sabato 26 giugno 2010

Lo specchio di Golconda - Il popolo zombi

Da oggi si apre questo spazio che non mi appartiene; come sostiene l'autore (scherzando naturalmente) sono solo l'editore che pubblica i suoi pezzi, a volte delineati da una vena di pazzia aggiungo io, ma cos'è la pazzia se non un altro modo di vedere la realtà. Non sempre sono d'accordo con ciò che dice, ma la maggior parte delle volte riesce a far vibrare le corde della mia anima, per questo ho deciso di averlo come mio ospite. Non so quanto durerà questo spazio, non abbiamo posto un tempo limite, si vedrà. Golconda parla a se stesso guardandosi allo specchio per rivelare la sua parte oscura, l'ombra che è parte integrante della sua essenza, urla la sua realtà, le sue verità, senza freni inibitori.


Il Quarto Stato
1901
Giuseppe Pellizza da Volpedo

Il popolo zombi

Non cercarli nei riti voodoo dell'Africa nera, tantomeno nei racconti di antiche leggende popolari; potrai illuderti nelle pagine di scrittori dalla fervida fantasia che ti parleranno di vampiri e licantropi, ma anche li, quando la tua fantasia morirà non ne troverai, eppure esistono! Sono reali, fatti di vera materia, respirano, si nutrono, si può toccarli, milioni di morti che camminano. Una massa enorme, da cui solo i privilegiati se ne tengono fuori ed i reietti ne sono respinti, tutto il resto Zombi.
Io sono uno Zombi, tu che mi leggi sei uno Zombi, la casa in cui rientri ne è piena, i miei figli, i tuoi che ogni notte accarezzi già mostrano i sintomi, eppure non vediamo, non vogliamo vedere, ingannandoci con piccoli sogni mai realizzati.
Vigliacchi totali che giustificano se stessi e la dignità che vendono ai dispensatori di favori, si questo siamo null'altro che questo, maestri di invidia, mercanti di affetti, ladri, corrotti e corruttori nello stesso istante, traditori e porci intellettuali.
Un popolo incapace di darsi una guida e di seguirla, amico di Caino, fratello di Giuda, figlio di Erode e padre di tutti costoro.
Se per un attimo, un solo attimo tu pensassi che tutto questo non sia la realtà allora meriti di morire, se tu credessi che sia possibile cambiarlo, che DIO ti regali al più presto la pazzia, se reputi che il pazzo sia io allora hai già ricevuto il regalo.
Tornerò a scrivere e tu a leggermi se ne avrai voglia, sappi che quando lo farò starò parlando di me, chiediti se mi somigli.

© Golconda

2 commenti:

  1. Pazzo furioso di un Golconda, mi chiedo se nelle tue intenzioni c'era l'idea di fare l'apoteosi del pessimismo? Penso di poter dire che tutti noi Zombi in movimento, compreso il tuo alter ego, siamo consapevoli dell'infelice situazione che stiamo vivendo e quindi siamo già a buon punto perchè non "meritiamo di morire", pazzi coloro che pensano che le cose possano essere cambiate, beh! Io sono pazza, una pazza diversa da te ovviamente, che ogni giorno offre a chi gli sta intorno un sorriso, un sostegno, una spalla su cui appoggiarsi, non sono capace di fare grandi cose, ma questo, anche se poco, produce già un cambiamento perche non ci sentiamo più soli. Tu pazzo furioso di un Golconda che sei convinto che le cose non possono cambiare chiedi al tuo alter ego perchè continua ogni giorno a lottare contro i mulini a vento anche se tu che fai parte del suo essere non credi nei risultati di questa lotta, vorrei sapere cosa ti risponde. Tu pazzo furioso di un Golconda hai voluto lanciare una provocazione che io ho voluto cogliere perchè sono convinta che la positività valga ed ottenga più risultati del disfattismo e del pessimismo.

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