lunedì 13 dicembre 2010

Santa Lucia

"Euschia, irreprensibile, vissuta buona e pura per 25 anni, morì nella festa della mia "santa Lucia", per la quale non vi è elogio come conviene. Cristiana, perfetta, riconoscente a suo marito di una viva gratitudine."


Questa frase riproduce l' iscrizione di un'epigrafe di marmo quadrato, che un uomo tra la fine del IV e l'inizio del V secolo fece incidere in onore della moglie morta; l'epigrafe  che fu trovata a Siracusa nella catacomba di S.Giovanni nel giugno 1894 dal professor Paolo Orsi testimonia il culto devozionale di santa Lucia già presente a quel tempo.


Il "Codice Papadopulo" ovvero gli atti greci risalenti al V secolo  che parlano del suo martirio ci raccontano che la giovane Lucia orfana di padre va in pellegrinaggio, a pregare sul sepolcro di sant' Agata con la madre Eutichia affetta da una grave malattia che le fa perdere una inarrestabile quantità di sangue; qui sant' Agata le appare in una visione e le preannuncia la guarigione della madre, il martirio a cui verrà sottoposta e la gloria che riceverà nella città di Siracusa; sulla via del ritorno Lucia comunica alla madre la sua intenzione di consacrarsi a Dio e la convince a concederle il consenso per dare in beneficenza il suo intero patrimonio; il fidanzato però la denuncia al governatore Pascasio come aderente alla fede cristiana e poiché a quel tempo, vigevano  i decreti di persecuzione dei cristiani, emanati dall'imperatore Diocleziano, Lucia subisce un processo in cui dichiara con orgoglio la sua professione di fede, viene sottoposta a terribili supplizi, ma non cede, le viene inflitta la pena del postribolo e lei salda nella sua fede risponde sostenendo che qualsiasi violenza fisica il suo corpo avesse potuto subire contro la sua volontà, la sua mente e il suo spirito sarebbero rimasti casti, incontaminati e puri; per questa  tenacia che la contraddistinse  fu fatta decapitare dal  governatore Pascasio nel 304 circa; prima di morire, predisse la caduta di Diocleziano, di Massimiano e la fine della persecuzione dei cristiani .


Negli atti latini risalenti alla fine del V secolo, inizio del VI, quindi di poco successivi a quelli greci, si sostiene invece che la sua morte sia avvenuta per "jugulatio" cioè attraverso il taglio della gola e non per decapitazione.


Sembra che le sue spoglie siano state riposte in un arcosolio, una nicchia ad arco scavata nel tufo delle catacombe che portano oggi il suo nome; con l'avvento dei saraceni furono prelevate e nascoste per essere successivamente traslate da Siracusa a Costantinopoli e durante la  crociata del 1204, da Costantinopoli a Venezia nel monastero di San Giorgio dove rimasero per poco tempo, furono infatti spostate in una nuova chiesa edificata in suo onore fino a quando nel 1863 la chiesa  venne demolita per lasciare il posto ad una stazione ferroviaria che le fu intitolata. Oggi le reliquie sono conservate nella chiesa dei SS. Geremia e Lucia.


Il suo nome dal latino lux che significa luce, ha contribuito a farla diventare protettrice degli occhi, dei ciechi, degli oculisti, degli scalpellini e degli elettricisti.
La sua immagine viene raffigurata con un piattino o una coppa che contengono i suoi occhi, una palma e una lampada , meno frequentemente con un libro, un calice, una spada, un pugnale, una fiamma.


