 - 1305
Cappella degli Scrovegni - Padova

L' Ascensione, dal latino ascensio - salita, è la festa della salita in cielo di Gesù Cristo avvenuta dopo 40 giorni dalla sua Risurrezione, festa che dal Concilio di Elvira, tenutosi tra il 300 e il 313, seguendo ciò che è scritto negli atti degli apostoli, è celebrata, ufficialmente 40 giorni dopo la Pasqua, esattamente il giovedì successivo alla sesta domenica susseguente la Pasqua ma poiché è un giorno feriale si posticipano i festeggiamenti alla prima domenica che segue. È una festa di precetto in cui:

" i fedeli sono tenuti all'obbligo di partecipare alla Messa; si astengano inoltre, da quei lavori e da quegli affari che impediscono di rendere culto a Dio e turbano la letizia propria del giorno del Signore o il dovuto riposo della mente e del corpo. " 

Codice di diritto canonico, can. 1247 

" Soddisfa il precetto di partecipare alla Messa chi vi assiste dovunque venga celebrata nel rito cattolico, o nello stesso giorno di festa, o nel vespro del giorno precedente. " 

Codice di diritto canonico, can. 1248

Ascensione di Gesù Cristo - Pietro Perugino - 1496 - 1500


Ascensione di Gesù Cristo
Pietro Perugino
1496 - 1500
Musée des Beaux Arts - Lione

L'Ascensione è preceduta nel rito romano dal " Triduo " delle " Rogazioni Minori " ovvero da tre giorni di preghiera, penitenza e processioni, usanza che trova le sue origini nel V secolo: " Nel 474 il Vescovo di Vienne Mamerto per porre fine a una serie di disastri naturali compreso un terremoto che colpirono il Delfinato nella Gallia Lugdunense, propose alla popolazione di immergersi in tre giorni di preghiere, digiuni e pubbliche e solenni processioni nelle chiese della diocesi. Il suggerimento del Vescovo, che prese il nome di rogazione dal latino rogatio che nell'antica Roma indicava una proposta di legge voluta dal popolo, si concluse il giorno dell'Ascensione."

Nel rito ambrosiano invece i giorni di preghiera, penitenza e processioni che precedono l'Ascensione sono 8.

" Ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato."

Atti 1:12 

Il Monte degli Ulivi di Betania vicino Gerusalemme è riconosciuto dalla tradizione come luogo dell'Ascensione ed è qui che Gesù secondo la leggenda sacra, nel suo ultimo atto fisico sulla terra lasciò su una roccia l'impronta del suo piede sinistro.

Roccia con l'impronta del piede sinistro di Gesù Cristo


Roccia con l'impronta del piede sinistro di Gesù Cristo

Intorno a questa impronta, una cristiana romana di nome Poemenia tra il 390 e il 392, fece costruire una chiesa circolare che fu più volte distrutta e ricostruita durante le lotte tra cristiani e musulmani. Ciò che rimane oggi è l'edicola della basilica ottagonale ricostruita dai crociati in pietra candida con archi ciechi e semicolonne, risparmiata dalla distruzione e trasformata in moschea. A causa del flusso dei pellegrini cristiani talmente elevato è stato deciso di non praticare più il culto musulmano e di dare l'autorizzazione ai cristiani per celebrare la festa dell'Ascensione all'interno dell'edicola.

Edicola che custodisce la roccia sacra

Edicola che custodisce la roccia sacra

Concludo con alcune curiosità:

la festa dell'Ascensione è citata in testi antichi del IV secolo, compare negli scritti del padre cappadoce Gregorio di Nissa, negli scritti del secondo patriarca di Costantinopoli Giovanni Crisostomo, negli scritti di Sant'Agostino d'Ippona, nel Simbolo niceno - costantinopolitano che è una formulazione di fede dell'unicità di Dio legata a vari concilii e nel Peregrinatio Aetheriae, un diario di viaggio nei luoghi della cristianità fatto da una monaca - scrittrice di nome Egeria.
Inoltre c'è da dire che l'Ascensione è il secondo dei Misteri Gloriosi del Santo Rosario e la dodicesima stazione della Via Lucis.

Cliccare su Via Lucis per saperne di più.

© Sciarada Sciaranti


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