Il giorno della  vigilia della festa a lei dedicata, a Siracusa, la  sua statua  viene trasportata dalla cappella che la ospita nella cattedrale, all'altare maggiore, si celebrano i vespri solenni dopo i quali è distribuita ai fedeli la "cuccìa" un tipico dolce della tradizione, a base di grano bollito, ricotta di pecora o crema di latte semplice o con cioccolato. Il giorno dopo la statua viene portata a spalla, in processione da Ortigia alla chiesa di Santa Lucia al Sepolcro, facendo delle soste, la  più suggestiva è quella al porto dove i marinai fanno suonare  le sirene delle loro navi. Il 20 dicembre dalla chiesa di Santa Lucia al Sepolcro si rifà il percorso opposto con due soste importanti, una al santuario della Madonna delle Lacrime ed una all'ospedale di Siracusa e verso sera la statua giunge sul ponte Umbertino, dove si ammirano i fuochi d'artificio. In questo giorno chiamato "ottava" è ospite di Siracusa la "Lucia svedese", una ragazza eletta in Svezia sempre per festeggiare la santa; nelle case di questo paese, le sorelle maggiori si vestono da santa Lucia, con una lunga veste bianca, legata alla vita da una cintura rossa e una corona di foglie in testa con sette candele, svegliano le sorelline più piccole che indossano delle camicie bianche che simboleggiano le stelle, i fratellini che indossano cappelli di paglia e  bastoni adornati con delle stelle e fanno colazione tutti insieme con i biscotti preparati il giorno prima.


Devoto di santa Lucia fu anche il sommo Dante Alighieri che come spiega nel "Convivio" fu aiutato da lei che lo guarì da una malattia agli occhi che contrasse a causa delle lunghe letture fatte e la inserì, come simbolo di grazia illuminante, nelle tre cantiche della "Divina Commedia"   

" ... Questa chiese Lucia in suo dimando
e disse: Or ha bisogno il tuo fedele
di te, ed io a te lo raccomando.
Lucia, nimica di ciascun crudele,
si mosse... "

Inferno II, 92-96

(Lucia a Beatrice)
" ... Beatrice, loda di Dio vera,
ché non soccorri quei che t'amò tanto,
ch'uscì per te de la volgare schiera?
Non odi tu pietà del suo pianto?
Non vedi tu la morte che 'l combatte
Su la fiumana ove 'l mar non ha vanto? "

Inferno II, 103-108


" ... Venne una donna e disse: I' son Lucia
lasciatemi pigliar costui che dorme;
sì l'agevolerò per la sua via ... "

Purgatorio IX, 55-57

" ... Qui ti posò ma pria mi dimostraro
li occhi suoi belli quella intrata aperta:
poi ella e 'l sonno ad una se n'andaro ... "

Purgatorio IX, 61-63

" ... Di contr' a Pietro vedi sedere Anna,
tanto contenta di mirar sua figlia
che non move occhio per cantare osanna.
E contro al maggior padre di famiglia
siede Lucia, che mosse la tua donna,
quando chinavi, a ruinar, le ciglia... "

Paradiso XXXII, 133-138.

Il calendario Juliano festeggiava santa Lucia il 21 dicembre, giorno del solstizio d'inverno, con l'avvento nel 1582 del calendario Gregoriano, introdotto da Papa Gregorio XIII, con la bolla papale "Inter gravissima", il giorno a lei dedicato divenne il 13 dicembre.

Ringrazio sempre Elettra  per le sue splendide immaginette sacre.

© Sciarada


11 commenti:

  1. Da te c'è sempre da imparare !
    Queste donne forti e corraggiose hanno tutta la mia ammirazione!!
    Big hugs

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Ciao, Sciarada!

    Beautiful post of St. Lucia. Although I'm an electrician, didn't know her story right.

    Beijos.

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  4. Il peut être intéressant de noter que Ste Lucie, qui est une sainte catholique, est fêtée en Suède et par les finlandais de langue suédoise tous les ans le 13 décembre bien qu'ils soient protestants en majorité. Des grandes fête sont organisées.

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  5. Posto molto istruttivo, con dati storici, e molto completo. Grazie di farci conoscere la vita dei Santi, di cui dobbiamo imparare le sue virtù. Un carissimo saluto!

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  6. Your blog is beautiful and I love the holy cards! I remember them from my childhood!
    Thanks for sharing and have a lovely day!
    Coralie

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  7. Ricco di storia e leggende questo bellissimo post. Sappiamo che il cattolicesimo con le sue celebrazioni di santi si è sovrapposto a ricorrenze pagane, trasformandole almeno nel significato e nel rituale. Splendide le citazioni di Dante.

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  8. Solo ora leggo questo magnifico post!! io avevo scritto delle stelle cadenti di questo splendido giorno, a me molto caro...oltre alla devozione a Santa Lucia!!

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